Le migliori horchatas di Valencia

Le migliori horchatas di Valencia
Le migliori horchatas di Valencia

Le migliori horchatas di Valencia

Nonostante molti pensino, erroneamente, che l’horchata, la bevanda più dolce e famosa di Valencia, sia una rivisitazione dell’orzata italiana, dopo averla assaggiata capirete che non hanno assolutamente nulla in comune!

Da dove deriva il nome “horchata”?

La leggenda narra che il Re Giacomo I, in una torrida giornata di sole, passeggiando si imbattè in una giovane popolana molto carina che gli offrì un bicchiere di questa bevanda fatta in casa.

Quando il re, conquistato dal sapore della bevanda, chiese alla ragazza quali ingredienti avesse utilizzato, lei rispose che era una bevanda “povera, preparata con acqua, zucchero e chufa (un piccolo tubero proveniente dalle radici della juncia avellanada, molto simile alle nocciole), molto nutriente e ricca di proprietà nutritive.

Il re decise allora di chiamare questa bevanda “orchata” da Or = Oro (bevanda nutriente e ricca di preziose proprietà, come l’oro) e “chata” = bella ragazza.

Una bevanda in grado di abbassare il colesterolo, facilitare la digestione e ricca di vitamine e sali minerali: insomma, un alimento completo!

Passeggiando per le calle di Valencia, non potrete fare a meno di assaggiare una delle tante horchate proposte.

Quali sono le migliori? Ecco a voi i miei suggerimenti.

 

 

Horchatería Santa Catalina (Plaza Santa Catalina 6)

L’horchateria più famosa della città, aperta da oltre due secoli (come si dice nell’insegna), dove il tempo sembra essersi fermato grazie agli arredi vintage e le bellissime piastrelle di ceramica di Malises usate per i decori sia interni sia esterni.

L’horchata è fantastica, non eccessivamente dolce e disponibile anche senza zucchero, da consumare rigorosamente fresca e servita al tavolo o a portar via.

Al bancone troverete dolci fatti in casa tipici valenciani, come farton e churros, ma anche torte, croissant e biscotti.

I prezzi sono più elevati rispetto alla media ma comunque rapportati all’altisonanza del locale e alla qualità dei prodotti offerti.

Prezzo: horchata 2,85€.

 

 

Horchateria La huertana (all’interno del Mercato Centrale)

All’interno del Mercato Centrale, tra stand di frutta e prosciutto iberico, troverete il banco de La huertana, contraddistinti dai colori del blu e del bianco, dove potrete ordinare horchatas e prodotti da caffetteria.

Quella de La Huertana è stata la prima orchata assaggiata a Valencia e me ne sono subito innamorata, tanto da consumarne 2 in meno di 1 ora.

Caldamente consigliato!

Prezzo: horchata 2€.

 

 

Casa de l’Orxata (Mercado Colon)

All’interno del Mercado Colon, un bistrot bio dai colori verde e bianco, con sede di paglia e piante sempreverdi, dove potrete fare merenda con gelati, granite, yogurt e horchate, tutto rigorosamente bio e a km 0.

L’horchata qui è preparata con succo di chufa, acqua e zucchero, 100% vegetale, senza lattosio, senza glutine e senza conservanti.

Per gli attenti alla linea, è disponibile anche l’horchata senza zucchero.

I prezzi sono più alti rispetto alla media ma comunque rapportati alla location ed alla qualità dei prodotti offerti.

Per accompagnare l’orchata, suggerisco i farton, le crostate e le torte artigianali, sfornate quotidianamente.

Prezzi: orchata piccola 2,50€, media 3€.

 

 

Horchateria Daniel (Mercado Colon)

Altra horchateria all’interno del Mercado Colon, dove potrete assaggiare non solo l’horchata tradizionale ma anche la variante al caffè.

Buone, rinfrescanti e ideali dopo una bella passeggiata, le horchatas di Daniel sono sensazionali, non troppo dolci e perfette per essere consumate insieme ai fartons (questi ultimi, leggermente più grandi della media ma leggerissimi).

