Roma ha una tradizione culinaria fantatisca, che spazia dai primi ai dolci, passando per i secondi e i mitici antipasti come i carciofi alla giudia o i filetti di baccalà.
La vera cucina romana la potrete assaggiare a Trastevere, a Testaccio e a Garbatella, i quartieri “storici”, dove troverete trattorie e osterie popolari, anche se non nei prezzi.
Dove andare? Ecco a voi Le migliori osterie di Roma.
Una delle mie osterie preferite all’Appio Latino: un ristorante accogliente e ben arredato, con un design vintage e colorato che ispira subito allegria e buonumore.
Ideale sia per il pranzo che per la cena, il menu propone piatti di terra e di mare che variano in base alla stagionalità degli ingredienti.
I piatti della cucina romana sono rivisitati in chiave creativa: cacio e pepe al lime, carbonara al nero di seppia, ma anche proposte alternative come i maltagliati in brodo di castagne.
Il tocco in più: nell’attesa della prima portata, vi serviranno dei crostini da pucciare in una mousse fatta da loro, che varia quotidianamente.
Un’idea carina e che aiuta anche a non sentire troppo il tempo dell’attesa.
Osteria dei Pazzi (Via Enrico Cravero, 22/24)
Nel quartiere Garbatella, l’Osteria dei Pazzi propone ogni giorno è un piccolo gioiellino nascosto: varcato un portone Liberty, si viene accolti in un’atmosfera calda e accogliente, con luci soffuse, ideale per una cena romantica o tra amici.
Il menu propone i piatti della cucina romana rivisitati in chiave creativa, preparati con materie prime eccellenti e sempre fresche, a partire dal pane e dai grissini fatti da loro.
Ampia e ricercata la carta dei vini, alla quale si aggiunge la presenza di un sommelier competente.
I primi piatti meritano un voto in più rispetto ai secondi, ma anche i dolci valgono la pena di essere assaggiati.
I prezzi non sono proprio da osteria (antipasti 9-13€, primi piatti 12-17€, secondi piatti 14-17€) ma comunque ben rapportati alla bontà e qualità dei piatti proposti.
Aperta dal 2004 e gestita, per l’appunto, da due fratelli, all’Osteria Fratelli Mori viene portata in tavola la tradizione romana familiare e accogliente.
Il locale è molto grande e dispone di oltre 100 coperti, ben arredato e in stile informale, con luci soffuse, tavoli di legno e ambienti accoglienti.
Il menu non è vasto e i piatti variano in base alla stagionalità degli ingredienti, con l’aggiunta dei “piatti del giorno”, consigliati dallo staff.
Fantastici i primi e secondi piatti della cucina romana: coda alla vaccinara, spaghettoni alla carbonara, trippa, polpette di bollito, tonnarelli cacio e pepe, rigatoni all’amatriciana, ecc.
Imperdibile il dolce, La ricotta di Ambrogio, una crema di ricotta di bufala, scorza di arancia candita e pistacchio caramellato, ideata dal papà defunto dei fratelli Mori.
I prezzi non sono economici ma comunque in linea con la bontà dei piatti: carbonara 9€, cacio e pepe 10€, polpette di bollito 15€.
Sull’isola Tiberina, Sora Lella è una vera istituzione romana, di proprietà della mitica sora Lella (Elena Fabrizi) e oggi gestita dai nipoti.
Il ristorante si trova all’interno di una torre medievale, a ridosso del Ponte Fabricio, accogliente e ben arredatoVera istituzione di Roma, la trattoria Sora Lella è un luogo caratteristico e accogliente.
Il menu propone i piatti tipici della cucina romana, accompagnati dai salumi di Bernabei, dolci e gelati artigianali.
Tutti i piatti sono preparati anche in versione senza glutine e, oltre al menu à la carte, sono proposti anche “menu degustazione” di carne e di pesce.
Tra i primi, oltre alla cacio e pepe e la carbonara, dovete assaggiare assolutamente i “tonnarelli alla cuccagna”, ideati proprio da Sora Lella, una sorta di carbonara preparata con ben 18 ingredienti, gli gnocchi di patate di Leonessa all’amatriciana, e il polpettone della Sora Lella.
I prezzi non sono proprio da osteria (primi piatti da 16€, secondi da 20€, dolci da 9€) ma per una volta uno strappo alla regola si può fare.
Il locale deve il nome al fatto che, prima di essere una trattoria, pare che fosse un laboratorio di scope di saggina acquistate persino dallo Stato Pontificio!
Un giorno la proprietaria del negozio, per accontentare il marito, mise a cuocere in un angolo del negozio una pentola con della pasta e fagioli e poiché tutt’intorno si sentiva un ottimo profumo i passanti si affacciavano all’interno del negozio chiedendo se si potesse mangiare.
Questo fu il motivo per cui la signora cominciò a fare altri piatti tipici romani, e la bottega di scope si trasformò in una trattoria diventata, nel tempo, famosa in tutta la città.
Il locale è arredato in maniera molto semplice, con le tipiche tovaglie da trattoria e le pareti tappezzate di foto di personaggi famosi che hanno visitato il ristorante.
Il menu propone i grandi classici della cucina romana, serviti in porzioni abbondanti dallo staff cortese e disponibile.
Tra i primi piatti consiglio amatriciana, carbonara e tonnarelli, veramente buoni e degni di essere assaggiati. Per i secondi, buttatevi su trippa e saltimbocca, entrambi preparati secondo i dettami della cucina romana.
Per dessert, se vi è rimasto un po’ di spazio nella pancia, potrete scegliere tra tiramisù fatto in casa quotidianamente, crostata, ciambelline al vino, panna cotta e creme caramel.
I prezzi sono nella media della zona: primi piatti 10-14€, secondi piatti 13-20€, dolci 5-6€.
Amo la Spagna e questo viaggio in Andalusia ha contribuito ad aumentare la mia passione per questa terra calda, accogliente e ricca di storia, cultura e tradizioni.
Il mio tour è durato 5 giorni ed è stato decisamente low cost:
voli acquistati con 3 mesi di anticipo, spostamenti in treno/autobus, tante passeggiate e pasti consumati in posti non turistici e tutti con un buon rapporto qualià-prezzo.
Siete curiosi?
Ecco a voi il mio Tour Andalusia: Siviglia Cordoba e Granada.
Tour Andalusia Siviglia Cordoba e Granada
Giorno 1: Siviglia
Arriviamo a Siviglia a metà mattina con un volo diretto Vueling da Roma.
Per raggiungere il centro prendiamo l’autobus EA (Especial Aeropuerto) che in meno di 30 minuti ci porta al centro della città e ci lascia a Paseo Colon, vicino l’hotel da noi prenotato.
Il tragitto di sola andata costa 4€ mentre a/r costa 6€, molto conveniente.
Lasciamo i bagagli in hotel e usciamo subito per visitare questa meravigliosa città partendo proprio Placa de la Virgen, bellissima piazza nel cuore del centro storico, da dove possiamo ammirare la Catedral de Sevilla, la cattedrale gotica più grande al mondo (quasi 23.500 mq), dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 1987!
La parte più famosa della Cattedrale è sicuramente La Giralda, la sua torre campanaria, uno dei simboli della città.
Noi decidiamo di non salire in cima alla torre ma, se voleste, sappiate che il biglietto costa 9€.
A breve distanza troviamo l’Alcazar, un complesso di palazzi in stile mudéjar che per secoli hanno ospitato le famiglie reali e con giardini da sogno.
L’antica fortezza araba presenta una combinazione di colori semplicemente affascinante;
bellissimi anche i pavoni e gli altri animali che circolano liberi tra i vari giardini del parco.
Il biglietto di ingresso costa 11,50€ e la visita, molto fugace, dura circa un’ora.
Essendo ora di pranzo, acquistiamo due bocadillos e ci addentriamo nel Barrio di Santa Cruz, il pittoresco quartiere ebraico della città.
Girovagando tra l’intrico di viuzze del barrio, caratterizzate da casette bianche in tipico stile andaluso, arriviamo a Plaza de Espana, all’interno del Parque de Maria Luisa, famosissima per le 58 panchine in maioliche colorate che rappresentano tutte le province spagnole e che vengono prese d’assalto da turisti e locali all’ora di pranzo.
Nel pomeriggio, passeggiamo lungo le rive del Guadalquivir fino a Las Setas (o Metropol Parasol), un enorme edificio bianco alto 26 metri, che ricorda la forma di 4 grandi funghi.
