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Supplì al telefono

Supplì al telefono
Supplì al telefono

Supplì al telefono

I supplì sono un piatto tipico della cucina romana, una polpetta di riso fritta, di forma allungata, condita con ragù e mozzarella, rotolata nel pangrattato e fritta in abbondante olio bollente.
Il nome “supplì al telefono” deriva dal fatto che, per mangiare il supplì caldo, è necessario aprirlo in due e di conseguenza la mozzarella si scioglierà creando “un filo” tra le due parti di riso, dando così al supplì la fisionomia di un telefono.
Questi supplì rappresentano un simpatico aperitivo da servire ai vostri ospiti, o un’alternativa per una cena sfiziosa, magari accompagnata da un’insalata mista, tanto per alleggerire il fritto.

Per restare fedele alla ricetta originaria, ho condito il riso solo con ragù di carne macinata e cubetti di mozzarella, ma voi potete aggiungere piselli novelli, cubetti di prosciutto cotto o di pancetta, ecc. in base alle vostre preferenze.

 


Ingredienti per 5 supplì grandi:

150 g di riso
100 ml di ragù di carne macinata (di maiale o di manzo, come preferite)
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
100 g di mozzarella fiordilatte
1 uovo
100 g di pangrattato
Olio di semi
Sale

 


Procedimento
:

Lessare il riso in una pentola poi scolarlo e farlo raffreddare a temperatura ambiente (o sotto il getto dell’acqua corrente fredda, se andate di fretta).
In una ciotola sbattere l’uovo con il sale.
Tagliare la mozzarella a cubetti non troppo piccoli.
Condire il riso con il ragù facendolo diventare rosso.
Mescolare al riso il parmigiano e cominciare a formare i supplì, raccogliendone un mucchietto nella mano, inserendo la mozzarella e richiudendo l’impasto.
Passare i supplì prima nel l’uovo sbattuto poi nel pangrattato, poi di nuovo nell’uovo e nel pangrattato.
Scaldare una padella con abbondante olio e friggere i supplì.
Scolare i supplì e adagiarli su carta assorbente.
Servire caldi oppure, se li preparate in anticipo, scaldarli 30 secondi al microonde prima di servirli, in modo da creare l’effetto “telefono”.

Pinsa zucca e speck

Pinsa zucca e speck
Pinsa zucca e speck

PINSA ZUCCA E SPECK

Una pinsa romana, fantasiosa, che unisce il gusto dolce della zucca con il sapore intenso dello speck trentino affumicato.

Adoro la pinsa romana, così digeribile, croccante e saporita: è assurdo, quando si tratta di mangiare, napoletani e romani ne sanno sempre una più del diavolo, c’è poco da fare!

Una Pinsa colorata ma dal gusto raffinato, per veri esploratori del gusto.

 


Ingredienti per 1 Pinsa:

130 gr di farina di grano tenero

35 gr di farina di riso

35 gr di farina di soia

1/2 bustina di lievito secco

Un pizzico di sale

1 cucchiaio di olio extravergine di oliva

150 ml di acqua fredda di frigorifero

1/2 mozzarella fiordilatte

2 fette di speck tagliate finemente

150 gr di zucca

 

 

Procedimento:

In una ciotola unire le 3 farine e poi aggiungere anche il lievito e mescolare.

Aggiungere 120 ml di acqua fredda ed impastare per circa 3-4 minuti.

Aggiungere il sale all’impasto ed impastare ancora quindi aggiungere anche l’olio e continuare ad impastare.

Aggiungere l’acqua fredda restante, impastare ancora per almeno 5 minuti.
Sistemare l’impasto della pinza in una ciotola e metterlo in frigorifero per minimo 24 ore.

Dopo 24 ore o anche più, stendere il composto su una spianatoia infarinata e lasciarlo riposare per circa 3 ore, in modo che raddoppi di volume.

Nel frattempo, lavare la zucca, tagliarla a cubetti e cuocerla in padella con un filo d’olio, giusto il tempo di farla ammorbidire.

Salare e pepare la zucca, mescolare e dopo una decina di minuti spegnere il gas.

