Il calendario occidentale e la sua storia…Quando si cominciò a calcolare il tempo!
Immaginatevi un serpente circolare che si morde la coda: il simbolo dell’anno che perpetuamente si rinnova mangiando la propria coda ovvero l’anno vecchio. La sua circolarità e d’altronde implicita nel l’etimo del termine latino annus: secondo Gaio a Ateio Capitone gli antichi romani sollevano usare la particella An per circumn intorno, come destinato anche da un passo delle Origines di Catone dove si dice aratore an terminum ovvero si ari intorno al confine. Da an è derivato anche l’arcaico annus con il significato di circolo, e annulus, anello
Annus è l’anello del tempo…
Vuoi il moto circolare che non è solo immagine poiché la terra gira realmente intorno al sole o se volete dal punto di vista di chi vive sul nostro pianeta il sole intorno alla terra.
Dove e quando il serpente si morde la coda ?
Oggi nei paesi occidentali, la rigenerazione si compie alla mezzanotte del primo gennaio; ma in altre parti del mondo l’anno comincia in una data diversa. O per antica tradizione, oppure perchè l’inizio è mobile, in quanto lunare come si spiega più avanti.
Vi sono anche popoli che come vedremo adottano un calendario unisolare, cioè hanno mesi lunari, cui aggiungono periodicamente alcuni giorni.
D’altronde, anche in Italia si è arrivati al primo gennaio gradualmente.
Nella Roma arcaica come testimonia il calendario attribuito a Romolo, che sarebbe più corretto definire il primo calendario regio, l’anno nuovo cominciava a primavera con il mese di marzo dedicato a dio Marte, padre, secondo la leggenda, dei fondatori della città.
Anche in altri paesi del mediterraneo e del vicino Oriente l’anno cominciava con la primavera con il sole, dopo il semestre invernale, torna a splendere in alto nel cielo e la terra si risveglia verdeggiando e fiorendo.
Nel febbraio del 46 a.C (anno707 della fondazione di Roma) Giulio Cesare, avvalendosi, secondo Plutarco di vari filosofi e matematici, e secondo Gaio Plinio Secondo dell’astronomo Sosigene, abbandonò l’anno lunisolare di Numa adottando l’anno solare degli Egizi.
Aggiunse dieci giorni al calendario precedente: due a gennaio, agosto (che allora si chiamava sextilis, sesto) e dicembre; uno ad aprile, giugno, settembre novembre. Mancava tuttavia un quarto di giorno, all’incirca per far coincidere l’anno civile con quello Tropico. Si stabilì di recuperare le sei ore ogni quattro anni, aggiungendo un giorno in quel punto in cui si inserivano anticamente i giorni intercalari del calendario di Numa: al sesto giorno. Prima delle calende di Marzo, il 24 Febbraio odierno, che venne chiamato bisexetus due volte sesto, poiché si ripeteva punto a sua volta l’anno con un giorno in più fu detto bisestile.
Il calendario occidentale e la sua storia…continua:
Per correggere lo sfasamento. Fra anno reale e anno legale. Il 46, come si è ricordato, era cominciato in realtà il 14 ottobre del 47, si aggiunsero alla fine di febbraio il consueto mese mercedonio di 23 giorni e ai mesi di novembre dicembre gli altri 90 giorni mancanti.
Il calendario occidentale e la sua storia
Il calendario romano
Le calende del 45 caddero perciò il 2 gennaio. Ma la differenza fu recuperata, rendendo quell’anno bisestile.
Quanto? Ai nomi dei mesi vi furono.
Due cambiamenti nel 44/5 elis, così chiamato perché era il quinto nell’antico calendario, Romuleo divenne Julius, luglio in onore di Giulio Cesare, che era nato in quel mese.
Nell’ottavo anno a.C. sexytilis divenne Augustus, agosto in onore del primo imperatore romano.
Grazie a un decreto del Senato che spiegava: – considerato che l’imperatore Cesare Augusto, nel mese di Sestile, assunse la prima volta il consolato entro tre volte a Roma in trionfo, condusse dal Gianicolo le legioni.
E seguirono fedeli la sua causa. Considerato inoltre che in questo mese l’Egitto fu ridotto in potere del popolo romano e nello stesso mese ebbero fine le guerre civili.
Considerate inoltre che questo mese è stato molto fortunato per l’impero. Il Senato decreta che esso sia chiamato agosto.- sicché ancora oggi, nonostante qualche tentativo di cambiamento nel corso dei secoli, i 12 mesi dell’anno corrispondono anche nel nome al calendario Romano in vigore agli inizi della nostra era. L’unica differenza riguarda il mese bisestile.
Febbraio, che non cade più regolarmente ogni quattro anni. Questo cambiamento è dovuto all’ultima per ora riforma calendariale risalente al 1582.
Nel calendario Giuliano si era computata la durata dell’anno in 365 giorni e sei ore. Con una differenza in più rispetto al corso del sole. Eppure nel secondo secolo l’astronomo Tolomeo l’aveva già calcolata in 365, 247 giorni, avvicinandosi ai conteggi attuali.
Tratto da Calendario di Alfredo Cattabiani
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