Zuccherini fucecchiesi

Si racconta che gli zuccherini fucecchiesi siano l’unica tradizionale specialità di Fucecchio, un paese in provincia di Firenze: anelli dolci da inzuppare nel latte, nel caffè o nel vin santo come i più famosi cantuccini. E si dice pure che sia rimasto un solo forno oggi che prepara gli zuccherini fucecchiesi con la ricetta originale. Non conoscete Fucecchio? Ve lo racconto giù a fondo articolo nelle curiosità. Intanto prepariamo gli zuccherini fucecchiesi.

Da non perdere

  • DifficoltàFacile
  • CostoEconomico
  • Tempo di preparazione20 Minuti
  • Tempo di riposo30 Minuti
  • Tempo di cottura12 Minuti
  • Porzioni4 zuccherini
  • Metodo di cotturaForno
  • CucinaItaliana
  • StagionalitàTutte le stagioni

Ingredienti

175 g farina
100 g zucchero
1 uovo (grande)
1/2 cucchiaio miele
1 cucchiaio liquore all’anice
1/2 limone (buccia grattugiata)
1 cucchiaino lievito per dolci (3 grammi)
1 cucchiaino semi di anice

Passaggi

All’interno di una ciotola raccogliere gli ingredienti secchi: farina, zucchero, semi di anice, lievito per dolci. Poi aggiungere l’uovo, il miele, l’olio, la buccia del limone, il liquore all’anice. Lavorare bene gli ingredienti in modo da ottenere un panetto morbido ma non appiccicoso. Coprire la ciotola e riporre in frigorifero per 30 minuti.

Trascorso il tempo di riposo trasferire il panetto sul piano di lavoro leggermente infarinato e dividerlo in quattro porzioni da 90 grammi circa (vi consiglio di pesare il panetto e dividere il peso così da essere più precisi). Ricavare da ogni porzione un rotolino lungo circa 22 centimetri con uno spessore di circa 2,5 centimetri. Unire le estremità in modo da formare degli anelli che abbiano più o meno un diametro di 7/8 centimetri. Disporli su una teglia con carta forno, ben distanziati perché in cottura cresceranno, e con un coltello creare un taglio rotondo vicino al bordo interno e poi dei tagli incrociati tutt’intorno. Non abbiate paura di affondare col coltello: se state troppo superficiali in cottura i tagli si chiuderanno e non li vedrete più.

Cuocere i biscotti in forno preriscaldato a 170 °C per 12/15 minuti: dovranno essere appena dorati.

Appena tirati fuori dal forno i biscotti saranno morbidi. Lasciarli raffreddare in modo che induriscano.

Si conservano a lungo chiusi in un contenitore ermetico.

In passato gli zuccherini fucecchiesi si conservavano infilati su un bastone appeso in dispensa.

Curiosità

Racconta la storia che le origini di Fucecchio siano fortemente legate ai conti Cadolingi, una potente casata pistoiese. I conti Cadolingi avevano beni sparsi in varie zone della Toscana e cercando modo di espandere il loro potere trovarono il luogo ideale proprio in Fucecchio situato all’incrocio tra importanti vie di comunicazione: la Francigena quella di terra e l’Arno quella d’acqua. Inoltre Fucecchio era a uguale distanza dalle città più importanti (Pisa, Firenze, Lucca, Pistoia) dunque un punto perfetto per divenire il centro di una signoria territoriale. Così, intorno all’anno Mille sorse qui, sull’altura, il Castello di Salamarzana, primo nucleo dell’insediamento fucecchiese. Sul fiume si sviluppò col tempo il secondo nucleo: Borgonuovo un piccolo villaggio dal quale transitavano mercanti e pellegrini che percorrevano la via Francigena. Quando nel 1113 la dinastia dei conti Cadolingi si estinse, Fucecchio attraversò un periodo di decadenza e si ritrovò al centro di lotte e conflitti tra Lucca, Pisa e Firenze che consideravano la zona un territorio appetibile. Nel 1330 Fucecchio si sottomise a Firenze. Nella seconda metà del Trecento la pestilenza prima e le guerre (tra Pisa e Firenze) poi, ne decimarono la popolazione. Fu intorno al Cinquecento che iniziò la ripresa: le campagne iniziarono a ripopolarsi e i Medici investirono nella zona. La popolazione crebbe e fiorirono nell’Ottocento le attività artigianali (la manifattura del lino, la tessitura, le botteghe dei tintori, i calzolai, le fornaci di mattoni, la fabbrica di fiammiferi fino allo sviluppo del settore conciario e calzaturiero). Oggi Fucecchio com’è? E’ un paese che come tanti ha subito colpi e risentito delle crisi. Ma è un luogo che ha tanto da raccontare. Un luogo dove sono visibili i segni del passato. Un luogo da scoprire e da visitare.

Un’ultima curiosità vi voglio raccontare. Il nome. Sono tante le ipotesi e le interpretazioni. Quella più accreditata è che derivi da Ficeclum poi Ficecchium e infine Fucecchio. Quindi da ficus o ficetulum, fichi. Per la presenza di piante di fichi.

Come faccio a sapere tutte queste cose? Fucecchio l’ho studiato. L’ho studiato bene ma il perché rientra nella sfera privata e non ve lo posso raccontare.

Note

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