Tagliare la mozzarella a cubetti.

Dopo 3 ore, ungere una teglia con un filo di olio e stendervi l’impasto.

Preriscaldare il forno a 200 gradi.

Condire la Pinsa con i cubetti di zucca, lo speck e la mozzarella.

Cuocere la Pinsa in forno caldo a 200 gradi per circa 10 minuti, o comunque fino a quando la Pinsa non sarà croccante all’esterno ma morbida dentro.

Sfornare la Pinsa zucca e speck e pappare!!!

Tonnarelli cacio e pepe

Tonnarelli cacio e pepe
Tonnarelli cacio e pepe

Tonnarelli cacio e pepe

I tonnarelli cacio e pepe rappresentano un piatto forte della cucina popolare romana, preparati sin dal 1700, quando la pasta veniva condita con burro e formaggio.

Le radici del piatto affondano nella campagna romana dove i pastori, dovendo restare per molto tempo fuori casa, facevano scorta di formaggio di pecora stagionato, pepe nero e pasta secca.

Un primo piatto semplice ma gustoso, perfetto per un pranzo saporito da gustare soli o in compagnia.

Ingredienti per una persona:

Per la pasta:
80 gr di pasta (io ho usato i tonnarelli ma vanno bene anche gli spaghetti o i bucatini)
1 cucchiaio di burro a temperatura ambiente
3 cucchiai di parmigiano grattugiato
1 cucchiaio di pecorino grattugiato
Una spolverata di pepe nero macinato
Sale

Per la cialda:
30 gr di parmigiano grattugiato

 

 

Procedimento:

Per la cialda:
Riscaldare sul gas una padellina antiaderente e, una volta calda, versarvi il parmigiano grattugiato in modo da formare uno strato omogeneo e uniforme.
Lasciare sulla fiamma fino a quando la cialda inizia a dorare quindi, con l’aiuto di una spatola, girare delicatamente la cialda sull’altro lato per cuocerla.
Una volta pronta, posizionare la cialda su una ciotola (in modo da darle la forma concava) e lasciarla raffreddare.

Per la pasta:
Riempire una pentola con dell’acqua e portarla a ebollizione.
Quando l’acqua bolle, salarla e buttarvi la pasta e cuocere mescolando di tanto in tanto.
Mentre la pasta cuoce, mettere una padella sul fuoco e sciogliervi un cucchiaio di burro e un cucchiaio di pepe nero.
Scolare la pasta 2 minuti prima del tempo di cottura indicato.
Versare la pasta nella padella con il burro insieme a metà tazza di acqua bollente e mescolare.
Abbassare la fiamma e aggiungere prima il parmigiano e poi il pecorino, mescolando di continuo per evitare che la pasta “si attacchi”.
Servire la pasta nella cialda di parmigiano preparata precedentemente.

Risotto asparagi e melograno

Risotto asparagi e melograno
Risotto asparagi e melograno

Risotto asparagi e melograno

Un risotto sfizioso con un abbinamento insolito: asparagi e melograno, i primi dolci, i secondi più aspri. Gli asparagi sono verdure tipiche del periodo primaverile (ma reperibili tutto l’anno grazie alle confezioni surgelate), ricchi di fibre vegetali, acido folico, vitamine (A, C, E, B), sostanze che combattono il diabete e favoriscono la depurazione dell’organismo e l’eliminazione dei radicali liberi. Oltremodo, gli asparagi sono anche ricchi di antiossidanti, prevenendo così l’invecchiamento cellulare.

Questo primo piatto si prepara facilmente, con pochi e semplici ingredienti, ed è perfetto da gustare a cena da soli o in compagnia, magari innaffiato con un bel calice di vino bianco. Fidatevi, i vostri ospiti rimarranno dapprima scettici alla vista dei chicchi di melograno vicino a quelli del riso, ma poi, dopo le prime cucchiaiate, vi chiederanno di sicuro la ricetta!!

