glassa al cioccolato

Tortino dal cuore morbido

Tortino dal cuore morbido
Tortino dal cuore morbido

Tortino dal cuore morbido

Questa ricetta viene dalla cucina di Benedetta Parodi, la mia cuoca preferita!

La trovo simpatica, alla mano, e poi le sue ricette non richiedono mai un tempo eccessivo di preparazione e sono adatte per essere realizzate da tutti, anche dalle cuoche amatoriali e inesperte come me!

Un tortino delizioso, economico (bastano uova, farina, burro, zucchero e cioccolato fondente), facile da preparare (10 minuti di preparazione + 10 di cottura, e il dolce è pronto per essere pappato!) e, soprattutto, ultra cioccolatoso!

Una vera manna dal cielo per i chocolate addicted come me!

Come si può resistere a un soffice tortino ripieno di cioccolato caldo, che si scioglie in bocca, magari servito con qualche ciuffo di panna fresca montata o una spolverata di zucchero a velo?!? Semplice, non si può!

Ebbene, volete prendere per la gola il vostro partner?

O, più semplicemente, volete un dessert da mangiare spaparanzati sul divano davanti ad una serie tv?! Beh, non rinunciate assolutamente a questo tortino! 

 

 

Ingredienti per un tortino:
20 gr di cioccolato fondente (io ho usato il cioccolato Perugina 75% di cacao)
15 gr di burro a temperatura ambiente
Acqua q.b.
1 uovo
1 cucchiaio di zucchero
1/2 cucchiaio di farina

 

Procedimento:
Preriscaldare il forno a 220 gradi.
In un pentolino, sciogliere il cioccolato con il burro e qualche cucchiaio di acqua.
In un recipiente, unire lo zucchero, l’uovo e la farina, mescolando bene per ottenere una crema omogenea.
Unire il cioccolato fuso al composto di uova, zucchero e farina e mescolare bene.
Versare il composto in uno stampo da muffin in silicone e cuocere in forno caldo a 220 gradi per 10 minuti.
Estrarre il tortino appena la crosticina superiore comincerà a creparsi (non attendere oltre altrimenti il tortino non avrà più il cuore morbido ma diventerà un banale muffin) e servire immediatamente il Tortino dal cuore morbido, aggiungendo una bella spolverata di zucchero a velo.

Crema ganache al cioccolato

Crema ganache al cioccolato
Crema ganache al cioccolato

Crema ganache al cioccolato

La Crema ganache al cioccolato è una di quelle ricette classiche, tradizionali, che non si può non preparare almeno una volta nella vita.

Pensate che questa crema in grado di mettere a dura prova la capacità di resistenza di qualsiasi essere vivente, fu inventata “per sbaglio” nell’Ottocento a Parigi, dove un cioccolatiere versò del latte bollente in una ciotola dove giacevano delle tavolette di cioccolato.

Il pasticcere, tentando di recuperare le tavolette di cioccolato, cominciò a mescolare latte e tavolette, ottenendo così una crema super deliziosa. Ci avreste mai pensato??

Con il passare del tempo, a questa versione “grezza” della crema al cioccolato cominciarono ad essere aggiunti altri ingredienti come la panna, lo zucchero, e, in epoca più recente, le spezie (cannella, curcuma, ecc).

La Crema ganache al cioccolato è usata farcire torte e dolci ma io, quest’oggi, ho voluto prepararla per consumare della panna per dolci avanzata da una precedente ricetta e, soprattutto, perché avevo voglia di qualcosa di peccaminoso da mangiare davanti alla tv, cucchiaiata dopo cucchiaiata.

Se volete abbondare le dosi, ricordate di usare panna fresca e cioccolato in parti uguali! Altro consiglio: non usate il cioccolato al latte perché otterreste un risultato finale decisamente stucchevole.

Ingredienti per 2-3 porzioni:

125 ml di panna fresca da montare

125 gr di cioccolato fondente (io ho usato il fondente al 75%)

10 gr di burro

Procedimento:

Tagliare la tavoletta di cioccolato fondente a cubetti, aiutandovi con un coltello da cucina.

Versare in un pentolino la panna fresca e il burro e portare a ebollizione.

Quando la panna comincerà a bollire, spegnere il fuoco e aggiungere i cubetti di cioccolato fondente nel pentolino, quindi mescolare vigorosamente con una frusta da cucina o un cucchiaio di legno, in modo da amalgamare bene gli ingredienti.

Mescolare fino a quando il cioccolato non sarà completamente sciolto e la crema sarà diventata fredda.

Mettere ora il tegame a bagnomaria in acqua fredda e ghiaccio.

Con uno sbattitore elettrico, montare la crema al cioccolato per una decina di minuto, fino a quando non otterrete un composto solido e omogeneo.

