Ho racchiuso i Dolci dei morti in una raccolta, per averli tutti a portata di mano e scegliere, magari assieme ai vostri bambini, quelli da preparare in questa occasione. La festa dei defunti, assieme a quella di Ognissanti è un’istituzione in Sicilia. A parte andare a visitare le spoglie di ci ha lasciato la vita terrena, in questa occasione si comprano dei dolcetti tipici di questa festa, oltre ai giocattoli per i bambini. I ricordi mi riportano a tanti anni addietro, quando dalle mie parti le mamme e le nonne facevano “u cannistru”, un vassoio o un cesto agghindato, in cui venivano messe tante leccornie, caramelle, confettini, zuccherini, tetù, taralli, la bellissima frutta martorana (pasta di mandorle a cui viene data la forma della frutta e poi colorata con coloranti alimentari), rami di miele, biscotti moscardini, detti anche ossa di morto, per la colorazione bianchiccia che assumevano una volta cotti. Nel “cannistru, non potevano mancare i “pupi di zuccaru”. Alle femminucce veniva regalata una bambolina, mentre ai maschietti un cavaliere a cavallo o un animaletto, fatti di zucchero lavorato e poi dipinti, a cui, per renderli più belli, venivano attaccati strisce di carta dorata o argentata per guarnire la gonnellina della “pupa”, il mantello del cavaliere o per la bardatura del cavallo. I pupi di zucchero venivano poi avvolti con carta trasparente, chiusa da un bel fiocco rosa o azzurro, in base al sesso del destinatario. “U cannistru”, veniva preparato la sera prima della festa di tutti i santi di nascosto dagli occhietti dei destinatari e poi veniva conservato in qualche posto dove i bambini non potevano accedere. La mattina presto, nonne e mamme lo tiravano fuori e veniva messo in bella vista sul tavolo. I piccoli di casa, che erano andati a letti col pensiero che il giorno dopo avrebbero trovato la sorpresa, appena alzati, andavano subito alla ricerca del tesoro nascosto e, una volta trovato, veniva raccontato loro che erano state le anime dei morti della famiglia che lo avevano portano nella notte. Io, piccolina, immaginavo tutti quei morti che giravano per casa di notte e la paura era più grande del piacere di trovare i dolcetti e, a dire il vero, avrei preferito anche non proprio averlo quel benedetto “cannistru”, pur di non fare entrare i morti in casa mia! Ben presto, però, la paura svaniva, cedendo il posto alla curiosità di aprire i pacchi con i giocattoli, che i nostri parenti defunti avevano acquistato nei vari negozi della città, riuscendo anche a leggere nel cuore dei bambini quali fossero i balocchi desiderati.
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