Ricevi le ricette sulla tua mail!
I falafel sono delle polpettine fritte a base di ceci o di fave, arricchite con una generosa quantità di spezie. Si tratta di una pietanza araba e in particolare fanno parte della cucina israeliana, anche se probabilmente hanno origine egiziana.
I falafel sono un piatto molto gustoso e adatto a vegetariani e vegani, poiché non contengono alcun ingrediente di origine animale.

- Preparazione: 20 Minuti
- Cottura: 5 Minuti
- Difficoltà: Bassa
- Porzioni: 4 persone
- Costo: Economico
Ingredienti
-
2 spicchi Aglio
-
300 g Ceci secchi (o fave secche)
-
1 Cipolle (o 1 porro)
-
1 cucchiaio Coriandolo (in polvere)
-
200 ml Olio di semi di arachide
-
1 cucchiaino Cumino in polvere
-
2 cucchiai Prezzemolo (tritato)
-
q.b. Sale
-
q.b. Pepe
Preparazione
-
Per far ammorbidire i ceci secchi (o le fave secche), lasciateli in ammollo in una terrina con abbondante acqua per almeno 12 ore.
Trascorso questo tempo, scolate i ceci o le fave e asciugateli molto bene con un panno pulito o passandoli per 10 minuti in forno ventilato a bassa temperatura.
Passate i ceci o le fave in un passaverdure e unitevi le spezie, la cipolla e l’aglio tritati finemente. Mescolate e lavorate il composto fino a ottenere un impasto omogeneo e cremoso. Se dovesse risultare troppo molle, aggiungete un po’ di farina. Se volete, potete usare anche un mixer per velocizzare questo passaggio.
Fate delle polpettine con le mani e disponetele su una teglia per lasciarle riposare in frigorifero per un’ora.
Trascorsa un’ora, togliete i falafel dal frigo. Fate scaldare dell’abbondante olio di semi di arachidi in una padella (se possibile, raggiungete una temperatura di 170°) e friggete le polpettine.
Una volta dorati, scolate i falafel e metteteli su carta assorbente per rimuovere l’olio in eccesso. Servite i vostri deliziosi falafel ancora caldi!
Consigli
Se siete di fretta, potete sostituire i ceci o le fave secche con quelle fresche: in questo modo, eviterete la prima fase di 12 ore in ammollo.
Genuini e gustosi, perfetti insomma!!! 😉
Eh sì! Decisamente da provare! 😉
Ottime; mi ricorda i 18 anni vissuti in Alessandria d’Egitto.