Frittella Tour Padovano (e non solo)

Dove ho vissuto fino ad ora?

Questo è stato il PRIMO pensiero quando ho addentato la PRIMA frittella seduta al tavolino della Pasticceria Graziati, ignara del mondo da cui ero stata tenuta all’oscuro fino ad ora. Quasi tre anni, tra una pandemia e l’altra, in quel di Padova e ancora le mie papille gustative non erano venute a conoscenza di queste rare bontà venete del periodo di carnevale? PURA PAZZIA

Partiamo dalle basi, però! I fritoleri, sempre siano lodati, erano quelli che un tempo a Venezia cucinavano le fritole. Tipi sicuramente bizzarri con grandi grembiuli e vasetti di zucchero, attiravano i clienti ai loro banchi agitandosi come forsennati.

Queste morbide palline nate da farina, uova e latte, sommerse da tonnellate di zucchero andavano via che era una meraviglia (come puoi biasimare i cari veneziani?!). Dato che chili di zucchero e una frittura leggera leggera non bastavano, nel corso del tempo, si è pensato di rendere più difficile smettere di mangiarle, farcendole con crema pasticcera o zabaione. Perchè se ti devi fare male, te lo fai bene!

Io , purtroppo, non posso girare tra le baracche dei fritoleri, ma ho deciso di girovagare tra le pasticcerie Padovane per deliziarmi con queste piccole palline dorate di felicità (a puro scopo balistico, ovviamente. Solo per fornire a voi pareri onesti).

 Pasticceria Graziani

La prima Pallina di felicità che ho provato, è stata quella di Graziati e… wow!

Nonostante l’interno fosse morbido la crosta era croccante e asciutta (da non fan del fritto posso dire che è una piacevole rarità). Il ripieno era allo zabaione e se siete per il non alcolizzarvi in pasticceria perchè non vi sembra il caso, questo zabaione fa per voi: delicato e leggero. Se come me amate l’uvetta, la versione mini della frittella allo zabaione di Graziati, ce l’ha, si sente e ci sta da Dio!

Pasticceria Racca

Se, come dicono qui in Veneto, siete degli “mbriagoni”, vi suggerisco le frittelle di Racca. Prendi una frittella e sei pronto per la disco (in tempi non-covid). Lo zabaione, scuro, ti esplode in bocca così forte che le tue papille gustative iniziano a ballare la macarena a ritmo. L’impasto però mi è sembrato un pelo meno asciutto ed eccessivamente morbido ma, si sa, de gustibus.

Pasticceria Tadiotto al Duomo

Raga vi prego, se vi volete bene, iniziate a correre verso questa pasticceria mentre leggete! Me l’avevano consigliata tutti e.. sì, dire che ho toccato il cielo con un dito è riduttivo. Il mio cuore si è riempito di crema e zabaione al primo morso. Se trovo le manine fatate che hanno prodotto quel gioiello, giuro che le bacio fino a consumarle!

Non mi capacito di come tanta bontà possa essere racchiusa in 4 cm di diametro. Una pasta leggera, ariosa e asciutta che non sembrava nemmeno fritta. La crema era delicata e pungente. Crema e zabaione erano in equilibrio così perfetto che la metà basterebbe per la mia stabilità mentale. Estasi. Non ci sono altre parole.

Pasticceria Breda

Si presentava in tutta umiltà, piccola, dorata e carina, una spolverata di cannella e via, ma al primo morso: SBEM, mela e cannella ti esplodevano in bocca che lo strudel Trentino rimaneva muto in un angolo a piangere.

Quando dico esplodeva, sono sincera: il mio maglione ne sa qualcosa. Ma se tutte le frittelle che troverò in futuro saranno piene al punto di schizzar fuori appena le addenti posso anche cambiare un maglione a morso, tanto le lavatrici sono state inventate con uno scopo preciso.

Pasticceria Mazzari

Di solito il mascarpone non è mio grande amico ma se me lo metti all’interno della frittellina mignon di Mazzari potrei ripensarci e diventare più socievole.

La pasta era sottile e morbida; la crema al mascarpone dentro (in cui ho intravisto qualche seme di vaniglia) era vellutata e corposa e per fortuna non stucchevole. E’ la mia più grande paura quando si tratta di mascarpone. Unica pecca? E’ finita troppo presto, stupida me, dovevo prendere quelle grandi.

Da aggiungere alla COMPILESCION di frittelle assaggiate da Mazzari sono quelle allo zabaione: anche in questo caso una botta di alcol che prende a sprangate nei denti ogni freno inibitore.

Antico Forno

A me, già perdutamente innamorata dei mignon dell’ Antico Forno sembrava ESTREMAMENTE doveroso, per puro rigore scientifico provare anche una frittellina, giusto per testare l’uniformità nella produzione. Ho scelto ricotta e rum (si potrei star sviluppando una dipendenza da alcol nei dolci) era spaziale! Talmente buona che ho dovuto interrompere il discorso che stavo facendo per gridare al mondo “Wow, BBona”.

Pasticceria Via Torino 11

E cosa vi posso dire, amici, di queste frittelle? Dolci e coccolose quasi quanto la proprietaria, Donatella. Non c’è varietà presente in vetrina che non abbia provato (sempre per il famoso scopo balistico). Morbide ma croccanti, asciutte al punto giusto! E io so il segreto di questa frittella super riuscita: frittura in olio d’oliva, che per una pugliese come me, mangiarle era quasi un’imposizione dei poteri alti (mio padre, assiduo consumatore e venditore di OLIO BBBUONO).

Le ho provate classiche, ripiene di crema, con lo zabaione, questa volta non troppo alcolico (qualcuno per fortuna tiene al mio fegato), al cioccolato (mi sembra di aver intravisto la Madonna mentre la mordevo) e al pistacchio, che mette in difficoltà anche chi si dichiara discepolo del dio oro verde.

 

Bacarella Tour

Ma perchè godere solo delle frittelle che Padova può offrire quando sei ad un tiro di schioppo dalla patria delle Fritole: Venezia , dove per principio si rifiutano di produrre la versione mignon!

Il mio cuore è stato sedotto e abbandonato (perchè ne ho presa solo una) dalla Veneziana di Rosa Salva. In tutta la sua semplicità mi ha conquistato: croccante e zuccherina fuori, un morbido cuscino profumato dentro (niente perlana, solo uvetta e sicuro qualcosa di alcolico. Ormai ho il radar).

Tonolo è un’istituzione quando si parla di carnevale, frittelle e Venezia. Anche se l’esterno era un po’ troppo morbido per i miei gusti mi sono lasciata coccolare da quella crema pasticcera (grazie al cielo abbondante) che aggiunta alla gondola dondolante sullo sfondo ti donava come minimo 5 anni di vita e pace interiore.

 

Per concludere, amici, secondo voi ho spuntato tutte le pasticcerie che avevo in mente di provare per questo mio primo frittella tour? NO. Purtroppo anche il mio stomaco ha dei limiti. Questo ,però, è un ottimo motivo per tornare ad aggiornare la mia frittella-lista l’anno prossimo! Che ne dite?