In cucina con klea

L’orto eroico 3

L’orto eroico 3.

Mio marito dice che alla Mastra sono come suo padre: non torno mai a casa a mani vuote. In effetti, a ben pensarci è vero, ma la natura è così generosa che mi sembra un’offesa non approfittare di ciò che può regalarci. L'orto eroico 3La nostra terra si trova in una bellissima posizione, sempre soleggiata, così anche in inverno posso raccogliere “gli erbi”, erbe spontanee leggermente amarognole che poi lesso, strizzo ricavandone delle palline e conservo nel freezer. Quando ne ho in quantità sufficiente le uso per una frittata o una più ambiziosa torta di verdura, perchè la resa è veramente modesta. Se riesco raccolgo anche il finocchietto selvatico che uso con il pesce, per esempio nella pasta con le acciughe, ma devo sbrigarmi prima che mio marito lo tagli insieme alle erbacce.

Le more

In estate c’è grande abbondanza di more che raccogliamo e congeliamo, mettendole stese in una teglia per poi riporle nei sacchetti da freezer. L’apporto di Klea in questa operazione si potrebbe assimilare al sabotaggio, perchè lei ne è veramente ghiotta. Vi sarete accorti dalle mie ricette che faccio grande uso di questi frutti anche in inverno, declinandoli in vari dolci, come la sbriciolata, la bavarese che piace tanto alla mia bimba a due zampe, la crostata che piace al suo papà, o semplicemente sotto forma di salsina in accompagnamento alle sfoglie con crema chantilly. Non parliamo poi dei fichi, sia neri estivi che verdi settembrini, che mangiamo al naturale o nella focaccia insieme al prosciutto crudo o alla mortadella.

L’orto eroico 3

E siamo arrivati al dunque. Siccome non sono mai contenta mi è venuta l’idea di ricavare un piccolo orto, visto che di spazio ce n’è a sufficienza. Così dopo tante insistenze ho convinto mio marito, sempre abbastanza recalcitrante rispetto alle novità e questa volta come dargli torto? Come al solito la parte peggiore della mia genialata è toccata a lui e vi posso assicurare che dissodare rigorosamente a mano un terreno mai coltivato non è una passeggiata. Devo dire che nonostante la fatica immane ha fatto veramente un buon lavoro, tenendo conto che non abbiamo più vent’anni e, come diceva mio padre, “la terra è bassa”.

l'orto eroicoAbbiamo cominciato seminando le patate e ne è uscito un buon raccolto sufficiente per l’inverno. Tutto ciò nonostante il guastatore Klea, che si portava in giro le patate dopo averle prelevate dal bidone e in seguito riusciva a volare sopra le piante senza nemmeno sfiorarle durante le sue corse folli. Galvanizzati da questo successo l’anno seguente abbiamo deciso di osare piantando zucchine e pomodorini. Il problema, però, è che le patate non vanno annaffiate,mentre le altre piante hanno bisogno di annaffiature regolari. E così, animati dallo spirito del contadino, ogni due sere portavamo secchi pieni d’acqua dalla casetta all’orto, collocato tre pianelli più in alto. Madre natura ha avuto pietà di noi ed anche questa volta ci ha regalato un buon raccolto.

L’irrigazione

l'orto eroico 3Per non sfidare troppo la sorte piano piano ci siamo evoluti organizzando un bel sistema di irrigazione tutto artigianale. Ci siamo procurati due bidoni (quelli grandi che si trovano nei cantieri) e li abbiamo collegati con i tubi che dalla sorgente portano l’acqua anche ai nostri vicini; inoltre con due pompette programmabili possiamo riempire i bidoni ed irrigare il campo. In questo modo ogni tanto possiamo permetterci anche una visitina alla nostra bimba a due zampe, che vive dall’altra parte dello stivale.

Ma non fatevi ingannare da questi sprazzi di comodità…..