Servire la Crema ganache al cioccolato fredda, in bicchierini con l’aggiunta di qualche ciuffo di panna montata, oppure usatela per decorare dolci (come cupcakes e muffin) e torte.

 

 

Tronchetto di Natale

Tronchetto di Natale
Tronchetto di Natale

Tronchetto di Natale

Questo Tronchetto è il dolce per eccellenza delle festività natalizie.

Figlio della pasticceria francese, si tratta di un rotolo di pasta biscotto farcito con crema pasticcera e ricoperto di cioccolato fondente, che bontà!

La ricetta non è particolarmente complessa e non richiede ingredienti particolari (solo uova, zucchero, farina, latte, burro e cioccolato) quindi… Perché non provare a realizzarla?!?

 

 

Ingredienti:

Per la pasta biscotto:

4 uova

80 gr di zucchero

70 gr di farina

Per la crema pasticcera:

4 uova

250 ml di latte

100 gr di zucchero

100 gr di farina

Per la glassa al cioccolato:

2 tavolette di cioccolato fondente

100 gr di burro

 

 

Procedimento:

Preparare per prima cosa la crema pasticcera, poiché dovrà raffreddarsi prima di essere spalmata sulla pasta biscotto.

In una ciotola unire 3 tuorli, 1 uovo intero e lo zucchero, mescolando bene per evitare la formazione di grumi.

Aggiungere la farina setacciata e continuare a mescolare per ottenere un composto liscio e cremoso.

Incorporare anche il latte mescolando.

Versare il tutto in un pentolino e portare a ebollizione mescolando di continuo, per evitare che la crema si attacchi alle pareti del pentolino.

Quando la crema sarà ben soda, spegnere il gas e lasciarla intiepidire.

Preparare ora la pasta biscotto iniziando con il preriscaldare il forno a 180 gradi.

In una ciotola, montare le uova con lo zucchero utilizzando le fruste elettriche.

Aggiungere la farina mescolando dal basso verso l’alto, delicatamente.

Rivestire una teglia di carta forno e trasferirvi il composto creando uno strato omogeneo.

Infornare a 180 gradi e cuocere per circa 10 minuti.

Sfornare la pasta biscotto e rovesciarla sopra ad un canovaccio e farcirla con la crema pasticcera.

Arrotolare il pan di spagna facendolo scorrere con il canovaccio.

Avvolgere il rotolo con la carta pellicola e tenerlo in frigorifero fino al momento di servire, in modo che si compatti.

Ora preparare la glassa facendo sciogliere a bagnomaria il cioccolato fondente con il burro.

Riprendere il tronchetto e rifilare bene le due estremità.

Tenere da parte i pezzettini rifilati.

Tagliare un pezzo di una decina di centimetri facendo attenzione a fare un taglio in obliquo.

Prendere il pezzo di rotolo appena tagliato e affiancarlo lateralmente al pezzo più grande come se fosse il ramo di un albero.

Unire i due pezzi con l’ausilio di qualche stuzzicadenti, colmando gli spazi tra il pezzo più grande e quello più piccolo utilizzando i pezzi di pasta rifilati prima dalle estremità.

Riprendere la glassa di cioccolato liquida e con l’aiuto di una spatola ricoprire tutto il tronchetto.

Già in questo modo il cioccolato assumerà l’aspetto di una corteccia.

Qualora vogliate potete tuttavia ulteriormente accentuare questo effetto, rigando tutto il tronchetto con i rebbi di una forchetta.

Lasciare almeno un’ora in frigo affinché la glassa si solidifichi.

Servire il Tronchetto di Natale intero o tagliato a fette.

Budapest in 4 giorni

Budapest in 4 giorni
Budapest in 4 giorni

Budapest in 4 giorni

Un tour di 4 giorni immersi nello splendore della capitale ungherese, delle cittadine barocche poste sulle rive del Danubio, dei castelli imperiali e dei bagni termali.

Visitrae Budapest in 4 giorni è possibile, ma solo se ci si arma di scarpe comode!

Budapest in 4 giorni
Budapest in 4 giorni

Budapest in 4 giorni 

Giorno 1: Budapest

Arriviamo all’aeroporto Budapest Ferenc Liszt con un volo diretto da Roma in tarda mattinata.

L’aeroporto dista 16 km dal centro città, che raggiungiamo prendendo prima l’autobus 200E e poi la metropolitana fino all’hotel (il biglietto per l’autobus 200E costa 1,50€ ed è acquistabile direttamente a bordo).

L’hotel scelto è il Carat Boutique Hotel, nel quartiere di Pest. L’hotel è bello, moderno, in ottima posizione per visitare comodamente la città, a piedi o con i mezzi pubblici.

Le camere sono spaziose, pulite, silenziose, con bagno privato e dotate di tutti i comfort (tv, aria condizionata, frigobar).