 

Ingredienti per una porzione:
1 tazza di riso (vi consiglio di usare il Vialone o il Roma perché, avendo i chicchi grandi, sono i due tipi di riso più adatti alla preparazione dei risotti)
100 gr di asparagi (freschi o surgelati, in base alla stagione)
1 cucchiaio di burro
30 gr di chicchi di melograno
1/2 cipolla
1/2 bicchiere di vino bianco
1 tazza di brodo vegetale
Sale, pepe

 

Procedimento:
Schiacciare 60 gr di chicchi di melograno con lo schiacciapatate, in modo da ottenerne il succo.
Pulire gli asparagi, eliminare la parte più dura e tagliarli a dadini.
Tritare finemente la cipolla.
In un tegame, sciogliere un cucchiaio di burro con la cipolla tritata, poi aggiungere il riso e lasciarlo insaporire per qualche secondo.
Aggiungere il succo di melograno e 1/2 bicchiere di vino bianco, mescolare e aspettare che evapori.
Aggiungere ora gli asparagi e la tazza di brodo, salare, pepare e cuocere a fiamma media, mescolando di tanto in tanto per evitare che il riso si attacchi.
Servire il risotto caldo, decorando con qualche chicco di melograno.

Risotto salame e zafferano

Risotto salame e zafferano
Risotto salame e zafferano

Risotto salame e zafferano

Cosa c’è di più buono per scaldare una fredda giornata invernale o autunnale? Un risotto caldo, cremoso e avvolgente, senza ombra di dubbio! Una ricetta economica e facile per un primo piatto saporito, a base di  riso (vi consiglio di usare il Carnaroli, il Vialone o il Roma, poiché hanno chicchi grandi e consistenti e dunque sono particolarmente adatti ai risotti), salame cacciatorino e zafferano.

Una curiosità: in Oriente, nell’antichità, lo zafferano era considerata una spezia così preziosa e raffinata che era sinonimo di ricchezza materiale e spirituale, di benessere, gioia e felicità! Ancora oggi, in Oriente, si  regala lo zafferano per augurare vita lunga e prosperità a chi lo riceve.
Questo primo piatto è perfetto da mangiare per un pranzo veloce oppure da servire ai vostri ospiti, magari preceduto da un antipasto a base di salumi, olive, patè e crostini di pane.
Che ne dite, vi ho convinto?

 

Ingredienti per 1 porzione:
100 gr di riso Carnaroli, Vialone o Roma
1 spicchio d’aglio
4-5 fette di salame cacciatorino
300 ml di brodo vegetale
Una bustina di zafferano
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
1 cucchiaio di burro
Sale

 

 

Procedimento:
Tagliare le fette di salame cacciatorino a striscioline.
In un tegame, rosolare un spicchio d’aglio con un cucchiaio di olio extravergine di oliva, poi aggiungere le strisce di salame e cuocere per 5-6 minuti, mescolando di tanto in tanto con un cucchiaio di legno.
Scaldare il brodo in un tegame e sciogliervi la bustina di zafferano.
Versare il riso nel tegame con il brodo e cuocere a fiamma bassa, mescolando di tanto in tanto per evitare che il riso si attacchi alle pareti del tegame.
Qualche minuto prima di ultimare la cottura, aggiungere una noce di burro burro e una spolverata di parmigiano grattugiato, quindi mantecare fino al momento di servire.
Servire il risotto salame e zafferano caldo.

Risotto funghi e salsiccia

Risotto funghi e salsiccia
Risotto funghi e salsiccia

Risotto funghi e salsiccia

Un primo piatto caldo e avvolgente, ideale da consumare in inverno o in autunno, quando il freddo comincia a farsi sentire e si ha voglia di calde minestre.

Si tratta di una ricetta facile, veloce ed economica, che può essere servita anche agli ospiti a cena o a pranzo, perché vi farà fare un figurone nonostante la semplicità degli ingredienti.

Vi consiglio caldamente di usare il risotto Carnaroli, Roma, Vialone o Arborio perché, avendo chicchi grandi e consistenti, risulta perfetto per la preparazione di risotti cremosi in grado di soddisfare i palati più raffinati.

