Il risotto ai funghi prataioli è una delle ricette più semplici che abbia mai preparato e, per la natura del processo di cottura, è anche uno dei piatti più semplici da portare in tavola.
Ma non voglio perdermi in chiacchiere e quindi eccovi la ricetta!
Video ricetta del giorno
- DifficoltàBassa
- CostoEconomico
- Tempo di preparazione10 Minuti
- Tempo di cottura20 Minuti
- Porzioni2
- Metodo di cotturaFuoco lento
- CucinaItaliana
Ingredienti
- 800 mlbrodo vegetale
- 160 griso Arborio
- 1 cucchiaioolio di oliva
- 200 gfunghi prataioli (champignon)
- 30 gcipolla bianca
- 60 mlvino bianco secco
- 1.5 gsale fino
- 1 pizzicopepe nero
- 1 cucchiaiopanna
- 15 gparmigiano Reggiano DOP (grattugiato)
Preparazione
Per un buon risotto ai funghi prataioli occorre preparare un gustoso brodo vegetale, da portare a cottura facendolo sobbollire.
Successivamente, in una padella scaldate 1/2 cucchiaio d’olio e fatevi cuocere i funghi prataioli tagliati a dadini, per 4 – 5 minuti o comunque fino a quando non saranno leggermente rosolati.
Cotti i funghi procedete con la vera e propria preparazione del risotto ai funghi prataioli.
In una padella tostate il riso a fiamma media sino a farlo diventare di un colore perlaceo (all’incirca impiegherete 5 minuti); poi spegnete il gas e lasciatelo raffreddare.
Prendete un tegame, fiamma media e in 1/2 cucchiaio d’olio fatevi stufare la cipolla tagliata in piccoli dadini (dovrà risultare morbida e non dorata).
Abbassate la fiamma al minimo e aggiungete il riso tostato in precedenza, sfumate con il vino bianco e portate a cottura ( in genere occorrono 15 – 18 minuti) il risotto ai funghi prataioli aggiungendo di volta in volta un mestolo di brodo vegetale; tenendo a mente che i primi mestoli dovranno sovrastare il riso di un dito.
Assaggiate il brodo e nel caso regolate di sale.
Dopo i primi 7 – 8 minuti aggiungete anche i funghi cotti e a fiamma spenta passate alla mantecatura del risotto aggiungendo la panna ed il parmigiano Reggiano DOP grattugiato.
Impiattate il risotto ai funghi prataioli e servitelo caldo, con un trito di prezzemolo (opzionale). Il risultato finale dovrà essere un risotto dai chicchi teneri, cremoso e ancora leggermente mordente (per via della tostatura del riso). E la consistenza dovrà essere abbastanza fluida o “all’onda”.
Sostituzioni e piccoli segreti
– La tostatura del riso è un passaggio essenziale, in quanto la parte esterna del chicco viene riscaldata e questa ne previene la rottura durante la cottura perché gli amidi naturali vengono così sigillati.
– Le migliori varietà di riso per un buon risotto sono: arborio, carnaroli, vialone nano, bomba e il riso per sushi.
– Il brodo vegetale può essere sostituito dall’acqua, in pari quantità. Oggigiorno molti chef impiegano l’acqua per cuocere il riso.
– Per questa ricetta potete utilizzare qualsiasi tipologia di vino bianco secco; quello che ho usato io è un Pinot bianco Sant’Orsola. Se non siete dei fanatici del vino potete benissimo ometterlo e magari sostituirlo con 1/4 cucchiaino di aceto bianco, da aggiungere in fase di mantecatura.
– La tradizione italiana, nella fase della mantecatura impiega il burro; ma la panna, seppur possa essere un ingrediente insolito all’interno di un risotto, abbinata al parmigiano Reggiano DOP dona un sapore ricco.