Gelatina di mele cotogne allo zenzero

Mangiamo questa buonissima gelatina di mele cotogne allo zenzero grazie alla generosità di questi frutti, di cui non si spreca niente. Sono dei tipi difficili, durissimi da tagliare ma, una volta fatto, ci regalano sia la gelatina – allo zenzero, nel mio caso – sia la classica cotognata a cubetti, ottima con i formaggi.
La gelatina di mele cotogne allo zenzero è poesia: ha una consistenza adorabile e lo zenzero rinfresca la sua naturale dolcezza. Per me, si tratta di una ricetta magica, che trasforma addirittura le insipide gallette di mais che mangio a colazione, rendendole buonissime.
Inoltre è molto utile per lucidare la frutta fresca sulle crostate, ed è perfetta per dolcificare le tisane.
Il suo uso migliore, tuttavia, è sulle cheesecake o sulle bavaresi, dove forma uno strato perfettamente lucido, bello da vedere e squisito da mangiare.
Ottima come idea regalo: da confezionare, magari, con dei bei biscottini come le lunette glassate.

  • DifficoltàMedia
  • CostoMolto economico
  • Tempo di preparazione2 Ore
  • Tempo di cottura1 Ora
  • Porzioni4 barattoli
  • Metodo di cotturaFornello
  • CucinaItaliana
154,53 Kcal
calorie per porzione
Info Chiudi
  • Energia 154,53 (Kcal)
  • Carboidrati 41,16 (g) di cui Zuccheri 34,93 (g)
  • Proteine 0,19 (g)
  • Grassi 0,05 (g) di cui saturi 0,01 (g)di cui insaturi 0,04 (g)
  • Fibre 0,84 (g)
  • Sodio 2,09 (mg)

Valori indicativi per una porzione di 50 g elaborati in modo automatizzato a partire dalle informazioni nutrizionali disponibili sui database CREA* e FoodData Central**. Non è un consiglio alimentare e/o nutrizionale.

* CREA Centro di ricerca Alimenti e Nutrizione: https://www.crea.gov.it/alimenti-e-nutrizione https://www.alimentinutrizione.it ** U.S. Department of Agriculture, Agricultural Research Service. FoodData Central, 2019. https://fdc.nal.usda.gov

Ingredienti

  • 1.2 kgmele cotogne
  • 1 kgzucchero
  • 1limone
  • 1 fettazenzero fresco

Come preparare la gelatina di mele cotogne allo zenzero

  1. Per cominciare ho pulito bene le mele cotogne con uno spazzolino duro e le ho passate sotto l’acqua. Uso anche la buccia perché pelarle è veramente complicato: quindi anch’essa deve essere ben pulita. A questo punto le ho tagliate a quarti e ho tolto i noccioli interni, come se fossero mele qualunque; ma non lo sono, sono durissime e questo è davvero un lavoraccio (vale la pena, però). Quindi, ho messo le mele cotogne coperte d’acqua in una pentola bassa e larga. Non ci vuole troppa acqua, solo quella che basta a coprirle. Prima di mettere sul fuoco, ho aggiunto lo zenzero sbucciato (non tanto: diciamo una fetta alta un dito), che cuocendo con le mele tira fuori tutto il suo sapore. Poi ho lasciato bollire fino a che le mele non sono state morbide (occorre al massimo una mezz’ora). Le ho lasciate raffreddare a bagno, poi le ho scolate conservando l’acqua di cottura e le ho avvolte in una garza (o in uno strofinaccio leggero e pulito) che ho messo in un colino sopra la pentola; le ho strizzate e le ho lasciate colare tutta la notte.

    Con le mele conservate nello strofinaccio farò una cotognata allo zenzero.

Come proseguire la cottura della gelatina

  1. Gelatina di mele cotogne allo zenzero

    A questo punto, ho assaggiato il liquido ottenuto per poter equilibrare bene i due sapori, e l’ho misurato. Quindi ho aggiunto la stessa quantità di zucchero (ad esempio: per mezzo litro di acqua di cottura aggiungo mezzo chilo di zucchero) e il succo del limone nella proporzione di uno per un litro di liquido. Ora è quasi fatta: ho lasciato cuocere un quarto d’ora o poco più. La gelatina di mele cotogne e zenzero sarà tanto più dura quanto più avrà cotto, e io la preferisco un po’ più morbida, così da poterla spalmare. Non la vedrete rassodarsi, come succede con la marmellata, ma diventare lucida e fluida; si rassoderà poi, una volta fredda, in modo miracoloso.

    Appena spento il fuoco, ho colato la gelatina nei barattoli di vetro puliti (anche usati, purché il coperchio sia buono) e li ho capovolti perché si sterilizzasse anche il tappo.

Ho un segreto da raccontare

Per far sì che i barattoli vadano bene sotto vuoto, senza sterilizzarli in forno o nella pentola a pressione, vi consiglio di metterli su un vassoio tutti vicini e di coprirli con un plaid o con un maglione vecchio. Metteteli in un posto dove non vi diano fastidio e lasciateli tranquilli, al calduccio, per un giorno intero. È un trucco che mi ha insegnato una signora anziana in campagna, tanti anni fa, e funziona. Ricordatevi solamente, dopo un’oretta, di girare i barattoli, altrimenti la gelatina resterà per sempre a testa in giù.

Se vi piace la marmellata e volete imparare a farla con poco zucchero, leggete la mia ricetta. Come bonus, scoprirete anche come diventare Regine (sempre utile!).

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Pubblicato da lareginadelfocolare

Mi chiamo Silvia e vivo a Genova. Da tanti anni cucino per amore. Se volete conoscermi meglio, venite a fare quattro chiacchiere in cucina.