ricotta di pecora

Le pastiere più buone di Napoli

Le pastiere più buone di Napoli
Le pastiere più buone di Napoli

Le pastiere più buone di Napoli

Si avvicina la Pasqua e per i napoletani questa festa non è sinonimo di colomba o uovo di Pasqua bensì di un dolce ancora più buono.

Quale? La pastiera!

Per chi non la conoscesse, si tratta di una sorta di crostata al profumo di limone e fiori di arancio, ripiena con una crema di ricotta, grano cotto, zucchero e canditi, una vera bomba!
La bontà di questo dolce sta proprio nel contrasto tra la fragranza della pasta frolla e la morbidezza del ripieno, che rimane umido e profumato per più giorni.

Se siete a Napoli, non lasciatevi scappare una bella fetta di pastiera originale, come solo mammà sap fa!

Dove trovare le migliori? Ecco Le pastiere più buone di Napoli!

 

 

La Pastiera Napoletana (Via Benedetto Croce 50)

Partiamo subito con il tempio della pastiera napoletana, una pasticceria storica del quartiere Spaccanapoli dove la pastiera si fa tutto l’anno!

Non fatevi ingannare dagli arredi vintage e il packaging demodè: qui la pastiera si fa come da tradizione, con il grano cotto, la ricotta, i canditi e l’acqua di fiori d’arancio (oltre a burro, uova, zucchero e farina), cotta alla perfezione, umida fuori e fragrante all’esterno.

Il suo profumo e la sua morbidezza rimarranno inalterati per giorni, anche se difficilmente una pastiera durerà fino a 2-3 giorni (come non mangiarla a colazione, pranzo e cena?)!

Prezzo: 24€ al kg.

 

 

Pasticceria Bellavia (4 sedi)

Storica pasticceria napoletana aperta nel 1952 da Vincenzo Bellavia ed oggi gestita dai suoi eredi.

Oltre ai prodotti della tradizione partenopea, qui potrete trovare anche specialità siciliane come cannoli e cassate, in omaggio alle radici del capostipite Vincenzo e della moglie Maria Pia.

Nel periodo pasquale, da Bellavia troverete una pastiera sublime, morbida e profumata, da gustare in loco con un buon caffè napoletano, oppure a portar via per un gradito omaggio ai vostri amici.

Prezzo: 20€ al kg.

 

 

Leopoldo dal 1940 (Via Chiaia 258)

Altra pasticceria storica di Napoli, aperta dal 1940 e che fa della qualità e della tradizione i propri segni distintivi.

Nato inizialmente come un forno specializzato in taralli, nel corso degli anni Leopoldo ha ampliato la propria offerta a dolci e gelati di straordinaria qualità, preparati con ingredienti sempre freschi e genuini.

Da Leopoldo, oltre a fermarvi per una dolce merenda (ampia scelta di pasticcini tra cui babà e sfogliatelle top), potrete assaggiare una delle migliori pastiere di Napoli, preparata secondo la ricetta tradizionale e disponibile in monoporzione oppure a portar via in eleganti confezioni.

Un dolce che vi conquisterà al primo assaggio, un sapore sublime che inebrierà il vostro palato con il profumo dei fiori di arancio e la cremosità della ricotta.

Se vi è venuta l’acquolina in bocca non temete: Leopoldo fa spedizioni su tutto il territorio nazionale!

 

 

Moccia (Via San Pasquale 21)

Una panetteria fondata nel 1936 e famosa per i suoi prodotti artigianali da forno di prima qualità, preparati esclusivamente con ingredienti selezionati e freschissimi.

Famoso più per le pizzette rosse rotonde e i taralli che per i biscotti, da Moccia potrete trovare i dolci della tradizione napoletana come sfogliatelle, babà, struffoli e, nel periodo pasquale, persino la pastiera e il tortano napoletano.

La pastiera di Moccia si differenzia dalle altre perché è preparata con ricotta di bufala, più cremosa di quella di pecora e di mucca e dal sapore più deciso, mescolata al grano cotto, la cannella e le scorze d’arancia.

Il risultato? Una pastiera fantastica, dal sapore inimitabile, da mangiare in versione mignon accompagnata con un buon caffè oppure a portar via.

Che scegliate il dolce o il salato, Moccia non delude mai, provare per credere!

