Pasta crema di finocchi e nocciole

La pasta crema di finocchi e nocciole è un primo piatto semplice, veloce e buono: una ricetta saporita e leggera. Di solito preferisco consumare i finocchi crudi in insalata ma vi posso assicurare che questa pasta mi ha davvero stupita. Occorrono pochi ingredienti e pochi passaggi per portare in tavola un piatto davvero sfizioso. Io non ho resistito e alla mia pasta crema di finocchi e nocciole ho aggiunto, come faccio sempre per i condimenti in bianco, un mezzo cucchiaio di crema di mandorle 100%. Assolutamente facoltativo ma per me è la svolta perché addolcisce il gusto un pochino pungente che assume il finocchio dopo la cottura. Però fate voi. Dipende molto dai gusti.

Da non perdere

Pasta crema di finocchi e nocciole Cucina vista mare
  • DifficoltàFacile
  • CostoMedio
  • Tempo di preparazione10 Minuti
  • Tempo di cottura30 Minuti
  • Porzioni2 persone
  • Metodo di cotturaFornello
  • CucinaItaliana
  • StagionalitàAutunno, Inverno

Ingredienti

180 g spaghetti
1 finocchio
30 g nocciole (tostate e tritate)
2 cucchiai olio extravergine d’oliva
q.b. sale
q.b. noce moscata
1/2 cucchiaio crema di mandorle 100% (facoltativo)

Passaggi

Pulire i finocchi eliminando il ciuffo e le foglie più esterne poi tagliarli a fettine. Scaldare in padella i due cucchiai di olio extravergine d’oliva, aggiungere i finocchi e lasciarli cuocere a fiamma vivace girandoli spesso fino a che non saranno morbidi. Il tempo è indicativo, molto dipende dai finocchi ma più o meno ci vorranno dai 15 ai 25 minuti. Durante la cottura, se occorre, aggiungere un pochino di acqua calda. Lessare la pasta in abbondante acqua salata. Nel frattempo che la pasta cuoce frullare i finocchi con la crema di mandorle 100 %, la noce moscata e un pochino di acqua di cottura della pasta in modo da ottenere una bella crema liscia e omogenea. Scolare la pasta al dente, condirla con la crema di finocchi, cospargere con le nocciole tritate al coltello e servire immediatamente.

Note

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La ricetta (a parte le mie modifiche) è tratta dal libro “La salute è servita” di Silvia Goggi.

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