I fartons (a 0,60€ l’uno) sono fantastici, ricoperti di glassa di zucchero, morbidi e tenerissimi.

Prezzi: 2,20€ la piccola, 3€ la media.

 

 

Horchateria El Collado (Plaza Doctor Collado 13)

Nelle vicinanze della Lonja de la Seda, un locale aperto da più di 125 anni (come si legge sull’insegna) e molto apprezzato dai valenziani doc.

Un locale tradizionale, a gestione familiare, con arredi semplici e antiquati, non troppo grande e con uno staff cortese e disponibile.

Nel menu gelati artigianali, granite e dolci fatti in casa, ideali per una colazione o una merenda senza rivali.

L’horchata, fresca e dissetante, viene servita “al naturale” oppure con l’aggiunta di caffè o di cremoso gelato al cioccolato, una vera leccornia.

Prezzi: horchata 2€, con caffè 3,50€.

 

 

 

Melanzane ripiene di cous cous

Melanzane ripiene di cous cous
Melanzane ripiene di cous cous

Melanzane ripiene di cous cous

Adoro le verdure ripiene, ne vado super ghiotta! Rappresentano un piatto semplice, da realizzare con gli ingredienti che si hanno a portata di mano, e sono perfette da mangiare come secondo piatto o da servire ai vostri ospiti come antipasto.

Se siete alla ricerca di altre ricette con le verdure ripiene, vi consiglio di dare uno sguardo alle seguenti ricette:

funghi ripieni http://blog.giallozafferano.it/unacucinadasingle/funghi-ripieni/
funghi ripieni di ricotta http://blog.giallozafferano.it/unacucinadasingle/funghi-ripieni-di-ricotta/
pomodori ripieni di riso http://blog.giallozafferano.it/unacucinadasingle/pomodori-ripieni-di-riso/
e tutte le altre ricette di verdure ripiene che trovate sul mio blog!

INGREDIENTI:

1 melanzana

40 gr di cous cous precotto

4-5 pomodori pachino

50 gr di ceci precotti

Qualche foglia di prezzemolo fresco

30 gr di fiocchi di latte

Sale, olio, pepe

PROCEDIMENTO:

Iniziare preparando il cous cous.

Versare il cous cous in un contenitore adatto alla cottura in microonde e ricoprirlo con 30 ml di acqua salata calda.

Coprire il contenitore e cuocere in microonde per 1 minuto alla max potenza, funzione microwave.

Lasciare riposare il cous cous per 2 minuti poi aggiungere due cucchiai di acqua calda e cuocere di nuovo al microonde per 1 minuto.

Ultimata la cottura in microonde, aggiungere un cucchiaio di olio e sgranare il cous cous con i rebbi di una forchetta.

Versare il cous cous in un piatto e lasciarlo intiepidire.

Lavare la melanzana e tagliarla a metà privandola del ripieno.

Adagiare i gusci di melanzana sul piatto crisp del microonde e cuocere alla max potenza per 8-10 minuti, giusto il tempo di ammorbidirle.

Nel frattempo, lavare e tagliare i pomodori pachino.

Versare i ceci precotti in un pentolino e cuocerli per 4-5 minuti a fiamma bassa, mescolando di tanto in tanto per evitare che si attacchino al pentolino.

Sfornare le melanzane cotte e lasciarle intiepidire.

Unire i pomodori pachino tagliati a metà, il cous cous, i ceci precotti e condirli con un filo di olio, qualche foglia di prezzemolo tritata e un pizzico di sale.

Versare il ripieno di cous cous nei gusci di melanzana e aggiungere anche i fiocchi di latte.

Adagiare i gusci ripieni sul piatto crisp e cuocere in microonde per 1 minuto alla max potenza, giusto il tempo di far ammorbidire i fiocchi di latte.

Servire subito le Melanzane ripiene di cous cous.

