Month: Dicembre 2023

Quale vino scegliere per la tavola delle feste

Quale vino scegliere per la tavola delle feste
Quale vino scegliere per la tavola delle feste

Quale vino scegliere per la tavola delle feste

Nel periodo festivo capita spesso di essere ospiti per cena a casa di amici e non sapere cosa portare in dono.

Un dolce? Sicuramente ci saranno pandori e/o panettoni in abbondanza.

Un mazzo di fiori o un dono per la padrona di casa? Mmm.. troppo personale.

Una bottiglia di vino? Ecco si, questa è la scelta giusta!

Si, ma… quale scegliere? Bianco, rosso o addirittura spumante o Champagne?

Ecco a voi i miei consigli per scegliere il vino che meglio si abbina alle tipiche pietanze servite durante il periodo natalizio.

 

 

 

Per accompagnare piatti di carne…

Per una cena con piatti a base di carne, come prosciutto, roast beef, tacchino, consiglio lo Zinfandel, un vino prodotto con uva californiana, famoso sin dai primi anni del ‘900.

Un vino dal colore rosso granato, scuro, vigoroso, con un pronunciato carattere fruttato e speziato dovuto alla presenza di frutti rossi e chiodi di garofano.

Alternative allo Zinfandel possono essere il Primitivo Pugliese, rosso e corposo, il Pinot Nero (che si sposa perfettamente con le carni bianche) e il Nebbiolo (perfetto per brasati e piatti a base di selvaggina).

 

 

 

Per compiacere i vegetariani e i vegani…

Negli ultimi anni, le vendite di vino biologico, biodinamico e vegano sono aumentate sensibilmente nel nostro Paese, e molti produttori si sono dati da fare in tal senso.

Il vino vegano non prevede l’uso di prodotti di origine animale nella sua preparazione (come la bentonite, ad esempio), senza minarne il gusto, l’aspetto, il sapore e la gradazione alcolica.

Quali scegliere? Il Prosecco veneto Perlage, i vini abruzzesi della Cantina Tollo sca, i vini trenitini della Cantina Aldeno, ecc.

 

 

Per una cena a base di ostriche…

Ultimamente è diventata tradizione gustare le ostriche durante il cenone di capodanno perché considerate sinonimo di festa e il non plus ultra del cibo prelibato.

Per accompagnare le ostriche, suggerisco un vino ad alta mineralità che richiami il gusto dei molluschi, esaltandone i sapori.

Alcuni esempi sono il Chablis, derivante da un terreno francese composto per la maggior parte di fossili marini di cui i gusci delle ostriche ne rappresentano una notevole quantità, e il Muscadet, un vino bianco francese dalle note salmastre e con un sapore fresco e agrumato.

 

Per una cena a buffet…

Per una cena tra amici, informale, magari a base di finger food e servita a buffet, seguita da una tombolata, scegliete uno champagne, un vino universale e che può essere degustato in ogni momento: come aperitivo, a tutto pasto, ecc.

Sfatiamo il mito che lo champagne è roba da ricchi e riconosciamo che ci sono ottime etichette a prezzi accessibili, anche se non di annata.

Come resistere al colore dorato, al perlage, al profumo fruttato e floreale tipico dello champagne?

Semplice, non si può!

E allora, lasciatevi tentare da un Veuve Cliquot, Moet et Chandon o un Dom Perignon (per i portafogli più consistenti).

 

 

 

Per accompagnare il dessert…

Se non siete sicuri delle portate principali che verranno servite, allora optate per un vino da abbinare ai classici dolci natalizi, che sicuramente non mancheranno!

Non è assolutamente vero che i dolci si sposano con i vini e gli spumanti secchi: la regola aurea è che “ad un dolce, si deve sempre abbinare un vino dolce”.

In tal senso, per accompagnare dolci lievitati, pandoro, panettone e dolci di pan di spagna, dovrete scegliere un vino o uno spumante dolce, morbido, fresco, poco alcolico.

