Pizzoccheri valtellinesi

I Pizzoccheri valtellinesi, sono un tipo di pasta fatto con il grano saraceno solitamente cotti con la verza le patate e il formaggio.
Tempo fa avevo preparato i pizzoccheri con salmone noci e vodka (per la ricetta clicca qui) e mi erano piaciuti tantissimi, ma la ricetta tradizionale è davvero spettacolare… Ho potuto assaggiarli alcuni giorni fa a Bormio, e tra la montagna e il centro benessere (una volta volevo proprio provare le terme), ho provato un paio di ristorantini  dove non poteva mancare questo caratteristico primo. Ovviamente, appena tornata a casa, ho voluto prepararli.. ed ecco la ricetta .

Pizzoccheri valtellinesi
Pizzoccheri valtellinesi


Ingredienti:

  • 400g di pizzoccheri
  •  600 g di verza
  • 200 g di patate, quindi lessate le verdure
  • 4 foglie di salvia
  • 2 spicchi di aglio
  • 150g di Bitto DOP
  • 100g di burro

 

Procedimento:

  1. Lavate, pulite e tagliate la verza a striscioline. Tagliate anche le patate a tocchetti e lessate le verdure in acqua bollente e salata per circa 12 minuti.
  2. Tagliate a striscioline il Bitto e mettetelo da parte.
  3. Versate i pizzoccheri nell’acqua dove stanno cuocendo le verdure e lessateli al dente (seguite le istruzioni della confezione).
  4. In una padella a parte mettete il burro, l’aglio e la salvia. Togliete in seguito l’aglio.
  5. Scolate pasta e verdure ed aggiungetele alla padella con burro e salvia. Unite in fine il formaggio ed amalgamate tutto con un cucchiaio di legno per un minuto a fuoco bassissimo.
  6. Serviteli caldi.

 

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Pubblicato da ilmandorloinfioreblog

Mi chiamo Valentina Modica. Sono nata a Palermo il 22 maggio 1984 ma vivo a Milano da sei anni. Ho sempre amato l’arte e per questo ho deciso di diplomarmi al liceo artistico e successivamente di addentrarmi nel mondo della grafica pubblicitaria e della grafica web. Al termine degli studi ho intrapreso vari lavori, nei settori più disparati e distanti dalla mia formazione. Col tempo una mia grande e viscerale passione, ha cominciato a farsi spazio nella mia vita: la cucina. Da piccola cucinavo spesso con mia madre e guardavo incantata mia zia preparare moltissime leccornie nel suo ristorante. Della cucina della nonna ho, invece, sempre amato i profumi e i sapori della tradizione. Non so cosa, della cucina, mi attira e coinvolge tanto: forse il conforto quasi consolatorio che offre il profumo di una torta, forse, invece, la sensazione di benessere che si prova nell’offrire qualcosa di preparato con le proprio mani, forse ancora quell’atmosfera magica e misteriosa che fa sì che pesando, dosando, mescolando semplici ingredienti si potesse creare dolci o pani sontuosi, ma più probabilmente è la gestualità, paziente o decisa, a seconda delle circostante, che mi ha attirato. Amo il girare lento e ipnotico del cucchiaio di legno nella ciotola fino a quando burro e zucchero prendono consistenza amalgamandosi completamente; Amo misurare con il mestolo piccole porzioni di impasto da versarlo nelle cocotte. Amo vedere la pasta che abbraccia il suo condimento. Amo il lento sobbollire del sugo nella pentola di terracotta. Amo l’attesa trepidante dello sfornare un souffle. Da circa dieci anni ho un quaderno di ricette scritte a mano che comprendono molte mie ricette e altre ricette trascritte dal ricettario di mia madre. Un giorno ho deciso di copiate tutto al pc, da qui è nata l’idea del blog per condividere con altre persone le mie esperienze di cucina. Quando una notte di Luglio ho creato, quasi per gioco, "Mandorlo In Fiore Blog” non pensavo che avrei conosciuto così tante persone con cui confrontarmi e da cui imparare. La cucina è anche e soprattutto questo: convivialità, insegnamento e soprattutto, apprendimento e apertura nei confronti di culture e tradizioni diverse.

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