Cavallo dolce di San Martino – stampo – storia veneziana

Scopri la ricetta per preparare il dolce di San Martino fatto in casa, con tutti i passaggi per creare il biscotto decorato della tradizione. A Venezia il dolce di San Martino (chiamato anche Mantello di San Martino) si prepara per festeggiare l’ 11 novembre, una delle più tradizionali feste popolari della laguna, per conoscerne la storia leggi in fondo all’articolo. Nel mese di novembre lo puoi trovare già pronto e decorato in vendita nei panifici, nelle pasticcerie e nei supermarket veneti e in alcune sue province come Padova e Treviso.

Puoi scegliere di stampare il disegno, lo schizzo, o il cartamodello per preparare il tuo biscotto di San Martino a casa oppure puoi comprare lo stampo online: piccolomediogrande.

RICETTE di pasta frolla

  • DifficoltàMedia
  • CostoEconomico
  • Tempo di preparazione45 Minuti
  • Tempo di riposo10 Minuti
  • Tempo di cottura15 Minuti
  • Porzionidosi per n. 2–3 dolci di San Martino
  • Metodo di cotturaForno
  • CucinaItaliana
  • StagionalitàSan Martino

Dolce di San Martino – il cavallo della tradizione

Puoi utilizzare la tua ricetta di pasta frolla preferita (anche vegana o senza glutine o senza lattosio), prepararla a mano, con la planetaria o con il bimby.

Consiglio di non utilizzare il lievito per dolci, onde evitare che la pasta frolla si gonfi e quindi perda la sua bella forma delineata.

Per una base più dura del biscotto, cuocere la pasta frolla per più tempo.

Dosi per n. 2–3 biscotti di pasta frolla

130 g burro (morbido)
250 g farina 00
80 g zucchero
1 tuorlo

597,41 Kcal
calorie per porzione
Info Chiudi
  • Energia 597,41 (Kcal)
  • Carboidrati 72,76 (g) di cui Zuccheri 24,22 (g)
  • Proteine 8,63 (g)
  • Grassi 31,90 (g) di cui saturi 20,13 (g)di cui insaturi 11,36 (g)
  • Fibre 1,53 (g)
  • Sodio 6,74 (mg)

Valori indicativi per una porzione di 100 g elaborati in modo automatizzato a partire dalle informazioni nutrizionali disponibili sui database CREA* e FoodData Central**. Non è un consiglio alimentare e/o nutrizionale.

* CREA Centro di ricerca Alimenti e Nutrizione: https://www.crea.gov.it/alimenti-e-nutrizione https://www.alimentinutrizione.it ** U.S. Department of Agriculture, Agricultural Research Service. FoodData Central, 2019. https://fdc.nal.usda.gov

Dolce di San Martino

TUTORIAL per creare lo stampo fatto a casa

Prima di tutto creare lo stampo in carta della sagoma del Santo a cavallo:

1) per quello a sinistra ho disegnato a mano libera su un foglio

2) per quello a destra ho usato questo cartamodello

(puoi stamparlo: piccolomediogrande).

Preparare la PASTA FROLLA

Mettere in una ciotola: il burro morbido a pezzetti (130 g) , la farina (250 g), lo zucchero (80 g) e il tuorlo.

Tenere da parte l’albume servirà per fare la glassa di decoro, oppure si può congelare.

Lavorare l’impasto con la punta delle dita finché il composto non diventa uniformemente sabbioso sia nella consistenza che nel colore.

Se la pasta frolla è troppo morbida aggiungere della farina, se troppo dura aggiungere dell’acqua fredda.

Creare una palla omogenea e coprirla con la pellicola alimentare, riporla nel frigorifero per almeno 30 minuti o in freezer per 10 minuti.

Trascorso il tempo, spianare la pasta frolla su un foglio di carta da forno (o un tappetino in silicone per forno) a circa 7 mm, poggiarci sopra la sagoma cartacea e ritagliarne i contorni con la punta di un coltello affilato.

COTTURA

Cuocere la base di di San Martino in forno statico già caldo a 180° per 15 – 20 minuti o fino a che i bordi del biscotto iniziano leggermente a colorare e il biscotto è ancora morbido. Togliere immediatamente dal forno, raffreddandosi si solidificherà.