La scelta dovrà ricadere su un vino dolce, speziato, fruttato, come il Recioto di Gambellara, il Vin Santo, la Falanghina, il Verdicchio dei Castelli di Jesi.

Per dolci secchi come i biscotti di pasta frolla, magari arricchiti con frutta secca o marmellata di frutta, scegliete vini bianchi liquorosi o passiti alcolici e molto profumati come il Moscato d’Asti.

 

Lenticchie e cotechino

Lenticchie e cotechino
Lenticchie e cotechino

Lenticchie e cotechino

Il piatto tipico della tradizione italiana, servito durante il cenone di Capodanno e che molti (e anch’io) mangiano sperando che sia di buon auspicio per l’anno venturo. Ma perché l’usanza prevede che questo piatto si mangi proprio la notte di San Silvestro? Perché gli antichi romani usavano regalare una “scarsella”, cioè una borsa di cuoio legata alla cintura e colma di lenticchie, con l’augurio che queste ultime diventino monete.

Le lenticchie sono il legume più antico coltivato dall’uomo: dalle testimonianze storiche si deduce che fossero coltivate già nel 7.000 a.C. in Asia, per diffondersi successivamente in tutto il bacino del Mediterraneo. Presenti nella cucina dI antichi greci e romani, le lenticchie erano apprezzate per la loro gustosità e per le loro proprietà terapeutiche, essendo legumi dall’alto valore nutriente, ricche di proteine, vitamine, fibre, fosforo e potassio.

Una ricetta facile e gustosa, ideale per usare il cotechino che di solito fa parte dei classici cesti natalizi che ci vengono regalati.

Io ho usato le famosissime lenticchie di Castelluccio, ma voi potete usare quelle che più preferite, l’importante è che portino tanta, ma proprio tanta, tantissima fortuna!!!! 😉😉

 

Ingredienti per 4 persone:
250 gr di lenticchie di Castelluccio
1 cotechino precotto
4 cucchiai di olio extravergine di oliva
1 spicchio di aglio
150 ml di salsa di pomodoro
Maggiorana q.b.
Sale

 

Procedimento:
Riempire una pentola d’acqua e portarla a ebollizione per cuocervi le lenticchie per 5-6 minuti, poi scolarle.
In un tegame, rosolare uno spicchio d’aglio con l’olio, poi aggiungere la salsa di pomodoro e 1 bicchiere d’acqua e portare a bollore.
Aggiungere anche le lenticchie e cuocere per 40-45 minuti, mescolando di tanto in tanto.
Nel frattempo, riempire una pentola d’acqua, portarla a ebollizione e cuocervi il cotechino (con il suo involucro argentato) per circa 20 minuti.
Una volta cotto, lasciare intiepidire il cotechino poi estrarlo dal l’involucro, eliminare la pelle e tagliarlo a fette non troppo sottili.
Servire le lenticchie insieme alle fette di cotechino ben calde.

Shopping tra i mercatini di Londra

Shopping tra i mercatini di Londra

La capitale inglese, oltre ad essere molto amata per i grandi magazzini (da Harrod’s a Primark), è altresì meta degli amanti dei mercatini.

Chi non conosce il famoso mercato di Portobello o quello di Camden Town? Solo per citarne alcuni..

Oltre a questi, ci sono tanti altri mercatini perfetti per chi è alla ricerca di abiti vintage, oggetti d’antiquariato, cibo a km zero, ecc.

Quali? Ecco la mia lista!

 

 

 

Portobello Road Market

Quando si pensa ai mercatini della capitale inglese, la mente viene subito indirizzata al famoso mercatino di Portobello Road, aperto 7 giorni su 7 ma imperdibile il sabato, quando si aggiungono le bancarelle degli antiquari.

Portato sul grande schermo dal film “Notting Hill”, il sabato qui potrete incontrare molte star come Hugh Grant, alla ricerca di oggetti d’epoca, ciondoli del XIX secolo, tappeti persiani, abiti vintage e di seconda mano, ecc.