L’edificio è visitabile al costo di 3€ ma noi, essendo leggermente stanchi, torniamo in hotel per rilassarci in vista della serata.
A cena, attraversiamo il Puente de Triana e andiamo a cena da Restaurante & tapas El Sella, scovato su Tripadvisor e con punteggio 4,5.
Accogliente, spazioso e ben arredato, il ristorante si rivela una scelta perfetta, con un menu vario e a prezzi medi.
Noi abbiamo mangiato tapas (buone e super abbondanti) accompagnate da un vino asturiano consigliatoci dal cameriere e abbiamo speso circa 20€ a testa, ottimo!
La scelta del locale ci consente sia di assaggiare cucina tipica sia di passeggiare tra le vie del quartiere gitano, culla del flamenco, terminando così la serata.
Giorno 2: Siviglia – Cordoba
Il secondo giorno a Siviglia decidiamo di visitare il Barrio de la Macarena, meno turistico rispetto al Barrio Santa Cruz e al Barrio Triana ma comunque affascinante.
Il simbolo del quartiere è la Basilica della Macarena, ospitante proprio la Virgen de la Macarena, una delle statue più venerate di tutta la Spagna, totalmente vestita e ornata d’ oro, argento e pietre preziose: una meraviglia per gli occhi!
Su calle Doña María Coronel si trova un muro con la ruota del Convento di Santa Inés, tramite la quale le monache del convento, non potendo entrare in contatto con il pubblico, vendono dolci e biscotti artigianali.
Incuriositi, abbiamo preso un etto di biscotti alle mandorle molto buoni e a un prezzo irrisorio, che abbiamo trangugiato durante la passeggiata nel quartiere.
Vicino a Plaza de los Terceros si trova la Iglesia de Santa Catalina, riconoscibile dalla torre campanaria in stile mudéjar simile alla Giralda e il portone in stile gotico.
Usciti dalla chiesa, ci fermiamo per pranzo a El Rinconcillo (calle Gerona 40), storico locale fondato nel 1670 e ideatore delle tapas.
Pranzare al banco con tapas e birra è il modo migliore per godere dell’atmosfera di questo locale, il tutto spendendo meno di 10€ a testa, super consigliato!
Nel pomeriggio, attraversiamo il Puente Barqueta e visitiamo l’Isola de la Cartuja, che deve il suo nome al Monastero omonimo che si trova sul lato sud.
L’isola non è abitata ma ospita solamente bar, ristoranti e discoteche, oltre al parco divertimenti Isla Magica.
I posti da vedere assolutamente sono la Torre Triana, sede della regione Andalucia, la Torre Pelli (o Torre Cajasol), un grattacielo moderno attiguo agli splendini giardini di Magellano e, infine, il Monastero della Cartuja, fondato nel 1399 e luogo di permanenza e sepoltura di Cristoforo Colombo.
Il monastero fu abbandonato nel XIX secolo e successivamente fu anche una fabbrica di ceramica, poi nei secoli a venire fu restaurato e diventò sede del padiglione reale della Expo Universale del 1992, oggi è il centro Andaluso di Arte Contemporanea.
Poco prima di cena, prendiamo un treno che, in meno di 1 ora e al prezzo di 6€, ci conduce direttamente a Cordoba.
Qui, lasciamo i bagagli in albergo e usciamo subito per cenare da Bodegas Mezquita Céspedes, scovato su Tripadvisor con punteggio 4,5 e che vi consiglio caldamente.
Abbiamo fatto una cena tra amici con tapas e piatti tipici. Con meno di 20 euro a testa abbiamo mangiato molto e bene, il servizio è stato ottimo.
Giorno 3: Cordoba
Iniziamo il nostro tour della città di Cordoba con la visita della Mezquita, la moschea più grande dell’Andalusia (più di 23.000 metri quadri), che oggi ospita la Cattedrale di Cordoba.
Chi viene in vacanza a Cordoba non può non visitare questo capolavoro: un misto di arte araba e cristiana unito in un unico monumento, dove vi sembrerà di stare in un labirinto di colonne e archi tra cui perdervi, veramente affascinante!
Una meravigliosa fusion di stili e religioni, un’atmosfera quasi surreale e ultrasensoriale.
Il biglietto di ingresso costa 10€ e la visita dura poco meno di un’ora.
Dalla Mezquita, ci dirigiamo al Alcazar de los Reyes Cristianos (biglietto 4,50€), di certo non il palazzo reale più sontuoso dell’Andalusia ma comunque degno di nota per via degli splendidi giardini con giochi d’acqua che ospitano le statue di Isabella e Ferdinando di Castiglia che incontrarono qui Cristoforo Colombo per finanziare il suo viaggio alla scoperta delle Americhe.
Splendida anche la Torre dell’Inquisizione, da cui si gode una splendida vista e i reperti archeologici custoditi all’interno del palazzo come i famosi mosaici romani.
Di fronte all’Alcazar ci sono i Baños del Alcázar Califal (biglietto 2,50€), i bagni arabi costruiti nel X secolo, scoperti “per caso” nel Novecento e oggi restaurati e adibiti a museo.
Entrando da Puerta del Puente, attraversiamo il Puente romano, simbolo della città e costruito dai romani nel I secolo a.C. fino ad arrivare alla Torre de la Calahorra, una piccola fortezza araba costruita per proteggere la città, dove pranziamo ai Jardines del Rocio con due bocadillos.
Nel pomeriggio, torniamo indietro per passeggiare tra le viuzze della Juderia, il pittoresco quartiere ebraico caratterizzato da case bianche riccamente addobbate da fiori.
Imperdibile la Calleja de las flores, nei pressi della Mezquita, famoso per i vasi blu con fiori rossi appesi alle pareti.
Divaghiamo nei pressi di Plaza del Potro alla ricerca della Posada del Potro, la locanda resa celebre da Cervantes nei versi del Don Chisciotte (peraltro, oggi sede di un museo del flamenco), poi ci fermiamo a cena nei pressi di Plaza de la Corredera, molto simile alla madrilena Plaza Mayor, una delle piazze più grandi e suggestive di Cordova.
Ceniamo da La cazuela de la esparteria, un ristorante carinissimo e ben arredato, molto accogliente e informale, che propone piatti tipici della cucina andalusa con un buon rapporto qualità-prezzo.
Noi abbiamo preso 3 tapas, due secondi di carne e una bottiglia d’acqua spendendo meno di 25€ a persona, ottimo direi!
Giorno 4: Cordoba – Granada
Prima di partire per Granada, ci concediamo una ghiotta colazione al Mercado Victoria, un grande mercato coperto in Paseo de la Victoria pieno di stand enogastronomici, molto simile al mercato centrale di Valencia.
Se amate le colazioni salutari, vi consiglio lo stand Mil Sabores, dove troverete frullati e centrifughe preparati sul momento, da accompagnare con brioche e caffè da Panea.
Salutiamo Cordoba con un treno che in meno di 2 ore e 30 minuti e al costo di neanche 15€ a testa, ci porta dritti a Granada, ultima tappa del nostro viaggio.
Arriviamo a Granada a ora di pranzo e, essendo leggermente stanchi, rimandiamo al giorno dopo la visita dell’Alhambra.
Pranziamo con tortilla del Sacromonte, il piatto tipico di Granada, una corposa frittata a base di midollo, uova e interiora di vitello.
La tortilla è servita con patatas a lo pobre, ovvero patate fritte ripassate con aglio, cipolla, vino e olio.
Sazi e soddisfatti, decidiamo di visitare la Cattedrale di Granada (biglietto 5€), la prima struttura rinascimentale della Spagna e la seconda più grande del paese.
Nelle vicinanze visitiamo la Capilla Real de Granada (biglietto 5€), un tempio con i resti mortali dei Re Cattolici Fernando de Aragón e Isabel de Castilla.
Molto vicina alla Cattedrale si trova la Alcaicería, una zona dedicata ai negozi dell’artigianato granadino, dove approfittiamo per acquistare souvenir e ninnoli in puro stile arabeggiante.
Passeggiando tra le stradine tipiche del quartiere di Albayzin, arriviamo al Palazzo Dar-al-Horra (Monastero di Santa Isabella), uno dei pochi edifici del quartiere a conservare tutt’ora l’aspetto originario.
Il Palazzo fu edificato dagli arabi e poi ceduto ai cattolici e divenuto, su volere della Regina Isabella, Convento Reale di Santa Isabella.
