Zeppole di San Giuseppe

Zeppole di San Giuseppe
Zeppole di San Giuseppe

Zeppole di San Giuseppe

 

Quale modo migliore per festeggiare il proprio padre se non preparando delle zeppole con le proprie mani?

Sarò sincera: per questa ricetta mi sono fatta aiutare da mia nonna, un’incredibile pasticcera nonché pizzaiola.

Abbiamo seguito la ricetta di una sua amica e abbiamo cotto le zeppole in forno ma voi potete friggerle in abbondante olio bollente, ottenendo un risultato di certo più gustoso perché, come è noto, qualsiasi cosa fatta fritta è più buona!

 

 

Ingredienti per 8-10 zeppole grandi:

amarene sciroppate q.b.

per la pasta choux:

150 gr di farina

250 ml di acqua

100 gr di burro

4 uova

un pizzico di sale

per la crema:

50 gr di farina

500 ml di latte

4 tuorli

100 gr di zucchero

1 bustina di vanillina

 

 

 

Procedimento:

Cominciare preparando la crema pasticcera.

In una ciotola, sbattere i tuorli con lo zucchero, la farina e la vanillina, mescolando bene per ottenere una crema liscia e priva di grumi.

Scaldare il latte in un pentolino, quindi versarlo a filo nella ciotola con le uova, mescolando con un cucchiaio di legno.

Trasferire nuovamente il composto ottenuto in un pentolino e cuocere a fuoco medio per 7-8 minuti.

Mescolando continuamente per evitare che la crema si attacchi alle pareti del pentolino.

Quando la crema sarà densa e soda, spegnere il fuoco e versare la crema in una ciotola per farla raffreddare a temperatura ambiente.

Nel frattempo, preparare la pasta choux.

Versare in una pentola l’acqua, il burro e un pizzico di sale e cuocere  fuoco basso, mescolando di continuo per far sciogliere il burro.

Quando l’acqua comincerà a bollire, togliere la pentola dal tegame e versarvi la farina a pioggia.

Mescolare per amalgamare tutti gli ingredienti ed ottenere un composto privo di grumi.

Rimettere di nuovo la pentola sul fuoco e continuare a mescolare con un cucchiaio  di legno, fino a quando il composto non si staccerà agevolmente dal fondo della pentola.

Spegnere il fuoco e lasciar intiepidire.

Ora aggiungere un uovo alla volta al composto, mescolando accuratamente con le fruste elettriche, per far si che l’uovo venga assorbito perfettamente dal composto.

Rivestire una teglia di carta forno e preriscaldare il forno a 200 gradi.

Versare il composto ottenuto in un sac à poche e formare delle spirali sulla teglia rivestita.

Cuocere i bignè in forno caldo a 200 gradi per 25-30 minuti, fino a doratura.

Sfornare e far raffreddare completamente prima di farcirle.

Una volta freddi, farcire i bigné con l’aiuto del sac à poche oppure tagliandoli a metà e riempiendoli con cucchiaiate di crema pasticcera.

Ultimare con una spirale di crema pasticcera sul bigné e un’amarena sciroppata al centro.

Servire le Zeppole di San Giuseppe subito.

Cornetti alle alici

Cornetti alle alici
Cornetti alle alici

Cornetti alle alici

Questi cornetti salati alle alici sono deliziosi! Mia madre li prepara sempre e vi garantisco che fanno il fumo! Non c’è una persona che li assaggi e poi non chieda “Mmm come li hai fatti?” E mia madre ride perché la ricetta è così banale che non merita proprio di essere raccontata! Io ve la posto comunque e credetemi, ve ne innamorerete!

Avendo tempo a disposizione, ho preparato la pasta sfoglia con le mie mani, seguendo una ricetta trovata sul web che non richiede l’uso di burro, ma voi potete tranquillamente usare la pasta sfoglia confezionata (vi consiglio di acquistare quella tonda) reperibile al supermercato.