Oltre a ciò, qui potrete trovare molti stand di frutta e verdura, fiori, prodotti tipici, dolci da forno, ecc. perfetti per fare colazione o una sostanziosa merenda.

 

 

 

Camden Lock Market

L’area di Camden è da sempre considerata il cuore “punk” di Londra, pieno di studenti, artisti,  negozi alternativi e vita notturna.

Ogni week-end il quartiere si riempie di visitatori diretti al Camden Lock Market, ospitato in quelle che erano le ex stalle della Regina, lungo il Regent’s Canal.

Qui potrete trovare abiti alternativi, vintage e di seconda mano, manufatti artigianali, oggetti etnici, cibi esotici, souvenir, ecc.

Alcuni esempi? Brani inediti di Elvis, antichi strumenti musicali, opere di street-art, t-shirt con stampe di David Bowie e Amy Winehouse, ecc.

A proposito di cibo, qui potete assaggiare piatti provenienti da tutto il mondo: cucina italiana, cinese, thailandese, turca, tex-mex, ecc. il tutto seduti ai tavolini disposti all’interno del mercato. Meglio di così!

 

 

 

Columbia Road Flower Market

Aperto solo la domenica, questo mercato è il paradiso dei colori e dei profumi provenienti dai petali dei fiori freschi che affollano gli stand.

Rose, girasoli, ortensie, begonie, contribuiscono a creare un ambiente vivace, allegro e cordiale, che mette tutti di buon umore.

 

 

 

 

Borough Market

Aperto tutti i giorni eccetto la domenica, il Borough Market è la mecca degli amanti del buon cibo, da molti considerata “la dispensa di Londra”.

Qui potrete trovare prodotti di alta qualità poiché molti dei venditori sono anche produttori, e ciò rappresenta una garanzia per chi vuole essere sicuro del prodotto acquistato.

Gli stand offrono frutta e verdura provenienti dalle campagne limitrofe, carne biologica, salumi dell’Alto Adige, pane fatto in casa, dolci e biscotti da forno, ecc.

Se avete un improvviso attacco di fame, fermatevi presso uno dei tanti stand gastronomici e scegliete il piatto che vi incuriosisce.

 

 

 

 

 

Greenwich Market

Nato nel 1831 come mattatoio e mercato alimentare, il Greenwich Market ha visto una sorta di rinascita negli anni ’80 del XX secolo.

Oggi è un classico mercato delle pulci, con stand di giovani artisti, abiti vintage e manufatti artigianali.

Da Ryan London troverete accessori in pelle fatti a mano, da Paper Moon illustrazioni artistiche provenienti dalla Cina, da Made in Greenwich articoli di oggettistica realizzati da artigiani locali.

Se sarete fortunati, il vostro shopping sarà allietato da brani musicali intonati da band di studenti del vicino Trinity College of Music, spettacoli di artisti di strada, ecc.

Per i golosi, non perdete le bancarelle di street food con cibi provenienti da tutto il mondo.

 

 

 

Vintage Market

Aperto dal martedì alla domenica, il Vintage Market è il luogo perfetto per gli inseguitori delle ultime tendenze nel campo della moda, e per quelli dai gusti più retro.

Qui potrete trovare abiti vintage e usati, scarpe, borse, gioielli degli anni ’70, abiti dell’epoca vittoriana e edwardiana, oggetti dell’esercito e della marina inglese, ecc.

Non perdete gli articoli per la casa e le radio anni ’50, vecchi strumenti musicali, servizi da te d’epoca, ecc.

Nella Old Truman Brewery si trovano gli stand gastronomici, dove potrete assaggiare cibi della cucina cinese, thai, turca, ecc.

 

 

Come riciclare panettone e pandoro

Come riciclare panettone e pandoroCome riciclare panettone e pandoro

Le feste di Natale sono finite e avete ancora da smaltire panettoni e pandori?
Niente paura! In poco tempo, potete creare golose ricette con i dolci avanzati riciclandoli e creando dolci senza cottura e anti spreco.
Dunque, ecco a voi Come riciclare panettone e pandoro in 5 ricette.
Nota: nella preparazione di ogni ricetta, vi consiglio di non abbondare con lo zucchero onde rischiare di ottenere un dolce stucchevole.

