Oggi primo maggio, in ricordo del lavoro

Oggi è il primo maggio, prima era la festa del lavoro, ma ora che al lavoro hanno fatto la festa mi sembra più giusto parlare di commemorazione del lavoro. In un paese dove di lavoro si muore e per mancanza di lavoro pure, si può parlare di festa dei lavoratori? Forse che i pochi che lavorano possono per ora festeggiare? Non credo visto che pare che in Italia per creare nuovi posti di lavoro si debba rendere più facile il licenziamento. Un Italia dove per tenersi un lavoro per minimo che sia ci si “adatta”, dove il termine adattarsi amplia a dismisura il concetto di flessibilità, dove passi da lavorare un numero di ore sufficienti a sopravvivere a lavorarne molte meno solo per aver denunciato un furto, ma se il ladro è meglio ammanicato di te e tu hai un contratto regolare, ma per un numero inferiore di ore rispetto a quelle che lavori non puoi neanche opporti alla riduzione di orario, infatti sulla carta non è una riduzione. Ma del resto se le ditte vivono di appalti al ribasso folle e sono sotto il continuo ricatto degli enti appaltatori (che magari fanno anche campane etiche) non possono che comportarsi così se vogliono rimanere sul mercato. E chi paga è sempre il lavoratore che precariamente si “adatta” e zitto, zitto oggi zitto domani fino al momento in cui si toglie la vita e sta zitto per sempre. Ecco oggi per me è il primo maggio la giornata del ricordo del lavoro, in memoria di chi di lavoro è morto, in memoria di chi di mancanza di lavoro è morto. Forse un giorno in Italia si capirà che il lavoro fa risparmiare se correttamente instradato (vedi opere di messa in sicurezza del territorio o energie rinnovabili) e che risparmiare sul lavoro fa solo spendere di più (anche in funerali). Oggi niente ricetta, domani vi regalo una fantastica cheesecake.[banner]