 

 

Ingredienti:

per la pasta sfoglia:

200 gr di farina 00

70 gr di yogurt bianco

1 cucchiaino di olio extravergine di oliva

un pizzico di sale

per il ripieno:

12 filetti di acciughe sott’olio

2 sottilette

 

 

Procedimento:

Disporre la farina a fontana su una spianatoia, praticando un buco al centro.

Versare nel buco al centro della farina lo yogurt bianco, l’olio e un pizzico di sale.

Cominciare a impastare con le mani umide, per ottenere un panetto morbido ed elastico.

Qualora il panetto dovesse risultare poco elastico, aggiungere dell’acqua fredda durante l’impasto.

Avvolgere il panetto ottenuto nella pellicola trasparente e lasciarlo riposare in frigorifero per almeno 2 ore.

Trascorso il tempo di riposo, estrarre il panetto dal frigorifero e stenderlo su una spianatoia leggermente infarinata, con l’ausilio di un mattarello.

Dare alla sfoglia una forma rotonda.

Dividere la sfoglia in 4 parti ottenendo così 4 spicchi.

Dividere ciascun spicchio in altri 3. Dovrete ottenere in tutto 12 triangoli.

Alla base di ogni triangolo adagiare un filetto di acciuga e un quadratino di sottiletta.

Arrotolare ogni triangolo partendo dalla base verso la punta, ottenendo così un cornetto.

Piegare e arrotolare leggermente gli angoli del croissant verso l’interno, per dare la forma tipica del cornetto.

Preriscaldare il forno a 200 gradi e rivestire una teglia di carta forno.

Sistemare i cornetti sulla teglia rivestita e cuocere in forno caldo per 20-25 minuti, fino a doratura.

Sfornare e far raffreddare i Cornetti alle alici prima di servirli.

Le migliori zeppole di Roma

Le migliori zeppole di Roma
Le migliori zeppole di Roma

Le migliori zeppole di Roma

Il 19 marzo ricorre la festa del papà e quale miglior regalo di una bella (e buona, soprattutto) Zeppola di San Giuseppe?

Nate a Napoli, le Zeppole sono ormai diffuse in tutta Italia, cotte al forno oppure fritte, rigorosamente ripiene di crema pasticcera e amarene.

Quest’anno da Eataly Ostiense si celebra le festa del bigné durante la quale 4 celebri pasticcerie proporranno la loro versione di bigné di San Giuseppe: chi vincerà?

Tra i concorrenti ci sono Casa Manfredi (Lazio), le Sicilianedde (Sicilia), Fortunato (Campania) e Dagnino (Sicilia) ed io mi sento di puntare sulla zeppola al limone di Amalfi di Fortunato. Voi?

E a Roma? Quali sono le migliori? Ecco a voi le mie preferite!

La Zeppola (Piazza Lodi)

In zona San Giovanni, La Zeppola è una pasticceria gelateria aperta da poco ma subito diventata famosa per la genuinità degli ingredienti usati e la lavorazione esclusivamente artigianale.

Ogni giorno, qui potete trovare zeppole e bignè di pasta choux appena sfornati, semplici o farciti con cioccolata, crema al limone, crema di pistacchio, crema di nocciole, ecc., oltre a torte, cornetti e biscotti da te.

Chiaramente, la più buona è la Zeppola di San Giuseppe, ripiene di vellutata crema pasticcera e amarene, una vera delizia, disponibile in varie taglie: piccola, media e grande (tipo una torta).

Un blitz da La Zeppola è d’obbligo il 19 marzo!

Marinari (Corso Trieste)

Avendo vissuto tanti anni nel quartiere africano, per me le zeppole di Marinari sono senza dubbio le migliori della città: fritte o al forno, ripiene di golosa crema pasticcera e ricoperte con confettura di visciole, una vera bontà!

Il tocco in più lo regala il contrasto tra l’asprezza delle visciole e la dolcezza dell’impasto perfettamente fritto, per niente unto e mai pesante.

Recatevi da Marinari a pancia vuota e assaggiate almeno due zeppole fritte: ne sono certa, mi ringrazierete.

