I peperoni sono ortaggi molto utilizzati in cucina, è importante imparare a conoscerli per utilizzarli e conservarli correttamente il più a lungo possibile.
Com’è fatto un peperone
Il peperone è una pianta con fusto eretto: la sua altezza può variare da i 40 cm fino a 1 m; le foglie sono lucide e hanno una forma oblunga, ovoidale e appuntita; le foglie possono presentare una sottile peluria sulla parte inferiore; i suoi fiori sono bianchi e i frutti sono bacche cave e carnose.
I semi e le costole bianche al suo interno contengono un alcaloide urticante chiamato capsicina, responsabile della piccantezza, che si trova in minima quantità nei peperoni dolci e aumenta considerevolmente in quelli piccanti, conosciuti come peperoncini anche se sono la stessa pianta: ragione per cui, queste parti non commestibili solitamente vanno eliminate durante la pulizia dell’ortaggio. In generale, il sapore dei peperoni si addolcisce con la maturazione.
Le proprietà terapeutiche dei peperoni
I peperoni, nelle varietà giallo, verde e rosso sono un concentrato di principi attivi regolatori dell’attività biologica e preventiva dell’organismo:
- contengono grandi quantità di vitamina A ed una elevatissima concentrazione di vitamina C (il triplo dell’arancia): il loro consumo aiuta all’organismo a sviluppare una maggiore resistenza alle infezioni;
- sono carenti di sali, agiscono come antinfettivo e fortificante dei vasi sanguigni e sono stimolatori naturali dell’attività gastrica;
- la presenza di potassio accentua le proprietà diuretiche.
Queste proprietà sono conservate inalterate nella consumazione a crudo, tagliati in strisce finissime e mescolati all’insalata o insieme ad altri ortaggi in pinzimonio.
Diversamente a quello che si pensa, sono più digeribili a crudo, quando si trovano al giusto grado di maturazione.
Sono ottimi anche cotti al forno, arrostiti, saltati in padella insieme ad altri ortaggi come nel caso della rinomata peperonata: non mancano di certo ricette gustose, sfiziose e soprattutto sane a base di questo ortaggio meraviglioso.
La storia del peperone
Il peperone è originario dell’America Latina, si colloca tra due paesi: il Brasile e la Giamaica. Il nome scientifico del peperone, capsicum annuum, deriva dal latino e fa riferimento al tipo di peperone quadrato che ha la forma di una scatola (in latino detta capsa). Il nome comune è dovuto all’attributo impostogli da Cristoforo Colombo al chiamarlo “pepe d’India” durante la scoperta dell’America.
Giunse in Europa nel XVI secolo, ottenendo una grande diffusione in Italia da allora. I maggiori produttori in Italia sono le regioni meridionali, iniziando con la Campania, seguita da Sicilia, Calabria Abruzzo e Lazio; Piemonte vanta il primato nelle regioni settentrionali.
Come seminare i peperoni
I peperoni vanno coltivati in terreni sabbiosi, profondi, fertili, ben aerati e drenati. Si possono seminare in inverno in ambiente riscaldato poiché temono il freddo per poi essere trapiantati a primavera quando le temperature salgono decisamente. Le piantine vanno sistemate a distanza di mezzo metro tra una e l’altra, in solchi distanti tra essi dai 60 ai 90 centimetri.
Come e quando raccogliere i peperoni
I frutti acerbi (quelli di colore verde e preferibilmente destinati alle conserve) si raccolgono dall’inizio di giugno. I frutti maturi si raccolgono nel periodo finale della stagione estiva, quando giungono alla giusta maturazione, dando il meglio del loro dolce sapore.
Le varietà
I peperoni dolci più diffusi sono suddivisi in varietà a dipendenza delle seguente caratteristiche:
- Per le dimensioni, si presentano di piccolo o grande volume.
- Per l’aspetto, possono presentare una forma cuboide, conica o piramidale; la varietà più comune, quelli a forma di scatola, è ideale per la cottura in forno: come arrostirli al forno per spellarli facilmente, lo trovate qui.
- Per il colore, ne esistono di svariati colori ma spesso questa variazione indica solo stadi diversi di maturazione; inizialmente sono verdi e poi diventano rossi, gialli, bicolori, arancioni, viola e bianchi.
Come scegliere i peperoni
Prima di procedere con l’acquisto, è utile controllare che:
- i peperoni siano sodi al tatto:
- il picciolo sia ben attaccato e turgido;
- la pelle si presenti lucente e liscia, priva di ammaccature e macchie.
Quando si parla di genere nel mondo dei peperoni è opportuno chiarire che si faccia riferimento alla possibilità di distinguere il loro sapore sulla base delle protuberanze ubicate nella parte inferiore dell’ortaggio: i peperoni con 4 protuberanze (considerati femmine) hanno una quantità più elevata di semi al loro interno, sono più dolci e si mangiano preferibilmente a crudo in pinzimonio o come insalata; i peperoni con 3 protuberanze (considerati maschi) sono più adatti per la cottura.
Come conservare i peperoni
I peperoni freschi si conservano più a lungo se non vengono né lavati né messi in contenitori chiusi poiché l’umidità accelera il processo di decomposizione. Dopo il raccolto o l’acquisto, i peperoni vanno riposti nel cassetto delle verdure del frigorifero, mantenendosi freschi fino a 5 giorni.
Come pulire i peperoni
Per la pulizia, leggete le istruzioni descritte passo passo nel tutorial come pulire e tagliare i peperoni.
Ricette
Le ricette del blog che riguardano questo argomento le trovate a questo link.
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