 

 

Carraturo (Via Arangio Ruiz 46)

A Porta Capuana, antica pasticceria aperta nel 1837 dal maestro pasticcere Carraturo e da subito specializzatasi nella preparazione delle sfogliatelle ricce e frolle.

Oggi, oltre alle sfogliatelle, Carraturo propone dolci e pasticcini di tutti i tipi: cornetti, babà, cannoli, torte capresi, torte per compleanni, ecc.

Nel periodo pasquale, da Carraturo trovate una pastiera assolutamente perfetta, alta e umida all’interno, con un ripieno di ricotta e canditi dalla giusta consistenza, cremoso e profumato.

 

 

 

Fusilli funghi, ricotta, noci e pomodori secchi

Fusilli funghi, ricotta, noci e pomodori secchi
Fusilli funghi, ricotta, noci e pomodori secchi

Fusilli funghi, ricotta, noci e pomodori secchi

Una ricetta facile e veloce per un primo piatto perfetto da servire ai vostri ospiti per conquistare i loro palati senza troppi sforzi: fusilli conditi con una crema delicata a base di ricotta, funghi, noci e parmigiano, il cui sapore contrasta poi con quello deciso dei pomodori secchi usati per la decorazione del piatto.

Per la crema, ho usato la ricotta ma voi potete usare qualsiasi formaggio spalmabile a vostra disposizione (come il Philadelphia) o addirittura la robiola o lo stracchino, in base ai vostri gusti.
Per la pasta,  ho usato i fusilli ma voi potete usare qualsiasi tipo di pasta a vostra disposizione, purché corta (es. mezze maniche, penne, farfalle, ecc)… Che dite, vi ho convinto?

 

Ingredienti per una porzione:

90 gr di fusilli
80 gr di funghi champignon freschi (in alternativa, vanno bene anche quelli sott’olio o i trifolati)
3 cucchiai di ricotta
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
20 gr di noci sgusciate
3-4 pomodori secchi
1 spicchio d’aglio
1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
Sale, pepe

 

 

Procedimento:

Riempire una pentola d’acqua e portarla ad ebollizione per cuocervi la pasta.

Pulire i funghi champignon tagliarli a fettine.

In una padella, rosolare uno spicchio d’aglio con un cucchiaio di olio extravergine di oliva.

Quando l’aglio comincerà a soffriggere, aggiungere i funghi.

Salare, pepare e cuocere a fuoco basso per una decina di minuti, mescolando di tanto in tanto per evitare che i funghi si attacchino alle pareti della padella.

Una volta cotti, versare i funghi nel bicchiere del frullatore a immersione e aggiungere anche le noci sgusciate, i pomodori secchi, il parmigiano grattugiato e la ricotta, quindi frullare bene il tutto per ottenere una crema densa.

Versare la crema ottenuta in padella.

Scolare la pasta al dente e saltarla in padella insieme alla crema e a una manciata di pomodori secchi.

Servire i Fusilli funghi, ricotta, noci e pomodori secchi ben caldi.

Dove mangiare la cucina abruzzese a Pescara

Dove mangiare la cucina abruzzese a Pescara
Dove mangiare la cucina abruzzese a Pescara

Dove mangiare la cucina abruzzese a Pescara

Molti pensano che la cucina abruzzese sia solo fatta di arrosticini ma, credetemi, c’è molto di più!

Parlando solamente dei primi piatti, abbiamo gli anellini alla pecorara, la pasta alla mugnaia, i maccheroni alla chitarra, il timballo di scrippelle e le scrippelle mbusse.

Il mio preferito? Difficile da dirsi, ma sono in dubbio tra i maccheroni alla chitarra e la mugnaia, dei veri miti!

Passando ai secondi, come non citare gli arrosticini, fantastici, da accompagnare con pizz’onte (simili alle pizze fritte) e le pallotte cacio e ove.

Se siete a Pescara e avete voglia di mangiare cucina tipica a base di carne, allora questo articolo fa per voi.

Ecco qui Dove mangiare la cucina abruzzese a Pescara.

 

 

Margherita 1 (Pianella)

Leggermente fuori città, da Margherita 1 ci si sente subito a casa: piccoli spazi, arredi semplici e un clima intimo e accogliente.

Qui si viene per mangiare gli arrosticini, fatti a mano con sapiente alternanza di grasso e magro, il tutto per un sapore a dir poco unico.