Unico neo: le zeppole sono prodotte solo nel periodo della festa del papà quindi vi conviene farne un’abbondante scorpacciata per non rimpiangerle durante l’anno.

Andreotti (Ostiense)

Storica pasticceria romana gestita dal 1931 dalla famiglia Andreotti, famosa per i suoi maritozzi con la panna, i dolci da colazione (cornetti, bomboloni) e le torte preparate esclusivamente nel loro laboratorio.

Se siete in zona, lasciatevi tentare da una zeppola fatta a regola d’arte, rigorosamente fritta e ricoperta di zucchero a velo, ripiena con crema pasticcera e amarene.

Per i salutisti, ci sono anche le zeppole cotte al forno e, per gli incontentabili, anche con ripieno di crema al limone, al pistacchio e alla nocciola.

Andreotti è un pezzo di Roma.. un pezzo mooooolto dolce!

Café Merenda (Via L. Magrini 6)

Un vera e propria bomboniera in zona Ostiense, un locale perfetto per chi ha voglia di una colazione o una merenda speciale.

Sul bancone sono esposti dolci per tutti i gusti: croissant, biscotti, torte, crostate e plumcake, tutti preparati con ingredienti di qualità come lievito madre, farine bio, latte di montagna.

Per la festa del papà, concedetevi un peccato di gola e assaggiate i tradizionali bignè di San Giuseppe (solo fritti), le zeppole fritte e al forno ripiene di crema pasticcera e amarena, o gli “sfinci” di San Giuseppe siciliani, ripieni di crema di ricotta.

Cafè Merenda è il posto adatto in qualsiasi momento della giornata, da provare assolutamente!

Regoli (Via dello Statuto 60)

A Roma la pasticceria Regoli è da sempre sinonimo di maritozzo con la panna: morbidi e profumati maritozzi ripieni di panna montata fresca. Roba da intenditori, eh eh!

Per la festa del papà, fate una capatina da Regoli per assaggiare i loro bignè di San Giuseppe, fritti o cotti al forno, ripieni di vellutata crema pasticcera, visciole e amarene.

Che si tratti di maritozzi o di bignè, Regoli è sempre una garanzia, provare per credere!

 

Involtini di melanzane

Involtini di melanzane
Involtini di melanzane

Involtini di melanzane

Questi Involtini di melanzane rappresentano un secondo perfetto oppure un antipasto sfizioso da servire ai vostri ospiti, magari seguiti da un secondo di pesce.

Una ricetta facile e anche piuttosto veloce, adatta anche per smaltire il pane secco; io ho usato solamente tonno, uova e aromi, ma voi potete aggiungere capperi, olive, pomodori secchi, e chi più ne ha più ne metta, via libera alla fantasia!!

 

 

Ingredienti:

1 melanzana

100 gr di tonno al naturale

1 uovo

4 cucchiai di pangrattato

1 bicchiere di latte

2 fette di pane secco

3 cucchiai di parmigiano grattugiato

1 cucchiaino di aceto di vino bianco

500 ml di acqua fredda

Qualche foglia di prezzemolo

Un pizzico di peperoncino macinato

olio extravergine di oliva q.b.

Sale, pepe nero

 

 

Procedimento:

Versare il latte in un piatto fondo.

Ammollare le fette di pane secco nel latte.

Lavare e tagliare la melanzana a fette sottili.

Versare in una ciotola 500 ml di acqua e un cucchiaino di aceto bianco, quindi mescolare.

Mettere le melanzane a bagno nell’acqua e aceto per 5-10 minuti.

Scolare le melanzane e cospargerle di sale grosso.

Lasciare le melanzane in uno scolapasta per circa 10 minuti, per far fuoriuscire il liquido di vegetazione e farle “spurgare”.

Dopo 10 minuti, asciugare le melanzane con un foglio di carta da cucina per eliminare il sale.

Scaldare una griglia sul gas e, quando sarà rovente, cuocervi le melanzane girandole su entrambi i lati.