La colazione è servita a buffet e c’è di tutto: caffè, latte, cioccolata calda, the, cappuccino, succhi dolci, yogurt, frutta, salumi, pane, frutta fresca, ecc.

Dopo aver fatto il check-in e lasciato i bagagli, usciamo per visitare la città.

Budapest è una delle più affascinanti capitali europee, divisa in due parti dal Danubio: Buda (la parte vecchia della città) situata sulle colline della riva destra, e Pest (la parte nuova) situata sulla pianura della riva sinistra.

Le due rive sono collegate da una decina di ponti, tra cui il Ponte delle Catene, costruito ai piedi della collina su cui sorge Buda.

Decidiamo di visitare il quartiere di Buda, il primo nucleo della città di Budapest, la collina sulla quale si rifugiarono gli abitanti di Pest per fuggire dagli attacchi dei mongoli.

L’arrivo dei turchi nel 1541 trasformò Buda: le chiese divennero moschee e sorsero minareti e bagni turchi.

Nel 1686 gli austriaci liberarono Buda, che venne ricostruita mantenendo il vecchio aspetto.

Il quartiere venne di nuovo distrutto nel 1945 e oggi ospita il Castello di Buda (noto anche come Palazzo Reale), la Chiesa di Mattia, il Bastione dei Pescatori (un fantastico belvedere da cui si gode di una spettacolare vista su Pest), e la piazza della Trinità con la colonna omonima eretta nel 1713 come ex-voto per la fine della pestilenza.

Il Castello di Buda nasce come fortezza nel Medioevo e, durante il regno di Mattia Corvino, viene trasformato in un palazzo rinascimentale.

I turchi distrussero il Castello e, infine, gli Asburgo lo ricostruirono in stile neobarocco.

Per oltre 700 anni, il Castello è stato la residenza dei reali ungheresi, mentre oggi è sede di musei (la Galleria Nazionale Ungherese e il Museo Storico di Budapest) e istituzioni ed è Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO.

Il biglietto di ingresso al Castello costa 3.200 Huf (quasi 8€) ma noi non entriamo a continuiamo il nostro tour.

La Chiesa di Mattia è l’edificio sacro più importante della città, location di numerose incoronazioni e matrimoni reali.

Trasformata in moschea con l’avvento dei turchi, la Chiesa fu poi riportata al suo splendore originario nel XIX secolo.

Ciò che caratterizza questa Chiesa è sicuramente il suo tetto ricoperto da maioliche colorate Zsolnay.

Il biglietto di ingresso alla Chiesa costa 1.500 Huf (quasi 5€) e per la salita al campanile è necessario pagare altri 1.500 Huf.

Il Bastione dei Pescatori è un fantastico belvedere da cui si gode di una spettacolare vista su Pest, costruito su un tratto delle mura del castello.

Il Bastione ha 7 torri di avvistamento che simboleggiano le 7 tribù ungheresi che conquistarono quello che sarebbe diventato il regno d’Ungheria.

Dietro il Bastione si trova la statua equestre di Santo Stefano, primo re ungherese.

Essendo quasi l’ora della merenda, ci fermiamo in una delle pasticcerie storiche di Buda, Ruszwurm, aperta dal 1827 e molto amata anche dalla Principessa Sissi.

Il locale è molto piccolo ma accogliente e ben arredato; ci accomodiamo ai tavolini esterni e ordiniamo due fette di torta e due caffè pagando 2.500 Huf (circa 8,50€).

Io ho assaggiato una fetta di torta Dobos mentre il mio compagno una fetta di torta Esterhazy, entrambe super deliziose!

La torta Dobos è il dessert della cucina austroungarica per eccellenza: sei strati di pan di spagna farciti con una crema di cioccolato e burro, e ricoperta da uno strato di caramello… un dolce raffinato, elegante e sofisticato, per veri golosi!

La Dobos deve il suo nome al pasticcere che la inventò, Jozsef C Dobos.

La torta Esterhazy è un dolce composto da 5 strati di dacquoise alle mandorle e noci, intervallati da una crema al burro aromatizzata al Kirsch e alla vaniglia, ricoperti da glassa di zucchero; la torta deve il suo nome al Ministro degli Esteri per la quale fu creata, il principe Pal Antal III Esterhazy.

Trascorriamo il resto del pomeriggio passeggiando per le vie medioevali del quartiere, attraversando la ex “via Giudaica” con i resti della Sinagoga medioevale, la Porta antica di Buda (chiamata Portone di Vienna), Piazza Kapisztran (ex piazza del mercato).

Giorno 2: Budapest

Dopo aver fatto colazione in hotel, usciamo per visitare Pest, la città nuova.

Il quartiere di Pest ospita atelier di giovani stilisti, boutique di artigianato e negozietti.

