Limoncello di casa mia, ricetta tradizionale

Il limoncello si ottiene dalla macerazione in alcol etilico delle scorze del limone, con l’aggiunta poi di un leggero sciroppo di zucchero. La ricetta è molto semplice, tanto che si può facilmente preparare in casa, l’importante è trovare limoni adatti, senza trattamenti che renderebbero impossibile l’utilizzazione della buccia.

Questa è la ricetta che, assieme a quella del fragolino (che aggiungerò appena possibile), si è sempre preparata in casa nostra. 

limoncello

Limoncello di casa mia

Ingredienti

  • limoni non trattati 8 (limoni grandi, altrimenti anche 10/12)
  • alcool etilico, un litro
  • zucchero, 600 grammi (o anche 500 se si preferisce più secco)
  • acqua, un litro + un bicchiere

Preparazione

Lavare bene i limoni sotto l’acqua corrente e asciugarli con cura.

Utilizzando un pelapatate o un coltellino affilato, staccare la parte gialla della buccia (il flavedo), evitando di prendere anche quella bianca (l’albedo, molto amaro)

Versare l’alcool in un vaso di misura adeguata, aggiungere le bucce, coprire e lasciare macerare a temperatura ambiente e al buio per una decina di giorni. 

Trascorso questo tempo, fare sciogliere sul fuoco lo zucchero nell’acqua, tenendo la fiamma bassa e mescolando fino a che si sarà completamente dissolto. 

Spegnere il fuoco appena inizia l’ebollizione.

Una volta che lo sciroppo si è raffreddato, versarlo nel vaso con alcool e bucce, coprire e lasciare riposare ancora una settimana. 

Filtrare il liquore eliminando le bucce di limone.

Filtrare una seconda volta servendosi di una carta filtro o una garza ben piegata in modo da ottenere un liquore perfettamente limpido.

Imbottigliare e servire ben freddo.

Note e curiosità

  • Il limoncello – nel caso ci sia qualcuno che non lo conoscesse 🙂 – , è un liquore dolce tipico della Campania, in particolare della penisola sorrentina, della costiera amalfitana e delle isole di Capri e Procida, zone dove vengono coltivati varietà di limoni particolarmente profumati e idonei a questa preparazione; dal colore e dal sapore inconfondibile, in breve tempo il limoncello si è diffuso in tutta Italia e un po’ dappertutto nel mondo, conquistandosi un posto di primo piano tra i liquori di fine pasto, affiancando e spesso sostituendo sambuca e amari. Il limoncello autentico viene prodotto con varietà di limoni tipiche della zona d’origine, come lo Sfusato amalfitano o l’Ovale di Sorrento, coltivati a terrazzamenti lungo i versanti della Costiera. Nel periodo invernale, i pergolati venivano coperti con le tradizionali “pagliarelle” per proteggere le piante dai danni atmosferici, oggi in buona parte sostituiti da moderni teli.
  • Le origini di questo straordinario liquore, come spesso accade in questi casi, sono varie e controverse: a Capri, agli inizi del novecento, la signora Maria Antonia Farace gestiva una pensione con un rigoglioso giardino di limoni. Un nipote in seguito aprì un bar la cui specialità era proprio il liquore di limoni realizzato con l’antica ricetta della nonna. Ma solo nel 1988 il figlio di quest’ultimo, Massimo Canale, ne organizzò una piccola produzione artigianale, registrandone anche il marchio. Questa è solo una delle tante versioni sulle sue origini, l’unica cosa certa è che il limoncello (o limoncino) è stato sempre preparato in molte famiglie e in tempi lontani.
  • Ricetta per chi volesse  un limoncello meno alcolico o con una differente quantità di zucchero. Le spiegazioni sono tratte testualmente da Scienza in cucina di Dario Bressanini
    “Se volete un limoncello meno alcolico aggiungere il 120% di acqua, rispetto all’alcool, o più. Per lo zucchero potete regolarvi in base al vostro gusto: partite dall’ottanta per cento, in peso, rispetto all’acqua. Quindi per esempio se avete usato 100 ml di alcool aggiungete uno sciroppo fatto da 100 ml di acqua e 80 grammi di zucchero. Se lasciate riposare il liquore una o due settimane, il gusto maturerà grazie alle reazioni chimiche che avvengono tra le sostanze estratte”

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