Gli arancini più buoni di Palermo

Gli arancini più buoni di Palermo
Gli arancini più buoni di Palermo

Gli arancini più buoni di Palermo

Noti in tutta Italia al maschile, “arancini”, per i palermitani si chiamano “arancine” e sono il piatto forte dello street food siciliano.

Anche se a Palermo sono realizzate in forma rotonda mentre in altre città in forma allungata, non muta la bontà e il ripieno di queste prelibatezze.

Croccanti palle di riso condite, nella ricetta classica, con ragù di carne, piselli e formaggio, panate e fritte in abbondante olio bollente, servite calde e perfettamente dorate, mai unte.

Che bontà! Beh, non potete perdervi una delizia del genere.. Dove trovare i migliori? Ecco a voi Gli arancini più buoni di Palermo.

 

Gli arancini più buoni di Palermo

 

Ke Palle (5 sedi)

Una catena di locali specializzati proprio in arancine, ideate in circa 40 varianti adatte a soddisfare anche i palati di vegetariani e vegani.

Nel menu le arancine si alternano in base alla stagionalità degli ingredienti.

Ogni giorno vengono sfornate migliaia di arancine dorate e mai unte.

Oltre alle tradizionali, ci sono le arancine di carne (con porchetta, salsiccia, speck, ecc), di pesce (con salmone, gamberetti, pesce spada, ecc), vegane, vegetariane e persino dolci, con nutella e/o pistacchio.

Molto buona anche la versione cotta al forno con ragù di carne macinata o al burro.

Queste arancine sono veramente la scelta giusta per un pasto take away con un ottimo rapporto qualità-prezzo.

Prezzo: da 2€ 3€ l’una, a seconda del ripieno scelto.

 

 

Bar Touring (Via Lincoln 15)

Questo posto è famoso in città per una cosa: le arancine bomba, ovvero arancine preparate in misura XL, grandi quasi quanto la testa di un neonato!

Più di 400 gr di riso sapientemente conditi, panati e fritti, una vera bomba calorica ideata dal maestro pasticcere Antonio Genovese.

6 le varianti presenti nel menu: al ragù di carne, al burro, agli spinaci, ai funghi, al salmone e ai 4 formaggi.

Panatura perfetta, riso al dente e condimenti fantastici si uniscono per creare una delle arancine più famose di Palermo, un vero mito!

Prezzo: 1,80€ l’una.

 

 

Oscar 1965 (Via Mariano Migliaccio 39)

Per molti palermitani, Oscar è il fiore all’occhiello della pasticceria e rosticceria siciliana, aperto dal 1969 dalla famiglia Di Gaetano e tutt’oggi gestito da loro.

I prodotti sempre freschi e preparati quotidianamente.

Quanto alle arancine, le migliori sono quelle tradizionali, ripiene di ragù di carne oppure nella variante bianca al burro.

Perfettemente panate e fritte in olio bollente, servite calde e mai unte.

Croccanti all’esterno e morbide all’interno, le arancine di Oscar sono famose altresì per il ragù di carne preparato giornalmente dallo chef Giovanni Catalano e per la mozzarella fresca usata per le arancine al burro.

Prezzo: 2€ l’una.

 

 

Sfrigola (Corso Calatafimi 11)

Altro franchising nato da un’idea dei fratelli Pizzurro per esaltare lo street food siciliano e, sopratutto, le arancine palermitane.

Un locale in stile vintage con laboratorio a vista, dove potrete vedere lo staff intento nella preparazione di oltre 30 tipi di arancine.

Rimarrete sbalorditi nel vedere come lo staff pesa tutti gli ingredienti, li assembla e tuffa l’arancina in una pentola con olio bollente a 55° (misurato con il termometro digitale).

Il riso usato è 70% Carnaroli e 30% Parboiled, e l’olio usato per la frittura è di girasole alto oleico (ideale anche per gli allergici all’olio di arachidi).

Tonda, croccante, perfettamente dorata e mai unta, l’arancina tradizionale, con ripieno di ragù di carne, è un must da assaggiare almeno una volta nella vita.