L’ultima tappa della nostra giornata granatina è il Mirador de San Nicolas, nel cuore dell’Albayzin, un belvedere dal quale si gode una vista mozzafiato sull’Alhambra e sulla Sierra Nevada.
Pieno di turisti, pittori e suonatori di strada, ricorda molto il Pincio a Roma, un luogo romantico e suggestivo.
Ci concediamo un aperitivo a base di tapas e sangria proprio nei pressi del Mirador e concludiamo con uno spettacolo di flamenco a Jardines de Zoraya (prezzo 20€).
Magnifico, emozionante e coinvolgente, lo spettacolo ci stupisce e ci fa innamorare ancora di più della cultura andalusa grazie al mix di suoni, colori e calore.
Giorno 5: Granada
Dopo una golosa colazione a base di caffè con leche e churros, usciamo alla volta dell’Alhambra, la fortezza spagnola per eccellenza posta sul colle della Sabika, da cui domina l’intera città.
Il complesso è formato da diversi palazzi, torri e giardini.
Noi abbiamo comprato online i biglietti per il Palazzo (14€) ed i Giardini (7€), saltando la fila.
Acquistate l’audioguida per apprezzare ancor di più la bellezza e la storia dei luoghi.
La zona più imponente è quella araba del palazzo Nazaries, il quale conta tre edifici:
Il Mexuar, la zona più antica, era riservata alla gestione degli affari pubblici e della giustizia, decorata con arabeschi e azulejos e il suo patio era considerato l’entrata ufficiale.
Il palazzo del Trono o di Yusuf I, dove spicca il Patio de los Arrayanes con la sua enorme vasca di acqua in cui si riflette la Torre de Comares;
Il palazzo dei Leoni o di MohammedV con il Patio de los Leones, un porticato di 124 colonne costruite in marmo bianco della città di Almeria, e al centro la fontana decorata con 12 leoni.
Oltre il Nazaries, la visita prosegue all’interno della Medina, ovvero la parte residenziale, l’Alcazaba, il recinto militare, e il Palazzo di Carlo V, un edificio rinascimentale tuttora utilizzato per esposizioni temporanee e concerti.
Usciti dall’Alhambra, la tappa successiva è la Generalife, la residenza estiva dei sultani, un luogo ideale di pace e relax, con giardini e fontane scenografiche.
Memorabile la Escalera de agua, la scala con l’acqua che corre lungo la ringhiera.
Durante la visita, rimaniamo affascinati dal mix tra cultura moresca e cristianesimo che fanno del Generalife un luogo dove la realtà supera la fantasia.
Avendo saltato il pranzo, ultimata la visita, torniamo in città e ci concediamo una merenda marocchina da Alfaguara (Calle Caldereria Nueva 7), un locale arabo situato in una delle vie più caratteristiche di Granada.
Sdraiati su soffici cuscini e attorniati da arredi arabeggianti, facciamo merenda con té (ampia scelta! Io consiglio il té marroquí o il té egizio con i datteri) accompagnati da dolci fatti sul momento (fantastiche le crèpes zaharaui con limone, miele, banana e cioccolato).
Appagati dalla merenda marocchina, chiudiamo la giornata all’insegna dello shopping.
Finalmente sono arrivate le tanto agognate vacanze estive e quest’anno come meta ho scelto l’isola di Palma de Maiorca, in Spagna, bella, vivace e solare.
Se anche voi avete deciso di trascorrere qualche giorno nella meravigliosa isola di Palma, di seguito i miei consigli su Come fare una vacanza low cost a Palma de Maiorca con un giusto bilanciamento di divertimento, buon cibo, spiagge e tanti selfie.
Muoversi a Palma de Mallorca
La maggior parte di voi penserà che, essendo un’isola, sia necessario affittare una macchina o uno scooter per girare per l’isola e scovare calette: è assolutamente falso!
Noi abbiamo deciso di usare i mezzi pubblici (nuovi e con aria condizionata, puntualissimi e monitorabili tramite l’app Mobipalma) e, pernottando a Palma centro, vedere le spiagge e le calette della parte sud-est e sud-ovest dell’isola.
Così facendo, siamo riusciti a vedere tante spiagge spendendo poco (abbiamo comprato un abono da 10€ per 10 viaggi) e con al massimo 1h di viaggio.
Non ci credete? Beh, ho le foto che possono dimostrarlo! Illetes, Cala Comtesa, Cala mayor, Cas Catalá con il bus n. 3.
Can pastilla, es arenal, playa de palma, cala blava con i bus 15, 20, 25 e 23.
Es trenc con il bus Tib 501 (viaggio durato 1 ora).
Colazione
Se avete prenotato un hotel senza la prima colazione, potrete fare la vera colazione maiorchina con ensaimada e granita di mandorle (granizados) per una spesa di 5-6€.
Le migliori ensaimades le trovate al Fornet de la Soca, al Forn de St. Christo, e al forno Ca’n Joans de Sago, tutti in centro.
Se preferite la classica colazione italiana, recatevi da Cappuccino (una catena di locali presenti in tutta Palma) o in una delle tante pastelerie presenti in città, dove potrete fare colazione con cornetto e cappuccino a prezzi leggermente al di sopra degli standard italiani.
Giornata al mare
Per trascorrere un’intera giornata al mare, è indispensabile l’ombrellone, soprattutto in spiagge non attrezzate come Es trenc, Cala Comtesa, Cala Blava, Playa del mago e Cas Català.
Noi abbiamo comprato un ombrellone in uno dei bazar di fronte a Cala Mayor, 9€ per un ombrellone che pesa meno di 1 kg e si può portare a spalla, comodissimo!!!
Quanto ai viveri, in alcune spiagge ci sono chioschi e bar (molto inflazionati, una banale caesar salad costa 14€!) mentre altre sono deserte quindi è bene attrezzarsi con bottiglie d’acqua (noi le abbiamo sempre prese a El corte ingles, 1€ per due bottiglie da 2 litri ciascuna), snack e succhi di frutta (per questi ultimi, consiglio i succhi Bi Frutas reperibili sia da Eroski sia a El corte ingles, senza zuccheri aggiunti e poveri di calorie, 3 brick costano 1,87€).
Se siete a Cala Mayor, vi consiglio di fare merenda con una granita al cocomero a 3€, che potrete acquistare al chiosco in spiaggia dai colori bianco e azzurro.
Cala Comtesa
Merende e snack
Per le merende, non lasciatevi “fregare” dalle gelaterie che propongono coni/coppette con 2 gusti (2 bolas) a 4,50€ ma optate per un sorbetto (dai 3 ai 3,50€) o uno yogurt artigianale (3-3,50€) e il gelato, riservatevelo per l’Italia che con 5€ ci comprate 500 gr!
Noi ci siamo innamorati del sorbetto di una gelateria in Carrer dels Apuntadors, nei pressi della Lonja, che fa sorbetti e gelati artigianali e a prezzi accessibili.
L’italiano Riva Reno è sempre pieno di gente e ha prezzi eccessivi rispetto agli standard italiani (il cono piccolo, con 1 gusto, costa 3€).
Se siete a Cala Mayor, vi consiglio di fare merenda con una granita al cocomero a 3€, che potrete acquistare al chiosco in spiaggia dai colori bianco e azzurro.
Tapas
Se siete tipi di tapas piuttosto che da classica cena al ristorante, di seguito alcuni posti che vi consiglio ma per i quali non ne garantisco l’economicità rispetto ad una cena prenotata con the fork, soprattutto se siete molto affamati.
Nei pressi della Lonja, consiglio il Bar dia, famoso per le sue tapas varie e economiche in tutta la città (infatti, è sempre pieno di gente), come anche i bar in plaza sobrassadana e nei pressi del Paseo Maritimo.
Consiglio vivamente le patatas bravas, il gazpacho, i gamberi all’andalusa e il classico pan y aioli, buono e saziante.
Cene
Quanto alle cene, noi abbiamo prenotato sempre tramite the Fork in ristoranti con sconto 30% e con punteggio da 8.2 a 9. Il risultato? Tutto fantastico e con una spesa minima.
Alcuni esempi: da Wine & Food (ristorante vicino Plaza Mayor e con punteggio 9.2) abbiamo mangiato una tartare di tonno preparata davanti ai nostri occhi semplicemente divina, pane caldo condito con salsa aioli, polpo alla piastra con patate morbido e ben condito.
Da Beewi Azul abbiamo mangiato dei pinxtos superlativi con salsiccia e marmellata di cipolle, baccalà fritto, gamberi e guacamole, ecc.
