Biscotti di Prato o cantuccini? Uguali o diversi? Per risolvere il dilemma dovete aspettare ancora un pochino. In Toscana i biscotti di Prato comunemente chiamati cantucci o cantuccini sono un istituzione, serviti con un buon vin santo sono una tradizione a fine pasto: l’aroma di questi particolari biscotti secchi ben si sposa con il vino liquoroso. E se vi state chiedendo qual è la ricetta originale vi posso dire che qui ogni famiglia, ogni fornaio, ogni pasticcere ha la sua ricetta. Si dice che siano almeno cento le varianti. Provate questa non la lascerete più!
Da non perdere
- DifficoltàFacile
- CostoMedio
- Tempo di preparazione20 Minuti
- Tempo di cottura25 Minuti
- PorzioniPer 70 biscotti circa
- Metodo di cotturaForno elettrico
- CucinaRegionale Italiana
- StagionalitàTutte le stagioni
Ingredienti
Per l’impasto
Per completare
Strumenti
Passaggi
Preparare l’impasto
Rivenire le uvette lasciandole in ammollo in un pochino di acqua per quindici minuti. Poi sciacquarle e strizzarle. Nella ciotola dell’impastatrice inserire lo zucchero, lo zucchero a velo, la vaniglia, la buccia d’arancia grattugiata poi le uova, le mandorle, le nocciole e le uvette. Aggiungere anche il burro misto a margarina (o se preferite potete utilizzare il burro ma lasciatelo ammorbidire a pomata) e mescolare. Aggiungere la farina setacciata con il lievito e impastare. Quando la farina sarà tutta ben assorbita l’impasto è pronto.
Formare i filoncini
Dividere l’impasto in sei parti da 260 grammi circa e formare dei filoncini lunghi 27 centimetri e larghi 4 centimetri. Sistemarli sulle teglie del forno rivestite con i tappetini in silicone o con la carta forno. Spennellarli con l’uovo sbattuto (io non amo biscotti e lievitati spennellati con l’uovo perciò ho saltato questo passaggio) e cospargerli con lo zucchero semolato. Cuocere in forno preriscaldato a 210 °C per quindici minuti. Sfornare i filoncini e lasciarli raffreddare. Utilizzando un coltello seghettato tagliare i biscotti in diagonale per dare la forma caratteristica dei cantuccini. Sistemare i biscotti di nuovo sulle teglie e infornarli di nuovo alla stessa temperatura per otto minuti girandoli a metà cottura per farli tostare da entrambi i lati.
Si conservano per circa venti giorni ben chiusi in una scatola di latta.
Curiosità
Ed ora vediamo di risolvere il mistero: biscotti di Prato e cantuccini sono la stessa cosa? Districare la matassa è tutt’altro che semplice! La lotta è aperta. Biscotti di Prato e cantuccini non sono la stessa cosa: i cantuccini sono più antichi, erano biscotti al profumo di anice mentre i biscotti di Prato sono quelli con le mandorle. Un’altra versione invece dice che i biscotti di Prato erano riservati alle famiglie nobili, il popolo invece che non se li poteva permettere, pur di gustarsi i deliziosi biscotti si accontentava della parte finale del filoncino chiamata appunto cantuccio o cantuccino. E la ricetta? Il primo documento risale al XVIII secolo di Amadio Baldanzi. Successivamente nel XIX secolo Antonio Mattei del biscottificio Mattei di Prato mise a punto una nuova ricetta con l’aggiunta delle mandorle. E si racconta che la ricetta originale sia segreta! Come sempre accade per ogni mistero anche sui biscotti di Prato aleggiano leggende: si dice che una volta pronto l’impasto preparato dagli assistenti del Mattei questi facesse uscire tutti dal laboratorio e rimasto solo aggiungesse l’ingrediente segreto, proprio quello che riesce a conferire ai biscotti di Prato il loro sapore unico e che li distingue da prodotti simili ma non uguali. Gli attuali proprietari della pasticceria, affermano che non c’è nessuna ricetta segreta. Il vero segreto sta nella scelta di ingredienti genuini e di prima scelta e nell’attenzione dedicata alla preparazione. A me l’idea della ricetta e di un ingrediente segreto però piaceva.
Dosi variate per porzioni
In questa pagina sono presenti link di affiliazione che garantiscono a questo sito una piccola quota di ricavi, senza variazione del prezzo per l’acquirente.