I pasticci di casa mia

Gelatina di more

Ho deciso di preparare per la prima volta la gelatina di more dopo aver visto le piante cariche di frutti dal mio attuale contadino di fiducia. Dovrei dirvi che sono coltivazioni biologiche, che sono a km 0 e tutte queste belle cose, ma a voi potrebbe venire il dubbio che il prodotto sia realmente bio e di provenienza italiana. Dal mio contadino questi dubbi non ti vengono, passando davanti al suo orto, che è a 800 mt da casa mia, pensi solo che sia un terreno abbandonato dove una volta coltivavano qualche cosa. E’ un terreno pieno di erbacce che crescono ovunque, ma tra queste erbacce, trovi certe delizie, pomodori, zucche e zucchine, melanzane piccole piccole, forse, dico forse, dei peperoni, perchè è veramente una caccia al tesoro, viti, peri e piante di maracuja abbandonate, perchè a lui non piacciono, girasoli ormai secchi. E poi tante piante di more, cariche cariche, con tanti frutti succosi che virano dal fucsia al nero a cui non puoi resistere, per cui ti aggiri furtiva, staccando dai rami queste meravigie e mangiando senza ritegno. Che dite sono realmente biologiche e a km 0?

Gelatina di more
  • DifficoltàBassa
  • CostoMedio
  • Tempo di preparazione15 Minuti
  • Tempo di cottura15 Minuti
  • Metodo di cotturaFornello
  • CucinaItaliana

Ingredienti per la gelatina di more

  • 2.5 kgmore
  • 500 gzucchero
  • 36 gfruttapec 3:1

Strumenti per la preparazione della gelatina di more

  • 1 Bacinella
  • 1 Scolapasta
  • 1 Estrattore oppure un passaverdure
  • 1 Setaccio
  • 1 Pentola
  • 1 Cucchiaio di legno
  • 1 Mestolo

Preparazione

  1. Dentro ad una bacinella ho lavato delicatamente le more poi le ho poste in una scolapata a sgocciolare. Con l’aiuto di un estrattore ho spremuto le more. Se voi non avete un estrattore potete utilizzare un passaverdure.

    Con l’estrattore non si riesce a spremere molto la polpa, per cui poi ho messo in un colino quello che in teoria sarebbe lo scarto, e semplicemente rigirando con un cucchiaino, ho estratto dell’altro succo. Avrei potuto utilizzare il passaverdure, ma non volevo che si rompessero i semi che sarebbero poi finiti nella gelatina.

  2. Ho pesato il succo, ne ho ottenuto kg. 1,433, ho fatto i calcoli, per lo zucchero ho moltiplicato 1,433*350=501,55 quindi ho fatto cifra tonda usando gr. 500 di zucchero. Per il fruttapec ho moltiplicato 1,433*25=35,825 anche qui ho fatto cifra tonda e ne ho utilizzato 36 gr., quindi voi pesate il vostro succo e per la quantità di zucchero moltiplicate il peso del succo per 350, per il fruttapec moltiplicatelo per 25, così otterrete la giusta quantità dei due ingredienti da utilizzare.

    Ho unito il fruttapec allo zucchero, poi li ho versati in una pentola insieme al succo. Portato a bollore e sempre a fiamma alta ho continuato la cottura per tre minuti, rimescolando.

    Ho poi schiumato e versato nei vasetti sterilizzati.

    Ho rigirato i vasetti a testa in giù per 5 minuti affinchè si sterilizzi il tampo.

    Se provate a fare questa gelatina di more alla fine del procedimento conservate in dispensa, se ne siete capaci, io l’ho preparata ieri, ma già ieri sera, un mezzo vasetto era sparito, marito e figlio si sono dati alll’assaggio. Non solo, io ho mangiato nel pomeriggio, dopo aver fatto le foto le tre friselline poi per stamattina mi sono preparata una colazione veramente golosa, ma sana ed equilibrata, ma di questo con molta probabilità ne riparleremo domani.

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    Ciao e alla prossima ricetta.

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Pubblicato da ipasticcidicasamia

Mi chiamo Silvana, non più giovanissima, sposata, con due figli ormai grandi, Fabio e Valentina. Fabio vive e lavora lontano da casa, Valentina, studentessa universitaria, vive ancora in famiglia. Ho un lavoro a tempo pieno da ben 36 anni, in una pubblica amministrazione e una grande passione: la cucina. In questa mia passione ho coinvolto Valentina che si diletta con me in cucina. Siamo due pasticcione impunite. Ci divertiamo molto a cucinare insieme, ma sopratutto a bisticciare. Vi chiederete perchè pasticcione, semplice, non abbiamo entrambe alcuna cognizione sulla coreografia del piatto, riusciamo a fare buone ricette, ma la presentazione lascia sempre molto a desiderare. Il nostro motto: Non sempre belli, ma sempre buoni. Mi auguro che anche voi, sperimentando le nostre ricette, concordiate con noi sulla bontà e non sull'aspetto. Dimenticavo una cosa importante, ma mi raccomando non ditelo a Valentina, spesso io mi prendo il merito delle sue ricette :) La nostra pecca? La coreografia dei piatti è per noi qualcosa di veramente sconosciuto. Pazienza, la speranza è l'ultima a morire. Un giorno, forse.... miglioreremo.

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