Passeggiando nel quartiere, vediamo il Palazzo del Parlamento, il Duomo di Santo Stefano, la Sinagoga e il Museo etnografico.

Il Palazzo del Parlamento fu costruito tra 1884-1892 in stile neogotico, su progetto di Imre Steindl.

Gli interni sono decorati dagli affreschi e dalle statue realizzate dai più famosi artisti ungheresi del XIX secolo.

Il Duomo di Santo Stefano è la più grande Cattedrale cattolica della città, in stile neo-barocco, ospitante al suo interno la reliquia della Sacra Mano destra di Santo Stefano.

La Sinagoga è la più grande d’Europa (può ospitare fino a 3.000 persone), costruita nel 1859 in stile neo-moresco. Il biglietto di ingresso costa 1.600 Huf (circa 7€).

All’interno, la sinagoga è suddivisa in tre navate, illuminata naturalmente grazie alle grandi finestre poste lungo il secondo ordine del matroneo e ai lucernari posti nel soffitto.

Le pareti e il soffitto sono riccamente decorate.

Vi è una suddivisione tra i posti per gli uomini (nella parte bassa) e per le donne (nella parte alta).

Nel giardino della Sinagoga c’è un monumento in ricordo degli ebrei uccisi dai nazisti: è un albero di salice chiamato “Albero della vita”, con foglie di metallo su cui è inciso il nome dei martiri.

Usciti dalla Sinagoga, a sinistra, si erge un’altra sinagoga più piccola, il Tempio degli Eroi, costruito nel 1931 e dedicato agli ebrei morti durante la prima guerra mondiale.

Per il pranzo, andiamo ai Mercati Generali vicino a Piazza della Dogana, aperti dal 1897 e collocati in un edificio in ferro stupendo.

Le botteghe del mercato vendono meravigliosi souvenir e prodotti tipici ungheresi, come il famoso salame, (che approfittiamo per assaggiare), il gulash e i langos.

I Langos sono frittelle calde ricoperte di formaggio, una vera prelibatezza che non potete non assaggiare!!

Nel pomeriggio facciamo un po’ di shopping lungo il Viale Andrassy e Vaci Utca (che unisce Piazza Vorosmarty a Piazza della Dogana), acquistando prodotti tipici ungheresi.

Negozi imperdibili:

  • la Casa dell’artigianato Folkart, dove troverete oggetti d’arte popolare e d’artigianato;
  • Folkart Centrum;
  • Millennium Antik;
  • Porcellane Herendi, Hoiidhazi e Zsolnay.

Concludiamo la nostra giornata nel Quartiere delle Librerie, vicino al Museo Nazionale, ricco di librerie antiche, moderne, piccole, grandi, che vendono libri, romanzi attuali, manoscritti e stampe d’autore.

Non perdete assolutamente il Book Store Alexandra, una lussuosa libreria originariamente progettata per ospitare un casinò: sembra quasi di essere in una stanza reale, con affreschi e decori.

Al piano superiore della libreria c’è una caffetteria raffinata, con tanto di pianista che allieta l’atmosfera e ci riporta con la mente a un’altra epoca.

Per cena, decidiamo di recarci da Csulok Csard, un ristorante tipico nella zona nord di Pest, allestito nei locali di una cantina.

Il ristorante offre i piatti tipi ungheresi e così assaggiamo il mitico gulash, la cotoletta ungherese (molto simile alla viennese) e l’insalata di patate al prezzemolo.

I piatti sono buoni e abbondanti, il servizio cortese e rapido, i prezzi nella media.

Assolutamente consigliato!

Giorno 3: Gita Castello di Godollo + Terme Rudas

Oggi decidiamo di visitare il Palazzo di Godollo, a circa 30 km da Budapest.

Dalla stazione ferroviaria Budapest Keleti prendiamo un treno che ci porta a Godollo in circa 30 km (costo del biglietto circa 3 euro), e da lì andiamo a piedi fino al Palazzo.

Il biglietto di ingresso al Palazzo costa 2.500 Huf (circa 8,50€).

Il Palazzo di Godollo è uno dei castelli barocchi più belli di Ungheria, costruito nei primi anni del XVIII secolo dalla famiglia Grassalkovich.

Il Palazzo era il preferito della Principessa Sissi: infatti, nella seconda metà del XIX secolo, Godollo divenne la residenza estiva della famiglia reale.

Dopo la morte della Principessa, l’Imperatore Francesco Giuseppe non fece più visita a Godollo e, nel 1920, il Palazzo tornò nelle mani dello stato ungherese.

Il Palazzo fu gravemente danneggiato dai saccheggiamenti e dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale e, in seguito, occupato dall’esercito sovietico fino al 1990.