Tra le altre varianti degne di nota, segnalo porchetta e funghi, pollo al curry, pesce spada melanzane e menta, scampi arancia e provolone.

Il tocco in più: le arancine sono preparate sul momento in base ai vostri gusti, cotte e servite calde calde.

Prezzo: 2€ l’una.

 

 

Scatassa (Via Ammiraglio Rizzo 65)

Nonostante il look leggermente datato, Scatassa è proprio l’emblema del proverbio “l’abito non fa il monaco”.

Eh si, perché per l’appunto, nonostante gli arredi anni ’80, qui potrete trovare i migliori calzoni di Palermo, fritti e al forno, ideali per una pausa pranzo deluxe.

Non lasciatevi scoraggiare dalla difficoltà di parcheggio nella zona: i vostri sforzi saranno ricompensati!

A pausa pranzo fermatevi da Scatassa per un calzone, una sfoglia, un paio di pizzette rustiche o di arancine, tutte preparate quotidianamente e servite calde calde.

Due varianti di arancine: al ragù e al burro, non c’è spazio per varianti vegane, vegetariane e gourmet.

Prezzo: 1,60 l’una.

 

 

Bar Sampolo (via Sampolo 246)

Da oltre 60 anni, il Bar Sampolo si impegna per offrire alla sua clientela prodotti di qualità preparati con materie prime fresche e accuratamente scelte.

Dal classico cannolo siciliano al babà scomposto con crema al limoncello, passando per gli sfinci di San Giuseppe o i bignè con mousse di pistacchio, dal Sampaolo potrete soddisfare il vostro palato con dolci freschi, sfiziosi e di qualità.

Quanto alla rosticceria, ampio spazio a calzoni, mattonelle e arancine.

Una su tutte, l’arancina “gourmet” con provola affumicata di Collescano, primo sale di Collesano bio, certosa, prosciutto cotto, prezzemolo e pangrattato.

Panatura perfetta, riso perfettamente cocco, assenza di unto, sono i punti di forza della arancine di Sampaolo, elette negli anni anche come le migliori della città.

Prezzo: 2,20€ l’arancina gourmet.

 

 

 

Red velvet whoopie pie

Red velvet whoopie pie
Red velvet whoopie pie

Red velvet whoopie pie

I red velvet whoopie pies sono una variante dei classici Whoopie, i biscotti americani al cioccolato, farciti con cream cheese.

Una ricetta facile da preparare, economica, ideale come dessert di fine pasto o come colazione del fine settimana, quando si ha voglia di coccolarsi con qualcosa di speciale.

Ho preparato i biscotti sostituendo il cacao amaro (presente nella ricetta originale) con il colorante alimentare rosso in polvere, ottenendo così dei biscotti di un vivace colore rosso.

Che ne dite, vi ho convinto??

 

 

Ingredienti per 5 whoopie pies (10 biscotti):

85 gr di farina 00
35 gr di burro
65 gr di zucchero di canna
1 uovo
una bustina di vanillina
1 bustina di lievito per dolci
25 ml di latte
1 cucchiaio di colorante alimentare rosso in polvere

Per il cream cheese frosting:

50 gr di philadelphia
25 gr di burro
125 gr di zucchero a velo

 

 

Procedimento:

Unire il burro con lo zucchero di canna per ottenere un composto diventa spumoso.
Aggiungere l’uovo, la vanillina e il lievito e continuare a mescolare.
Aggiungere infine il latte e la farina setacciata mescolando bene per evitare la formazione di grumi.
Infine aggiungere anche il colorante rosso mescolando bene per amalgamarlo.
Rivestire una teglia di carta forno e preriscaldare il forno a 180 gradi.
Inserire l’impasto in una sac a poche con un beccuccio da un cm e formare dei cerchi sopra la carta forno, lasciando abbastanza spazio tra i dischetti perché lieviteranno in cottura.
Cuocere gli whoopie pies per 15 minuti a 180° poi sfornarli e lasciarli raffreddare su di una gratella.
Nel frattempo preparare il frosting unendo in una ciotola il burro e il Philadelphia e, infine, lo zucchero a velo, mescolando bene per ottenere una crema densa.
Una volta raffredati, accoppiare i biscotti due a due formando una sorta di sandwich biscotto-cream cheese-biscotto.
Farli riposare in frigorifero per almeno mezz’ora e poi servire i Red velvet whoopie pie.