La carne è talmente tenere che si scioglie in bocca, cotti alla perfezione, né troppo salati né insipidi, semplicemente buonissimi!

Oltre agli arrosticini di pecora, ci sono anche quelli di fegato con cipolla dolce, meno digeribili dei primi ma ugualmente buoni.

Per iniziare la vostra cena, ampia scelta di bruschette farcite con pomodori freschi, ventricina spalmata, salsicce di carne e fegato, salumi e formaggi rigorosamente abruzzesi.

Per chiudere, dolci fatti in casa giornalmente e amari della casa.

Che dire? Andateci assolutamente e soprattutto d’estate, per cenare sulla terrazza all’aperto.

 

Da Margherita (Città Sant’Angelo)

Se Margherita 1 a Pianella è famosa per gli arrosticini, Da Margherita non potete esimervi dall’assaggiare i primi piatti della cucina abruzzese: pasta alla mugnaia e anellini alla pecorara.

Si inizia con antipasti misti, caldi e freddi: salumi e formaggi abruzzessi, verdure grigliate e gratinate, pizze fritte, polpette e fegatini.

Si prosegue con i primi piatti.

Imperdibili gli anellini, pasta tipica abruzzese, conditi con sugo di verdure e serviti con una grattugiata di ricotta di pecora in superficie: una vera leccornia!

Se preferite la pasta lunga, allora optate per la pasta alla mugnaia: una sorta di tagliatella spessa e schiacciata, condita sugo di carne, melanzane e peperoni.

In superficie è d’obbligo una spolverata di parmigiano grattugiato, eh!

Se non siete ancora soddisfatti, si prosegue con secondi di carne (tagliata, bistecca, arrosticini) e si conclude con dolci fatti in casa: tiramisù, profiteroles, tartufo bianco, panna cotta ecc.

Prezzi medi e super consigliato per pranzi tra amici alla ricerca della buona cucina abruzzese.

 

Il nuovo casereccio (Moscufo)

Un ristorante non raffinato ma adatto per le bocche buone: tovaglie a quadri, camino in mattoni e tavoli di legno, insomma un ambiente rustico ma molto accogliente.

Si parte dagli antipasti con taglieri di salumi e formaggi abruzzesi, verdure grigliate, bruschette farcite e fritti misti, tutti serviti in porzioni abbondanti.

Passando ai primi, ampia scelta tra primi a base di pasta fatta in casa, come gli gnocchi al ragù di anatra, le pappardelle al sugo di cinghiale, gli anellini alla pecorara, le fettuccine al sugo di lepre, il timballo e la chitarrina.

Per secondo, se ce la fate, potete scegliere tra arrosto misto, tagliata, bistecca, costatine d’agnello, salsicce e arrosticini rigorosamente fatti a mano, accompagnati con insalata fresca, verdure grigliate o patate al forno.

Su ordinazione, preparano la papera al sugo o al forno, classico secondo piatto della cucina abruzzese molto apprezzato e raro da trovare.

Gli insaziabili saranno in grado di concludere il pasto con i dolci, freschi e fatti in casa: tiramisù, panna cotta, crostatine, torta della nonna e biscotti fatti in casa.

Super raccomandato per pranzi tra amici e in famiglia.

 

Santa Ignoranza (Palazzo Saligia, Pescara Tiburtina)

Famosa soprattutto per gli arrosticini, Santa Ignoranza propone la cucina tipica abruzzese in un ambiente industrial chic.

Dal lunedì al venerdì, a pranzo c’è il menu fisso a 15€ che include la pizz’onta con prosciutto crudo, le pallotte cacio e ove, l’antipasto del giorno, 10 arrosticini, patate al coppo, acqua e vino inclusi.

Cosa si può volere di più? Di certo, dopo un pranzo così, faticherete a tornare concentrati al lavoro!

Se andate nel fine settimana o a cena, avrete un’ampia scelta di salumi e formaggi abruzzesi, come il culatello di Torre De’ Passeri, i salami dolci e piccanti e il pecorino abruzzese.

Quanto al piatto forte, avrete di che sfiziarvi: arrosticini, salsicce di fegato e non, braciole di maiale, bistecche di manzo e hamburger.

Tutto buono e fatto sul momento con ingredienti di qualità, servito da uno staff cortese e simpatico.