Se siete alla ricerca di altri abbinamenti per i vostri risotti, vi consiglio di assaggiare anche il risotto salame e zafferano http://blog.giallozafferano.it/unacucinadasingle/risotto-salame-zafferano/ e il risotto asparagi e melograno http://blog.giallozafferano.it/unacucinadasingle/risotto-asparagi-e-melograno/ oltre a tutti quelli che trovate nella sezione “primi”.

 

 

Ingredienti per 1 porzione:

1 tazza di riso (Arborio, Carnaroli, Roma, Vialone)

100 gr di funghi trifolati (o funghi freschi champignon, in base alla vostra disponibilità)

1/2 salsiccia

1/2 bicchiere di vino bianco

1 spicchio d’aglio

1 cucchiaio di olio extravergine di oliva

sale, pepe, prezzemolo

 

 

Procedimento:

Rosolare in una padella uno spicchio d’aglio con un cucchiaio di olio extravergine di oliva poi aggiungervi i funghi e cuocere a fuoco medio (se usate i funghi freschi champignon, lavateli bene sotto acqua corrente e tagliateli a pezzi non troppo piccoli).

Tagliare la salsiccia a dadini e aggiungerla in padella insieme ai funghi.

Mescolare con un cucchiaio di legno e cuocere a fiamma viva.

Quando la salsiccia sarà dorata, sfumare con un bicchiere di vino bianco e continuare a cuocere mescolando di tanto.

Abbassare la fiamma, aggiungere il riso e due bicchieri d’acqua e cuocere il tutto a fuoco basso, mescolando di tanto in tanto per evitare che il riso si attacchi ai bordi della padella.

Servire il Risotto funghi e salsiccia caldo, con una bella spolverata di parmigiano grattugiato.

Puntarelle alla romana

Puntarelle alla romana
Puntarelle alla romana

Puntarelle alla romana

Le puntarelle sono uno dei contorni più amati della cucina romana, perfette per accompagnare piatti di carne (es. bistecche, fettine di manzo): si tratta delle foglie interne della cicoria spigata, che si trovano facilmente in vendita solo nei fruttivendoli capitolini, mentre nel resto d’Italia sono praticamente introvabili!!!

Le puntarelle si contraddistinguono dalle altre verdure (l’insalata,  ad esempio) per via del sapore leggermente amarognolo ma, come gli altri ortaggi, sono composte prevalentemente da acqua e dunque hanno un basso apporto calorico ma sono ricche di vitamine (A, B, C) e sali minerali.

Alcune ricette prevedono l’uso delle sole puntarelle mentre altre aggiungono anche le alici ed io, amando il sapore di queste ultime, ho deciso di inserirle nella mia ricetta.
Un contorno semplice, economico e veloce, perfetto anche da servire ai vostri ospiti per deliziare i loro palati con un piatto speciale e non “comune”.

 

 

 

Ingredienti:

200 gr di puntarelle fresche

3 filetti di acciughe sotto sale

1 spicchio di aglio

2 cucchiai di aceto di vino bianco

1 cucchiaio di olio extravergine di oliva

Sale, pepe nero macinato

 

 

Procedimento:

Lavare le puntarelle e dividerle a strisce per usare solo la parte più chiara.

Mettere le puntarelle in ammollo in acqua fredda per 1-2 ore, in modo che assumano il tipico sapore amaro e piccante.

In un mortaio, schiacciare i filetti di acciuga, l’aglio, l’olio, l’aceto, un pizzico di sale e uno di pepe nero; l’obiettivo è ottenere un’emulsione densa.

Se non disponete di un mortaio, potete creare in una tazza un’emulsione a base di olio extravergine di oliva, aceto di vino bianco, sale, pepe e lo spicchio di aglio tritato.

Scolare le puntarelle e condirle con l’emulsione preparata.

Lasciare riposare l’insalata ottenuta per circa 20 minuti (anche di più, se possibile), in modo che si insaporisca bene.

Servire le Puntarelle alla romana per accompagnare secondi piatti di carne (es. bistecche e fettine di manzo).