In una ciotola, unire il tonno al naturale con l’uovo sbattuto, il parmigiano grattugiato, qualche foglia di prezzemolo fresco, le molliche di una sola fetta di pane ammorbidita, un pizzico di peperoncino, una spolverata di sale e una di pepe, e mescolare bene per amalgamare gli ingredienti.

Spalmare la crema ottenuta sulle fette di melanzane e avvolgerle su se stesse.

Adagiare gli involtini in una pirofila da forno precedentemente unta.

Spennellare ogni involtino con un filo di olio e poi ricoprire tutti gli involtini con il pangrattato
e le molliche di pane avanzate.

Cuocere gli involtini in forno caldo a 200 gradi per 15-20 minuti, fino a doratura.

Sfornare e far raffreddare prima di servire.

Tortellini al ragù

Tortellini al ragù
Tortellini al ragù

TORTELLINI AL RAGÙ

I tortellini sono uno dei miei piatti preferiti anche se li mangio molto raramente.

La leggenda vede due città contendersi la patria dei tortellini, Bologna e Modena.

La città di Bologna rivendica la storia di una sera del 1200 in cui una nobildonna bellissima arrivò in una locanda a Castelfranco Emilia; la bellezza della nobildonna folgorò l’oste, a tal punto che quest’ultimo arrivò a spiarla dal buco della serratura per vederla mentre si spogliava.

Durante lo “spionaggio”, l’oste rimase così colpito dal suo ombelico che, al momento di preparare la cena, decise di tirare la sfoglia riproducendo la forma dell’ombelico della nobildonna, per poi riempire la pasta con carne macinata, e da qui nacquero i tortellini.

La città di Modena invece rivendica un poema del 1600 del poeta locale Alessandro Tassoni, che narra una vicenda similare a quella della città di Bologna, ma sostituendo la nobildonna con la dea Venere.

In entrambi i casi, si tratta di un piatto che è un inno alla bellezza femminile, vero?!?

Io adoro i tortellini, sia in brodo sia al sugo, e sono un piatto semplicissimo da preparare, perfetti anche per un primo pranzo domenicale.

Ingredienti:

1 porzione di tortellini (io ho usato i Tortellini Giovanni Rana ripieni di prosciutto crudo)

1 salsiccia fresca di maiale

1/2 cipolla

1 tazza di salsa di pomodoro

1 spicchio d’aglio

Un cucchiaio di olio extravergine di oliva

Sale, pepe

 

 

Procedimento:

Iniziamo con il realizzare il ragù di salsiccia.

Tritare finemente la cipolla.

In una padella, rosolare uno spicchio d’aglio e la cipolla con un filo di olio.

Spellare e sbriciolare la salsiccia e poi versarla in padella per farla rosolare.

Aggiungere anche la salsa di pomodoro e cuocere per una ventina di minuti mescolando di tanto in tanto.

Nel frattempo, riempire una pentola d’acqua e portarla a ebollizione per cuocere i tortellini.

Appena i tortellini tornano a galla, scolarli e unirli in padella insieme al sugo.

Servire i Tortellini al ragù ben caldi.

Tortini morbidi all’arancia

Tortini morbidi all'arancia
Tortini morbidi all’arancia

Tortini morbidi all’arancia

Questi tortini morbidi all’arancia sono una vera ghiottoneria da preparare in poco tempo (bastano 3 minuti di cottura al microonde) e con una minima spesa: un dessert ideale da servire a ospiti inattesi, oppure da mangiare la sera davanti ad una bella serie TV.
Io li adoro, un po’ come le mug cake che ultimamente vanno tanto di moda: bastano pochi ingredienti (farina, lievito, uova, zucchero, latte, olio) per preparare una leccornia da mettere subito sotto i denti.

Io ho servito questi tortini con una glassa di cioccolato fondente e delle fettine di pesche, ottenendo un effetto “simil fiesta”, ma voi potete usare altre decorazioni, come la panna montata, cucchiaiate di crema pasticciera, ecc. Che ne dite? Vi ho convinto?

