Trento città alla scoperta della grappa trentina e delle distillerie trentine

Oggi vi racconto la mia visita a Trento città alla scoperta della grappa trentina e delle distillerie trentine. Ho avuto il piacere di soggiornarvi due giorni in occasione di un Blogtour organizzato dall’Associazione Italiana Food Blogger e patrocinato dall’Istituto Tutela della Grappa del Trentino.

A dire il vero l’occasione è nata dal Master del Canederlo, a cui avrei voluto fortemente partecipare. Anche se abito a pochi km di distanza (Bolzano), Trento città rimane una realtà da scoprire e volevo vedere come si differenziano i Canederli dell’Alto Adige dai Canederli trentini. Ve li ricordate i Canederli allo speck e i Canederli al formaggio che tanto adoro ?

Il programma è cambiato un pochino, ma è stato molto interessante sotto ogni punto di vista. Ho scoperto il mondo della grappa trentina e delle distillerie trentine più famose, ho degustato tantissimi tipi di grappa, con il metodo giusto che mi hanno spiegato. Ho visitato le Distillerie Bertagnolli e Zeni e toccato (quasi) con mano la loro produzione. Ero certa che con AIFB sicuramente qualche cosa l’avrei messa in saccoccia e mi sarei arricchita di nuove conoscenze.

Trento città alla scoperta della grappa trentina e delle distillerie trentine

Trento città alla scoperta della grappa trentina e delle distillerie trentine

Appena arrivati, ci ha accolto Alessandro dell’Istituto Tutela della Grappa del Trentino e ho conosciuto i miei compagni di viaggio: Stephanie (che già conoscevo), Monica e Calogero. Dopo il pranzo in cui abbiamo degustato del buon vino TRENTO DOC insieme alle specialità trentine come gli affettati misti, la carne salada e le uova all’occhio di bue con patate e speck, ci siamo incamminati alla scoperta di Trento città.

Trento città alla scoperta della grappa trentina e delle distillerie trentine

Mi sono sentita molto turista e ho scoperto tanti particolari che ignoravo completamente, tra cui i vecchi confini della città, lo spostamento degli argini del fiume Adige, le torrette di avvistamento e i vari passaggi che portavano al fiume. Mi sono sentita come in una pubblicità di Visit Trentino e ho guardato il tutto con nuovi occhi ! 🙂

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Il Palazzo Roccabruna di Trento

Verso sera abbiamo iniziato la visita al Palazzo Roccabruna, nel pieno centro di Trento. E’ un palazzo prestigioso di metà del XVI secolo, attualmente di proprietà della Camera di Commercio di Trento e destinato alla valorizzazione del territorio e dei suoi prodotti. Vengono tenuti eventi e manifestazioni per scoprire il vino trentino e i prodotti agroalimentari del luogo.

Oltre ad essere la Casa dei prodotti trentini, dal 2007 è la sede dell’Enoteca provinciale del Trentino: nelle sale è possibile ammirare una splendida collezione storica di oltre 600 etichette trentine dagli anni Quaranta agli anni Ottanta.

Nelle sale è esposta anche una collezione di Menu di tanti anni fa. Ed è stato meraviglioso ammirarli dal vivo, con le vignette fatte a mano e la carta scolorita. Un vero tuffo nel passato.

Trento città alla scoperta della grappa trentina e delle distillerie trentine

Dal portone principale si apre su un atrio a corridoio con volte, decorato con stucchi e busti di imperatori romani nelle lunette sul soffitto, dove i nobili entravano con le carrozze e i cavalli.

Il piano nobile presenta un salone con affreschi nella parte superiore e decorazioni dipinte (ad encausto) di soli e lune nella parte inferiore. Il soffitto è di legno a cassettoni, il caminetto affrescato presenta lo stemma Alberti. Vicino c’è la cappella dedicata a San Gerolamo, con pavimento di mattonelle di maiolica, mentre il soffitto è decorato da splendidi stucchi. Insieme a Giulia e a Chiara abbiamo ammirato ogni singola sala, il giardino e l’enoteca del palazzo.

