Torta di mele della nonna

La torta di mele della nonna è un dolce semplice, il dolce che più di tutti, secondo me, è legato ai ricordi. La mia nonna non preparava tanti dolci. Non ho memoria che abbia mai preparato una torta di mele. E non so perché se penso a un dolce della nonna il primo pensiero va alla torta di mele. Questa è la mia torta di mele. Ed è dedicata alla mia nonna che era sempre pronta ad ascoltare, a consigliare, a calmare e a coccolare. E’ dedicata alla mia nonna che ci ha insegnato e trasmesso l’amore per la cucina, per i piatti semplici e gli ingredienti genuini. Scegli sempre il meglio e non sbagli. Un piatto può essere semplice, gli ingredienti possono essere pochi ma se sono eccellenti sarà un piatto straordinario. Per questa torta di mele della nonna ho scelto un ingrediente molto speciale: la farina Solina, una farina abruzzese, saporita e profumata perché la torta di mele della nonna è il mio contributo a “Gustoso Abruzzo ” di aprile, la rubrica ideata da Mary di “Un’americana tra gli orsi” e Francesca di “Polvere di spezie” che ha l’obiettivo di far conoscere e portare sulle vostre tavole i prodotti tradizionali del nostro meraviglioso Abruzzo.

Da non perdere

Torta di mele della nonna Cucina vista mare
  • DifficoltàFacile
  • CostoEconomico
  • Tempo di preparazione20 Minuti
  • Tempo di cottura45 Minuti
  • Porzioni6 persone
  • Metodo di cotturaFornoForno elettrico
  • CucinaItaliana
  • StagionalitàTutte le stagioni

Ingredienti

100 g farina 00
100 g farina di solina
150 g zucchero
2 uova
200 g ricotta
20 g olio di riso (o altro olio di semi a scelta)
10 g lievito in polvere per dolci
1 pizzico sale
2 mele Golden
40 ml latte
q.b. cannella
q.b. zucchero di canna

Passaggi

Nella ciotola della planetaria lavorare le uova con lo zucchero fino a che saranno belle gonfie e spumose. Poi aggiungere l’olio, il latte e 100 grammi di ricotta. Amalgamare gli ingredienti e unire anche il pizzico di sale e le farine con il lievito e la ricotta rimasta. Lavorare bene in modo da ottenere un composto liscio e senza grumi. Trasferirlo all’interno di uno stampo a cerniera imburrato e infarinato. Pelare le mele e tagliarle a spicchi. Disporle a raggiera nella tortiera affondandole un pochino nell’impasto. Cospargere con cannella e zucchero di canna e cuocere in forno preriscaldato a 180 °C per 45 minuti. Ricordate sempre di fare la prova stecchino prima di estrarre il dolce dal forno. Lasciar raffreddare la torta di mele della nonna su una gratella prima di tagliarla.

Note

Il grano Solina è un grano tenero coltivato principalmente nella zona dell’Appennino abruzzese quindi nell’area del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga. Dice un antico proverbio che “la Solina è la mamma di tutti i grani”: la sua presenza infatti risale al 1500 come testimoniano alcuni atti notarili di compravendita stipulati presso la Fiera di Lanciano. Era forte il legame tra questo grano e gli abruzzesi perché garantiva l’alimentazione e la sopravvivenza delle famiglie contadine: “se il contadino vuole andare al mulino deve seminare la Solina”. “Quella di Solina aggiusta tutte le farine”, “ogni grano torna a Solina” recitano altri proverbi a indicare la caratteristica organolettica di questo grano. Il grano di Solina resiste al freddo e alla neve per questo è adatto ad essere coltivato ad altitudini che vanno dai 600 ai 1400 metri nella zona del versante aquilano, mentre dove la montagna si affaccia su Teramo e Pescara e gode dell’influsso del mare la coltivazione non scende sotto i 750 metri perché sono proprio l’altitudine e il freddo a rendere eccellente il prodotto. La semina del grano Solina è esclusivamente autunnale e la raccolta avviene a luglio inoltrato. E’ una coltivazione impegnativa, la resa non è alta per questo, come per molti grani antichi, fu abbandonata, ma oggi una cooperativa composta da una decina di agricoltori porta avanti il progetto di recupero e valorizzazione di questa antica varietà di grano. La farina che si ottiene ha un colore chiaro, è profumata, ha “sapore”, e la si utilizza per fare il pane ma anche la pasta.

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