 

Ingredienti per due tortini:
3 cucchiai di farina di riso (o farina 00, come preferite)
1 cucchiai di lievito per dolci in polvere
1 uovo
3 cucchiai di dolcificante stevia (o zucchero, come preferite)
2 cucchiai di olio extravergine di oliva
2 cucchiai di latte (intero o scremato, come preferite)
1/2 cucchiaino di rhum (opzionale)
3-4 cucchiai di marmellata di arance
Un pizzico di sale
Per decorare: pesche (fresche o sciroppate), metà tavoletta di cioccolato fondente, zucchero a velo

 

 

Procedimento:

In un piatto fondo, sbattere l’uovo con il dolcificante, il latte, il rhum e l’olio extravergine di oliva.

Aggiungere la farina setacciata, il lievito in polvere per dolci e un pizzico di sale, quindi mescolare bene per amalgamare gli ingredienti.

Versare il composto in due stampi da muffin (o in due tazze) e versare, in ogni composto, 1-2 cucchiai di marmellata di arance.

Cuocere nel microonde per 3 minuti a 800 W.

Sfornare i Tortini morbidi all’arancia e lasciarli intiepidire.

Una volta freddi, servire i tortini decorati con qualche fetta di pesca, salsa al cioccolato (ottenuta sciogliendo metà tavoletta di cioccolato fondente in un pentolino a bagnomaria) e una spolverata di zucchero a velo.

Delizia di tonno

Delizia di tonno
Delizia di tonno

Delizia di tonno

Una ricetta squisita e ricca di sapore, una sorta di puttanesca mancata poiché non avevo le olive nere in casa.

Il tonno è un pesce azzurro ricco di proprietà nutritive preziose per il nostro organismo: sali minerali (fosforo, ferro, selenio, magnesio, sodio), vitamine (A, B12, D, E), calcio, proteine, grassi e soprattutto Omega 3, che aiutano la circolazione sanguigna migliorando il funzionamento di organi fondamentali per il corpo umano, quali cuore e cervello.

Oltre a queste sorprendenti proprietà, il tonno fa bene alla linea (ha un elevato potere saziante ed è consigliato consumarne fino a due porzioni a settimana) e riduce il colesterolo (grazie agli Omega 3).

Un piatto semplice, perfetto se accompagnato da un contorno delicato come verdure bollite o patate novelle al forno; per il condimento del tonno, ho usato pomodori pachino e capperi, ma voi potete aggiungere altri ingredienti come olive nere e/o verdi, filetti di acciughe, ecc.

Vi consiglio di servire questo piatto con dei crostini di pane da inzuppare nel sughetto di cottura.

 

 

 

 

 

Ingredienti:

Un trancio di tonno fresco

7/8 pomodori pachino

Una manciata di capperi

Il succo di mezzo limone

Erbe aromatiche (erba cipollina, menta, rosmarino, origano)

1 cucchiaio di olio extravergine di oliva

1/2 bicchiere di vino bianco

Sale

 

 

Procedimento:

In una ciotola unire il succo di mezzo limone con le erbe aromatiche, mescolare bene e lasciarvi il tonno a marinare per almeno un’ora.

Lavare i pachino e tagliarli a metà.

In una padella, scaldare un filo di olio poi aggiungervi i pachino e il sale.

Aggiungere anche i capperi e cuocere a fuoco basso mescolando per formare un sughetto.

Sfumare con il vino bianco.

Quando il vino sarà evaporato, aggiungere il tonno e continuare la cottura per circa 15 minuti, avendo cura a rigirare il tonno per farlo cuocere su entrambi i lati.

Prima di servire la Delizia di tonno, aggiungere un’ultima spolverata di erbe aromatiche.

Madrid in 3 giorni

"Madrid in 3 giorni

Voglia di tapas? Recatevi a occhi chiusi da El tigre (Calle Infantas, 30), La Esquina de Eusebio (Calle de Caramuel, 16), El Rincon Abulense (Calle del Caballero de Gracia 18).