Il pasto si chiude con dolci fatti in casa (consigliatissimo il tortino al cioccolato), caffè e amari abruzzesi: genziana, grappa e ratafia.

 

 

La Mugnaia (Città Sant’Angelo)

Il nome di questo ristorante già dice qual è il suo pezzo forte: la mugnaia, la strepitosa pasta di Elice fatta in casa, servita in porzioni abbondanti condita con un sugo denso e saporito.

Ristorante ormai storico, rappresenta una tappa irrinunciabile per chi vuole gustare la vera cucina abruzzese genuina e casereccia.

Si inizia con antipasti misti: bruschette, salumi nostrani, pecorino di Farindola, crocchette di patate e olive all’ascolana.

I primi sono, inutile dirlo, il pezzo forte: ottimi e straordinariamente abbondanti; a confronto con la mugnaia, non sfigurano affatto chitarra, gnocchi e ravioli di ricotta con crema di pistacchio e pancetta croccante.

Quanto ai secondi, ampia scelta di carni alla brace: agnello, arrosticini, braciole, salsicce di carne e fegato, pancetta, ecc.

Per chiudere il pasto, oltre ai classici dessert (tiramisù, panna cotta, crema catalana e tartufo), qui trovate anche la pizza dolce abruzzese, fatta in casa, come quella che facevano le nonne.

 

 

Gastronomia L’Abruzzo a tavola (Viale Gabriele D’Annunzio, 41)

Nei pressi dell’Università, questa gastronomia ha partecipato anche al programma Food Advisor di Simone Rugiati promuovendo le sue mitiche pallotte cacio e ova.

Un locale piccolo, con pochi posti a disposizione, specializzato più nel take away che nel servizio al tavolo.

Il menu è molto semplice e varia quasi giornalmente in base alla disponibilità degli ingredienti.

Se vi trovate nei paraggi, fermatevi qui per assaggiare le pallotte cacio e ova, la specialità del locale, fritte in olio bollente e servite con sugo saporito che invita alla scarpetta.

Mmm.. che bontà!

Quanto ai primi piatti, ampia scelta di pasta fresca e fatta a mano come la chitarrina alla teramana e gli anellini alla pecorara.

Anche se sembra un locale “senza pretese”, il conto pareggia quasi quello di un ristorante, per questo vi consiglio di prediligere l’asporto.

 

 

 

Ravioli di carnevale

Ravioli di carnevale
Ravioli di carnevale

Ravioli di carnevale

A casa mia, a Carnevale si mangiano i ravioli ripieni di ricotta fresca di mucca e spinaci.

Io, li ho preparati insieme alla mia nonnina per tutta la nostra famiglia, quindi la ricetta stavolta non è per 1-2 persone ma per ben 6 persone!

Una ricetta facile e che merita di essere raccontata “passo per passo”: che ne dite? Festeggiate il Carnevale con noi?

Per il ripieno, noi abbiamo optato per ricotta e spinaci, ma voi potete usare ricotta e prosciutto crudo, carne macinata o addirittura un ripieno di frutti di mare.

 

Ingredienti per 6 persone:

600 gr di farina 00

100 gr di farina di semola

7 uova (4 per la pasta + 3 per il ripieno)

2 tazzine di acqua

Un pizzico di sale

500 gr di ricotta fresca di mucca

1 kg di spinaci freschi

100 gr di parmigiano

 

 

 

Procedimento:

Cominciare preparando il ripieno.

Sciacquare gli spinaci sotto acqua corrente.

Riempire una pentola d’acqua e portarla a bollore per lessarvi gli spinaci.

Cuocere gli spinaci freschi in acqua bollente per 5-10 minuti, poi scolarli e lasciarli intiepidire.

In una ciotola, unire gli spinaci intiepiditi e strizzati bene, 3 uova, la ricotta e il parmigiano grattugiato, mescolando bene per creare un ripieno omogeneo.

Ravioli di carnevale
Ravioli di carnevale

Ora dedichiamoci alla pasta.

Disporre la farina 00 a fontana su una spianatoia.

Al centro della farina, rompere 4 uova, aggiungere due tazzine di acqua e un pizzico di sale, e impastare bene con le mani per ottenere un panetto morbido.

Spoverare la spianatoia con la farina di semola.