Da Can Brondo (ristorante nei pressi del Passeig del Born e con punteggio 9.2) abbiamo cenato spendendo 25€ a testa per 1 antipasto e 1 secondo a testa, tutto di pesce e gustato in un suggestivo terrazzino interno all’hotel omonimo.
A La mosquita muerta (punteggio 9.2, nei pressi di Passeig del Born) abbiamo speso 23€ in due per un antipasto condiviso (polpette di melanzane morbide e saporite) e un secondo di pesce a testa, tutto buono e preparato con ingredienti freschi.
Da Manto negro (vicino La mosquita muerta, punteggio 8.7) abbiamo cenato la prima sera con due antipasti (patatas bravas e tris di salse arabe da gustare con pane caldo) e due secondi (un hamburger manto negro e una picana de angus) spendendo 44€ in totale.
La nota positiva è che in tutti i ristoranti in cui abbiamo mangiato, ci hanno servito una porzione generosa di pan y aioli e olive verdi come omaggio, vivendo così le tradizioni maiorchine.
Se non riuscite a resistere tanti giorni senza la cucina italiana, allora recatevi A casa mia (in calle sant magi), un ristorantino italiano dove potrete mangiare una calamarata in grado di dare filo da torcere ai migliori chef partenopei o un tiramisù che batte di gran lunga il romano Pompi e, se volete anche un cocktail, potrete sorseggiarlo nel locale difronte, Ventunobar Mallorca, gestito dalla stessa famiglia (mojito top).
Post cena
Per un cocktail post cena, consiglio la Sodrassana (in plaza de la sodrassana), Abaco (cocktail bar caratteristico con arredi originali, ma dove un cocktail costa ben 16€) e tutti gli altri locali nella zona della Lonja, del Paseo Maritimo o del Passeig del Born (qui consiglio Born8, valido e degno di nota sia per cena sia per il post).
Un cocktail accompagnato da tapas sfiziose lo trovate da El Neo tapas & cocktails (due locali, uno al barrio de Santa Catarina, l’altro vicino la Loggia), prenotabile anche tramite The Fork.
Shopping
Se visitate Palma de Mallorca nel periodo dei saldi, dovete approfittarne per fare shopping da Oisho, Zara Home, Unosde50 e Mango, tutti con prezzi più bassi rispetto all’Italia.
Se siete alla ricerca di souvenir, in Carrer de la Victoria troverete il negozio di calamite più economico della città: 1 calamita 1€, contro i 2,95€ praticati in tutti gli altri negozi.
Pensierini sfiziosi per le vostre amiche?
Da Alehop (una catena spagnola simile a Tiger) troverete cavigliere con ciondoli a 1€, penne, pochette e tanti altri articoli low cost.
Altri negozi di souvenir economici li trovate nei pressi di Plaza Mayor o nelle viuzze antistanti Passeig del Born.
Lisbona è una delle più belle capitali europee, perfetta da visitare sia in inverno sia in estate, grazie al suo clima mite e mai troppo afoso.
La città non è molto cara ma comunque ci sono dei piccoli accorgimenti da osservare per rendere il vostro viaggio veramente low cost. Quali?
Ecco a voi i miei consigli per un Viaggio a Lisbona low cost.
Muoversi a Lisbona
Appena arrivati in aeroporto, potrete raggiungere comodamente il centro città con la metro o l’aerobus, a seconda della vostra destinazione.
Durante il soggiorno, metro e tram vi permetteranno di muoversi velocemente a Lisbona.
Il biglietto singolo costa 2,50€ (acquistabile anche a bordo) mentre il giornaliero costa 6€.
In alternativa, potete acquistare la Lisboa Card da 24/48/72 ore rispettivamente a 18,50€/ 31,50€/39€, che include, oltre ai mezzi di trasporto, anche l’ingresso gratuito in alcuni monumenti come il Monasteiro dos Jeronimos, il Museo del Chiado, la Torre di Belém e l’Elevador de Santa Justa.
La Lisboa Card comprende anche la gratuità delle linee ferroviarie verso Sintra e Cascais.
Imperdibile un giro sul tram 28, che parte dalla parte bassa della città e arriva in cime all’Alfama: il bus 28 è incluso nella Lisboa Card ma non nel biglietto giornaliero dei mezzi (infatti, la singola corsa costa 2,85€).
Noi, essendo assidui camminatori, abbiamo visitato quasi tutta la città a piedi ad eccezione del tragitto da/verso l’aeroporto e una cosa sul tram 28.
Colazione
Lisbona è uno delle capitali più trendy d’Europa e perdersi la colazione in uno dei colorati e vivaci bar in centro è un vero peccato.
Due sono le colazioni obbligatorie: la prima alla Confeitaria Nacional (in Praça da Figueira 18), una pasticceria fondata nel 1829 e famosa per i dolci tipici portoghesi da gustare in una sala arredata in stile ottocentesco.
I pasteis de nata sono sublimi, un tripudio di dolcezza, ma costano leggermente di più rispetto ad altri locali (1,50€ contro 1€).
Altra colazione imperdibile da Pastéis de Belém, nell’omonima via, altra storica pasticceria famosa per i pasteis, buonissimi e delicati, considerati i migliori della città.
Qui con scarsi 10€ riuscite a fare il carico di dolcezza ed energia per cominciare la vostra giornata.
Altra pasticceria degna di nota ma fuori dai circuiti turistici è Manteigaria (in rua do Loreto), piccola e senza posti a sedere ma con un rapporto qualità/prezzo ottimo.
I pasteis de nata sono superlativi e sono serviti caldi e con una spolverata di zucchero a velo o di cannella, e il prezzo è 1€ ciascuno!
Molto buono anche il caffè.
Al centro città non può mancare una merenda o un aperitivo seduti ai tavolini del cafè A Brasileira, proprio di fronte la statua di bronzo dello scrittore Fernando Pessoa, amante di questo caffè.
Cene
Soul Kitchen Bar (vicino al Jardim do Principe Real, voto 9.4), è un delizioso ristorante, piccolo ma ben arredato, che propone piatti della cucina internazionale da gustare con un sottofondo di musica soft chillout.
I piatti sono ben presentati e serviti in porzioni generose.
Noi abbiamo usufruito dello sconto del 40% con The Fork e abbiamo speso 35€ in due per due antipasti, due secondi e una bottiglia di acqua.
Consiglio di assaggiare i taquitos al pastor con carne di manzo, avocado, lattuga, purè di patate dolci e mix di verdure.
Boteco do Largo (vicino al Jardim Nuno Alvares, voto 9) è un piccolo ristorantino gestito da due donne dove, appena accomodati, vi verrà servito un aperitivo di benvenuto a base di pane croccante, olive e salsine di accompagnamento.
Il menu propone piatti tipici della cucina portoghese tra cui vi consiglio caldamente il baccalà e il pica pau (una sorta di brodetto con tenerissima carne di vitello).
Usufruendo dello sconto del 40%, abbiamo speso 30€ in due e, oltre alla bontà dei piatti, vi consiglio di tenerlo d’occhio anche perché organizzano spesso serate con musica fado.
Grenache (voto 9.6, nel quartiere Alfama) è uno dei migliori ristoranti di Lisbona e, dopo esserci stati, non è stato difficile capire perché.
Il menu degustazione (da 6 piatti) costa 62€ ma noi abbiamo preferito ordinare alla carta usufruendo anche dello sconto del 30%, spendendo circa 60€ in due per due antipasti, due secondi e l’acqua.
Consiglio il tataki di manzo con melanzane e salsa di soia, veramente insuperabile!
Da Espada (in Rua de São Paulo, voto 9), siamo andati con lo sconto del 50% su The Fork, e abbiamo mangiato quasi fino a scoppiare spendendo poco più di 30€ in due.
Nel menu c’è veramente l’imbarazzo della scelta tra piatti di carne e di pesce: io consiglio di tacos di salmone, la tostada di baccalà e la tartare di tonno e mango ma, se ce la fate ad arrivare al dessert, sappiate che ho visto passare delle fette di torta al cioccolato e caramello a dir poco peccaminose…
Post cena
Il Bairro Alto rappresenta il cuore della movida di Lisbona: un reticolato di viuzze piene di ristoranti, pub, cocktail bar e discobar dove potrete sorseggiare un buon cocktail dopo cena oppure ballare fino alle prima luci dell’alba.
Lungo Avenida 24 de Julho si trova la più alta concentrazione di terrazze lounge bar e discoteche di Lisbona.