In tutti i casi potrete gustare tapas a base di patatas bravas, tortillas, jamon serrano, salsicce, ecc.

Non potete concludere il vostro viaggio a Madrid in 3 giorni senza aver assaggiato la paella, il piatto tradizionale spagnolo.

La migliore in città? La trovate a La Barraca, un ristorante storico, in zona centrale e con un buon rapporto qualità-prezzo.

Per la cena, siamo stati da St. James Orta y Gasse (consigliato l’arroz del Senoret) e da Tapas Gratis El Biombo Hogar Extremeno (consigliato: huevos rotos con jamon iberico) e siamo rimasti super soddisfatti!

 

 

Madrid by night

Non potete visitare Madrid in 3 giorni e non assistere a uno spettacolo di flamenco!

Il flamenco è la musica dei gitani, uno stile musicale e di danza tipico dell’Andalusia e oggi parte integrante della tradizione spagnola.

Molti locali offrono la formula “cena + spettacolo” mentre altri “spettacolo + drink”.

Sul sito http://www.flamencotickets.com  potete acquistare i biglietti per lo spettacolo.

Noi abbiamo assistito allo spettacolo offerto dal locale “La cueva de Lola, al prezzo di 20€ per la formula “show + drink”.

Se cercate un posto in cui ascoltare live music e sorseggiare un buon drink, vi consiglio La boca del lobo (nella Gran Via) e 1917 Bar & Restaurante (vicino Plaza Mayor).

 

 

Shopping

La Gran Via è una delle principali vie di Madrid, ricca di negozi, caffetterie e ristoranti.

Qui troverete la sede principale di Loewe (Gran Via 8), catene di moda internazionali (Zara, Cortefiel, Mango, Custo Barcelona, ecc.), negozi di artigianato e botteghe.

Suggerimenti per la scelta dei souvenir? Un bel ventaglio o un paio di nacchere, senza dubbio!

Se volete spendere qualche soldo in più, dirigetevi al Barrio de Salamanca, il paradiso dello shopping di lusso: Versace, Dolce & Gabbana, Louis Vuitton, sono alcuni dei designer presenti.

Non potete lasciare Madrid senza aver fatto tappa a El Corte Inglès, il centro commerciale più grande della città.

 

 

Madrid in 3 giorni

 

 

Giorno 1: Plaza de Espana, Teatro Real, Palacio Real, Catedral de Santa Maria la Real de Almudena, Plaza Mayor

Iniziate il vostro primo giorno a Madrid da Plaza de Espana.

Al centro della piazza si erge la statua di Miguel De Cervantes che domina i personaggi del suo celebre romanzo: Don Chisciotte e Sancho Panza.

Da qui, dirigetevi verso il Teatro Real, inaugurato nel 1850 e che negli anni ha visto in scena opere di Giuseppe Verdi, Gioacchino Rossini, Anton Wagner, ecc.

Di fronte al Teatro troverete il Palazzo Reale, residenza reale da Carlo III ad Alfonso XIII, ma non degli attuali monarchi (essi vivono al Palazzo della Zarzuela).

L’edificio è ispirato ai bozzetti realizzati dal Bernini per la costruzione del Louvre di Parigi ed è oggi usato solo per le cerimonie e gli eventi ufficiali.

Dopo la visita al Palazzo Reale (a pagamento), recatevi presso la Cattedrale dell’Almudena, dedicata alla patrona della città, la Virgen de Almudena.

Madrid in 3 giorni

Per la pausa pranzo, acquistate un bocadillo con camarones o con jamon serrano e fermatevi a mangiarlo seduti su una panchina al Parque de Atenas.

Il Parque, nelle vicinanze della Cattedrale, era un tempo sede di tornei e gare al tempo di Filippo II.

Nel pomeriggio, andate a Plaza Mayor, un tempo sede di mercati all’aperto, corride e eventi pubblici ma oggi sede di artisti di strada e pittori.

Passeggiando nella piazza potrete alcune delle abitazioni più costose della città nonché la maestosa facciata della Casa de la Panaderia, un tempo sede della corporazione dei fornai.