Cookies ai frutti rossi

Cookies ai frutti rossi
Cookies ai frutti rossi

COOKIES AI FRUTTI ROSSI

I cookies ai frutti rossi sono una variante dei famosi cookies con le gocce di cioccolato, una ricetta sicuramente degna di nota!

Gustosi biscotti facili da realizzare e perfetti da sgranocchiare durante un film, a merenda oppure a colazione, accompagnati da un bel cappuccino rovente. Un’unica accortezza: creano dipendenza!!!!!

Ingredienti per 10 cookies grandi:

125 gr di burro a temperatura ambiente

60 gr di zucchero bianco

60 gr di zucchero di canna

1 bustina di vanillina

1 pizzico di sale

1 uovo

200 gr di farina 00

1 bustina di lievito per dolci

30 gr di frutti rossi secchi

Procedimento:

In una ciotola lavorare il burro a temperatura ambiente e lo zucchero per ottenere un composto soffice e cremoso (potete usare una forchetta oppure un mixer).

Aggiungere anche la vanillina, l’uovo e un pizzico di sale e continuare a mescolare.

Aggiungere la farina 00, i frutti rossi secchi e il lievito in polvere per dolci, ed impastare per ottenere infine una bella palla di pasta omogenea ed elastica.

Avvolgere la palla ottenuta nella pellicola e lasciarla riposare in frigorifero per almeno 1 ora.

Dopo un’ora, prendere la pasta dal frigorifero, togliere la pellicola e, su una spianatoia infarinata, modellare la pasta per creare un salsicciotto di circa 10 cm di diametro.

Avvolgere il salsicciotto nella carta forno e far riposare in frigorifero per un’altra ora.

Preriscaldare il forno a 230 gradi.

Dopo un’ora, togliere il salsicciotto dal frigo e usare la carta forno per rivestire una teglia.

Tagliare il salsicciotto a fette non troppo sottili con un coltello da cucina e distribuire ogni biscotto sulla teglia rivestita (distanziare bene i biscotti gli uni dagli altri perché tenderanno a ricrescere durante la cottura).

Cuocere in forno caldo a 230 gradi per circa 10 minuti, poi sfornarli e lasciarli raffreddare su una gratella per almeno 10 minuti.

Servire i Cookies ai frutti rossi freddi e conservarli in un contenitore ermetico per 2-3 giorni.17

Linguine calamari e pachino

Linguine calamari e pachino
Linguine calamari e pachino

Linguine calamari e pachino

Una ricetta dal profumo di mare, ideale per un pranzo domenicale o una cena con amici e/o parenti, preparata con pochi e semplici ingredienti: pasta (io ho usato le linguine ma vanno bene anche gli spaghetti, i bucatini o la pasta corta, come le pennette, le farfalle, ecc), pomodori pachino e calamari freschi.

Molti confondono i calamari con i totani ma, ad uno sguardo attento, noterete che i primi sono più scuri e più piccoli dei secondi. I calamari sono dei molluschi poco calorici (quindi particolarmente indicati per le diete ipocaloriche), privi di grassi (amici del colesterolo) e ricchi di proteine e sali minerali (sodio, potassio, calcio, fosforo).

La parte più “antipatica” di questa ricetta consiste nel pulire i calamari (privarli di penna, occhi, bocca, testa), ma potreste cavarvela con qualche sguardo ammiccante al pescivendolo 😉

Una ricetta semplice, facile, veloce e di sicura riuscita. La fate?

