Baccalà mantecato

Dove cenare a Venezia durante il Carnevale

Dove cenare a Venezia durante il Carnevale

Dove cenare a Venezia durante il Carnevale

Il Carnevale di Venezia è una delle feste italiane più belle, un tripudio di musiche e colori che invadono la città portando una ventata di allegria e spensieratezza.

A meno che non vogliate osare con la cena al Casinò di Cannaregio o con le cene di gala organizzate dai migliori hotel della città, ecco a voi Dove cenare a Venezia durante il Carnevale senza essere “derubati”.

 

El magazen (Calle Larga Giacinto Gallina Cannaregio 5402)

Locale piccolo ma delizioso e accogliente, lontano dal caos di piazza San Marco, dove i due chef propongono i piatti tipici della cucina veneta, serviti da camerieri simpatici e molto gentili.

Le materie prime sono ottime e lo si riscontra sopratutto nella bontà dei cicchetti, preparati con pesce, verdure e formaggi, e ben presentati.

Tra i piatti del menu consiglio senza dubbio il fegato alla veneziana e i tortelli ripieni di baccalà, semplicente favolosi.

La carta dei vini non è ampia ma include vini di buona qualità e a buon prezzo.

Piatti buoni e serviti in porzioni abbondanti, buon rapporto qualità-prezzo, servizio eccellente: cosa aspettate a prenotare?

 

Bacaro Quedrabo (1107a Calle Larga dei Bari)

A pochi passi dalla stazione Santa Lucia, questo è il classico bacaro veneziano: un locale piccolo e che quasi si scova per caso dove però, una volta entrati, verrete travolti dalla simpatia e dal calore del proprietario Lele e di tutto lo staff.

Pochi tavoli e arredo spartano creano un posto accogliente dove è facile sentirsi a casa propria.

Il menu propone cicchetti appetitosi preparati sul momento da accompagnare con buon vino veneto, il tutto a un prezzo veramente ridicolo considerando la bontà del cibo.

Dalle 18.30 parte l’aperitivo a buffet a soli 5€ con cicchetti, primi piatti espressi, frittelle di baccalà, sarde in saor, anelli di cipolla, tarallini, salumi e formaggi.

Che dire? Assolutamente imperdibile!

 

Ca Dolfin (Cannaregio, 5903)

A 300 mt dal Canal Grande ma al riparo dalla folla di turisti di Piazza San Marco, Ca Dolfin è un locale piccolo ma grazioso, dove potrete assaggiare i piatti della cucina veneta in un clima accogliente e familiare.

Vasta scelta di piatti e di vini, tutti preparati sul momento e con un buon rapporto qualità/prezzo.

Buonissime le sarde in saor e la frittura di pesce, perfettamente dorata e affatto unta; se amate il baccalà, non perdetevi il baccalà mantecato su polenta grigliata, semplicemente delizioso.

La nota di merito, oltre che ai piatti, va al personale, sempre disponibile e sorridente.

Porzioni abbondanti, piatti deliziosi e prezzi medi (30-35€ per primo + secondo + acqua e calice di vino). Che dire di più?

 

Osteria Trefanti (Rio Marin, 888 | Santa Croce n. 888)

Piccolo ristorantino su Fondamenta dei Garzotti, zona Frari, sempre molto frequentato e per il quale consiglio la prenotazione.

Lo chef propone piatti che coniugano la tradizione e l’innovazione, da accompagnare con vini scelti e consigliati da un esperto sommelier.

Il pesce è assolutamente freschissimo ed è alla base di piatti squisiti e affatto banali: cannolicchi alla griglia, gnocchi al ragù di nero di seppia, gamberoni al vapore e burrata, capesante ecc.

Molto buoni anche i dolci, rigorosamente artigianali, come la crostata con marmellata e mandorle e il tortino al cioccolato fondente.

I prezzi non sono economici, ma in una città piena di “trappole per turisti”, l’Osteria Trefanti è assolutamente un punto di riferimento.

 

Impronta (Sestiere Dorsoduro 3815 | Calle dei preti o Crosera San Pantalon)

A due passi da San Rocco, un locale intimo dall’arredo minimal e curato, luci soffuse e colori caldi.

Indiscutibile la qualità delle materie prime, abbinata a piatti abbondanti, ricercati e ben presentati, da accompagnare con un calice di buon vino consigliato dal personale cortese e preparato.

Alcuni piatti consigliati? Il salmone marinato, il baccalà su polenta bianca, la carbonara di mare e la frittura, leggera e non gommosa.

Il prezzo è adeguato alla bontà dei piatti: 30€ per antipasto e primo.