Al centro della piazza si erge la statua di Re Felipe III a cavallo, opera di Giambologna e Pietro Tacca.

 

 

Giorno 2: Museo del Prado, Parque de El Retiro, Palacio de Cristal, Plaza de Colon, Museo Thyssen

Il Museo del Prado rappresenta una delle gallerie d’arte più importanti al mondo.

Madrid in 3 giorni

Inaugurato nel 1819, ospita oggi dipinti e sculture tra cui La maya desnuda (Goya), L’Annunciazione (Beato Angelico), Le tre grazie (Rubens), Las meninas (Velazquez), Tintoretto, El Greco, Tiziano, ecc.

Dopo la visita al Museo, acquistate un bocadillo e fermatevi a gustarlo su una panchina al Parque de El Retiro, il polmone verde della città.

Al centro del Parco si erge il monumento dedicato al Re Alfonso XII.

Passeggiando lungo il Parco soffermatevi alla Rosaleda (il roseto), all’Estanque grande, al Palazzo di Velazquez e al Palazzo di Vetro, entrambi adibiti a sala per mostre.

Il Palazzo di Vetro fu realizzato per ospitare una mostra di piante esotiche nell’Esposizione delle Filippine del 1887.

Oggi il Palazzo di Vetro è uno degli esempi dell’architettura del ferro in Spagna.

Uscite dal Parco e dirigetevi verso Plaza de Colon, dominata dalla un obelisco alla cui sommità si erge la statua di Cristoforo Colombo.

Alla base dell’obelisco, una fontana simboleggia l’oceano dal quale Colombo emerge vincitore.

Nella piazza si trovano anche la Biblioteca Nazionale e le Torri di Colombo, costruite tra la fine degli anni ’60 e gli inizi degli anni ’70.

Nel pomeriggio visitate il Museo Thyssen-Bornemisza, ospitante circa 800 opere che spaziano dal Rinascimento italiano alla pittura moderna.

I capolavori in mostra provengono da una raccolta privata della famiglia del magnate tedesco dell’acciaio Thyssen-Bornemisza, il cui erede sposò una donna spagnola negli anni ’50.

Al museo sono attualmente esposte opere di Canaletto, Caravaggio, Correggio, Tiziano, Van Gogh, ecc.

Concludete la vostra giornata passando da Puerta del Sol, una piazza al cui centro si erge l’Orso simbolo della città.

La Piazza è il chilometro zero della Spagna, il luogo dal quale partono tutte le strade che fanno il giro della penisola iberica.

 

 

Giorno 3: Stadio Santiago Bernabéu e shopping sulla Gran Via

Gli amanti del calcio non potranno abbandonare Madrid senza aver visitato lo Stadio Santiago Bernabéu, sede ufficiale del Real Madrid.

La visita guidata vi consentirà di camminare sul campo da gioco, vedere gli spogliatoi e i premi vinti dalla squadra spagnola esposti nella stanza dei trofei.

Usciti dallo stadio, celebrate il vostro ultimo pranzo spagnolo con una paella o un arroz e un bel bicchiere di sangria.

Nel pomeriggio approfittatene per un giro di shopping lungo la Gran Via.

Consiglio: fermatevi da El Corte Inglés e salite fino al 9° piano, al Gourmet Experience, dal quale potrete godere di una delle migliore viste panoramiche di Madrid.

Il nostro tour di Madrid in 3 giorni termina qui.

Madrid in 3 giorni

 

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Panna cotta al caramello

Panna cotta al caramello
Panna cotta al caramello

Panna cotta al caramello

La panna cotta è un dolce al cucchiaio di origine piemontese, oggi identificato come prodotto agroalimentare tradizionale (PAT).

Le sue origini risalgono agli inizi del XX secolo, quando una signora di origine ungherese inventò questa ricetta rifacendosi a una famosa “crema bianca al naturale” già in uso dal ‘700.

