Pizzonta abruzzese

Oggi ti presento la Pizzonta abruzzese, conosciuta anche come pizz’onta, pizza unta o pizza fritta d’abruzzo, una ricetta abruzzese che si prepara spesso alle sagre o per le feste.

Nel dialetto pescarese, “Onta” vuol dire appunto unta, storicamente si friggeva in abbondante olio d’oliva extravergine, ma visti i costi, di recente si usa friggerle in olio di semi, anche per via del sapore più neutro.

La pizz’onta si preparava spesso quando si faceva l’impasto del pane, quello che avanzava si friggeva. Mi ricordo che da piccola mamma la faceva appositamente per noi. Perché di solito non impastava il pane, ma lo comprava fresco dal fornaio.
Una volta lievitata si formano le palline, si stendono con i polpastrelli e poi si friggono in abbondante olio caldo, meglio se nella “frissora” ovvero la padella di metallo di una volta. ovvero quelle delle nonne. Oppure in una casseruola alta, così da evitare di scottarsi con gli schizzi di olio bollente.

Va servita caldissima, ed in alcune zone la cospargono di sale fino, mia madre a volte ce la preparava come la montanara, e a casa era subito festa!

In passato mia madre utilizzava 10 g di lievito di birra fresco, per 500 g di farina 0 oppure farina 00 (per velocizzare la lievitazione). Per comodità utilizzo 3 g di lievito di birra disidratato, perché mi permette una maggiore stabilità e soprattutto non si deteriora in poco tempo.

Esistono alcune varianti della pizzonta: Ad esempio in alcune zone sciolgono il lievito nell’acqua ed in altre nel latte, inoltre l’olio non tutti lo mettono, e può variare da 2 cucchiai a 50 g (5 cucchiai). Più o meno tutti la fanno in modo similare, poi dipende molto dalle tradizioni di zona o di famiglia.

Viene servita con pecorino abruzzese, prosciutto crudo di maiale nero o altro locale, mortadella di Campotosto, salamino tipo aquilano, ventricina (vastese) sia in fette che spalmabile (teramano) o altri salumi. Per non parlare dell’accoppiata perfetta con gli arrosticini, che va a sostituire la classica bruschetta con peperoni e pomodori.

In alcune zone viene spolverata di sale ed in altre di zucchero semolato, io ad esempio la mangio appena fritta, anche senza nulla.

Lo sai che esistono anche sagre dedicate alla pizza fritta? La più famosa è la sagra della pizza fritta di Rapino (Chieti), che si tiene dall’11 al 13 agosto. Esiste anche un’altra sagra che a Turrivalignani, che unisce arrosticini e pizzonta.

Spero che ti piacciono queste piccole storie della mia regione, e ti lascio anche altri spunti di ricette abruzzesi:

Pizz'onta-abruzzese
  • DifficoltàFacile
  • CostoEconomico
  • Tempo di preparazione10 Minuti
  • Tempo di riposo4 Ore 10 Minuti
  • Tempo di cottura20 Minuti
  • Porzioni16 pezzi di pizza fritta
  • Metodo di cotturaFrittura
  • CucinaItaliana
  • StagionalitàTutte le stagioni

Ingredienti

500 g farina 00 (o farina 0 con tempi più lunghi di lievitazione)
100 ml acqua (o latte, per sciogliere il lievito)
Mezzo cucchiaino zucchero semolato
200 ml acqua
50 ml olio extravergine d’oliva
1 pizzico sale
500 ml olio di semi (oppure olio extravergine d’oliva)
3 g lievito di birra disidratato (In polvere, o 10 g di lievito di birra fresco)

Strumenti

2 Ciotole
Canovaccio
Casseruola stretta ed alta
Schiumarola
Carta assorbente
Piatto

Ricetta della Pizzonta abruzzese:

Pizzonta abruzzese

Versa in una ciotola 3 g di lievito di birra disidratato in polvere, aggiungi mezzo cucchiaino di zucchero semolato, e 100 ml di acqua tiepida. Mescola e fai sciogliere il lievito.

Versa la farina 00 in una ciotola o sulla spianatoia, aggiungi il lievito e lo zucchero sciolti, ed inizia a mescolare.

Unisci l’olio extravergine d’oliva, il sale e mescola.

Aggiungi l’acqua restante (200 ml) a filo ed inizia ad impastare con la forchetta, e poi versa sul tavolo e continua a lavorare fino ad ottener un composto liscio e morbido.

Olea una ciotola capiente, e versa all’interno il panetto ed olea leggermente la parte superiore, copri con un canovaccio pulito e lascia lievitare 4 ore o almeno fino al raddoppio. Molto dipende dalla temperatura, se fa molto caldo sicuramente lieviterà prima.

Preparazione-dell'impasto

Preparazione e cottura della pizzonta abruzzese:

Una volta raddoppiato l’impasto, dividilo in 16 parti, tagliandolo prima in 4, poi in 8 ed infine in 16. Puoi anche dividerlo in 8, otterrai della pizza fritta di circa 20 cm.

Forma delle palline e lascia riposare per 10 minuti, nel frattempo metti a scaldare l’olio, quando arriva a temperatura, ovvero a 180° (puoi misurarlo con il termometro, o fai una prova con un pezzetto di impasto), versa le pizzette dentro l’olio e cuoci ambo i lati girandole.

Cottura-della-pizza-fritta

Per evitare che si brucino, o coloriscono troppo, solleva poco olio con la schiumarola e bagna la superficie, schiaccia leggermente la pizzetta. In questo modo non cuociono in modo troppo aggressivo, cuociono bene dentro e restano croccanti fuori.

Se l’olio è a temperatura corretta, ti basterà pochissimo tempo di cottura, come si dice a Pescara “na calate”, ovvero una calata, una discesa nell’olio.

Scola bene le pizzette e servirle subito, così come appena scolate oppure con una spolverata di sale o di zucchero a seconda dei gusti.

E mamma mia! Sono speciali, provale e fammi sapere!

Varianti della pizzaonta abruzzese:

Come ti dicevo prima, in alcune zone mettono il latte al posto dell’acqua, ma solo per sciogliere il lievito. Dicono che restano più morbide in cottura. In realtà molto dipende dalla qualità dell’olio e da quanto è caldo. Se ben caldo, basta cuocerle velocemente ambo i lati. Più sono sottili e più cuociono prima. Ovviamente più sono sottili, più sono croccanti esternamente.

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