Tagliare una fetta di panetto e stenderla con l’aiuto della Nonna Papera (o con il mattarello), per ottenere una sfoglia molto sottile.

Ravioli di carnevale
Ravioli di carnevale

Distribuire il ripieno sulla sfoglia con l’aiuto di un cucchiaio. Ripiegare la sfoglia su se stessa e tagliarla con una rotella taglia pasta, per ottenere dei ravioli.

Ravioli di carnevale

Cuocere i ravioli in una pentola con acqua bollente per 3-4 minuti.

Scolare i Ravioli di carnevale e condirli con il sugo che più vi aggrada.

 

Saccottini ricotta e spinaci

Saccottini ricotta e spinaci
Saccottini ricotta e spinaci

Saccottini ricotta e spinaci

I rustici finger food vanno sempre a ruba ai buffet: non si può non metterne neanche uno nel piatto, sarebbe un peccato mortale!

Così sfiziosi, friabili, saporiti.. come rifiutare?

Questi saccottini sono degli stuzzichini semplici e veloci, ideali da servire come aperitivo agli ospiti o in occasione di feste.

Mi piace preparare i rustici quando ho ospiti a cena perché sono perfetti da gustare prima della cena, accompagnati da un calice di vino bianco, nell’attesa che la portata principale sia pronta.

Io ho usato la pasta sfoglia già pronta, reperibile al banco frigo del supermercato, ma voi potete prepararla in casa e, addirittura, realizzarla in versione vegan e light, magari sostituendo il burro con lo yogurt.

Per il ripieno, ho usato spinaci e ricotta ma, se preferite, potete aggiungere cubetti di prosciutto cotto o di pancetta dolce/affumicata.

 

 

Ingredienti:

1 rotolo di pasta sfoglia rettangolare
200 gr di spinaci (io ho usato quelli surgelati)
200 gr di ricotta
1 uovo
Sale

 

 

Procedimento:

Riempire una pentola d’acqua, portarla a ebollizione e lessarvi gli spinaci.
Scolare gli spinaci lessi e sminuzzarlo con le forbici o tritarli con un frullatore.
Versare la ricotta in una ciotola, poi aggiungervi gli spinaci, salare e mescolare per amalgamare bene il tutto.
Preriscaldare il forno a 200 gradi e rivestire una teglia di carta forno,
Stendere il rotolo di pasta sfoglia.
Mettere un cucchiaino di ripieno sulla sfoglia lasciando lo spazio necessario per chiudere i rustici.
Chiudere la sfoglia su se stessa, tagliare i rustici e chiudere bene i bordi schiacciando con le dita.
Adagiare i rustici sulla teglia rivestita.
Praticare delle incisioni sulla parte superiore dei rustici.
Rompere un uovo in un piatto, sbatterlo e usarlo per spennellare i rustici.
Cuocere in forno caldo a 200° per circa 15 minuti o fino a doratura.
Sfornare i rustici e farli raffreddare prima di servirli.

Polpette di ricotta al sugo

Polpette di ricotta al sugo
Polpette di ricotta al sugo

Polpette di ricotta al sugo

Le polpette al sugo sono il piatto preferito di mio cugino, le adora! Del resto, non conosco una sola persona che odi le polpette: di carne, di verdure, di pane, di pesce, sono sempre buone!

Io stavolta, anziché preparare le tanto amate polpette di carne, ho voluto farle di ricotta e formaggio, un tripudio di sapore! Soffici e morbide polpette molto saporite, perfette come secondo piatto, accompagnate da un tris di verdure delicate e da fette di pane, immancabili per la cd. Scarpetta!!!

Io ho cotto le polpette nel sugo ma voi potete friggerle in padella con abbondante olio bollente, oppure cuocerle al microonde per 10-15 minuti, o addirittura cuocerle nel tegame con un filo di olio, aglio, vino bianco e verdure (come carote e piselli, una sorta di genovese). A voi la scelta: indipendentemente dalla cottura, il risultato sarà strabiliante, parola mia!!! 😉😉

 

Ingredienti:

200 gr di ricotta fresca
1 uovo
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
3 cucchiai di pecorino grattugiato
70 gr di pancarrè
Qualche foglia di prezzemolo fresco
400 ml di salsa di pomodoro (o sugo avanzato da precedenti preparazioni)
1/2 cipolla
2 cucchiai di olio extravergine di oliva
Sale, pepe