 

Baccalà e ceci mantecati

Baccalà e ceci mantecati
Baccalà e ceci mantecati

Baccalà e ceci mantecati

Un piatto prelibato e non troppo pesante, a base di ceci e baccalà cotti e ridotti in purea, una vera delizia da gustare con dei crostini confezionati (come ho fatto io) o con del pancarrè tostato o addirittura del pane secco che potete friggere in padella.
Il baccalà è un pesce norvegese già consumato in tempi antichi dai Vichinghi, e oggi diventato uno dei piatti tipici della cucina veneta (basti pensare al famoso “Baccalà alla vicentina”), dove arrivò intorno al ‘400 con una nave proveniente dal Mar del Nord e diretta in Italia per fini commerciali. 

Da allora,  il baccalà cominciò a comparire sulle tavole dei nobili italiani, diventando  persino uno dei piatti preferiti di Papa Pio V.

Una ricetta gustosa, delicata, ideale da servire agli amici a cena o come finger food per l’aperitivo. Fidatevi, se ne innamoreranno tutti!

 

Ingredienti per 2-3 porzioni:

750 gr di baccalà
500 ml di latte (intero o parzialmente scremato, in base ai vostri gusti)
1,5 lt di acqua
100 ml di olio extravergine di oliva
Sale, pepe
200 gr di ceci (per comodità ho usato i precotti ma, se preferite, potete usare i ceci secchi e lasciarli a bagno almeno una notte, prima di utilizzarli)
Crostini già pronti (opzionale)

 

 

Preparazione:

Mettere in ammollo il baccalà per 2 giorni.
Tolto dall’ammollo, pulire il baccalà rimuovendone le spine e la pelle.
Cuocere il baccalà in una pentola con 1,5 lt di acqua e 500 ml di latte.
Salare, pepare e cuocere per una ventina di minuti a fuoco medio.
Quando il baccalà sarà cotto, scolare il baccalà e farlo intiepidire.
Versare il baccalà tiepido nel bicchiere del mixer e frullarlo con un minipimer insieme a all’olio di semi e i ceci precotti.
Salare e pepare.
Servire il Baccalà e ceci mantecati con dei crostini di polenta o con dei semplici crostini già pronti, come ho fatto io.

Baccalà mantecato con crostini di polenta

Baccalà mantecato con crostini di polenta
Baccalà mantecato con crostini di polenta

Baccalà mantecato con crostini di polenta

Il baccalà mantecato è un famoso piatto di origine veneziana, una ricetta delicata a base di baccalà cotto e ridotto in purea. Ho assaggiato questo piatto a Venezia, durante una cena di lavoro, servito con crostini di polenta, un’autentica bontà.
È una ricetta semplice da preparare, ideale per una cena o un aperitivo con gli amici, poiché comprare un filetto di baccalà da 700 gr per una sola persona sarebbe uno spreco, e inoltre il baccalà deve restare in ammollo per almeno 2 giorni, quindi è una ricetta decisamente troppo elaborata per una cucina semplice e veloce come quella di un single.
Io ho pensato di servirla durante la cena della vigilia di Natale, un evento nel quale il baccalà è immancabile.

Ingredienti:

750 gr di baccalà
500 ml di latte
1,5 lt di acqua
100 ml di olio di semi
Sale, pepe
150 gr di polenta
100 ml di latte

 

 

Preparazione:

Mettere in ammollo il baccalà per 2 giorni.
Tolto dall’ammollo, pulire il baccalà rimuovendone le spine e la pelle.
Cuocere il baccalà in una pentola con 1,5 lt di acqua e 500 ml di latte.
Salare, pepare e cuocere per una ventina di minuti.
Quando il baccalà sarà cotto, scolare il baccalà e farlo intiepidire.
Versare il baccalà tiepido nel bicchiere del mixer e frullarlo con un minipimer insieme a mezzo litro di olio di semi.
Salare e pepare.
Ora dedicarsi ai crostini di polenta.
Versare la polenta e il latte in una pentola e cuocere mescolando continuamente.
Stendere la carta forno sulla spianatoia.
Versare la polenta sulla carta forno e lasciarla raffreddare.
Una volta fredda, ritagliare dei quadrati/rettangoli di uguali dimensioni.
Preriscaldare il forno a 200 gradi.
Rivestire una teglia di carta forno e trasferirvi i quadrati di polenta ottenuti.
Infornare a 200 gradi per una decina di minuti, fino a quando la polenta non sarà diventata croccante.
Sfornare e servire i crostini di polenta insieme al baccalà mantecato.