Pandoro ripieno

Se vi è avanzato un intero pandoro, potete farlo ripieno di crema al mascarpone e gocce di cioccolato fondente.

Come? Basterà praticare un foro sulla base del pandoro e svuotarlo.

Riempite ora il pandoro con golosa crema al mascarpone e gocce di cioccolato.

Ora rimettete il pandoro in piedi e ricopritelo con una colata di cioccolata fondente.

Lasciare solidificare in frigorifero per almeno 1 ora e, prima di servirlo, decorare il panodor con frutti rossi, scaglie di cocco grattuggiato, ecc.

Torta

Potete usare il pandoro avanzato come base di una torta tradizionale, al posto del pan di spagna.

Basterà tagliare il pandoro in fette orizzontali non troppo spesse, bagnarle con l’acqua o il succo di frutta, e farcire con crema pasticcera, crema chantilly o al cioccolato.

Se volete creare un vero e proprio peccato di gola, ricoprite la vostra torta con panna fresca montata, una vera delizia.

Panettone farcito

Se la vostra dispensa annovera un panettone con o senza canditi, non vi resterà che tagliarlo a fette orizzontali e farcire ogni fetta con la crema che più preferite.

Crema chantilly, crema pasticcera, crema alle nocciole, crema al mascarpone, insomma, qualsiasi crema andrà bene!

Per completare l’opera, ricoprite il panettone con una colata di cioccolato fondente e una manciata di codette di pasta di zucchero, così da ottenere un risultato finale colorato e super goloso.

La stessa ricetta può essere usata anche per farcire il pandoro.

Se volete dare al vostro dolce un tocco “estivo”, allora farcite il panettone (o il pandoro) con gelato artigianale (gusti a vostro piacimento) e riponetelo in freezer fino al momento di servire.

 

French toast di panettone

Il french toast, tipico dolce della colazione americana preparato con fette di pan carrè, può essere rivisitato sostituendo le fette di panettone al pancarrè.

La preparazione è facile e veloce ma anche molto calorica e il risultato finale potrebbe essere un po’ pesante e non addatto a tutti gli apparati digerenti.

Una volta tagliato il panettone a fette, dovrete passare ogni fetta in una miscela di uova sbattute, latte e cannella in polvere.

Ogni fetta dovrà poi essere cotta in padella con il burro e servita con una spolverata di ziccjerp a velo oppure con frutta fresca, marmellata, miele o sciroppo d’acero.

Buono ma… forse un po’ troppo pesante?

 

 

Tiramisù di pandoro

Se avete a disposizione un panettone senza canditi o un pandoro, allora tagliatelo a fette e e usatelo come base per un tiramisù.

Vi basterà bagnare ogni fetta con il caffè (non zuccherato) per poi ricoprirla di crema al mascarpone, formare più strati e infine lasciare tutto a riposare in frigorifero.

Prima di servire il tiramisà, ricordatevi di spolverare la superficie con scaglie di cioccolato e cacao amaro in polvere, per un risultato semplicemente perfetto!

Per un tocco più festivo, aggiungete un goccio di Bayles o di Grand Marnier alla crema al mascarpone.

 

Crumble di panettone

Crumble di panettone
Crumble di panettone

Crumble di panettone

Una ricetta facile facile per riciclare il panettone avanzato a Natale: un crumble realizzato con una base di panettone e farcito con mele e frutta secca.

Una ricetta facile, veloce ed economica, ideale per servire ai vostri ospiti un dessert sfizioso utilizzando ingredienti avanzati.

Se non avete a disposizione il panettone, potete usare il panettone o un altro dolce a vostra disposizione, come il plumcake o una semplice torta margherita.
Come frutta secca, io ho usato uvetta sultanina, canditi, noci tritate e pinoli, ma voi potete aggiungere ciò che più preferite o comunque ciò che avete in dispensa!

