Oleolito di iperico ovvero “uogghiu pricò”

Tra due giorni è San Giovanni, un santo legato , nella nostra cultura, a tante tradizioni, a volte superstizioni e ad un ‘erba chiamata appunto l’erba di San Giovanni o iperico.  L’iperico è una pianta spontanea dai caratteristici fiori gialli che cresce nelle nostre cave; quest’anno la sua fioritura è stata anticipata a causa delle temperatura e la raccolta è avvenuta nella prima decade di maggio. Si racconta che tale raccolta dovesse avvenire la notte di San Giovanni per trarre buoni auspici e i massimi benefici. Non starò ad elencarvi i benefici e le proprietà di questa pianta perchè non voglio spacciarmi per una scienziata; vi dirò soltanto che in ogni famiglia custodiamo gelosamente una bottiglietta di olio d’iperico per i problemi più disparati: ferite che non si rimarginano, ematomi, scottature, eritemi solari, insomma  ogni problema può essere risolto con un po’ di “uogghiu pricò”.

 La ricetta è semplicissima: fiori di iperico e olio extravergine d’oliva. Si staccano i capolini sbocciati dei fiori dagli steli. Si sistemano all’interno di bottiglie di vetro riempite per 3/4.

 Si riempiono le bottiglie con l’olio di oliva fino a coprire tutti i fiori.

 Le bottiglie vanno posizionate al sole, all’aperto per almeno 4 settimane e vanno scosse di tanto in tanto. L’olio si colorerà di un rosso intenso.

 A questo punto filtrare l’olio con un colino e una garza. Per un utilizzo più comodo potete metterlo in boccettine con il contagocce.

Ed ecco qui il nostro preziosissimo olio.