 

Linguine calamari e pachino

Ingredienti per una porzione:

90 gr di linguine (o altro formato di pasta a vostra disposizione)

90 gr di calamaretti puliti

6 pomodori pachino

1/2 bicchiere di vino bianco

1 spicchio di aglio

1 cucchiaio di olio extravergine di oliva

Sale, peperoncino macinato

 

Procedimento:

Sciacquare i calamaretti sotto acqua corrente.

In una padella rosolare uno spicchio di aglio con un filo di olio extravergine di oliva.

Quando l’aglio comincerà a sfrigolare, aggiungere i calamaretti e rosolarli.

Aggiungere una spolverata di peperoncino macinato e continuare la cottura.

Sfumare con il vino bianco e continuare la cottura fino a quando l’alcol sarà evaporato, mescolando di tanto in tanto con un cucchiaio di legno.

Nel frattempo, lavare e tagliare i pachino a metà poi aggiungerli ai calamari in padella e cuocere per qualche minuto, aggiustando alla fine di sale.

Riempire una pentola d’acqua e portarla a ebollizione per cuocere le linguine.

Scolare la pasta al dente e farla saltare in padella insieme ai calamari.

Prima di servire le Linguine calamari e pachino, aggiungere una spolverata di prezzemolo tritato.

10 regole per un tiramisù perfetto

10 regole per un tiramisù perfetto

10 regole per un tiramisù perfetto
10 regole per un tiramisù perfetto

 

Il tiramisù è uno dei dessert italiani più amato in tutto il mondo creato, secondo alcune versioni, da un pasticcere toscano della corte di Cosimo III de’ Medici  e poi diffuso in tutta Europa.

Ma quali sono gli ingredienti da usare per la preparazione: Pavesini o savoiardi? Mascarpone o panna? Uova crude o cotte? Ecco a voi 10 regole per un tiramisù perfetto da preparare a casa vostra.

1) I biscotti

Gli unici veri biscotti deputati per la preparazione del tiramisù sono i Savoiardi, perfetti per assorbire il caffè. In alcune ricette vengono usati i Pavesini o gli Oro Saiwa, ma io mi chiedo: perché rovinare la ricetta originale??

2) Il caffè

Il caffè deve essere preparato con la moka e va leggermente allungato con un po’ di acqua. Evitate assolutamente il caffè solubile e l’aggiunta di zucchero.

3) L’inzuppo

I savoiardi vanno inzuppati nel caffè tiepido (o freddo), versato precedentemente in una pirofila, avendo cura di non imbeverli troppo.

In alcune ricette i savoiardi vengono inzuppati nel latte (soprattutto nei tiramisù alla frutta) o in un mix di caffè-latte, ma io preferisco la versione originale con solo caffè.

4) La crema al mascarpone

Una crema consistente è fondamentale per la perfetta riuscita del tiramisù. Per questo, sarà necessario rispettare le giuste proporzioni tra uova, zucchero e mascarpone; nello specifico, 4 uova, 4 cucchiai di zucchero, 400 gr di mascarpone.

Si procede sbattendo, in una ciotola e con l’aiuto delle fruste elettriche, i tuorli con lo zucchero, per ottenere una crema spumosa. Successivamente si aggiunge il mascarpone e si continua a mescolare.

Il passo successivo prevede il montaggio degli albumi a neve ben ferma con un pizzico di sale.

Gli albumi montati a neve andranno infine incorporati alla crema di uova e mascarpone, mescolando delicatamente dal basso verso l’alto per non far smontare gli albumi.

5) Uova si, uova no?

In alcune ricette, per coprire l’odore di uova, è prevista l’aggiunta di un goccio di Marsala o di Grand Marnier; visto che le uova saranno consumate crude, vi consiglio di usare le uova fresche e biologiche.

In altre si preferisce omettere completamente l’uso delle uova e sostituire gli albumi a neve con la panna montata per dolci. Il risultato? Una crema meno corposa ma ugualmente buona.

6) Panna si, panna no?

In alcune ricette, si preferisce omettere completamente l’uso delle uova e sostituire gli albumi a neve con la panna montata per dolci. Il risultato? Una crema meno corposa ma ugualmente buona. Io prediligo la ricetta originale e quindi ometto la panna dal tiramisù, e voi?