Via libera alla fantasia e al riciclo!!

 

Ingredienti:

Panettone avanzato q.b.

2 mele

Una manciata di frutta secca (io ho usato un mix di uvetta sultanina, canditi, noci e pinoli)

1 bicchiere di latte

100 gr di farina 00

50 gr di zucchero

50 gr di burro

Cannella in polvere q.b.

 

 

Procedimento:

Preriscaldare il forno a 200 gradi e rivestire una teglia di carta forno.

Tagliare il panettone a fette (o a pezzi più piccoli, se il panettone che avete è già tagliato) e adagiarle nella tortiera rivestita, per formare la base del crumble.

Bagnare il panettone con mezzo bicchiere di latte.

Sbucciare la mela, tagliarla a dadini e versarla in una ciotola.

Unire alla mela a dadini la frutta secca e mescolare bene.

Versare la mela e la frutta secca sulla base di panettone e distribuire uniformemente.

Bagnare lo strato di mela e frutta secca con il latte rimasto, e spolverare con la cannella in polvere.

In una ciotola, unire la farina, lo zucchero, il burro e un pizzico di cannella, mescolando per ottenere un impasto sbricioloso, un crumble insomma!

Distribuire il crumble sopra le mele e la frutta secca, poi infornare la torta a 200 gradi per 15-20 minuti circa.

Sfornare e far raffreddare a temperatura ambiente.

Servire il Crumble di panettone intero o tagliato a fette.

Il pandoro di Ale

Il pandoro di Ale
Il pandoro di Ale

Il pandoro di Ale

La ricetta di questo pandoro viene direttamente dalla cucina della mia amica Alessia, una ragazza la cui dolcezza supera di gran lunga quella di un pandoro ricoperto da mille e mille strati di burro e zucchero.

Lei è così: ha quelli che mia nonna definirebbe “occhi gentili”, il sorriso sempre sulle labbra e una vocina così melodiosa che riesce a farti sorridere anche quando invia un messaggio vocale dicendo: “scusate, sono in ritardo”, oppure quando le chiedi cosa ha mangiato per colazione e lei risponde: “yogurt e cioccolato”…

Il miele, a suo confronto, è acre!
E proprio lei, questo angelo sceso dal cielo e incontrato in palestra tra una lezione di step e una di pump, mi ha dato la ricetta di questo pandoro che, solo a vederlo, manda all’aria tutte le sessioni di addominali e di affondi!

Un pandoro farcito con crema al mascarpone e Brandy, ricoperto con glassa al cioccolato fondente…

Che dire, ci vorranno anni per smaltirlo, ma io e Ale faremo questo sacrificio!!!

Ingredienti:

1 pandoro

4 uova

170 gr di zucchero

400 gr di mascarpone

3 cucchiai di brandy

2 tavolette di cioccolato fondente (io ho usato il fondente all’80%)

Procedimento:

Cominciamo con il preparare la crema al mascarpone.

In una ciotola, sbattere i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere un composto denso e spumoso.

In un’altra ciotola, mescolare il mascarpone con il brandy, e poi unirlo al composto con le uova.

Montare gli albumi a neve ben ferma.

Unire gli albumi montati al composto di uova e mascarpone, mescolando delicatamente dal basso verso l’alto per evitare di sgonfiare gli albumi.

La crema è pronta!

Ora farcire il pandoro.

Tagliare la base del pandoro e scavare all’interno estraendo tutto il ripieno del pandoro.

In una ciotola, mescolare la crema al mascarpone con i pezzi di ripieno del pandoro e poi riversare tutto nel pandoro stesso.

Riposizionare il pandoro così farcito sulla sua base.

Sciogliere due tavolette di cioccolato fondente a bagnomaria e poi distribuire, con un pennello, il cioccolato fuso sui lati del pandoro, ricoprendo bene tutti i lati.

Lasciare riposare il pandoro in frigo ore almeno 1 ora, poi servire.

Gustare Il pandoro di Ale e ringraziare la mia amica per questa fantastica ricetta.