Dall’uscita dei sovietici dal Palazzo, sono cominciati i restauri degli appartamenti di Sissi e Francesco Giuseppe, della Cappella, del Teatro barocco, del Parco, le stalle e i maneggi, oggi tutti aperti al pubblico.

Il Palazzo è grazioso, i giardini curati e ricchi di fiori; gli arredi non sono originali dell’epoca ma in piccola parte sono stati riacquistati alle aste.

Poco prima di pranzo, riprendiamo il treno per tornare in città e facciamo uno spuntino leggero con un tramezzino. Il motivo? Stiamo per andare alle Terme!

I romani, consci delle proprietà benefiche delle sorgenti della città di Budapest, fondarono “Aquiuncum”, dei bagni termali.

Noi ci rechiamo alle Terme Rudas, risalenti alla metà del ‘400, site nelle vicinanze del ponte Erzsébet hid.

L’ingresso costa circa 15€ e, con nostra sorpresa, scopriamo che ci sono orari differenziati per l’ingresso di uomini e donne (solo nei giorni feriali).

Fortunatamente, noi siamo andati di sabato e era consentito l’accesso a entrambi i sessi.

Paghiamo l’ingresso alla cassa e ci danno l’asciugamano, la chiave per la cassetta di sicurezza e le ciabattine.

Nella zona termale ci sono diverse vasche: a parte la principale (con una temperatura di circa 36°), tutte le altre le piscine hanno dimensioni ridotte e ognuna ha una temperatura diversa dell’acqua, da 28° a 42°.. stupendo!

In un’altra piccola sala c’è una vasca piccola con acqua fredda (circa 14°), per provocare il famoso shock termico dopo essere usciti dalle vasche con l’acqua calda.

Dopo un pomeriggio di relax e beatitudine, concludiamo la giornata con una cena da Tukory Etterem, un piccolo ma accogliente ristorante che serve cucina tipica ungherese.

Il menu è ampio, i piatti buoni e abbondanti, i prezzi bassi (abbiamo speso circa 35€ in due, pochissimo!).

Piatti consigliati: crepes ripiene di carne e formaggio fritto con marmellata di mirtilli.

Ristorante consigliato!

 

Giorno 4: Ansa del Danubio

Oggi facciamo una crociera a Szentendre, una cittadina barocca sulle rive del Danubio.

L’escursione costa 11€ e dura tutta la giornata.

Il tragitto per andare a Szentendre dura due ore, nel corso delle quali ammiriamo i bellissimi villaggi lungo la riva del Danubio, i paesini di Esztergom (una volta capitale ungherese) e Visegrad.

Szentendre è chiamata la “città degli artisti” per via della nutrita colonia di artisti che vi risiedono, ma anche di musei ed esposizioni.

Arrivati a Szentendre, scendiamo dal battello e passeggiamo nelle viuzze del centro storico, un piccolo gioiello dell’ansa del Danubio, un intrico di vicoli ricoperti di sampietrini e ricchi di negozi di souvenir e prodotti tipici.

Il centro storico di Szentendre è costituito dalla piazza centrale, Fo Ter, attorniata da case barocche e rococò, musei, gallerie d’arte, caffetterie e bar.

La piazza è dominata dalla chiesa barocca Blagovestenska, in stile barocco, con un alto campanile.

Visitiamo il Museo della Ceramica Margit Kovacs, una collezione ospitata in una casa del 1750.

Il Museo raccoglie le opere della ceramista Margit Kovacs, una delle prime donne che fissarono la propria dimora a Szentendre.

Nelle sue opere, l’artista ha unito temi della tradizione popolare ungherese e religiosi, lanciando così messaggi molto profondi.

Le sue opere sono il risultato di una ricerca che comprende un numero ampio di motivi e tecniche; le forme sono vive, i colori delicati eppure decisi.

Una vera chicca questo museo!

Leggermente affamati, ci fermiamo per pranzo da Arany Sarkany, un piccolo ristorante in una viuzza che conduce alla piazza principale.

L’ambiente è accogliente e familiare.

Noi prendiamo due goulash di manzo e una bottiglia d’acqua, spendendo circa 12€ in due. Fantastico!

Nel pomeriggio, visitiamo alcune delle botteghe di artigianato presenti nel centro storico, poi ci fermiamo al Museo del Marzapane.

Il Museo espone creazioni create con i dolci: presepi, fiori, scene di film, personaggi Disney, personaggi famosi (come Lady D., MIchael Jackson), ecc.

Un piccolo museo allestito in una pasticceria che sforna dolci buonissimi, perfetti per la merenda.

Rientriamo a Budapest poco prima delle 19 e, per la nostra ultima cena ungherese, ci rechiamo da Frici Papa Kifozdeje, nel quartiere di Pest.

Una trattoria tradizionale scovata su Tripadvisor che propone propone piatti tipici di buona qualità, serviti in porzioni abbondanti e a prezzi medi.

