Tarallo dell’Immacolata con pasta madre

Dopo aver provato lo scorso anno a realizzarlo con il lievito di birra, quest’anno mi sono cimentata ad impastare un  tarallo dell’Immacolata con pasta madre. In questa versione ho usato anche la semola rimacinata di grano duro, anche se in genere è una preparazione con sola farina di grano tenero. Il tarallo dell’Immacolata è un pane aromatizzato con i semi di finocchio, che viene consumato la vigilia dell’Immacolata, secondo la nostra tradizione.

tarallo dell'immacolata con pasta madre

Tarallo dell’Immacolata con pasta madre

Ingredienti

250 grammi di semola rimacinata di grano duro

200 grammi di farina 0

150 grammi di pasta madre

250 grammi di acqua

30 grammi di liquore all’anice (sambuca)

20 grammi di olio d’oliva

un cucchiaio di semi di finocchio

mezzo cucchiaio di semi d’anice (se non disponibili sostituiteli con i semi di finocchio)

un cucchiaino di malto d’orzo

due cucchiaini di sale fino

Rinfrescate la vostra pasta madre, pesatene il quantitativo necessario (150 grammi), e riponetela in una ciotola, coperta da pellicola fino al raddoppio. Scegliete un luogo caldo della vostra casa.

Nella ciotola della planetaria, versate l’acqua (se volete appena tiepida). Introducete la pasta madre a pezzetti e il cucchiaino di malto d’orzo, azionate a bassa velocità per far sciogliere un po’ la pasta madre. Unite le farine setacciate, l’olio, il liquore all’anice, i semi di finocchio, i semi di anice e fate lavorare la macchina. Dopo due minuti circa di lavorazione inserite il sale. Quando l’impasto sarà bello incordato, ribaltatelo su un piano di lavoro, formate una palla e riponetelo in una ciotola coperta da pellicola. Dopo un’ora circa riponetelo in frigo. L’indomani mattina tirati fuori l’impasto dal frigo e lasciatelo acclimatare. Dopo circa due ore, infarinate il piano di lavoro e stendete l’impasto in una sfoglia.

tarallo sfoglia

Arrotolate la sfoglia. formando un cilindro che arrotolerete su sé stesso per formare il tarallo. Spennelate con acqua  le estremità e accavallatele. Riponete il tarallo nella teglia, infarinate leggermente la superficie, coprite con un canovaccio e lasciatelo lievitare nel forno spento.

tarallo rotolino

tarallo crudo

Occorreranno circa 6-7 ore, regolatevi comunque in base alla temperatura che avete in casa. In questo periodo con circa 20 gradi in casa, il mio ci ha impiegato poco più di sei ore. Provate a toccarlo con un dito, facendo una leggera pressione (circa mezzo centimetro), se l’impasto risale immediatamente, è pronto per essere infornato.

Trascorso il tempo di lievitazione, tirate fuori il tarallo dal forno e incidetelo con una lametta. Fate 4 tagli uguali lungo la circonferenza del tarallo, immaginando di disegnare un quadrato, come si vede in foto (la prima in alto). Preriscaldate il forno a 200°, mettete un pentolino con dell’acqua sul fondo.  Infornate il tarallo e dopo un quarto d’ora togliete il pentolino. Proseguite la cottura per altri  25 minuti (regolatevi sempre in base alle caratteristiche del vostro forno). Il tarallo dovrà risultare dorato. Sfornate e lasciatelo raffreddare in piedi, per non far inumidire la crosta. Prima di tagliarlo, aspettate che sia completamente freddo.

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