Cais do Sodré è il vecchio quartiere a luci rosse di Lisbona, ora rivalutato e diventato uno dei punti di riferimento della vita notturna della capitale portoghese.
In particolare, lungo la Rua Nova do Carvalho ci sono molti locali che propongono spettacoli di burlesque e cocktails con nomi insoliti come il “puta fina”, oltre a vari concerti di musica dal vivo.
Il quartiere di Alfama rappresenta invece la culla del canto popolare del fado, famoso per le sue note nostalgiche e malinconiche, il quale nacque proprio qui durante il XIX secolo ed è divenuto ad oggi un vero e proprio simbolo del Portogallo.
Ad Alfama potete perciò trovare le migliori case del fado, caratterizzate da un’atmosfera familiare ed ospitale, nelle quali potete assaggiare l’ottima cucina locale.
Un’altra zona popolare per la vita notturna a Lisbona sono le Docas, un quartiere portuale a ridosso del fiume dove, all’interno di alcuni vecchi magazzini ristrutturati, sono sorti numerosi bars, caffetterie e clubs.
Se avete voglia di ascoltare musica dal vivo sorseggiando un “Alfa Mojito” (un mojito arricchito da ciliegie), recatevi da Clube Ferroviario (Rua de Santa Apolonia 59), l’ex circolo del dopolavoro ferroviario convertito oggi in un club.
Se volete sorseggiare la famosa Ginjinha, allora il posto giusto è A Ginjinha (Largo Sao Domingos 8), un minuscolo bar sempre pieno di gente ansiosa di sorseggiare il famosissimo liquore con le ciliegie.
Per un locale “originale”, Pensao do Amor fa al caso vostro: un ex albergo a ore convertito in un bar eclettico dalle pareti scarlatte, con specchi e quadri che richiamano tempi passati: imperdibile durante un soggiorno in città (cocktail 7-10 euro).
Se volete fare festa fino all’alba, puntate all’Urban Beach K, una delle più famose ed eleganti discoteche di Lisbona, con ben 3 sale, dj di fama internazionale e una vista mozzafiato sulla città.
Come in tutti i locali di elite, c’è la selezione all’ingresso quindi vestitevi eleganti (l’ingresso costa 12€).
Shopping
Dopo aver passato qualche giorno immersi tra i colori e le meraviglie di Lisbona, avrete di certo voglia di acquistare azulejos e ceramiche per abbellire la vostra casa con pezzi unici e originali.
Per acquistare le ceramiche portoghesi, vi consiglio di recarvi da Fabrica Sant’Ana, Ceramica Viuva Lamego e Bordallo Pinehiro, oppure da Add Fuel, se preferite ceramiche dal tocco più moderno, o addirittura nel negozio di souvenir del Museo Nazionale dell’Azulejo.
Se invece siete alla ricerca di calamite, poster e altri gadget, allora avrete l’imbarazzo della scelta tra i negozi nel quartiere della Baixa;
qui, tra Praça de Rossio e Praça do Comercio, troverete anche i negozi dei principali marchi internazionali per fare un po’ di shopping anche in vacanza.
Il Barrio Alto, in particolare Rua do Norte e Rua da Rosa, è la zona migliore per acquistare abiti vintage, oggetti di design e creazioni di giovani stilisti portoghesi, mentre Avenida da Libertade è la via dello shopping di lusso dove si concentrano le boutique degli stilisti internazionali.
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A chi non è mai capitato di andare in giro per strada e fermarsi ad annusare il profumino che proviene dalle pizzerie al taglio?
E quanti di voi, dopo essersi fermati per entrare, ci hanno ripensato dicendo “Sarà tutto fumo e niente arrosto?… Sarà la solita pizza gommosa? … Sarà digeribile?”.
Ecco allora una piccola guida per andare “a colpo sicuro” quando sentirete l’irresistibile profumo di pizza invadere le vostre narici..
Ecco a voi Le migliori pizze al taglio di Roma, quegli angoli di paradiso in cui vale veramente la pena entrare e fare una bella scorpacciata di carboidrati…
Alice Pizza
Un franchising presente in tutta Roma, il cui primo punto vendita ha aperto nel 1990 in Via delle Grazie, zona San Pietro.
Da allora, la pizza di Alice ha visto un crescente successo grazie alla bontà delle materie prime usate, tutte a km 0.
L’impasto è a preparato con farina del Molino IMO, priva di additivi, pochissimo lievito (1 cubetto da 25 gr viene usato per 25 kg di farina!) e sale.
Una volta lavorato, l’impasto viene lasciato lievitare per almeno 24 ore, per poi essere steso in teglia, farcito e cotto in forno.
Il risultato? Una pizza croccante, fragrante, saporita e altamente digeribile.
I prezzi sono leggermente alti, ma comunque giustificati dalla bontà del prodotto.
Le pizze vanno al kg: 13,50€ al kg la Marinara e la Margherita, 12€ al kg la rossa, 16€ al kg le bianche farcite.
Da Agostino (Corso Trieste)
Una storica pizzeria su Corso Trieste, sempre piena di studenti universitari, liceali e avventori occasionali che si lasciano tentare dal profumino di pizza calda che arriva fino in strada.
Una pietra miliare del quartiere Trieste, conosciuto da nonni, genitori e figli.. un vero pezzo di storia!
Le pizze sono basse, friabili, digeribili e super saporite. La migliore? La Margherita, ma anche i calzoni sono assolutamente degni di nota.
Le pizze vanno al kg: 8€ la bianca, 10€ la rossa, 14€ la margherita e le farcite. I calzoni costano 2,50€.
Pizzarium Bonci (Via della Meloria, Vaticano)
Una delle migliori pizze al taglio di Roma, preparate da Gabriele Bonci, con un impasto a base di farine biologiche macinate a pietra e lievito madre.
La lunga lievitazione garantisce una pizza croccante, digeribile, condita con ingredienti freschi e di qualità, con abbinamenti molto fantasiosi.
Alcuni esempi? Stracchino e prosciutto cotto, nduja e gorgonzola, provola e pancetta, broccoletti e taleggio.
Le pizze di Bonci sono delle vere opere d’arte e di sapore.. Manca solo la firma dell’autore!
I prezzi sono medio-alti, ma comunque rapportati alla qualità e alla bontà del prodotto servito.
Pane e tempesta (Via Giovanni de Calvi, Monteverde)
Un forno gourmet aperto da poco ma diventato subito famoso per la bontà dei prodotti sfornati.
Il locale è piccolo ma ben arredato, in stile vintage, con un lungo bancone in legno che mette in bella mostra pizze, pani e dolci squisiti, come crostate, plumcake, ciambelloni, ecc.
Gli ingredienti usati sono tutti di prima qualità (lievito naturale e farine biologiche macinate a pietra), e gli impasti seguono tutti una lunga lievitazione, il che incrementa la digeribilità sia di pani che delle pizze.
Le pizze sono croccanti, friabili e saporite, proposte in migliaia di condimenti che variano in base alla fantasia del pizzaiolo.
Alcuni esempi? Le “pizze tempesta” con ricotta, mele speziate e melanzane, oppure guacamole, sedano e mandarino.
Il tocco in più? Le pizze vegane, come la pizza al tarassaco bio o quella con crema di carciofi.
Prezzi: 8€/kg la pizza bianca, 16/20€ al kg le pizze farcite e vegane.
Trieste (Via Urbana 112, Monti)
Una storica pizzeria pescarese che, da qualche anno, ha deciso di portare la bontà del suo unico prodotto anche nella capitale.
A Pescara, tutti conoscono “Pizzeria Trieste” e in tanto hanno cercato di imitarla ma nessuno c’è mai riuscito.
Le pizze servite sono proprio quelle di una volta: tonde, basse ma soffici, ben lievitate, cotte a puntino e condite con ingredienti freschi e genuini.
Il menu propone molteplici varianti: margherita, bianca con la mozzarella, con i funghi, con i frutti di mare, con friarielli piccanti e salsiccia, baccalà e peperoni, alici e pomodorini, ecc.
Le mie preferite? La Margherita e la Bianca con la mozzarella, senza alcun dubbio!
Prezzi: 2,50€ la margherita, 2,20€ la bianca con mozzarella, da 2,80€ a 3,90€ le farcite.
Angelo e Simonetta (Via Nomentana, 581 – Montesacro)
Una delle pizze al taglio più amate della capitale, dove Angelo e Simonetta preparano, sin dagli anni ’90, una pizza in teglia a lunga lievitazione ed estremamente digeribile.