Panettone farcito

Panettone farcito
Panettone farcito

Panettone farcito

Il panettone (o il pandoro) farcito è il dessert immancabile sulla tavola di Natale, semplice da preparare e perfetto per essere farcito con le creme che più vi piacciono: crema pasticciera, crema chantilly, crema al latte, crema al cioccolato, screma di nocciole, salsa al pistacchio o, come nel mio caso, crema al mascarpone, arancia e rhum.
Io ho usato il panettone ripieno di canditi ma vanno bene anche il panettone semplice, il ripieno con gocce di cioccolato o il pandoro, a seconda di ciò che avete a disposizione.

 

Ingredienti:

500 gr di mascarpone

4 uova

100 gr di zucchero (di canna o semolato, come preferite)

1 arancia

un cucchiaio di rhum

1 panettone

frutta candita e/o frutta secca per decorare q.b.

 

Procedimento:

Lavare e Grattugiare la scorza di un’arancia.

Rompere le uova e separare i tuorli dagli albumi.

Montare gli albumi a neve ben ferma con l’aiuto di uno sbattitore elettrico.

Aggiungere lo zucchero nella ciotola con i tuorli e mescolare con una frusta manuale per ottenere un composto spumoso.

Aggiungere il mascarpone ai tuorli e continuare a mescolare per amalgamare bene gli ingredienti.

Unire la scorza d’arancia grattugiata e un cucchiaio di rhum e mescolare.

Aggiungere ora gli albumi montati a neve mescolando con una spatola dal basso verso l’alto, per evitare di smontare gli albumi.

La crema al mascarpone, arancia e rhum è pronta. Ora potete usarla subito per farcire il panettone oppure lasciarla riposare in frigorifero, in modo da farla rassodare, come preferite.

Tagliare il panettone in strati e spalmare su ognuno generose cucchiaiate di crema al mascarpone, quindi “ricomporre” il panettone farcito.

Decorare la superficie del panettone con zucchero a velo, granella di pistacchi o di altra frutta secca, frutta candita o una bella volata di cioccolato fuso.

Far riposare il panettone farcito in frigorifero per almeno 1 ora, poi servire tagliato a fette.

Pandofrutta

Pandofrutta
Pandofrutta

Pandofrutta

Questo dolce l’ho realizzato come dessert a un pranzo di Natale (si veda la torta rossa 🙂 ) con un pandoro, crema pasticcera, tanta frutta fresca e zucchero a velo.

Se non avete a disposizione il pandoro, potete usare anche il panettone, magari preferendo quello “semplice” o, al massimo, con i canditi e l’uvetta (evitate i panettoni ricoperti e farciti con salse).

Per il ripieno, ho preparato la crema pasticciera ma, se preferite, potete optare per la crema chantilly.

 

 

Ingredienti:

1 pandoro

zucchero a velo q.b.

1 tazza di succo di frutta (o di latte)

frutta fresca q.b. (io ho usato banane, ananas, ribes, mandarini)

per la crema pasticcera: 4 tuorli, 1 bustina di vanillina, 50 gr di farina, 100 gr di dolcificante (o zucchero di canna o bianco), 250 ml di latte, 100 ml di panna fresca da montare

 

 

Procedimento:

Per la crema pasticcera, versare in un pentolino il latte, la panna, la bustina di vanillina (o la scorza di un limone, in alternativa) e portare a ebollizione, poi spegnere il fuoco.

Nel frattempo, separare i tuorli dagli albumi.

Unire i tuorli con il dolcificante e mescolare fino ad ottenere una crema omogenea.

Aggiungere la farina ai tuorli e continuare a mescolare.

Unire ora il composto ottenuto con il latte e la panna precedentemente cotti; mescolare bene poi riversare nel pentolino, accendere il gas e mescolare.

Quando la crema sarà ben densa, spegnere il fuoco, versarla in una ciotola capiente e lasciarla intiepidire.

Nel frattempo, tagliare il pandoro in fette orizzontali (e non verticali, come al solito).

