Gli intrigoni reggiani o intrigòun sono un antichissimo dolce preparato durante il carnevale, fatti di sfoglia di pasta dolce dello spessore di 2-3 millimetri con bordi frastagliati tagliati con la rotellina a forma di stracci, anelli o nastri intrecciati, in dialetto intrighè.
- DifficoltàBassa
- CostoBasso
- Tempo di preparazione10 Minuti
- Tempo di riposo1 Ora
- Tempo di cottura5 Minuti
- Porzioni6-8 persone
- Metodo di cotturaFornello
- CucinaItaliana
Ingredienti
- 300 gFarina 00
- 75 gZucchero
- 60 gpanna (da cucina)
- 60 mlSassolino
- 2Uova (medie)
- 1 pizzicoSale fino
- q.b.Zucchero a velo
- q.b.Olio di semi di arachide
Preparazione
Disponete la farina a fontana sulla spianatoia o se preferite dentro una ciotola capiente, mettete le uova intere nel centro, aggiungete lo zucchero semolato, la panna da cucina, il sassolino e il sale.
Impastate gli ingredienti per amalgamarli bene fino ad ottenere una pasta consistente e sufficientemente soda. Formate una palla o un panetto e lasciate riposare per almeno 1 ora.
Stendete la pasta con il mattarello (in dialetto, cannella) allo spessore di 2-3 mm (spessore di uno scudo, un’antica moneta emiliana).
Nelle numerose varianti, che dipendono tutte dalle tradizioni familiari, la pasta doveva essere rigorosamente dello spessore di 2-3 cm ma personalmente li preferisco più alti.
Tagliate dei rettangoli di pasta di circa 5-6 cm x 8-9 cm con la rotellina dentata (in dialetto, rudlèina) o fate delle strisce o stracci (i strâss) di diversa lunghezza, larghi 2-3 cm. Praticate due incisioni al centro e intrecciate i bordi come volete (ad esempio, a cravatta o a coccarda).
Friggete gli intrigoni in abbondante olio bollente per qualche minuto fino a che diventino ben dorati. Scolateli con un mestolo forato e fateli raffreddare su carta assorbente da cucina.
Servite gli intrigoni reggiani sul piatto da portata e cospargeteli con dello zucchero a velo. L’antica tradizione li vuole intinti in lattemiele, in dialetto al lât-mêl, una crema di mascarpone e latte zuccherata.
Curiosità
Nella provincia di Reggio Emilia il nome dialettale più diffuso è quello di intrigòun ma esistono altri termini tali come rusòun o latúghi per nominarli, i quali presentano forme diverse ma sempre conservando il bordo frastagliato che li contraddistingue.
Questo dolce è preparato in maniera tradizionale attraverso tutto il territorio italiano e prende diversi nomi in base agli usi e costumi regionali dove si cucina tali come cenci, chiacchiere, crostoli, frappe, frappole o sfrappole tra questi.
La ricetta degli intrigoni reggiani offre molte varianti, infatti non c’è un’unica maniera o versione per prepararli, ogni famiglia li faceva secondo i gusti e l’approccio che aveva con gli ingredienti a disposizioni.
Nelle diverse varianti, gli ingredienti non erano necessariamente gli stessi. C’è chi utilizzava le uova intere, c’è chi preferiva usare solo i tuorli, alcuni tuorli e alcuni albumi e chi usava meno albumi, a volte montati a neve o aggiungeva un po’ di latte.
In alcune ricette, lo strutto nell’impasto veniva sostituito con l’olio, il burro o la panna. Si adoperavano vino bianco e svariati liquori, talvolta anche aceto di vino bianco, la buccia grattugiata di 1 arancia o limone e lievito per dolci per renderli più friabili e croccanti.
La cucina contadina utilizzava lo strutto non solo per impastare ma anche per friggere i pezzi, questo lo si prelevava con un mestolo direttamente dalla pentola nelle prime fasi di cottura dei ciccioli, momento in cui lo strutto era di colore bianco, senza odore né aroma.