CONSIGLIO di maneggiare con attenzione il biscotto sia prima che dopo la cottura, questo tipo di sagoma è molto fragile.

DECORARE A PIACERE

Per prendere ispirazione, guarda le foto dei dolci di San Martino decorati.

dolce biscotto veneziano - ORTAGGI che passione

biscotto san martino a cavallo - ORTAGGI che passione

biscotti cavallo venezia san martino piccoli

Come decorare il dolce di San Martino?

Io ho decorato il biscotto con una ghiaccia reale morbida. Preparata con albume e zucchero a velo setacciato (4 volte il peso dell’albume). Prima ho montato a neve ben ferma l’albume e poi ho aggiunto lo zucchero a velo poco alla volta, mescolando sempre alla massima velocità con la planetaria. Se si desidera si può colore la glassa con del colorante alimentare in polvere,

Quindi con una sac à poche ho decorato il San Martino e ho posto sopra i dolcetti, dopo qualche ora la ghiaccia reale si era seccata.

In alternativa:

– fondere a bagnomaria (o con il microonde) del cioccolato (bianco, al latte o fondente) e versarlo sopra al biscotto per utilizzarlo come “colla” per i dolcetti

– comprare della glassa per torte già pronta

Elenco CARAMELLE e DOLCETTI per decorare il San Martino

Amaretti, cioccolatini, caramelle gommose, caramelle Jelly, codette di zucchero, confetti colorati, croccante alle mandorle, frutta candita, frutta secca (mandorle, nocciole, nocciole, pinoli, pistacchi), gelatine, marshmallow, meringhette, perline argentate, rotelle di liquirizia, smarties, zuccherini colorati.

Biscotti di San Martino decorati prima della cottura

Come decorare il San Martino prima della cottura?

Guarnire la pasta frolla cruda con dolcetti resistenti al calore (smarties) e frutta secca.

dolce san martino decorato prima di infornare
Biscotti di San Martino decorati con smarties e pinoli prima della cottura

Festa di San Martino a Venezia

A Venezia l’11 Novembre gruppi di bambini (spesso con un mantello sulle spalle e una corona di carta in testa) sbattono i mestoli di legno su pentole e coperchi per fare confusione e cantano questa filastrocca, fino a che non ricevono dei dolcetti in dono. 

San Martin xè andà in sofita
par trovar la so noviza;
so noviza no ghe giera,
San Martin xè andà par tera.
E col nostro sachetin,
ve cantemo el San Martin
.
Su ‘sta casa ghe xè do putele
tute risse e tute bele
col viseto delicato
suo papà ghe lo gà stampato.
E col nostro sachetin,
ve cantemo el San Martin
.
Siora Cate xè tanto bela
in mezo al peto la gà ‘na stela,
se no la gavesse maritada
so papà no ghe l’avaria dada.
E col nostro sachetin,
ve cantemo el San Martin
.
Siora Lussia la fassa presto
ch’el caigo ne vien adosso,
el ne vie adosso sul scarselin,
siora Lussia xè San Martin.

Quanto costa un San Martino?

Un San Martino decorato può costare dai 12 euro in su, in base alla grandezza e alla qualità del decoro.