Oggi la pizzeria è gestita dai fratelli di Angelo, che continuano a usare materie prime eccellenti e ad applicare la tecnica dell’impasto a lunga lievitazione (fino a 96 ore!).
Il menu propone, accanto alle pizze tradizionali (margherita, capricciosa, quattro stagioni, ecc.), pizze più stravaganti, come quella con crema di zucca gialla, stracchino, pepe bianco, pancetta e provola affumicata.
Un vero tripudio di sapori che vi conquisterà sin dal primo assaggio.
Il locale propone pizze al taglio e pizze alla pala, a prezzi molto competitivi.
Prezzi: 13,50€ la pizza alla pala con fiori di zucca.
Minipizza (varie sedi)
Il paradiso di chi vuole farsi una scorpacciata di pizza senza svuotare il portafoglio, perfetta da asporto o con consegna a domicilio.
Le pizze sono tonde (hanno lo stesso diametro di un piatto piano), sottili, croccanti e digeribili.
Oltre ai gusti classici (margherita, marinara, patate e salsiccia, quattro stagioni, ecc.), sono disponibili “pizze speciali” come la “Pecorita” (patate lesse, mozzarella, pancetta e pecorino) e la “Fiorita” (zucchine, pachino e fiordilatte).
Le mie preferite? La Cacio e pepe e la Boscaiola, senza dubbio!
I prezzi: da 2€ a 3,50€ per pizza, in base al condimento
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Nell’estate 2019, le Isole Baleari sono tra le mete più gettonate vuoi per le spiagge quasi caraibiche, vuoi per i tramonti mozzafiato, ma anche per la colorosa accoglienza e l’ottima cucina locale.
Minorca non fa eccezione: anche qui potrete cenare con tapas abbondanti e genuine, accompagnate da sangria o vini locali, il tutto con un ottimo rapporto qualità-prezz.
Hogar del pollo (San Pedro 11, Ciutadella de Menorca)
Locale piccolo e spartano, con pochi tavoli e, soprattutto, frequentato da molta gente del posto per l’ora di pranzo, il che la dice lunga sulla bontà delle pietanze offerte.
Il menu non è ampio ma contempla piatti sfiziosi e tipici. Quanto alle tapas, le proposte comprendono piatti sia di carne che di pesce: alcuni esempi? Polpo e calamari alla griglia, baccalà, cozze al vapore, pimientos fritti, pollo all’aglio, jamon iberisco, pan aioli ecc.
Il tutto da accompagnare con sagria, vini locali e cervezas.
Quanto ai prezzi, le tapas hanno un costo medio di 5€ quindi riuscirete a soddisfare la vostra fame con una spesa minima e gustando prodotti tipici in un’atmosfera conviviale e informale.
Casa Tia Tapas Bar (Paseo Maritim 13)
Un bar accogliente e ben arredato con tanto di terrazza all’aperto dove gustare un aperitivo o una cena guardando il tramonto a Cala ‘n Porter.
Le tapas sono squisite, preparate con ingredienti freschi e servite in porzioni abbondanti, ad un prezzo abbastanza contenuto.
Ricca varietà di piatti a base di carne, pesce ecc con attenzione alla cucina locale: peperoni ripieni di formaggio locale, camembert fritto impanato con salsa, patate in salsa aioli, tortillas, gamberi alla piastra, formaggio con miele, empanadas di agnello e chi più ne ha più ne metta.
Molto buona la sangria e anche i vini locali presenti nel menu.
Ottima scelta per una cena romantica o un aperitivo easy.
The Tapas Gastro Bar (Placa de la Constitucion 8)
Localino nella piazzetta di Es Mercadal, un piccolo paesino dell’isola di Minorca ma pieno di vita.
Il locale, gestito da un ragazzo italiano, offre buonissime tapas, dalle più semplici alle più elaborate e ricercate: polpette di seppia con salsa al corallo, peperoncini verdi fritti, polpo con patate, mini paella, mini fideuù, bruschette, formaggio di Mahon e miele, spiedini di gamberi, ecc.
Le porzioni sono abbondanti e con un ottimo rapporto qualità-prezzo: saranno sufficienti 3-4 tapas per sentirsi a pancia piena.
Il tocco in più? L’accoglienza, di una gentilezza quasi spiazzante e l’atmosfera intima e rilassante.
Cas Safra Gastrobar (Passatge Baladre 3, Cala Blanca)
A Cala Blanca, un ristorante accogliente e ben arredato, ideale per un aperitivo o una cena romantica.
Il menu cambia tutte le sere e propone piatti di carne e di pesce, tutti serviti in porzioni abbondanti e preparati sul momento.
I prezzi sono leggermente più alti rispetto agli altri locali summenzionati ma comunque rapportati alla bontà dei piatti e alla location.
Se siete affamati, il menu degustazione a 18 euro comprende 3 antipastini, un piatto principale a scelta e 3 assaggi di dolci.
Se invece desiderate optare per le tapas, potrete sbizzarrirvi tra crocchette di formaggio e prosciutto, carpaccio di carne, ceviche di salmone e aguacate, gamberi, patatas bravas con sobrasada e formaggio di Mahon, ecc.
Mercat de Pescados (Plaza del Carme 28, Mahon)
L’ex mercato del pesce di Minorca, trasformato in un luogo di ristorazione, è diventato senza dubbio il luogo della movida minorchina dove gustare tapas a base di pesce, carne e verdure.
Adatto per un pranzo veloce o un aperitivo, qui troverete decine di tapas da accompagnare con vini locali e da gustare seduti nel cortile interno.
Buonissime le tortillas e la paella, servita calda e in porzioni abbondanti, ma anche i pinxtos e i piatti di pesce freschissimo.
I prezzi non sono “da mercato” ma comunque giustificati dalla bontà dei piatti, preparati espressi e con ingredienti rigorosamente freschi.
by unacucinadasingle | Commenti disabilitati su I migliori tapas bar di MinorcaDimmi dove
Se anche voi come me quest’estate andrete in vacanze nella magica Formentera, non potete ignorare quali sono i migliori chiringuitos dell’isola, i locali dove sorseggiare un buon cocktail in relax, guardando il tramonto.
Cosa c’è di più bello di terminare la vostra giornata al mare con un mojito ghiacciato? Mmm secondo me, nulla!
E allora, ecco la lista de I migliori aperitivi di Formentera!
Piratabus (spiaggia Es Arenal)
Nella spiaggia Es Arenal, il Piratabus è letteralmente preso d’assalto tutte le sere all’ora dell’aperitivo, quindi non meravigliatevi se dovrete fare la fila per prendere la vostra consumazione.
Il posto non è chic ma piuttosto trasandato, con sedie spaiate e tavolini di legno, e forse, è proprio questo che conferisce fascino e autenticità al Piratabus.
Aperto da più di 40 anni, il Piratabus è uno dei dei chiringuitos più longevi dell’isola, famosissimo per il suo Mojito (10€), che potrete consumare in un’atmosfera rilassata, con musica soft in sottofondo e un suggestivo tramonto davanti ai vostri occhi.
Beso beach club (spiaggia Es Cavall)
Il Beso beach club, nato sulle ceneri del Big-Sur (uno dei locali che ha fatto la storia dell’isola), è uno dei locali più cool di Formentera, situato direttamente sulla spiaggia.
Qui potrete sorseggiare il vostro cocktail ballando sulla sabbia o guardando uno dei tramonti più belli di tutta l’isola.
I prezzi dei cocktail sono leggermente più elevati rispetto alla media (da 12 a 15 euro), e a questo si deve aggiungere il prezzo del parcheggio (4€).
Kiosco 62 (Ca Mari)
Nella parte finale di playa de Migjorn, il Kiosco 62 è l’unico vero, autentico, chiringuito di Formentera, soprattutto per i prezzi bassi dei cocktail (8,50€).
I più buoni? Sicuramente la Pomada, a base di gin e limonata, e il Mojito, preparato con rum di primissima qualità.
In sottofondo musica pop, rock e commerciale che allieterà il vostro aperitivo in una location unica e speciale.
Chezz Gerdi (spiaggia Es Pujol)
Chezz Gerdi non è il solito chiringuito “alla buona” ma un ristorante modaiolo e di classe, frequentato da personagggi famosi, usato anche come location per eventi e matrimoni.
Accomodati su divani bianchi e cuscini colorati, potrete sorseggiare cocktail sublimi con musica lounge in sottofondo e l’incantevole tramonto sulla spiaggia di Es Pujols.
