Turta dir carsent, in italiano Torta con il crescente. E’ un dolce tipico piemontese, una torta preparata con il lievito di birra, dal sapore genuino che troviamo nei dolci di antica origine.
Purtroppo questo dolce non ebbe lo stesso successo del pandoro o del panettone, quindi poco a poco cadde nel dimenticatoio.
In questo periodo in cui si inizia a pensare ai dolci natalizi, questo dolce può essere una gustosa alternativa al panettone fatto in casa. Oggi ne ho assaggiata una fetta per colazione ed è morbido, buono e delicato.
Tempo di preparazione: 3 ore e mezza
Ingredienti:
600g di farina
1 cubetto di lievito di birra
2 bicchieri di latte
150g di uva sultanina
1 limone (scorza grattugiata)
1 uovo
80g zucchero
50g burro
zucchero a velo
Preparazione:
Sciogliete il lievito in un bicchiere di latte tiepido (non caldo mi raccomando) ed impastate 200g di farina (presa dai 600g )
Coprite con un panno e lasciate lievitare il composto per un’ora in un luogo caldo, in questo modo avrete il “crescente”
L’ultimo quarto d’ora di attesa mettete l’uvetta a bagno nel secondo bicchiere di latte (che dovrà essere tiepido).
Trascorsa l’ora, setacciate in un’altra ciotola il resto della farina, e man mano mettete tutti gli ingredienti: le uova, la scorza del limone grattugiato, lo zucchero, il burro ammorbidito.
Infine aggiungete anche il crescente. Mescolate tutto bene e lasciate lievitare per un’altra ora.
Imburrate ed infarinate uno stampo da torta (se avete lo stampo di carta del panettone usate anche quello) e versatevi il composto.
Infornate per 30-35 minuti a forno preriscaldato a 180°
Tirate fuori dal forno e spolveratevi sopra lo zucchero a velo
Curiosità: Quando, dopo qualche giorno, diventerà più duro potrete inzupparlo nel latte o un vino dolce..è eccezionale
Pubblicato da ilmandorloinfioreblog
Mi chiamo Valentina Modica. Sono nata a Palermo il 22 maggio 1984 ma vivo a Milano da sei anni. Ho sempre amato l’arte e per questo ho deciso di diplomarmi al liceo artistico e successivamente di addentrarmi nel mondo della grafica pubblicitaria e della grafica web. Al termine degli studi ho intrapreso vari lavori, nei settori più disparati e distanti dalla mia formazione. Col tempo una mia grande e viscerale passione, ha cominciato a farsi spazio nella mia vita: la cucina. Da piccola cucinavo spesso con mia madre e guardavo incantata mia zia preparare moltissime leccornie nel suo ristorante. Della cucina della nonna ho, invece, sempre amato i profumi e i sapori della tradizione. Non so cosa, della cucina, mi attira e coinvolge tanto: forse il conforto quasi consolatorio che offre il profumo di una torta, forse, invece, la sensazione di benessere che si prova nell’offrire qualcosa di preparato con le proprio mani, forse ancora quell’atmosfera magica e misteriosa che fa sì che pesando, dosando, mescolando semplici ingredienti si potesse creare dolci o pani sontuosi, ma più probabilmente è la gestualità, paziente o decisa, a seconda delle circostante, che mi ha attirato.
Amo il girare lento e ipnotico del cucchiaio di legno nella ciotola fino a quando burro e zucchero prendono consistenza amalgamandosi completamente;
Amo misurare con il mestolo piccole porzioni di impasto da versarlo nelle cocotte.
Amo vedere la pasta che abbraccia il suo condimento.
Amo il lento sobbollire del sugo nella pentola di terracotta.
Amo l’attesa trepidante dello sfornare un souffle.
Da circa dieci anni ho un quaderno di ricette scritte a mano che comprendono molte mie ricette e altre ricette trascritte dal ricettario di mia madre. Un giorno ho deciso di copiate tutto al pc, da qui è nata l’idea del blog per condividere con altre persone le mie esperienze di cucina. Quando una notte di Luglio ho creato, quasi per gioco, "Mandorlo In Fiore Blog” non pensavo che avrei conosciuto così tante persone con cui confrontarmi e da cui imparare. La cucina è anche e soprattutto questo: convivialità, insegnamento e soprattutto, apprendimento e apertura nei confronti di culture e tradizioni diverse.
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4 Risposte a “Turta dir Carsent”
Questa mi sembra di averla mangiata ad un ristorante un paio di anni fa…ed era squisita! Sarebbe da aggiungere al menu di Natale.
Io l’ho scoperta da poco, è davvero semplice e di una bontà… genuina
La temperatura del forno?????
Sorry, mi sa che mi era sfuggita, grazie per avermelo fatto notare..comunque 180! Ho modificato l’articolo 😀
Questa mi sembra di averla mangiata ad un ristorante un paio di anni fa…ed era squisita! Sarebbe da aggiungere al menu di Natale.
Io l’ho scoperta da poco, è davvero semplice e di una bontà… genuina
La temperatura del forno?????
Sorry, mi sa che mi era sfuggita, grazie per avermelo fatto notare..comunque 180! Ho modificato l’articolo 😀