 

 

Procedimento:

Tritare finemente la cipolla.
In un tegame, rosolare la cipolla con due cucchiai di olio poi, quando sarà dorata, aggiungere la salsa di pomodoro, qualche foglia di basilico e un pizzico di sale.
Cuocere il sugo a fiamma bassa, mescolando di tanto in tanto.
Nel frattempo preparare le polpette, unendo in una ciotola la ricotta, il pancarrè sbriciolato, le uova, il formaggio grattugiato, il pecorino grattugiato, un pizzico di sale e una spolverata di pepe.
Mescolare il composto con le mani e fare delle polpette ben sode.
Aggiungere le polpette al sugo e cuocere per una quindicina di minuti a fiamma bassa, mescolando di tanto in tanto.
Servire calde.

Crostata ricotta e visciole

Crostata ricotta e visciole
Crostata ricotta e visciole

Crostata ricotta e visciole

La Crostata ricotta e visciole è un dolce tipico della cucina romana ebraica: se siete in giro per il ghetto ebraico di Roma, concedetevi una dolce sosta, entrate in uno dei forni storici e deliziate le vostre papille gustative.

Un dolce semplice, preparato con ingredienti freschi e genuini, amato da grandi e piccini.

L’abbinamento ricotta e visciole è semplicemente sublime ma, se riscontrate problemi nel reperimento della confettura di visciole, sostituitela con quella di ciliegie o di amarene, rigorosamente bio e senza zucchero.

 

 

Ingredienti:

per la pasta frolla:

250 gr di farina 00

1 panetto di burro a temperatura ambiente

125 gr di zucchero di canna (o semolato, come preferite)

2 uova

1 limone

1 cucchiaino di lievito in polvere per dolci

per la farcitura:

400 gr di ricotta di pecora

1 confezione di confettura di visciole bio

140 gr di zucchero di canna

2 uova

un bicchierino di sambuca (o di rum, come preferite)

 

 

Procedimento:

Iniziare con la preparazione della pasta frolla.

Grattugiare la scorza di un limone.

Disporre la farina a fontana su una spianatoia e praticarvi un buco al centro.

Tagliare il burro a cubetti e versarli nel buco al centro della farina.

Aggiungere anche lo zucchero di canna, le uova, la scorza di limone e il lievito in polvere, quindi cominciare a impastare con le mani leggermente umide.

L’obiettivo è ottenere un panetto morbido, elastico e privo di grumi.

Impastare per una decina di minuti poi avvolgere il panetto ottenuto nella pellicola trasparente e lasciarlo riposare in frigorifero per almeno 30 minuti.

Nel frattempo, passare la ricotta al setaccio e versarla in una ciotola capiente.

Aggiungere le uova, lo zucchero di canna e la sambuca, quindi amalgamare bene con una forchetta o una frusta da cucina.

Trascorso il tempo di riposo, privare il panetto di pasta frolla dalla pellicola trasparente e stenderlo su una spianatoia infarinata con l’aiuto di un matterello.

Mettere da parte 1/3 della sfoglia ottenuta per farne poi le strisce per decorare la crostata.

Imburrare e infarinare una teglia da crostata.

Preriscaldare il forno a 180 gradi.

Stendere la pasta frolla all’interno della teglia e bucherellare il fondo con una forchetta, per evitare che si gonfi durante la cottura.

Versare all’interno del guscio di pasta frolla il ripieno di ricotta, quindi livellare bene con il dorso di un cucchiaio.

Spalmare la marmellata di visciole sulla base di ricotta, fino a coprire completamente la superficie.

Con la pasta frolla messa da parte, formare delle striscioline e applicarle sopra la crostata per formare il motivo incrociato.

Cuocere la crostata in forno caldo a 180 gradi per 30-40 minuti.

Una volta sfornata, lasciare raffreddare la crostata a temperatura ambiente.

Servire la Crostata ricotta e visciole fredda, con una leggera spolverata di zucchero a velo in superficie.

Torta ricotta e cioccolato

Torta ricotta e cioccolato
Torta ricotta e cioccolato

Torta ricotta e cioccolato

La Torta ricotta e cioccolato è un classico da gustare a merenda o come fine pasto.

