I segreti per una buona frittura

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Oggi voglio svelarvi i segreti per ottenere una buona frittura, meglio di quelle del ristorante! Seguitemi passo passo e capirete di cosa sto parlando!

segreti per una buona fritturaI segreti per una buona frittura…

 

 COME  RENDERLA  PIU’  LEGGERA  La frittura, si sa, non è un tipo di cottura dietetica. Si può però renderla più leggera, cioè meno  impregnata di grasso, con semplici accorgimenti.
1. Il grasso in cui friggere deve essere alla giusta temperatura, cioè abbastanza caldo da  formare immediatamente una crosticina protettiva attorno agli alimenti, che così rimangono  asciutti all’interno.
2. Se la temperatura è troppo bassa, il cibo assorbe l’unto e diventa molle e supercalorico.
3. Se la temperatura è troppo alta il grasso incomincia a fumare e diventa nocivo per la  salute(alle temperature elevate si scompone in sostanze tossiche che possono danneggiare il  fegato)
4. Capire quando il grasso è arrivato alla giusta temperatura è facile:
– gettate una mollica di pane nella padella: dovrà diventare subito dorata senza annerire
– gettate un dadino di pane secco nella padella: dovrà toccare il fondo e ritornare subito a galla  sfrigolando e circondandosi di bollicine
– immergete nel grasso la costa di un sedano: nel punto in cui è immersa, si dovranno formare  tante bollicine
 IL GRASSO  PIU’  INDICATO   1. Il migliore è l’olio d’oliva extravergine perché può arrivare a temperature elevate senza  scomporsi in sostanze tossiche. E’ però molto caro e può dare ai cibi un gusto troppo marcato.
2. L’olio di arachidi è molto adatto per le fritture. Arriva ad alte temperature senza formare  sostanze nocive e ha un sapore neutro.
3. Lo strutto consente di ottenere fritture leggere e senza residui tossici. Dà però ai fritti un  gusto  deciso, ed essendo di origine animale è ricco di colesterolo.
4. Il burro non è adatto per friggere alle alte temperature, perché si scompone in sostanze  tossiche e brucia facilmente diventando nero.
 LA  QUANTITA’  GIUSTA  1. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, più i cibi vengono fritti in grasso abbondante  più risultano leggeri.
2. La frittura ideale è quella in cui i pezzi di cibo sono totalmente immersi nel grasso. Solo in  questo modo si formerà immediatamente attorno al cibo la crosticina protettiva. Se invece i  pezzi  galleggiano, nel punto in cui vengono a contatto con l’aria diventano molto assorbenti e si  impregnano di unto.
 IL  RECIPIENTE  PIU’  ADATTO  1. La padella di ferro è il recipiente più adatto perché distribuisce uniformemente il calore e non  fa attaccare i cibi. Non andrebbe mai lavata ma solo strofinata con carta da cucina dopo l’uso.
2. Quando si devono friggere pezzi piccoli, si può usare un pentolino dal fondo spesso e dai  bordi alti, colmo di grasso, nel quale immergere uno o due pezzi per volta.
3. Le friggitrici elettriche danno ottimi risultati ma richiedono grandi quantità di grasso.
 LA  TECNICA  DI  FRITTURA  1. I pezzi da friggere devono essere:
– abbastanza piccoli, altrimenti bruciano all’esterno senza cuocere internamente
– versati nel grasso in quantità limitata, altrimenti la temperatura si abbassa e il cibo si  impregna di grasso
– asciutti, in modo che si formi subito la crosticina protettiva
2. Una volta arrivati a cottura, i pezzi devono essere:
– raccolti con un mestolo forato o con 2 forchette per sgocciolarli dal grasso
– appoggiati su più strati di carta da cucina o su altra carta assorbente, perché si asciughino  dal grasso ancora trattenuto

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2 Risposte a “I segreti per una buona frittura”

  1. Ciao, sono di origine abruzzese, pero’ nata in Francia . La mamma faceva i cagiun tutti gli anni a Natale. Doveva nasconderli se non volera vederli sparire prima del 25 dicembre. Ho imparato a farli e devo dire che piacciono a tutti. E stato un grand piacere trovare la ricetta intatta sul web. Grazie e buone feste

    1. Ciao! Leggo solo ora il tuo graditissimo commento che era finito nello spam! ❤️
      Che dirti, posso capirti benissimo in tutto e sono assolutamente orgogliosa di essere abruzzese ❤️
      Grazie per le belle parole, la ricetta in effetti è quella tramandata da generazioni… impossibile che fallisca! Un abbraccio

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