7) Assemblaggio

Il tiramisù va assemblato in una pirofila di vetro o in un contenitore in alluminio, con i bordi bassi. In alternativa, potete optare per un piatto da portata o realizzare direttamente una versione monoporzione già assemblata nel piatto in cui verrà servito il vostro dessert.

8) Tempo di riposo

Dopo essere stato assemblato, il tiramisù deve riposare in frigorifero per 3-4 ore prima di essere servito, in modo da far insaporire i biscotti con la crema.

8) La decorazione

Prima di servire, il tiramisù va decorato spolverando la superficie con del cacao amaro in polvere e/o gocce di cioccolato fondente.

Vi consiglio di non usare il cioccolato al latte perchè rischiereste di ottenere un risultato finale eccessivamente stucchevole.

10) Le varianti

Esistono molte varianti di tiramisù: alla frutta fresca, al the verde, banana e Nutella, con crema di pistacchio, con crema di nocciole, con la ricotta al posto del mascarpone, ecc. ma, a mio parere, la versione originale è sempre imbattibile!

10 regole per un tiramisù perfetto
10 regole per un tiramisù perfetto

Crema alle nocciole

Crema alle nocciole
Crema alle nocciole

Crema alle nocciole

Alzi la mano chi non ama la crema alle nocciole: ecco, lo sapevo, nessuno!

Da bambina, la mia merenda preferita consisteva in una fetta di pane casereccio cosparso di generose cucchiaiate di Nutella, mmmm che bontà!!

Questa crema è la versione “casalinga” della famosa Nutella Ferrero: golosa, a base di latte, nocciole, burro, zucchero e cioccolato fondente, ideale per farcire crostate, torte e biscotti.

La ricetta che sto per proporvi richiede l’uso del burro ma, se preferite, potete tranquillamente sostituirlo con 20 ml di olio di semi.

Il risultato che otterrete seguendo scrupolosamente la mia ricetta sarà molto simile alla celeberrima Nutella e, per questo, vi suggerisco di prepararne in modiche quantità per evitare di divorarla in poche ore.

 

 

Ingredienti per 400 gr di crema alle nocciole:

100 ml di latte

80 gr di nocciole tostate

100 gr di zucchero di canna

80 gr di burro

1 tavoletta di cioccolato fondente (io  ho usato il fondente al 85%)

 

 

Procedimento:

Versare nel boccale del mixer lo zucchero di canna e le nocciole e frullare il tutto fino ad ottenere una sorta di crema.

Tagliare il burro a tocchetti e la tavoletta di cioccolato a quadrotti.

In un pentolino, sciogliere il burro e la tavoletta di cioccolato a fuoco basso, mescolando di continuo con un cucchiaio di legno per evitare che il cioccolato si attacchi alle pareti del pentolino.

Aggiungere anche il latte e mescolare per ottenere una crema densa.

Aggiungere anche il composto di zucchero e nocciole, mescolare e cuocere per una decina di minuti, mescolando di continuo per ottenere una crema densa.

Una volta pronta, spegnere il gas e versare la crema in un barattolo per farla raffreddare.

Conservare la crema di nocciole in frigorifero, in un barattolo chiuso con coperchio, oppure usarla subito per farcire crostate, biscotti, ecc.

Riso, patate e cozze

Riso, patate e cozze
Riso, patate e cozze

RISO, PATATE E COZZE

Un primo piatto saporito e sostanzioso, proveniente dalle cucine pugliesi e chiamato, più comunemente, “tiella barese”: una sorta di sformato a base di riso, patate, cozze, pomodori e cipolle, il tutto cotto in forno e servito con una croccante panatura di parmigiano e pangrattato.
Una ricetta non particolarmente facile né veloce, che quindi vi consiglio di preparare solo se avete ospiti, magari accompagnandola con un antipastino di bruschette o verdure grigliate.
Io vi consiglio di farvi pulire bene le cozze dal vostro pescivendolo di fiducia, in modo da risparmiare tempo e fatica, oppure usare le cozze surgelate, come ho fatto io… Che ne dite? La provate?