I prezzi dei cocktail (12,5€) non sono bassi ma piuttosto rapportati alla bellezza della location e alla bontà degli stessi, preparati da barman esperti.
Se l’aperitivo vi ha conquistato, restate per cena e scegliete tra sushi, pizza e hamburger.
Blue Bar (spiaggia di Migjorn)
Altro storico locale di Formentera sito sulla spiaggia di Migjorn, proprio in riva al mare, facilmente riconoscibile proprio per l’essere completamente blu.
Tutte le sere viene proposto un aperitivo soft da gustare accomodati sulla terrazza sul mare, con musica in sottofondo o addirittura live (a seconda del giorno), magari arrivano addirittura a scatenarvi in pista sulle note dei DJ del momento.
I cocktail sono fantastici e a prezzi nella media (dai 12 ai 13 euro).
by unacucinadasingle | Commenti disabilitati su I migliori aperitivi di FormenteraDimmi dove
L’estate ormai è arrivata e se anche voi come me avete pensato di trascorrere qualche giorno di ferie nella stupenda isola di Palma de Mallorca, allora ecco qui l’elenco de I migliori tapas bar di Palma di Maiorca, perfetti per un aperitivo al tramonto, dopo una calda giornata trascorsa in riva al mare.
Bar Dìa (Carrer dels Apuntadors, 18)
Il Bar Dìa è il posto giusto per trascorrere una serata tra i sapori e gli odori della cucina mallorquina: un piccolo ristorantino nel centro città molto simile ad una “tavola calda”, dove potrete recarvi per un pasto informale o un ricco aperitivo a base di tapas.
Cosa vi verrà offerto? Patate aioli, polpette di carne al ragù (cd. albondigas), crocchette di baccalà, gamberi all’aglio, involtini di bacon e datteri.
I prezzi sono leggermente più alti rispetto alla media ma comunque giustificati dalla bontà dei piatti proposti.
Prezzo delle tapas: da 4 a 10 euro.
Forn de Sant Joan (Calle Sant Joan 4)
In una vecchia panetteria del XIX secolo, il Forn de Sant Joan si rivela un piccolo ristorantino su più livelli, ben arredato e con uno staff e, soprattutto, uno chef, degni di lode.
Situato al centro di Maiorca, vicinissimo alla Catteadrale di Santa Maria, qui potrete assaggiare le migliori tapas della città.
Il piatto forte del locale è la paella di pesce ma vi consiglio spassionatamente di assaggiare anche la tartare di tonno, il carpaccio di gamberi, le crocchette con il jamon iberico, l’insalata di polpo, le patatas bravas, ecc.
Buon rapporto qualità prezzo, fortemente consigliato per una serata con gli amici nel pieno della movida maiorchina.
Euforia tapas (Avinguda d’Amèrica, 12)
Un ristorante a Cala Rajada, lungo mare, il cui motto è “La felicità si trova nelle piccole cose”: e proprio per questo, il menu propone ben 42 tipi di tapas, adatte anche a celiaci e intolleranti al lattosio.
I piatti non sono solamente buoni e abbondanti ma anche ben presentati, con un occhio particolare all’abbinamento tra i colori delle pietanze combinate.
Alcuni esempi? La tartare di tonno e avocado, le crocchette di prosciutto, l’insalata di polipo e patate, gli spiedini di pollo al sesamo, la paella mista, le patatas bravas, la tortilla di patate e cipolla, ecc.
Il tutto da accompagnare con una caraffa di sangria normale o sangria de cava.
Un piccolo gioiellino delle Baleari dove potrete coniugare divertimento e buona cucina.
Prezzi bassi: 3-4 euro per tapas.
Bar Espana (Calle Can Escursac 12)
Nascosto dietro Plaza Mayor, il Bar Espana è un piccolo locale con luci soffuse, tavoli di legno e un bancone colmo di tapas di tutti i tipi:crocchette di prosciutto, baccalà, tortillas di patate, patatas bravas ecc.
Accomodati al bancone o ai tavolini nella saletta adiacente, il personale saprà consigliarvi fra le bevande migliori per accompagnare le vostre tapas, spaziando dalle birre artigianali al vino rosso maiorchino.
Unico neo: non fanno la sangria.
Sempre affollato dalle ore 19 in poi, è super consigliata la prenotazione, onde evitare attese lunghe e snervanti.
Prezzi bassi rispetto alla media: le tapas vanno da 1,50€ a 3€.
La Casa Gallega (Avinguda del comte de Sallent 19)
Un locale alla moda, aperto da poco ma già diventato famoso in tutta l’isola: prenotate o vi toccherà fare una lunga fila per accomodarvi.
Il menu è ispirato alla cucina della Galizia, che ha dato i natali allo chef e fondatore del ristorante, e propone piatti sia di carne che di pesce, preparati rigorosamente con ingredienti freschi.
Degne di nota sono le tapas di pesce come il polpo alla griglia galiziana, il pesce al barattolo grigliato e le ostriche in stile galiziano.
Ottimi anche i pintxos, piccoli bocconcini di pane fresco serviti con condimenti vari.
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Santorini è una delle isole più belle della Grecia, meta ideale per i giovani ma anche per le famiglie alla ricerca della vacanza low cost.
Eh già perché qui la giornata al mare è veramente economica, ci si può spostare a piedi o con i mezzi pubblici, e la sera difficilmente rischierete di uscire dal ristorante a pancia e portafoglio vuoti.
Tuttavia, proprio per evitare brutte sorprese, di seguito i miei consigli per una vacanza economica ma al contempo divertente e all’insegna della buona cucina.
Muoversi a Santorini
Nonostante sia un’isole abbastanza piccola, Santorini è servita da un aeroporto che si trova a circa 7 km da Fira, una delle città principali.
Per il tragitto da/per l’aeroporto, potete usare il taxi oppure usufruire dell’autobus urbano che va in direzione Aeroporto (al prezzo di 1,80€).
Durante il vostro soggiorno, sappiate che a Santorini ci si muove prettamente a piedi, a meno che non vogliate noleggiare uno scooter o una macchina (ma in questi casi, il budget aumenta).
Sull’isola ci sono 9 linee di autobus che collegano i principali punti dell’isola e che potete usare anche per recarvi nelle diverse spiagge.
Se volete raggiungere i punti più alti dell’isola, potete usare la funivia oppure gli asini e i muli, cogliendo l’occasione per fare una sorta di salto indietro nel tempo (una corsa su un asino/mulo costa più o meno 10€).
Giornata al mare
Tutte le spiagge sono raggiungibili con i bus urbani che partono dalla stazione di Fira.
Una delle spiagge più belle ed affollate è Red Beach, così chiamata per le sue scogliere color ruggine.
Si tratta di una spiaggia piccola e attrezzata e dalla quale potrete visitare White Beach e Black Beach con una barca che parte proprio da Red Beach e per soli 10€.
Altra spiaggia imperdibile è Kamari Beach, la più grande (quasi 5 km) e meglio organizzata dell’isola, caratterizzata da sabbia nera e con un lungomare pieno di negozi, ristoranti e bar.
All’estremità, verso la roccia che separa Kamari da Perissa, c’è la spiaggia libera, altrimenti sono disponibili ombrelloni e lettini gratuiti a patto di consumare in uno dei bar in spiaggia.
Períssa, accanto a Kamari, è una lunghissima distesa di sabbia nera (circa 7 km) sempre molto affollata e piena di vita, ideale per gli amanti dello snorkeling e degli sport d’acqua, ma anche per gli amanti della buona cucina vista mare, grazie alle tante taverne situate sul lungomare.
Oia è il villaggio più bello e pittoresco di Santorini: dal porticciolo, potrete raggiungere facilmente la spiaggia di sassi di Amoudi e la spiaggia di Armeni, entrambe molto belle e per le quali è consigliabile indossare gli scarpini da scoglio.
Amoudi è una piccola baia dall’acqua verde smeraldo, direttamente affacciata sulla caldera e protetta da pittoresche scogliere di un rosso vivo.
Altra spiaggia degna di nota è Coloumbos, con scogliera grigia, sabbia e ciottoli neri.
La spiaggia si divide in due parti, una attrezzata (e abbastanza costosa rispetto agli standard dell’isola) l’altra più selvaggia, con addirittura qualche nudista.
Io vi consiglio di andare muniti di borse frigo e ombrellone e sostare nella parte libera, meno affollata e caotica.
Le vicine spiagge di Éxo Gialós,Xiropígado e Vourvoúlos, a sud ovest, costituiscono uno uno dei tratti più selvaggi della costa orientale di Santorini, nel villaggio di Karterados.