Il menu è scritto sulla lavagna e l’atmosfera nel locale è molto giovale, il personale è cordiale e ben disposto a spiegare i piatti proposti.

Noi abbiamo speso circa 10€ a testa ordinando un secondo (io pollo alla paprika con patate e il mio compagno manzo al vino rosso) e 2 birre.

Tutto molto buono e servizio rapido. Consigliatissimo!

Torta arancia e cioccolato

Torta arancia e cioccolato
Torta arancia e cioccolato

Torta arancia e cioccolato

Oggi stavo curiosando nel reparto “dolci” del supermercato e l’occhio mi è cascato su delle famose merendine all’arancia ricoperte di cioccolato che mia mamma comprava spesso quando ero piccola, ma io non amavo molto poiché avevano (a mio parere), un eccessivo sapore di rum.

Così, mia madre mangiava le merendine suddette mentre io ripiegavo su merendine al cioccolato farcite con crema al latte, decisamente più dolci!

Tornata a casa, per fare una sorpresa a mia madre, ho deciso di preparare una torta che ricordasse le merendine della mia infanzia, tanto per riportarle alla mente dei ricordi di tempi felici e spensierati.

In realtà, la mitica merendina è realizzata con un pan di spagna farcito con crema all’arancia e ricoperto di cioccolato, ma io ho preferito non sostituire il pan di spagna e la crema con una ciambella all’arancia, tanto per avere un risultato finale più leggero.

Inoltre, per dare alla ciambella un sapore simile a quello della merendina, ho aggiunto un cucchiaio di rum, ma voi potete tranquillamente ometterlo!

 

 

Ingredienti:

400 gr di farina 00

4 uova

250 gr di zucchero di canna

4 arance

120 gr di burro a temperatura ambiente

1 bustina di lievito per dolci

1 cucchiaio di rum

2 tavolette di cioccolato fondente

200 ml di panna per dolci

 

 

Procedimento:

Preriscaldare il forno a 170 gradi e rivestire uno stampo da plumcake di carta forno.

In una ciotola, sbattere le uova con lo zucchero di canna e il burro a temperatura ambiente.

Grattugiare la buccia delle arance e spremerle, perché nella ciambella saranno usati entrambi.

Nella ciotola con le uova, aggiungere la farina setacciata, il lievito, un cucchiaio di rum, la spremuta d’arance, la buccia grattugiata e mescolare bene per amalgamare tutto.

Versare l’impasto nella teglia rivestita e cuocere in forno caldo a 170 gradi per 40 minuti.

Sfornare e far intiepidire.

Nel frattempo, versare la panna in un pentolino e farla scaldare.

Aggiungere il cioccolato tritato a pezzetti e far sciogliere completamente, mescolando il composto con un cucchiaio di legno.

Una volta sciolto, spegnere il gas e distribuire il composto sulla ciambella all’arancia.

Riporre la ciambella in frigorifero per almeno 3-4 ore, in modo che il cioccolato solidifichi.

Servire la Torta arancia e cioccolato fredda.

Pane e cioccolato

Pane e cioccolato
Pane e cioccolato

Pane e cioccolato

Questo dessert è il frutto della fantasia, una ricetta nata per caso, quando sei a casa alle prese con la dieta (che già segui da una settimana e quindi ti ritieni più che soddisfatta) ma sta per iniziare una serie TV e vederla senza un dolcetto tra le mani sarebbe un vero peccato.

Così ti ritrovi a saccheggiare il frigo e la dispensa ma ottieni solo carote, lattuga, arrosto di tacchino, scatolette di tonno, ecc.

Finché scovi una confezione di pan bauletto e mezza tavoletta di cioccolato fondente: ecco qua, il gioco e’ fatto!

L’unione di pane e cioccolata cotti per qualche minuto al microonde creano un dessert perfetto per la “serata cinema”.

Il risultato? Un dessert ricco di calorie, grassi e che vale tutti i sacrifici di una settimana a base di vellutate e centrifughe!

 

Ingredienti per una porzione:

2 fette di pan bauletto (io ho usato quello ai cinque cereali ma vanno bene anche il pan carré o il pane quotidiano)
1/2 tavoletta di cioccolato fondente (o intera)
Qualche goccia di cioccolato fondente
1/2 bicchiere di latte
4 cucchiai di miele (o zucchero, come preferite)
2 cucchiai di burro
Cannella in polvere q.b.