Storia di San Martino

La storia di San Martino è legata alla vita di un uomo di nome Martino, nato intorno al 316 d.C. a Sabaria, nell’attuale Ungheria. Martino è diventato noto per il suo atto di generosità e carità, che è stato celebrato e tramandato attraverso i secoli.
La leggenda più famosa su San Martino narra del suo incontro con un mendicante mentre era ancora un soldato romano. Il giorno in cui avvenne questo episodio, secondo la tradizione, è l’11 novembre. Mentre Martino cavalcava attraverso la città di Amiens, in Francia, vide un uomo povero e infreddolito che chiedeva l’elemosina. Martino, mosso da compassione, tagliò il suo mantello a metà con la spada e donò una parte al mendicante.
La notte successiva, Martino sognò Gesù Cristo avvolto nel pezzo di mantello che aveva donato al mendicante. Gesù gli disse che Martino aveva fatto bene ad aiutare il bisognoso. Questo sogno segnò profondamente Martino e influenzò la sua decisione di lasciare la carriera militare per dedicarsi alla vita religiosa.
Martino divenne vescovo di Tours in Francia e si dedicò alla predicazione e all’opera di carità. La sua vita fu caratterizzata da gesti di gentilezza e generosità, e la sua figura divenne un esempio di carità cristiana.
Il giorno della sua morte, l’11 novembre 397, divenne noto come la festa di San Martino. In diverse regioni d’Europa, questa festa è associata a tradizioni popolari, come la condivisione di cibo e bevande, in particolare il vino novello, simboleggiando la generosità e la condivisione. In molte culture, il periodo intorno al 11 novembre è considerato l’inizio dell’inverno, e le celebrazioni di San Martino sono spesso accompagnate da festeggiamenti e eventi.
La figura di San Martino è venerata nella Chiesa cattolica e in altre tradizioni cristiane come un esempio di carità e generosità, e la sua festa continua ad essere celebrata in molte parti del mondo.

Cosa si mangia per tradizione a San Martino?

e tradizioni alimentari legate a San Martino variano a seconda delle regioni, ma in molte parti del mondo, soprattutto in Italia, la festa di San Martino è associata al consumo di cibo e bevande specifiche. Alcune tradizioni culinarie comuni includono:
Dolci a base di castagne: Le castagne sono spesso associate a San Martino. Si preparano dolci come castagnaccio, una sorta di torta a base di farina di castagne, noci e pinoli.
Vino novello: Il vino novello, ottenuto dalla recente vendemmia, è spesso consumato in questa occasione. In alcune regioni, le persone organizzano feste per assaporare il nuovo vino.
Dolci a forma di cavalli e cavalieri: In alcune aree, specialmente nelle tradizioni popolari per bambini, si preparano dolci a forma di cavalli e cavalieri, in riferimento all’immagine di San Martino a cavallo durante il suo gesto di carità.
Zuppa di legumi: In alcune regioni, si consumano zuppe di legumi, come la zuppa di lenticchie, simboleggiando il periodo di transizione verso l’inverno e la necessità di cibi più sostanziosi.
Fritelle e dolci vari: In molte famiglie, si preparano fritelle e biscotti tradizionali per celebrare la festa.

Perchè si mangia l’oca a San Martino?

Il proverbio veneto recita “Chi no magna oca a San Martin no’l fa el beco de un quatrin” (ossia chi non mangia l’oca a San Martino non becca un quattrino).
Nell’ottocento, nella campagna veneta, il mese di novembre segnava la conclusione dei contratti agrari e quindi il momento dei bilanci sull’anno produttivo. Riuscire a mangiare l’oca è quindi beneaugurante: se il mezzadro si può permettere l’oca nella ricorrenza di San Martino, significa che l’anno trascorso ha portato guadagni.

L’usanza di consumare l’oca a San Martino è legata a una tradizione popolare e culinaria che si è sviluppata nel corso del tempo. In molte regioni, soprattutto in alcune parti d’Europa come la Francia, la Germania e l’Austria, l’oca è spesso associata alle celebrazioni di San Martino, che cadono l’11 novembre.
La ragione dietro la scelta dell’oca potrebbe derivare dalla stagionalità degli ingredienti. Tradizionalmente, novembre era il periodo in cui gli agricoltori macellavano gli animali per preparare cibo conservato per l’inverno. L’oca, essendo un uccello migratore, era spesso pronta per la macellazione in questo periodo.
Inoltre, la scelta dell’oca può essere legata alle abitudini alimentari e alle festività tradizionali. Le oche sono state storicamente associate a banchetti festivi e occasioni speciali, e la loro carne è considerata saporita e ricca. Quindi, l’oca potrebbe essere diventata un piatto tradizionale per celebrare la festa di San Martino in molte regioni. In Italia il suo consumo durante i festeggiamenti dell’11 novembre avviene principalmente in Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna.

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Pubblicato da Sara Grissino

Cuoca green, seguo la stagionalità degli alimenti nella preparazione dei miei piatti. Amo conoscere, sperimentare in cucina i prodotti della campagna e non solo. Solare, mi piace stare in mezzo alla gente, condividere emozioni ed imparare.

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