La Cuccìa siciliana: il dolce che allontanò la carestia.

cuccìa di Santa Lucia

La Cuccìa siciliana: il dolce che allontanò la carestia è legato alla festa di Santa Lucia che si celebra in Sicilia il 1 Dicembre. Un tipico dolce siciliano che si prepara solitamente con grano bollito insaporito con ricotta, gocce di cioccolato, frutta candita e un po’ di cannella. La Cuccìa ha delle origini antichissime ed il suo nome è intraducibile. Si prepara per il 26 luglio, giorno di S. Anna ed per il 13 dicembre il giorno in cui si festeggia Santa Lucia.

La storia della Cuccìa Siciliana.

La Cuccia siciliana: il dolce che allontanò la carestia
La Cuccìa siciliana:il dolce che allontanò la carestia.

Il nome Cuccìa deriva da coccio.

Questo dolce è legato alla ricorrenza di S. Anna, cugina della Madonna, perché una leggenda vuole che quando Maria fece visita alla cugina, le portò in omaggio questo dolce preparato con grano e miele. È questo il motivo per cui, in passato, si era soliti offrirla sia ai parenti per rafforzare i legami familiari, sia ai vicini di casa per rafforzare i rapporti di buon vicinato. La parola cuccìa deriva da coccio, cioè granello, chicco. Il consumo di frumento bollito e condito è un gesto propiziatorio tipico delle più antiche civiltà cerealicole mediterranee. Lo si trova infatti, in una fascia che abbraccia il Medio Oriente e buona parte del bacino del Mediterraneo.

La leggenda della Cuccìa di Santa Lucia.

Santa Lucia
Santa Lucia a Siracusa.

Più nota, è, invece, la leggenda che lega il dolce alla Santa siracusana. Narra, infatti, la leggenda che l’anno successivo alla morte di Santa Lucia si verificò un gravissima carestia che coinvolse quello che oggi è il territorio delle province di Ragusa e Siracusa. Quest’ultima città poi, ne fu particolarmente colpita. Alle prime luci dell’alba del 13 dicembre (anniversario della morte della Santa) nel porto di Siracusa comparvero 13 navi che scaricarono un immenso carico di grano. A mezzogiorno in punto le navi scomparvero misteriosamente. Il miracolo, che consentì alle popolazioni di sfamarsi viene ricordato proprio con la «cuccìa». Da quel momento in poi fu deciso, che ogni anno in quel giorno, si mangiasse solo cuccìa e legumi, evitando farinacei (pane e pasta). Nelle campagne si era soliti spargerla nelle stalle e sui tetti delle case e la tradizione di compiere questo rito aveva un chiaro significato propiziatorio, facilmente immaginabile: tenere lontana la carestia.

Questo antica usanza, che proibiva il consumo di farinacei (pane e pasta) per il giorno di Santa Lucia anche a Palermo, è confermata da Giuseppe Pitrè. Il famoso studioso di tradizioni popolari, nel suo libro di proverbi siciliani, scrive : “Santa Lucia pani vurria, pani nu nn’hauiu, accussì mi staiu” (Santa Lucia vorrei del pane, ma pane non ho, digiuno mi sto). Da qui nel palermitano l’uso di mangiare il 13 dicembre di ogni anno la cuccìa, rispettando l’uso di non mangiare pane e pasta: panelle, arancine, sformati di riso, gatto‘ di patate e tante altre specialità.

La Cuccia siciliana: il dolce che allontanò la carestia.
La Cuccia il dolce della tradizione siciliana legato a Santa Lucia

La cuccìa siciliana è un dolce semplicissimo, ma gustosissimo e oggi quasi del tutto sconosciuto alle nuove generazioni. La sua preparazione è un vero rito ancora in tutta la Sicilia. Può essere gustata con crema di ricotta o con crema di latte.

Come si prepara la Cuccìa?

Come si prepara la cuccìa?

La Cuccìa si prepara lessando il frumento ammollato per 3 giorni in acqua e poi mescolandolo alla ricotta ed alla frutta candita o al cioccolato o al mosto di vino. Potete scegliere anche di consumarla al naturale solo con olio sale e pepe.

Procedimento :

  1. Tre giorni prima della preparazione della cuccia mettete in acqua il frumento cambiando l’acqua ogni giorno per due volte al giorno.
  2. Al termine della macerazione scolate il frumento e mettetelo in un tegame ricoprendolo d’acqua e aggiungendo un pizzico di sale.
  3. Procedere alla cottura per circa 4/5 ore a fiamma bassa, poi lasciate riposare nell’acqua di cottura il frumento coperto per tutta la notte.
  4. In alternativa utilizzate la pentola a pressione e poi conditela come più vi piace: ricotta, cioccolato, vino cotto ecc.

Pubblicato da Fantasia in Cucina

La mia passione per la cucina e il buon cibo è nata grazie al mio lavoro e ai miei viaggi. Ho iniziato sin da piccola a raccogliere le ricette di tutto ciò che mi piaceva mangiare e ad appuntarlo su una agenda. Con il passare degli anni è cresciuta in me la passione per la cucina e la tradizione enogastronomica del territorio ibleo. Il mio vuole essere un blog che non è un semplice sito di ricette, ma anche un viaggio della memoria, della cultura di un popolo, quello degli abitanti dei Monti Iblei, in Sicilia, luogo d’incontro tra le province di Ragusa, Siracusa e Catania. Dietro ogni ricetta c'è una storia, talvolta di una famiglia, di un incontro o di un viaggio. Il mio intento è quello di svelare, conservare e di tramandare attraverso le mie ricette l’anima, i saperi, le tradizioni, le passioni e la storia di un popolo. Cucino, fotografo mangio e posto. Mi piace anche consigliare ai miei amici oltre alle ricette sfiziose anche dove mangiare nei locali caratteristici dove andare a mangiare in Sicilia. Se vi va seguitemi, siete i benvenuti. Barbara