Procedimento:

Imburrare una pirofila adatta alla cottura al microonde.
Versare il latte in un piatto fondo e aggiungere 4 cucchiai di miele e una spolverata di cannella.
Mescolare bene per far sciogliere il miele.
Bagnare le fette di pane nel latte, poi spezzettarle e distribuirle all’interno della pirofila imburrata.
Aggiungere, a piacere, qualche fiocco di burro e le gocce di cioccolato fondente.
Cuocere nel microonde alla max potenza funzione microwave per 10-15 minuti.
Nel frattempo, sciogliere il cioccolato fondente in un pentolino a bagnomaria.
Una volta che si sarà formata una bella salsa densa, spegnere il gas e lasciar intiepidire.
Sfornare il tortino di pane e servirlo accompagnato con la salsa al cioccolato.

Ciambellone ghiotto

Ciambellone ghiotto
Ciambellone ghiotto

Ciambellone ghiotto

Chi di voi da bambino non mangiava il ciambellone della nonna per merenda?? Si, quello che lei realizzava con tanto amore e “ingredienti freschi”, per farci crescere evitando le merendine confezionate (ma che poi noi bambini mangiavamo regolarmente non appena la mamma tornava a casa dal supermercato con una busta carica di snack vari). Io adoro il ciambellone e questo al cioccolato, ricoperto di glassa al cioccolato fondente, è proprio quel che si dice “come vanificare una lezione di pump in palestra” 🙂

Io, per completare l’opera, ho realizzato l’intero ciambellone al cioccolato ma voi potete preparare la versione “bicolor”, riportando così alla mente proprio il dolce della nonna.

Una ricetta facile, veloce, economica, perfetta da gustare a colazione o da servire ai vostri amici per merenda, magari insieme ad una bella tazza di the o di caffè americano.

 


Ingredienti
:
300 gr di farina 00
200 gr di zucchero di canna
2 uova
1 bustina di lievito per dolci
20 gr di cacao amaro in polvere
1 bustina di vanillina
120 ml di olio extravergine di oliva

Per la glassa:
100 gr di cioccolato fondente (io ho usato il cioccolato fondente al 75%)

 


Procedimento
:
In una ciotola, mescolare le uova con lo zucchero di canna e l’olio extravergine di oliva fino ad ottenere una bella crema densa.
Aggiungere la farina setacciata, il lievito, la vanillina e il cacao amaro.
Mescolare il tutto con una frusta o un mestolo, fino ad ottenere un composto denso e spumoso (ci vorranno circa 15 minuti di impasto).
Preriscaldare il forno a 180 gradi.
Versare il composto in uno stampo in silicone da ciambella (oppure, se usate una teglia non in silicone, rivestitela di carta forno o imburratela) e cuocere in forno caldo per 30 minuti.
Sfornare la ciambella e farla raffreddare.
Nel frattempo, preparare la glassa al cioccolato sciogliendo in un pentolino a bagnomaria la tavoletta di cioccolato.
Versare il cioccolato fuso sulla ciambella e farlo raffreddare in modo che solidifichi, e poi servire il Ciambellone ghiotto intero o già tagliato a fette.

Bignè

Bignè
Bignè

Bignè

Questi bignè sono una ricetta per un dessert semplice da servire ai vostri ospiti, farciti con crema chantilly e ricoperti con cioccolato fondente e codette.
La crema chantilly fu inventata nel 1676 dal pasticcere francese F. Vatel e non era altro che una mousse realizzata con panna fresca, vanillina e zucchero a velo.
La crema chantilly nota a tutti noi e’ detta “all’italiana” perché prevede l’unione dell’originaria crema chantilly alla crema pasticcera, ottenendo così una crema soffice e deliziosa.
Una ricetta semplice e facile per deliziare i vostri ospiti senza spendere troppo.

 

 

Ingredienti per 15 bignè:

15 bignè confezionati

250 ml di latte

125 ml di panna fresca

75 gr di zucchero

2 cucchiai di farina

3 tuorli

1 bustina di vanillina

Zucchero a velo q.b.

1/2 tavoletta di cioccolato fondente

Codette q.b.

 


Procedimento
:

Mettere il latte e la vanillina in un pentolino sul fuoco e portarlo al limite dell’ebollizione, poi spegnere il fuoco e lasciare intiepidire.

In una ciotola lavorare i tuorli con lo zucchero e la farina setacciata, e mescolare per ottenere una crema omogenea.

Versare a filo il latte tiepido, amalgamare il tutto, riversarlo nel pentolino e mettere sul fuoco.

Cuocere a fiamma bassa per una decina di minuti, mescolando continuamente.

Quando la crema sarà densa, spegnere il fuoco e lasciar intiepidire la crema.

Nel frattempo, in una ciotola, montare la panna montata con lo zucchero a velo.

Riporre la panna montata in frigo fino a quando la crema pasticcera non sarà fredda.

Con una spatola, incorporare gradualmente la panna montata alla crema pasticcera, con un movimento delicato dal basso verso l’alto, per evitare che la panna si smonti.

Versare la crema chantilly in un sac a poche e farcire i bignè.

Sciogliere il cioccolato in un pentolino a bagnomaria poi versarne qualche goccia di ogni bignè e infine decorare con le codette.

