PANE ALL’OLIO CON CIAUSCOLO

Pane all’olio, è già di per se un sublime accompagnamento a qualsiasi companatico, dolce o salato. Con il ciauscolo è davvero particolare. E’ un salme unico, per morbidezza e sapore. Speziato ma non eccessivamente, mi riporta indietro, alla mia infanzia. Luoghi stupendi che i Monti Sibillini regalano a chi li esplora. In pieno territorio marchigiano, terra che dispensa cibi ricchi di storia e dove ancora si può respirare e godere della naturalità deglin alimenti.

 pane all'olio con ciauscolo

pane all'olio con ciauscolo

pane all'olio con ciauscolo

PANE ALL’OLIO CON CIAUSCOLO

250 gr di manitoba

250 di farina 00

3 cucchiaini di sale
3 cucchiaini di zucchero
4 cucchiaio d’olio evo
1 cubetto di lievito o 1 bustina di lievitoliofilizzato
500 ml di acqua tiepida
semi di sesamo
70/80 gr di ciauscolo

In planetaria mettere le farine con lo zucchero e mescolare. Scaldare appena l’acqua e scioglite il lievito e aggiungere piano alle farine, unite l’olio. Fate andare l’impasto fino all’assorbimento dell’acqua e dell’olio e aggiungete il sale. Far incorporare aria all’impasto finchè non si incorda e lasciate riposare coprendolo per un paio d’ore. Passato questo tempo , il volume sarà raddoppiato, dividetelo in panini o in filoni oppure come ho fatto io l’ho intrecciato. Alla base,  prima della seconda lievitazione vanno aggiunti pezzetti di ciauscolo. Fatelo riposare nuovamente, coperto, per almeno un’altra ora. Spennelate con olio evo la superficie e spargete di semi di sesamo prima di infornare, forno già caldo, al massimo 250° per 20/25 minuti..deve colorirsi.

Informazioni

da Wikipedia
L’etimologia del termine viene da alcuni fatta risalire al latino cibusculum (R.Mattioni, La fatica dei campi, Il lavoro editoriale, 1998, ossia «piccolo cibo», dal momento che questo gustoso salume viene spesso spalmato su piccole fette di pane. Rappresentava, come del resto il lardo, una parte della razione del legionario romano. Non a caso la provenienza storica si concentra nella Valle di S. Angelo, tra Marche ed Umbria, tra Colfiorito e, “in particolare Pieve Torina” (David Paolini). e il termine dialettale ciausculu, che sta a indicare il budello gentile adoperato appunto per gli insaccati, deriverebbe dal nome di questo salume; secondo altri, invece, sarebbe l’opposto.

Il 5 dicembre 2006 il ciauscolo ha ottenuto il riconoscimento di Indicazione geografica protetta (IGP) nazionale.
Il 11 agosto 2009 il ciauscolo ha ottenuto il riconoscimento di Indicazione geografica protetta (IGP) europea.[1]
Con il riconoscimento del marchio di qualità IGP i produttori locali possono indicare nell’etichettatura la dicitura “PRODOTTO DELLA MONTAGNA”

 

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