Tagliare la frutta a pezzi.

Bagnare ogni fetta di pandoro con del succo di frutta (o latte), guarnire con la crema e dei pezzettini di frutta, e assemblare in pandoro.

Una volta “ricostruito” il pandoro nella sua forma originaria, decorare con la frutta rimasta, cospargere di zucchero a velo e servire.

Buon dessert!

Panettone o Pandoro: cosa preferite a Natale?

Panettone o Pandoro: cosa preferite a Natale?Panettone o Pandoro: cosa preferite a Natale?

Sulle tavole delle feste natalizie, non manca mai una fetta di panettone o di pandoro, i dolci vero simbolo del Natale.

Molti distinguono i due dolci semplicemente per la forma e per la presenza (o meno) di canditi e uvetta ma, in realtà, le differenze sono ben altre!

Innanzitutto, l’origine. 

Il panettone è di origine lombarda, o meglio, milanese, nato nel ‘200 come pane arricchito con miele, uvetta e zucca.

Una leggenda narra che nacque come dolce da servire per la vigilia di Natale alla corte di Ludovico il Moro.

Durante la cottura, il dolce si bruciò e lo sguattero, tale “Toni”, consigliò al cuoco di corte di servirlo ugualmente, descrivendolo come un “dolce con la crosta”.

I commensali rimasero piacevolmente dal sapore di questo dolce e lo chiamarono “pan del Toni”.

Lo sviluppo del panettone nella forma e nella confezione attuale si deve a Angelo Motta, che nel ‘900 propose il cupolone e il “pirottino” di carta forno.

Il pandoro invece è un dolce veneto, la cui origine risale all’800 e rappresenta un’evoluzione del “nadalin”, un dolce duecentesco della città di Verona.

La data di nascita ufficiale del pandoro è il 14 ottobre 1884, quando Domenico Melegatti deposità all’Ufficio brevetti la ricetta di un dolce soffice e cotto in uno stampo a forma di stella.

Seconda differenza: la forma.

Il panettone, come stabilito dal D.M. 22/07/2005, ha una forma cilindrica e allungata; il pandoro invece una forma di stella tronconica a otto punte, come descritto da Melegatti.

Terza differenza: gli ingredienti.

Entrambi i dolci sono preparati con un impasto a base di farina di frumento, uova, zucchero, burro, lievito, scorza d’arancia e/o di limone.

La vera differenza è che nel panettone possono essere aggiunti uvetta e canditi, mentre nel pandoro questa possibilità è esclusa.

Inoltre, il pandoro viene servito con una generosa spolverata di zucchero a velo, mentre il panettone viene semplicemente tagliato a fette e servito.

Pertanto, scegliere tra una fetta di pandoro e una di panettone non comporta nulla a livello di apporto calorico: si tratta sempre di dolci burrosi ed estremamente zuccherini!

 

 

 

Le differenze sono finite qui: ora sta a voi scegliere cosa servire ai vostri ospiti durante il periodo natalizio.

Panettone o pandoro?

Tanto per darvi un’idea, vi dico la mia opinione.

Il mio pandoro preferito è il Bauli, soffice e profumato, sembra quasi si sciolga in bocca!

Adoro mangiarlo a colazione, inzuppandolo in una tazza di cappuccino, o a merenda accompagnato da una tazza di tè speziato.

Quanto al panettone… beh, qui i miei gusti si fanno difficili!

Oltre al classico, arricchito con uvetta e canditi, adoro quello glassato alle mandorle o farcito con crema di pistacchio.

In questo caso, la mia scelta si orienta sui panettoni Flamigni e Baratti & Milano, senza dubbi.

Come si può non amare il panettone glassato con uvetta e canditi oppure quello al pistacchio di Flamigni? Semplicemente irresistibili!

Se siete in cerca del panettone biologico, rivolgetevi a occhi chiusi al pasticcere siciliano Nicola Fiasconaro, che ha fatto della bontà delle materie prime usate il suo marchio di fabbrica.

E voi? Che ne pensate?