Lasciare riposare i bignè in frigorifero per almeno 1 ora, in modo che il cioccolato solidifichi, e poi servire.

Plumcake con glassa al dulce de leche

Plumcake con glassa al dulce de leche
Plumcake con glassa al dulce de leche

Plumcake con glassa al dulce de leche

Un plumcake delizioso glassato con il dulce de leche, la mitica crema sudamericana a base di latte e zucchero caramellati.
Questo plumcake e’ soffice come una nuvola perché privo di uova e burro, e quindi adatti anche agli amici vegani e agli intolleranti al glutine (perché realizzato con farina di riso).

 

 

Ingredienti:

350 gr di farina di riso
200 gr di zucchero di canna
250 ml di acqua
80 ml di olio extravergine di oliva
1 bustina di vanillina
40 gr di miele millefiori
1 bustina di lievito per dolci

 

Per il dulce de leche:

500 ml di latte di soia
150 gr di zucchero di canna
1 cucchiaio di miele
1 bustina di vanillina

 

 

Procedimento:

Iniziare preparando il dulce de leche.
Versare lo zucchero e il latte in una pentola e far sciogliere lo zucchero a fuoco medio, mescolando.
Aggiungere anche la vanillina e il miele e portare a ebollizione mescolando.
Quando il latte arriva a bollore, abbassare la fiamma al minimo e continuare la cottura per 1 ora e mezza, fino a quando il latte passerà dal colore panna al marrone dorato.
Quando il composto sarà denso e consistente, spegnere la fiamma e versare la crema ottenuta in una ciotola per farla raffreddare.

Preparare ora il plumcake preriscaldando il forno a 180 gradi.
Rivestire una teglia da plumcake di carta forno.
In una ciotola unire la farina, il lievito, lo zucchero, la vanillina e mescolare bene per amalgamare tutti gli ingredienti.
Aggiungere l’acqua, l’olio e il miele, continuando a mescolare per creare un composto cremoso e privo di grumi.
Versare il composto nello stampo e cuocere in forno caldo per 45 minuti.
Sfornare e far raffreddare.
Spalmare la crema al dulce de leche sul plumcake e far riposare il tutto in frigorifero per almeno 1 ora, in modo che la crema solidifichi.

Salame di cioccolato

Salame di cioccolato
Salame di cioccolato

Salame di cioccolato

Il salame di cioccolato è il dolce tipico delle festività natalizie, delle cremose fette di salame dolce a preparate con cioccolato (io ho usato il cioccolato fondente al 75% ma, se preferite un gusto meno “amaro”, potete usare il classico cioccolato fondente.

Vi sconsiglio di usare il cioccolato al latte perch otterreste un risultato finale decisamente troppo “stucchevole”) e biscotti secchi (ho usato gli Oro Saiwa ma va bene qualsiasi tipologia di biscotti secchi a vostra disposizione, come i Novellini, i Frollini o addirittura gli Amaretti di Saronno, ecc).

Un dolce che può essere consumato a merenda o come dessert a fine pasto, accompagnato da una bella tazza di caffè.

Questa ricetta è talmente “vintage” (per non dire “antica”) che, pensate un po’, è stata la ricetta di uno dei primi dolci preparati da mia nonna per conquistare il cuore di mio nonno!

Un vero classico senza tempo, come un diamante!
La ricetta è semplicissima, non richiede ingredienti particolarmente costosi ed è anche priva di uova e burro, quindi può essere considerata quasi light e adatta anche agli amici vegani.

 

 

Ingredienti:

200 gr di biscotti secchi (io ho usato gli Oro Saiwa)
80 gr di cioccolato fondente (io ho usato la tavoletta fondente al 75%)
2 cucchiai di cacao amaro in polvere
79 gr di dolcificante (io ho usato la Stevia)
40 gr di noci
150 gr di yogurt greco (o ricotta o altro formaggio spalmabile)
2 cucchiai di latte (io ho usato il latte di soia aromatizzato alla vaniglia)
Zucchero a velo q.b.

 

 

Procedimento:

In una ciotola, spezzettare i biscotti con le mani grossolanamente.
Aggiungere anche il cacao in polvere e il dolcificante, quindi mescolare.
In un pentolino, far sciogliere la tavoletta di cioccolato fondente poi versare il cioccolato fuso nella ciotola con i biscotti, e mescolare.
Aggiungere due cucchiai di latte, le noci, lo yogurt greco e lavorare il composto con le mani cercando di creare un salame.
Cospargere il tavolo di lavoro con zucchero a velo e lavorare il salame.
Richiudere il salame con la carta alluminio chiudendolo come a formare una caramella.
Far riposare il salame in frigorifero per 3-4 ore.
Tagliare il salame a fette e servire.