 

Riso, patate e cozze

 

Ingredienti per 3 porzioni:

300 gr di cozze surgelate
300 gr di patate
1 spicchio di aglio
150 gr di riso
2 pomodori da sugo
1/2 cipolla
Qualche foglia di prezzemolo fresco
3 cucchiai di parmigiano grattugiato
3 cucchiai di pangrattato
2 cucchiai di olio extravergine di oliva
Sale, pepe

 

 

Procedimento:

Scongelare le cozze.
Pelare e tagliare le patate a rondelle.
Lavare e tagliare i pomodori a fette tonde.
Tagliare la cipolla ad anelli e tritate l’aglio finemente.
Ungere una pirofila con un filo di olio extravergine di oliva e comporre la tiella formando un primo strato di anelli di cipolla, uno di patate, uno di pomodori, uno di cozze.
Salare, pepare e aggiungere qualche foglia di prezzemolo e una manciata di aglio tritato.
Aggiungere anche il riso crudo, ricoprendo l’intera superficie della tiella.
Versare da un solo lato della pirofila dell’acqua salata fino a coprire lo strato di riso.
Aggiungere un ultimo strato di patate e uno di pomodori.
Spolverare la superficie della tiella con pangrattato, parmigiano grattugiato, qualche foglia di prezzemolo fresco tritata, un filo di olio, un pizzico di sale e una spolverata di pepe nero macinato.
Cuocere la tiella in forno caldo a 200 grafi per 1 ora circa.
Sfornare e far intiepidire prima di servire.

Pasta alici, pomodorini e olive

Pasta alici, pomodorini e olive
Pasta alici, pomodorini e olive

PASTA ALICI, POMODORINI E OLIVE

Un primo piatto facile e veloce, perfetto per un pranzo leggero ma super saporito, grazie alla presenza delle alici di Cetara che portano in tavola i profumi della Costiera Amalfitana.

Pochi e semplici ingredienti si uniscono per creare un piatto vivace e gustoso, perfetto da servire ai vostri ospiti per conquistarli alla prima forchettata, oppure da gustare da soli, quando non si ha molta voglia di perdere troppo tempo ai fornelli ma al contempo non si vuole mangiare la solita pastasciutta.

Io ho usato i bucatini ma voi potete usare qualsiasi tipo di pasta, anche corta!

Vi consiglio di non salare la pasta, per evitare di ottenere un risultato finale eccessivamente saporito per via delle alici.

Il tocco in più? Accompagnare il vostro pranzo con un bel calice di vino bianco secco 🙂

Un’idea fantastica, vero??

 

 

Ingredienti per una porzione:

90 gr di bucatini (o altro tipo di pasta a vostra scelta)

100 gr di pomodorini pachino

4 filetti di alici di Cetara (o acciughe sotto sale)

2 cucchiai di olio extravergine di oliva

1 spicchio di aglio

Una manciata di olive nere

Qualche foglia di basilico fresco

peperoncino piccante macinato q.b. (opzionale)

 

 

Procedimento:

Riempire una pentola d’acqua e portarla a ebollizione per cuocervi la pasta.

Lavare i pomodorini sotto acqua corrente e tagliarli.

Privare le olive nere del nocciolo (in alternativa, usate direttamente le olive denocciolate).

Lavare le acciughe e spezzettarle grossolanamente.

In una padella, rosolare uno spicchio d’aglio con un cucchiaio di olio extravergine di oliva.

Quando l’aglio comincerà a sfrigolare, aggiungere le acciughe spezzettate, i pomodorini e le olive nere, e saltare il tutto per qualche minuto a fuoco medio.

Aggiungere una spolverata di peperoncino piccante macinato, giusto per incrementare il sapore del condimento.

Scolare la pasta al dente e saltarla in padella insieme al condimento.

Servire subito la Pasta alici, pomodorini e olive, decorando con qualche foglia di basilico tritata.