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Malanni e ruta…Le foglie magiche

Malanni e ruta…Le foglie magiche della ruta per aiutare il nostro corpo a risolvere i malanni

Enzo Presutti

Ruta…Ruta graveolens

Da ETIMOLOGIE DELLE PAROLE NAPOLETANE. STREGONERIE NAPOLETANE: ARUTA OGNE MALE STUTA

La ruta spegne ogni male. Questo proverbio napoletano, molto conosciuto, parla delle proprietà magiche della ruta, che in napoletano è “aruta”.

Pianta aromatico-medicinale amara, dal latino rūta(m), a sua volta dal greco ρψτηε, rhytḗ, in passato veniva utilizzata bollita con olio di oliva per alcune cure mediche, in particolare per ematomi e gonfiori degli arti causati da distorsioni e urti.

Così come colpi della strega e lombaggini sparivano con il massaggio di un po’ di olio con foglie di ruta… Il nome greco spiega molto: rhytor significa difensore, quindi salvezza, liberazione.

Leggende e usi popolari

Un tempo si credeva che piantare la ruta agli angoli dei giardini tenesse lontani topi, serpenti ed energie negative.

Ma le proprietà terapeutiche possedute da questa piante sono davvero tante: secondo la medicina popolare piccole dosi della pianta erano utili a combattere i reumatismi o rendere più acuta la vista, specie dopo sforzi prolungati.

Sembra inoltre che i Romani per “alterarsi” facessero uso smodato di vino aromatizzato con ruta. Discoride e Galeno la consideravano un’erba anafrodisiaca. Ovidio diceva che negava i corpi a Venere, Plinio consigliava di assumerla a chi soffriva di sogni erotici.

Durante il Medioevo i monaci la mischiavano nelle insalate per liberarsi dagli istinti lussuriosi, e il Regimen Sanitatis Salernitanum specificava e che Ruta viris coitum minuti, mulieribus auget (la ruta agli uomini diminuisce il coito, alle donne lo accresce).

A questa pianta si attribuivano anche virtù magiche nel neutralizzare le forze oscure, e la Chiesa Cattolica permetteva, se benedetta dal prete, di coltivarla in vasi sui davanzali, appenderla sopra alla porta di casa, indossarla con un apposito sacchetto.

Secondo studi di qualche decennio fa la ruta avrebbe anche virtù, e non solo per le donne, perché quando fiorisce contiene un olio etereo (essenza di ruta) di notevole effetto congestionante sugli organi del bacino. Alcuni trattati consigliano piccole dosi di ruta per facilitare la digestione o la comparsa delle mestruazioni (emmenagogo).

Attenzione a usare la ruta

Ma questo erbaceo piccolo cespuglio di colore verde-grigio, che a giugno si decora di fiorellini gialli ha il suo “altro lato della medaglia”: “è sconsigliabile toccare la pianta a mani nude per la possibilità di riportarne arrossamento, gonfiore e vesciche (anche se io inconsciamente l’ho fatto e non mi è successo nulla!). L’ingestione provoca invece irritazione grave delle mucose dell’apparato digerente, talvolta associati a danni anche irreversibili dei reni e del fegato.

Forse per i suoi piccoli fiori gialli che ricordano delle croci in miniatura, l’erba ruta è stata ritenuta, fin dai tempi più antichi, una magica cura, una vera e propria panacea di qualsiasi malanno.

In realtà la ruta è una pianta velenosa, il cui uso sconsiderato ed eccessivo potrebbe provocare seri disturbi o, addirittura, avvelenamenti letali.

E nonostante tutto la troviamo utilizzata anche in alcune ricette, usata con molta moderazione, per insaporire insalate, carni, pesci, oli e aceti aromatici, nonché per la preparazione di un tipo di grappa aromatica.

Per chi non l’avesse ancora capito si tratta della Ruta graveolens

La magia della ruta

La ruta è un’erba magica, fin dai tempi antichi.

Fin da quando l’umanità ha cominciato a utilizzare le piante per curare le proprie magagne.

Per tutto il medioevo, Per le piccole croci dei suoi fiori, la ruta è stata ritenuta il potentissimo talismano contro le malattie da cause occulte; la diavoleria, la stregoneria, i malefici. Ancora oggi in certi paesi si tengono addosso alcuni rametti di ruta per tenere lontano il malocchio.

Dai tempi di Ippocrate in poi, l’erba è stata decantata da tutti; si ricorreva a essa con fiducia per sanare le ferite, purificare le piaghe, guarire dai morsi di serpenti, annullando l’effetto del veleno. Se ne beveva l’acqua negli attacchi di isterismo, e le donne fresche di parto la bevevano in infuso nel vino…

La stessa Scuola Salernitana decretava: Nobilis est Ruta – quia lumina reddit acuta – et recens oculos caligine acuta (nobile è la ruta – perché rende più bella la vista – se, fresca toglie ogni foschia dagli occhi)

Mattioli agli altri pregi della ruta aggiungeva il lenire la malinconia, di preservare dalla peste se, mangiata cruda.

Tratto da Le piante alimentari e medicinali del dott. Amal

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Pubblicato da Enza Squillacioti

Bio Enza, una donna amante della vita all’aria aperta e della natura, da cui trova ispirazione per i suoi hobby. Sebbene abbia smesso di cucinare per lavoro da qualche anno, è ancora immersa nel mondo del cibo. È specializzata nella cucina tipica piemontese, rustica e tradizionale. Ha collaborato come coach organizzando corsi di cucina per turisti e condivide la sua passione per le erbe spontanee edibili che utilizza e valorizza nelle sue preparazioni. La passione e la ricerca del buon cibo sono le basi del suo stile di vita, Enza coltiva il proprio orto con particolare attenzione alle erbe aromatiche e alleva galline le sue “polle” per avere sempre uova fresche e genuine. Insieme al marito hanno trasmesso questa stessa passione ai figli e quali conducono le proprie aziende agricole dedicate alla allevamento di capre e pecore e alla produzione di formaggi e carni Enza si è riscoperta come autrice durante i periodi di clausura dovuti a vari fattori. Scrive con passione e descrive mediante poesie i suoi stati d’animo e le sensazione che prova; non sempre centrata su se stessa ma riflettendo la società nel suo complesso. Le sue poesie giocano con le parole diventando talvolta ripetitive poiché innamorata delle parole stesse; riporta ciò che la circonda nella sua quotidianità, che sia immersa nella folla o solitaria nella natura. Estroversa e poliedrica nei suoi interessi, che mette in risalto attraverso momenti alterni, tutti legati da un filo conduttore: il legame con la terra e le emozioni che la plasmano. La sua passione per le erbe, la cucina, le parole, le trascrive sul suo blog Variabilicontaminazioni.blog , in cui condivide le sue esperienze e le sue creazioni Cerca di creare un connubio tra la sua passione per la natura l'amore per il cibo e la creatività artistica aiutandosi con forme naturali che rappresentano l’armonia tra l’uomo e la natura In conclusione Enza è una donna aperta curiosa e appassionata che trova ispirazione nella natura e nel cibo la sua sensibilità si riversa nella cucina nelle poesie nell’arte e in tutte le sue passioni il suo blog è un riflesso di questo suo mondo variegato e contaminato da sapori sensazioni emozioni che animano la vita.

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