10 regole per un risotto perfetto

10 regole per un risotto perfetto

Il risotto è un piatto che nasconde in sé molte insidie: si può pensare che sia sufficiente preparare il soffritto, aggiungere il riso per tostarlo e poi aggiungere un mestolo di brodo caldo alla volta, fino a cuocere il riso per 14-15 minuti. In realtà, per la perfetta riuscita di questo piatto è necessario adottare alcuni trucchetti e accorgimenti che vi spiegherò a breve, fondamentali per ottenere un risultato finale cremoso e invitante.

1) Scelta del riso

In commercio esistono molteplici varietà di riso: Carnaroli, Arborio, Vialone, Parboiled, Originario, Roma, Baldo, ecc. Non affidatevi al caso (o alla variante “il meno caro”, “il riso in offerta”) per la scelta del riso da usare: il riso migliore è il Carnaroli, prediletto dagli chef stellati, in grado di mantenere bene la cottura e con un’ottima capacità di assorbimento.

Una seconda scelta può essere il Vialone Nano, con chicchi lievemente più piccoli e tondeggianti rispetto al Carnaroli.

Evitate assolutamente il riso Parboiled (famoso per il fatto che “non scuoce”) e il riso Originario (più adatto per la preparazione di minestre).

2) Scelta del brodo

Per la cottura del risotto, è possibile usare indifferentemente il brodo vegetale (sedano, carote e cipolla) o il brodo di carne: tutto dipende dal sapore che volete conferire al piatto. Unica regola: per il risotto di pesce, usate assolutamente un brodo di pesce!

3) Il tegame

La scelta ottimale sarebbe usare una pentola in rame ma, in mancanza, potete optare per una pentola bassa e larga, di acciaio o alluminio (un tegame o una padella non antiaderente dai bordi alti).

4) Il cucchiaio

Il cucchiaio perfetto da usare per mescolare il riso è quello di legno

5) Il soffritto: cipolla o scalogno? A vostra discrezione, purché tritati finemente

Dipende dai gusti: per un sapore più delicato, è consigliabile usare lo scalogno mentre, per un sapore più deciso, meglio la cipolla.

6) La tostatura

Una delle fasi più delicate della preparazione del risotto, necessaria per scaldare il riso e dilatarne i pori. Quando la cipolla o lo scalogno cominceranno a soffriggere nel tegame, aggiungere il riso e tostare a fuoco vivo, fino a quando i chicchi di riso non cominceranno a caramellare (ci vorrà max 1 minuto).

7) Il brodo

Il brodo va aggiunto appena il riso comincia ad attaccarsi al tegame. Bisogna aggiungere un mestolo di brodo alla volta, non appena il riso si asciuga e non è più fluido, mescolando di continuo con un cucchiaio di legno.

8) Mescolare sempre

Il vero segreto di un risotto perfetto? Mescolare sempre! Il risotto è un piatto che richiede cura, amore, pazienza, quindi abbandonate l’idea di “lasciare il riso sul fuoco e tornare quando il timer suonerà la scadenza del tempo”.

9) La mantecatura

La fase finale della preparazione: quando il riso è al dente, spegnere il gas, togliere il tegame dal fuoco e mantecare per 1 minuto con una noce di burro e una spolverata di parmigiano  grattugiato. La mantecatura permette di ottenere un risultato finale cremoso e avvolgente.

10) Servire subito

Ultimata la mantecatura, il risotto va subito impiattato e servito ben caldo.

E infine, alcune ricette di risotti che trovate nel blog nella sezione “Primi” …

10 regole per un risotto perfetto
10 regole per un risotto perfetto

 

10 regole per un risotto perfetto
10 regole per un risotto perfetto
10 regole per un risotto perfetto
10 regole per un risotto perfetto
10 regole per un risotto perfetto
10 regole per un risotto perfetto

Fettuccine alla papalina

Fettuccine alla papalina
Fettuccine alla papalina

Fettuccine alla papalina

Come poteva un cuoco degli anni ’50 rifiutarsi di preparare per il Papa Pio XII una “carbonara più delicata” e non chiamarla “alla papalina”?!?

