Pagnotta alla n’duja

Pagnotta alla n’duja

Se come me me amate panificare e vi piace il piccante questo pane vi farà innamorare.
È buonissimo con il suo retrogusto di n’duja e quel sentore di piccante piacevole e non eccessivo.
Un pane buonissimo anche da mangiare da solo oppure da accompagnare a formaggi, affettati, carne o verdure grigliate o arrosto.
Perfetto per realizzare panini di ogni tipo.
Grazie all’ alta idratazione questo pane ha una mollica che rimane leggera e alveolata dal colore salmone regalatogli dalla n’duja nell’impasto.
Per questo pane ho scelto un’ autolisi di 4 ore, l’ultimo passaggio in frigorifero per una notte e la cottura nella pentola di ghisa smaltata. Se non avete la pentola potete infornare la pagnotta sulla teglia del forno lasciata riscaldare.
Per questo pane ho scelto un’ autolisi di 4 ore, l’ultimo passaggio in frigorifero per una notte e la cottura nella pentola di ghisa smaltata. Se non avete la pentola potete infornare la pagnotta sulla teglia del forno lasciata riscaldare.
Sono molto soddisfatta del risultato, tanto che, la prossima settimana ho intenzione di sperimentare un altro nuovo impasto.
Nel frattempo vi lascio la ricetta di questo favoloso pane alla n’duja.

  • DifficoltàMedia
  • CostoEconomico
  • Tempo di preparazione30 Minuti
  • Tempo di cottura1 Ora
  • Porzioni10 persone
  • Metodo di cotturaForno
  • CucinaItaliana
  • StagionalitàAutunno, Inverno e Primavera

100Ingredienti

350 g farina 0 (( io Spadoni XLL oppure Caputo Nuvola))
150 g farina Manitoba
100 g lievito madre liquido
370 g acqua
5 g sale fino
60 g n’duja
1 cucchiaino olio extravergine d’oliva

In più serviranno un paio di cucchiaini semola per spolverizzare il piano di lavoro.

Strumenti

1 Ciotola
1 Pellicola per alimenti
1 Carta da forno

Vi servirà anche una lametta ben affilata per i tagli prima di infornare.

Passaggi

Il mio consiglio è quello di rinfrescare il lievito la sera prima e al mattino. In questo modo il lievito si sarà rinforzato e raddoppierà il volume entro le 4 ore di autolisi dell’impasto.
Per l’impasto è preferire utilizzare un’acqua demineralizzata.

Rinfresco del li.co.li e autolisi

Rinfreschiamo il nostro li.co.li come fate sempre, sarà pronto da utilizzare quando avrà raddoppiato di volume.
In una ciotola capiente versiamo le farine, aggiungiamo 275 g di acqua a temperatura ambiente e impastiamo con le mani lo stretto necessario per far ben bagnare tutta la farina. Non dovrà rimanere polvere di farina asciutta.
Copriamo l’impasto con la pellicola e lasciamolo riposare per 4 ore.
In una ciotola mettiamo la n’duja e lavoriamola con la forchetta insieme a un cucchiaino di olio in modo da ottenere una pasta abbastanza morbida. Non mettiamo altro olio poiché la n’duja è già grassa di suo.

Quando il lievito avrà raggiunto il volume versiamo l’autolisi nella planetaria e con il gancio a uncino lavoriamo per un paio di minuti, aggiungiamo il lievito e lavoriamo qualche altro minuto.
Uniamo ora la n’duja e impastiamo 3-4 minuti per ben distribuirla.
Iniziamo ad aggiungere l’acqua solo un poco alla volta facendo ben attenzione a farla assorbire totalmente prima di aggiungerne altra. Lavoriamo inizialmente a bassa velocità poi aumentiamo a velocità media. Nell’ultima dose di acqua sciogliamoci anche il sale.
Lavoriamo bene e portiamo l’impasto a incordatura. L’impasto è pronto quando tirandolo un poco con le dita non si strapperà ma si estenderà risultando elastico.
Quando l’impasto si sarà ben incordato stacchiamolo delicatamente dal gancio e mettiamolo in una ciotola leggermente unta di olio d’oliva.
Copriamo con la pellicola e lasciamo riposare 30 minuti poi procediamo con la prima piega  Slap and Fold che potete vedere in questo video.
Ripetiamo le pieghe ogni 30 minuti per altre per 2 volte in modo che l’impasto non solo si rinforzerà ma diventerà anche più liscio ed ancora più elastico. Tra una piega e l’altra copriamo sempre l’impasto.
Dopo l’ultima piega rimettiamo l’impasto nella ciotola, copriamolo con la pellicola e lasciamolo lievitare fino al quasi raddoppio del volume.
Se vogliamo velocizzare i tempi mettiamolo in forno con la sola luce accesa.

Quando l’impasto avrà raggiunto il volume diamo forma alla pagnotta seguendo questo video.
Dare forma alla pagnotta è molto più semplice di quel che si può pensare.
Mettiamo il cestino di lievitazione in frigorifero, chiuso in una busta di plastica, fino al mattino seguente.
Procederemo poi con una cottura frigo/forno, tirando fuori il pane dal frigorifero solo non al momento di infornarlo.

Il mattino seguente scaldiamo il forno a 250°C con dentro la pentola di ghisa smaltata con tutto il coperchio.
Quando il forno avrà raggiunto la temperatura prendiamo l’impasto dal frigo e rovesciamolo su un foglio di carta forno che avremo tagliato di forma rotonda abbastanza ampia da contenere la pagnotta.
Inforneremo il pane direttamente con la carta forno.
Prima di mettere il pane nella pentola con una lametta pratichiamo un taglio sulla lunghezza in modo che il pane si estenda in cottura senza strapparsi, poi facciamo scivolare il pane nella pentola e chiudiamo col coperchio.
Inforniamo a 250°C per 25 minuti poi abbassiamo la temperatura a 200 °C e cuociamo altri 15 minuti dopodiché togliamo il coperchio (facciamolo con i guanti da forno perché la pentola sarà rovente) e proseguiamo la cottura a 180°C per altri 10/12 minuti.
Potete vedere tutto in questo video.
Non ci resta che sfornare, togliere la pagnotta dalla pentola e farla raffreddare su una gratella prima di bearsi della sua immensa bontà.

Pane alla nduja

Variazioni

E’ possibile ridurre o aumentare la n’duja a seconda del gusto personale tenendo sempre presente che essendo grassa, in quantità eccessiva il pane risulterà molto unto.
E’ preferibile aggiungerla, a pezzetti, non al momento dell’impasto ma durante la prima piega in modo che rimanga distribuita soltanto in alcuni punti e risulti più sfiziosa.
In questo modo regalerà un tocco extra piccante al pane solo a tratti.

Conservazione

Come ogni altro pane si può conservare in una busta di carta per 3-4 giorni oppure congelarne le fette in freezer, riposte nelle apposite bustine, dopo il completo raffreddamento.

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