Trento città alla scoperta della grappa trentina e delle distillerie trentine

Ad aspettarci nelle cucine, c’era lo Chef Luca Zangoni con cui abbiamo cucinato in allegria e che non si è risparmiato nel trasmetterci trucchi e consigli. Mi sono divertita un mondo !

Abbiamo preparato un goloso Menu: dei Flan con verdure primaverili con fonduta di formaggio di malga, dei Tagliolini alla grappa con ragù di asparagi di Zambana e trota salmonata e una gustosissima Torta rustica di mele che presto proverò a fare in casa.

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Durante il momento della cena, abbiamo degustato i piatti che abbiamo preparato, insieme a del buon vino trentino, al vino santo e a tre tipi di grappe di Nosiola, oltre al tagliere di formaggi misti e salumi, tra cui la Mortandela trentina della Val di Non e la Luganega.

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L’Istituto Tutela della Grappa del Trentino

L’Istituto Tutela della Grappa del Trentino è nato nel 1960 per dettare delle regole per autodisciplinarsi nella produzione della grappa e per controllare la qualità della grappa trentina prodotta. Consta di 27 soci e 24 distillatori trentini.

Sulla grappa prodotta dalle Distillerie che fanno parte dell’Istituto di tutela, viene apposto il sigillo con il Tridente, facilmente riconoscibile e marchio di controlli e qualità.

Il Tridente certifica che le vinacce sono solo ed esclusivamente trentine e che è stata controllata dal punto di vista chimico ed organolettico. Garantisce quindi l’aspetto salutistico e tutti i lievelli di qualità previsti dal disciplinare dell’istituto. Ogni distilleria deve mandare numerosi campioni che vengono analizzati sia dall’Istituto agrario di San Michele che da una apposita commissione della Camera di Commercio di Trento.

Distilleria Bertagnolli e la Distilleria Zeni

Abbiamo avuto la fortuna di poter visitare la Distilleria Bertagnolli e la Distilleria Zeni.

Giuseppe Bertagnolli della Distilleria Bertagnolli e il suo enologo ci hanno spiegato come avviene la produzione della grappa trentina con metodo a bagnomaria e tutte le fasi dall’arrivo delle vinacce, la fermentazione, il riempimento della caldaia dell’alambicco e il taglio delle code e delle teste (separazione ed eliminazione delle sostanze sgradevoli e indesiderate, detto rettificazione), per ottenere il cuore (il prodotto distillato).

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Anche Rudy Zeni della Distilleria Zeni ci ha spiegato la sua produzione sempre con l’alambicco a bagnomaria e ci ha parlato dei numerosi controlli, piuttosto burocratici e severi, su tutto il ciclo di produzione da parte dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli.

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Ovviamente abbiamo degustato e degustato e degustato ! Il metodo giusto per degustare la grappa, a quanto ho capito, è di sentirne brevemente il profumo e poi bagnarsi le labbra, in modo da preparare la bocca all’arrivo di un prodotto ad alta gradazione alcolica. E poi di fare un piccolo sorso e tenerlo in bocca (si dice di contare fino a 22, ma bastano forse anche 10) in modo da dare il tempo alla grappa di sprigionare il suo profumo e alle papille gustative, di percepirlo.

Un mondo tutto nuovo per me ! E devo dire che ho apprezzato particolarmente queste degustazioni. Sono arrivata alla conclusione che la mia preferita è la Grappa di Teroldego, anche se meno profumata e meno dolce all’olfatto.

L’Istituto di Tutela della Grappa del Trentino è orientato ad uno svecchiamento della grappa che è ancora associato come bevanda di fine pasto, magari del nonno. La grappa è un prodotto di ottima qualità con cui si può cucinare (intanto io la uso nello Strauben o nei Crostoli al posto del vino bianco), pasteggiare e preparare golosi cocktail e drink ! Provare per credere !

Credo di essermi particolarmente dilungata, ma volevo trasmettervi le nozioni imparate in questi due giorni a Trento Città ! Ringrazio ancora l’Associazione Italiana Food Blogger e l’ Istituto Tutela della Grappa del Trentino per questa splendida opportunità ! Presto arriverà anche una ricetta con la grappa, tenetevi pronti ! – Leyla

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