Il panorama, costituito da scogliere a picco sul mare, con sabbia di ciottoli neri e mare azzurro, sarà il protagonista delle foto sul vostro smartphone, garantito!
Vita notturna
Fira, capoluogo dell’isola, è un vero gioiello: un intrico di viuzze, case costruite con pietra pomice, tetti bianchi e porte blu, un vero tripudio di colori e vivacità.
La sera, turisti e locali si riuniscono a Theotokopoulou Square, la piazza centrale, piena di locali e ristorantini tipici.
Una volta addentrati nelle viuzze bianche e blu di Thira, vi consiglio il ristorante Camille Stefani, piccolo e sopraelevato con vista sulla città, dove verrete accolti con il classico vassoio di pane caldo e olive greche.
Il menu propone piatti tipici della cucina greca, tra i quali consiglio le keftedes (le polpettine greche), morbide e saporite, e tutte le varie salse rigorosamente fatte in casa.
Se avete voglia di scattare foto memorabili al tramonto, allora dirigetevi a Firostefani, il “tetto dell’isola”, la giusta combinazione tra tramonti spettacolari, happy hour e movida.
Per salire fino a Firostefani, potete usare la funivia che parte da Fira.
Dopo una giornata sulla spiaggia di Amoudi o Armendi, vi consiglio un bell’aperitivo o una cena a Oia, magari con un tavolo vista mare, molto romantico e suggestivo.
Thalami è un ristorante con una bella terrazza con affaccio sulla caldera, servizio veloce e cordiale, piatti buoni e abbondanti, con un ottimo rapporto qualità-prezzo.
Noi abbiamo preso due antipasti, due secondi e acqua per poco più di 40€.
Lungo le spiagge di Kamari, Perissa, Monolithos e Perivolos troverete i migliori locali per un aperitivo al tramonto: al Chilli Bar potrete ascoltare musica dance, al Wet Stories musica pop rock, e al Jazz Bar.
Tra questi, il mio preferito è Wet Stories, sulla spiaggia di Perivolos, accogliente e giovanile, con buona musica da ascoltare seduti su morbidi pouff. Ottimi anche i cocktail e le centrifughe di frutta e verdura fresche.
A Kamari consiglio la taverna Perigiali, con tavoli in riva al mare, menu fissi e ottima cucina tipica.
Il menu souvlaki + patatine costa 8€ ma, se avete voglia di qualcosa di più sostanzioso, c’è un’ampia scelta di primi e secondi piatti a base di carne e/o pesce (ottima la grigliata di pesce a 29€ per due persone).
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Se siete in vacanza nella Grande Mela e avete una voglia matta di pizza, non disperate: ecco a voi La pizza più buona di New York! Eh si, perché anche oltreoceano esistono locali dove è possibile assaporare una pizza buona quanto quella di Michele o di Sorbillo.
Inizialmente, le migliori pizzerie dal sapore partenopeo si trovavano solo a Little Italy ma oggi ce ne sono di buone anche nell’Upper East Side, a Brooklyn e nel Greenwich Village.
Certo, il costo di una margherita non è lo stesso praticato a Napoli (i 5-6€ sono ben lontani dai 16-17$) ma si sa, la qualità si paga.
E dunque, ecco a voi le migliori pizzerie di New York, la perfetta combinazione tra il caos della metropoli americana e il gusto e il sole della Campania.
Un piccolo ristorante nell’Upper East Side molto amato dai newyorkesi e dagli emigrati italiani che hanno nostalgia di una vera pizza napoletana.
Da San Matteo la pizza è quella della tradizione napoletana, con cornicione alto, lievitazione perfetta, impasto morbido e digeribile, rigorosamente cotta nel forno a legna.
Tutte le pizze sono preparati con ingredienti italiani come i pomodori San Marzano, Parmigiano Reggiano, capperi di Pantelleria, mozzarella di bufala, soppressata e nduja calabresi, prosciutto di Parma, ecc.
Il pezzo forte sono i panuozzi, riccamente farciti e in grado di portare la mente ai colori e ai profumi dei paesini del salernitano, patria di queste bontà.
L’ottimo rapporto qualità-prezzo (17$ per una pizza margherita è esagerato per l’Italia ma ottimo per gli USA) e la simpatia e cortesia dei titolari, fanno del San Matteo un angolo di Campania nel cuore di New York, raccomandato senza ombra di dubbio!
Con 2 sedi, una a Brooklyn l’altra ad Harlem, questa è il classico posto “sotto casa”, dove cenare quando non si ha voglia di cucinare, gustando piatti tipici della tradizione italiana in un’atmosfera accogliente e familiare.
Gestito da italiani, appena entrati vi sembrerà di essere stati catapultati in una pizzeria italiana, grazie al menu incentrato su pizze e calzoni preparati con prodotti tipici italiani come i pomodori di Agerola, la burrata di Andria, la soppressata, il prosciutto di Parma, ecc.
Le pizze sono “alla napoletana”, con cornicione alto, impasto a lunga lievitazione e cottura in forno a legna.
Un angolo di Campania con conto americano (due pizze e due birre 40$).
Song E Napule (146 W Houston St, New York City, NY 10012-2561)
Un vero e proprio angolo di Napoli nel cuore del Greenwich Village, tra magliette dei giocatori del Napoli appese alle pareti, foto di Maradona e piatti celesti.
Il locale è piccolissimo e i pochi tavoli sono vicinissimi pertanto dimenticatevi la privacy e l’atmosfera romantica e lasciatevi coinvolgere dalla simpatia e la goliardia dei camerieri.
Il menu propone primi piatti tipici della tradizione campana come gli “spaghetti a vongole” cotti al dente (con pasta De Cecco, naturalmente), gnocchi alla sorrentina, parmigiana di melanzane e la mitica pizza margherita, rigorosamente con il cornicione alto e soffice, digeribile, condita con pomodoro e mozzarella di agerola.
Interessanti anche gli arancini e i dolci rigorosamente fatti in casa.
Numero 28 (28 Carmine Street)
Con due sedi entrambe nel Greenwich Village, Numero 28 è una delle poche pizzerie di New York dove l’impasto della pizza è rigorosamente fatto in casa, ben lievitato e cotto nel forno di mattoni, come da tradizione.
Il risultato è una pizza con base sottile, croccante e leggera, disponibile “al piatto” o “alla pala”.
Gli ingredienti usati sono scelti attentamente e provengono dalla Campania: i pomodori del Vesuvio, la mozzarella di bufala di Battipaglia, basilico fresco, olio extravergine di oliva made in Italy.
Oltre alla pizza, gli affamati qui potranno gustare anche bruschette, crocchette, arancini, parmigiana di melanzane, ecc.
Ribalta (48 E 12th St, New York City, NY 10003-4640)
Una pizzeria accogliente e informale, nei pressi di Union Street, dove potrete assaggiare una pizza a lievitazione naturale, ben condita e accompagnata da un buon bicchiere di birra Moretti.
Una nota di merito va alla pizza Ribalta, con mozzarella, salsiccia e broccoli, e al calzone ripieno di mozzarella e prosciutto di Parma.
Per gli affamati, consiglio gnocchi alla sorrentina, frittura di calamari e polipetti e, per dolce, un buon tiramisù degno di competere con Pompi di Roma.
Ribalta è il posto giusto per gli italiani in vacanza nella Grande Mela, sia per il buon cibo sia per l’ottimo rapporto qualità-prezzo.
Da provare!
Sorbillo (334 Bowery, New York City, NY 10012-2430)
Uno dei must della pizza partenopea ha aperto i battenti anche a Downton: Gino Sorbillo, un nome una garanzia!
Un piccolo locale contraddistinto dal tendone blu con la scritta bianca dove il sapiente Gino Sorbillo vi delizierà con la bontà dei piatti tipici della tradizione campana.
Il menu propone antipasti (crocche di patate, bruschette, mozzarelline fritte, calamari fritti, ecc.), primi piatti (gnocchi alla sorrentina, scarole, ecc), pizze e dolci (cannolo e babà of course).
Le pizze, chiaramente, sono le più richieste: margherita con mozzarella di bufala, marinara, calzone napoletano e persino il calzone con le scarole.
Un vero angoli di Napoli nel cuore di Downtown!
Consigliato quando la nostalgia di casa si fa sentire più di ogni cosa!
by unacucinadasingle | Commenti disabilitati su La pizza più buona di New York