Gnocchi al ragù rosso….Fiammante

Non ci pensiamo quasi mai. Non immaginiamo nemmeno com’era la nostra cultura gastronomica, prima che l’intuizione geniale di un solo uomo ce lo portasse da mondi sconosciuti. Ne abbiamo una tale familiarità, che ci sembra impensabile non trovarla nei nostri piatti, col suo tipico colore rosso, fresco, spolpato, pelato, o addirittura essiccato. 
Ce lo portarono dalle Americhe il pomodoro.E i francesi, che lo battezzarono, ne intuirono subito il suo inestimabile valore.  Pomo d’oro. E l’oro, si sa, va ben conservato. Ed allora, la scienza dell’uomo si è subito industriata,per dare vita a quelle conserve, che non mancano in nessuna casa italiana e che ci permettono di dare vita ad un sugo che è un must nelle case dei napoletani: il ragù!

gnocchi
 
E visto che il mio blog si chiama A pummarola ‘ncoppa, colgo l’occasione di questa preparazione per riportare dei versi di Alfredo De Lucia,  che parlano proprio della regina di Napoli, A pummarola, cioè il pomodoro.
 
 
A riggina e Napule
Ce ne stanno riggine ncopp’ ‘a terra,
ca fanno bene a chesta umanità
ca so’ carnale e ca nun fanno ‘a guerra,
ma ‘a riggina cchiù ricca è chesta ccà!

Quanno ‘o sole addeventa na furnace,
essa spanne ‘int’ ‘e ccase addore e gusto,
cchiù zucosa addeventa e cchiù te piace
quanno nfoca ‘a cuntrora ‘o mese austo.

A Napule che regna? ‘A pummarola!
Aggarba ‘o maccarone e ‘a mulignana,
chesta riggina ‘ve fa cunzulà.

Quanno ‘a spremmite dint’ ‘a cassarola
o pappea p’ ‘o rraù dint’ ‘a tiana,

 pure a nu muorto fa risuscità.

Gnocchi al ragù

Come preparare gli gnocchi al ragù:

 Ho messo in un tegame un giro di olio extravergine di oliva, tagliato una cipolla sottile (così si scioglie facilmente  e non vi ritrovate pezzi fastidiosi in bocca), aggiungo il gambetto che ci conserva il macellaio di fiducia (oppure salsicce, polpette,braciole, ma anche senza niente),  aggiungo i pomodori pelati passati e faccio cuocere con fiamma dolce fin quando il ragù non “pippèa” e poi si restringe. Il ragù a Napoli è un rituale, più che una ricetta.
Passiamo agli gnocchi. Utilizzare delle patate a pasta gialla possibilmente vecchie, ma non decrepite 🙂 Bollire 1 kg di patate: io uso il metodo a vapore, perché, meno acqua assorbono, meno farina bisogna aggiungere; ma si possono bollire anche in pentola, oppure farle al microonde.Preparare in una spianatoia la farina, che deve essere la metà del peso delle patate (quindi per un 1 kg di patate, bisogna utilizzare 500 g di farina, più quella per impastare) schiacciare le patate ancora calde e mescolare bene evitando di lasciare qualsiasi grumo. Prendere un pezzo di impasto,formare un cordoncino e formare gli gnocchi, a seconda della propria fantasia e a seconda dei mezzi a disposizione. Distribuirli in un piatto infarinati e ben distaccati tra di loro. E , se ne avete fatti troppi, come faccio io, congelateli. Disposti ancora nel piatto, metteteli in freezer, dopo che si son congelati, li mettete in una bustina adatta al congelamento. Quando vorrete usarli, nel momento in cui bolle l’acqua li versate direttamente congelati. E li togliete non appena salgono a galla.
Mettete in una teglia gli gnocchi, il ragù (tenendo da parte la carne), una bella provola affumicata tagliata a cubetti, una quantità abbondante di formaggio grattugiato (che non vi definisco perchè se legge mio marito mi taglia i viveri…ma altrimenti come vengono saporiti?) e mescolate; passate in forno a 200°per circa una mezz’oretta e…a questo punto, gustateveli tutti!!! Questo è stato il nostro pranzo domenicale.
Ovviamente per la realizzazione di un eccellente ragù, ho usato i pelati La Fiammante.
BUON APPETITO!

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