Un dessert dalla consistenza simile a quella del budino, preparato con panna per dolci, zucchero, limone, vanillina e gelatina.

La panna cotta è uno dei dolci più popolari della pasticceria italiana e il suo sapore delicato si sposa perfettamente con i più diversi abbinamenti.

Io ho accompagnato la panna cotta con la salsa al caramello ma voi potete optare per una glassa al cioccolato, al pistacchio, al miele, alla menta, oppure frutta fresca di stagione.

Un dessert fresco e goloso, di facile realizzazione e ottimo da gustare come fine pasto.

 

Ingredienti per 2 stampini:
4 gr di gelatina in fogli
90 gr di zucchero
250 gr di panna per dolci
1 bustina di vanillina
1/2 limone

 

Procedimento:

Riempire una ciotola di acqua fredda e ammollarvi la gelatina.

In un pentolino, scaldare la panna con la vanillina mescolando lentamente.

Aggiungere 40 gr di zucchero alla panna e continuare a mescolare.

Dopo almeno 15 minuti, strizzare la gelatina ammollata e poi scioglierla a fuoco lento nel pentolino con la panna.

Quando la gelatina sarà sciolta, spegnere il fuoco e lasciare intiepidire il composto.

Nel frattempo, preparare il caramello sciogliendo 20 gr di zucchero, un cucchiaio di acqua e qualche goccia di succo di limone in un pentolino, mescolando di continuo per evitare la formazione di grumi.

Cuocere finché lo zucchero non sarà diventato caramellato.

Versare metà del caramello caldo nei 2 stampini, aggiungervi il composto di panna e raffreddare in frigorifero per 3-4 ore.

Prima di servire, realizzare un’altra dose di caramello con lo zucchero rimasto.

Servire la Panna cotta guarnita con il caramello e lo zucchero a velo.

Pasta alla crema di tonno

Pasta alla crema di tonno
Pasta alla crema di tonno

PASTA ALLA CREMA DI TONNO

Un’idea facile e veloce per un primo piatto semplice ed economico ma molto saporito.

Io ho usato i rigatoni ma voi potete usare qualsiasi altro tipo di pasta secca (es. farfalle, paccheri, fusilli); ho realizzato la crema di tonno usando semplicemente tonno, concentrato di pomodoro e acqua di cottura, ma voi potete aggiungere anche qualche cucchiaio di panna, se desiderate una crema più liquida.

Questa ricetta è perfetta per essere gustata sia calda sia fredda, e quindi rappresenta un pranzo perfetto per essere consumato in ufficio durante la pausa pranzo (potete preriscaldare la pasta per 1 minuto al microonde o mangiarla fredda, a temperatura ambiente).

Il tocco in più? Aggiungere una manciata di olive nere e/o verdi denocciolate, tanto per dare più colore al piatto.

 

INGREDIENTI PER 2 PORZIONI:

180 gr di pasta corta (io ho usato i rigatoni)
2 scatolette di tonno al naturale (o sott’olio, in base alle vostre preferenze)
1 cipolla
1 spicchio d’aglio
Qualche foglia di menta
Qualche foglia di basilico
1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
2 cucchiai di concentrato di pomodoro
Sale, peperoncino

PROCEDIMENTO:

Tritare finemente la cipolla.

Riempire una pentola d’acqua e portarla a ebollizione per cuocervi la pasta.

Nel frattempo, rosolare in una padella la cipolla e lo spicchio d’aglio con un cucchiaio di olio extravergine di oliva.

Quando la cipolla comincerà a dorare, aggiungere il tonno, spolverata di peperoncino e due cucchiai di concentrato di pomodoro.

Mescolare con un cucchiaio di legno e cuocere per una decina di minuti a fuoco medio-basso.

Versare ora tutto il condimento nel bicchiere di un minipimer, aggiungere anche le foglie di menta e di basilico, un mestolo di acqua della pasta, e frullare bene per ottenere una crema non troppo densa.

Scolare la pasta e saltarla in padella insieme alla crema di tonno.

Servire la Pasta alla crema di tonno ben calda.