Ecco la storia di questo piatto, fettuccine con prosciutto crudo, parmigiano grattugiato e tuorlo d’uovo, ma che molti realizzano aggiungendo panna, funghi champignon, formaggio pecorino, prosciutto cotto e piselli primavera (come ho fatto io).
Vi consiglio di utilizzare la pasta fresca all’uovo, tanto per rimanere fedeli alla ricetta originale, ma, in mancanza delle fettuccine, potere usare tonnarelli o tagliatelle, purché all’uovo!
Un primo piatto sfizioso, economico e raffinato poiché degno della bocca di un Papa, ideale per un pranzo fugace o da servire ai vostri ospiti insieme ad un bel calice di vino bianco secco.

Ingredienti per una porzione:

70 gr di fettuccine all’uovo
2 fette di prosciutto crudo
20 gr di burro a temperatura ambiente
40 gr di piselli primavera surgelati
1/4 cipolla
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
1 uovo
1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
Sale, pepe nero

Procedimento:

Tritare finemente la cipolla.
Tagliare le fette di prosciutto crudo a striscioline.
In una padella, rosolare la cipolla tritata con un cucchiaio di olio extravergine di oliva e il burro, poi aggiungere i piselli primavera.
Salare, mescolare e cuocere a fiamma bassa, coprendo la padella con il coperchio.
Quando i piselli saranno morbidi, aggiungere le striscioline di prosciutto crudo, mescolare e far saltare per qualche minuto, fino a quando il prosciutto sarà leggermente croccante.
In una ciotola, sbattere l’uovo con il parmigiano grattugiato, un pizzico di sale e una spolverata di pepe nero.
Riempire una pentola d’acqua e portarla a ebollizione per cuocervi la pasta.
Scolare le fettuccine al dente e versarle in padella per saltarle insieme al condimento.
Spegnere la fiamma, versare l’uovo sbattuto sulle fettuccine e mescolare bene per amalgamare gli ingredienti.
Servire le fettuccine ben calde, magari aggiungendo un ulteriore spolverata di parmigiano.

Gnocchi alla romana

Gnocchi alla romana
Gnocchi alla romana

GNOCCHI ALLA ROMANA

A Roma, il giovedì si mangiano gli gnocchi e, per la precisione, gli gnocchi alla romana.

Sinceramente mi sono sempre chiesta il perché di questa tradizione ma nessuno è mai stato in grado di darmi una risposta esaustiva: alcuni sostengono che era il piatto proposto dalle osterie romane nel menu del giovedì, in vista del pranzo “leggero” del venerdì (giorno dedicato dai cristiani alla cd. “penitenza”), altri invece dicono che si tratta proprio di un detto romano che recita “giovedì gnocchi, venerdì pesce, sabato trippa”.

Mah! Valli a capire questi romani!

Io, nel dubbio, mi attengo alla tradizione e quest’oggi vi propongo questi gnocchi alla romana che, si differenziano dai tradizionali per il fatto che mentre questi ultimi prevedono l’unione di patate e farina, gli gnocchi alla romana sono un mix di semolino, latte, tuorlo, burro e parmigiano: un mix prorompente di gusto e calorie!!

 

Ingredienti per 1 porzione:

250 ml di latte

2 cucchiai di parmigiano

60 gr di semolino

1 tuorlo

25 gr di burro

Sale

 

 

Procedimento:

In un pentolino, scaldare il latte con il burro e il sale.

Quando il latte sarà arrivato a bollore, versare il semolino a pioggia, mescolando con una frusta per evitare la formazione di grumi.

Far addensare il semolino poi togliere il pentolino dal fuoco e aggiungere il tuorlo e il parmigiano, quindi mescolare bene.

Ungere una teglia e versarvi il composto livellandolo bene.

Quando il composto si sarà raffreddato, ricavare dei cerchi con un taglia biscotti rotondo (o con una tazzina da caffè).

Ungere una pirofila adatta per il microonde e sistemarvi gli gnocchi in modo che si sovrappongano l’uno con l’altro.

Spolverare con il parmigiano e una noce di burro.

Cuocere nel microonde alla max potenza per 10 minuti, funzione combi grill, giusto il tempo di far gratinare la superficie degli gnocchi.

Servire gli Gnocchi alla romana caldi.

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