L’unione del croccante della sfoglia e la crema della ricotta genera un abbinamento sensazionale, che vi conquisterà al primo morso.

Per la pasta frolla, io ho usato il panetto già pronto in vendita al banco frigo del supermercato ma, se avete tempo, potete prepararla in casa con le vostre mani.

Quanto alla ricotta, ho scelto quella vaccina perché più leggera e fine ma, chiaramente potete optare per quella di pecora, sicuramente più gustosa e dal gusto più deciso.

 

 

Ingredienti:

1 panetto di pasta frolla già pronta

700 gr di ricotta vaccina (o di pecora)

40 gr di gocce di cioccolato fondente

200 gr di zucchero di canna (o semolato, come preferite)

2 uova

1 bustina di vanillina

zucchero a velo q.b. per decorare

 

 

Preparazione:

Se usate la pasta frolla pronta, come me, allora potete partire direttamente dalla preparazione del ripieno; altrimenti, preparate prima la frolla e poi, durante il tempo di riposo, il ripieno.

Scolare bene la ricotta e versarla in una ciotola insieme allo zucchero di canna, alle uova e alla vanillina.

Frullare il tutto per ottenere una crema setosa e priva di grumi.

Aggiungere le gocce di cioccolato fondente alla crema di ricotta.

Riporre la crema in frigo e lasciarla riposare per almeno 1 ora.

Trascorso il tempo di riposo, rivestire una tortiera di carta forno.

Stendere il panetto di frolla su una spianatoia leggermente infarinata.

Adagiare la sfoglia nella teglia rivestita e, con la sfoglia in eccesso, fare delle piccole formine (delle stelle, ad esempio) per decorare la superficie della torta.

Versare la crema di ricotta all’interno del guscio di pasta frolla e livellarla.

Adagiare le decorazioni di pasta frolla sul ripieno di ricotta.

Preriscaldare il forno a 180 gradi.

Cuocere la torta in forno caldo a 180 gradi per circa 1 ora.

A fine cottura, lasciare intiepidire la torta a temperatura ambiente.

Servire la Torta ricotta e cioccolato fredda, con una leggera spolverata di zucchero a velo.

Anellini alla pecorara

Anellini alla pecorara
Anellini alla pecorara

ANELLINI ALLA PECORARA

Gli anellini alla Pecorara sono una ricetta tipica della cucina abruzzese, un piatto della tradizione contadina e pastorale a base di ricotta e ortaggi.
Per alquanto riguarda la pasta, gli anellini, è facile reperirla nei negozi abruzzesi mentre è raro trovarla in altre regioni, ma può comunque essere sostituita con un qualsiasi tipo di pasta fresca corta come i tagliolini e le orecchiette.
Mia nonna, da brava abruzzese, prepara gli anellini con le sue manine ingegnose e poi li congela per averne sempre di scorta.
Si tratta di una ricetta semplice, di facile realizzazione e ricca di gusto, ideale per gli amanti delle verdure.

 

 

Ingredienti per una porzione:
80 gr di anellini (o di qualsiasi altro tipo di pasta fresca corta come i tagliolini o le orecchiette)
40 gr di ricotta fresca di pecora
1/2 peperone
1/2 zucchina
1/4 di melanzana
1/2 tazza di salsa di pomodoro
1/2 cipolla
1-2 cucchiai di formaggio pecorino grattugiato
1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
Sale

 

 

Procedimento:

Tritare la cipolla finemente.

Versare un filo di olio in una padella e, quando comincerà a sfrigolare, rosolarvi la cipolla tritata fino a doratura.

Aggiungere la salsa di pomodoro e cuocere a fuoco basso, mescolando di tanto in tanto per evitare che il sugo si attacchi ai bordi della padella.

Nel frattempo, lavare le verdure e tagliarle a dadini.

Aggiungere le verdure in padella e cuocerle insieme alla salsa.

Salare e continuare la cottura a fuoco basso, per circa dieci minuti, giusto il tempo di far ammorbidire le verdure e insaporire il sugo.

Nel frattempo, riempire una pentola d’acqua, portarla a ebollizione e cuocervi la pasta.

Scolare la pasta al dente poi riversarla in padella insieme alle verdure per farla saltare a fuoco vivace.

Prima di servire, cospargere la pasta con ricotta fresca grattugiata e qualche cucchiaio di formaggio pecorino grattugiato.