GELATINA

Sembra miele, ma non lo è. E’ gelatina di arance e limoni.
Quest’anno i miei alberi hanno dato pochissimi frutti, diciamo quasi niente, a causa di una malattia, una specie di disidratazione, nel Salento,  che ha messo un po’ ko gli alberi di agrumi.
L’albero di limone è stato abbastanza generoso, ma l’albero di arance ha dato a stento una decina di arancini, proprio piccolissimi.
Non ho potuto fare altro se non questa gelatina. Essendo gli alberi non trattati, li ho sfruttati al massimo, ricavando una gelatina molto buona e profumata.
Io la uso molto per ricoprire la frutta nella preparazione delle crostate; stamattina ci ho fatto colazione spalmandola sui biscotti.

La ricetta da me usata è molto semplice e me l’ha fornita una fruttivendola che fa molte conserve, sott’olii, salse, marmellate etc etc che vende regolarmente come i suoi prodotti.
Alla mia domanda sulle dosi di frutta, zucchero e acqua da usare, lei mi ha detto che di gelatina ne posso fare quanto e come ne voglio. Nel senso che bastano anche poche bucce di frutta, farle bollire in un certo quantitativo di acqua, e poi, una volta colata, si aggiunge lo stesso quantitativo di zucchero. Ovvio che più frutta metti più la gelatina verrà densa.

Ricetta per questa gelatina

5 o 6 limoncini
una decina di arancini
acqua 3 litri circa
1 mela (come coadiuvante per la pectina che aiuta a solidificare la gelatina)
zucchero 1 kg e 400gr (di cui 400 gr di canna perché non avevo abbastanza zucchero semolato!)

Ho lavato e tagliato a pezzi la frutta e messa a bollire in acqua fino a ridurne la quantità quasi della metà. Ho messo a colare la frutta  su un tovagliolo a trama larga e l’ho lasciata tutta la notte.
L’indomani mattina ho preso attentamente il tovagliolo e l’ho strizzato un po’ per sfruttare al massimo il liquido. Ho pesato il liquido ed ho aggiunto pari quantità di zucchero. Ho mescolato bene ed ho messo il tegame sul fuoco sopra una rete spargifiamma.
Per un’ora circa ho lasciato cuocere senza girare mai; dopodiché ho mescolato con un cucchiaio di legno per accelerare la cottura. Ho lasciato cuocere per quasi un’altra ora circa.
Per vedere se la gelatina è pronta bisogna ogni tanto metterne un poco in un bicchierino; se dopo una decina di minuti la gelatina incomincia a solidificarsi vuol dire che è pronta.
Due accorgimenti importanti.
 Il primo è quello di stare attenti a che il liquido sia ben colato, altrimenti la gelatina non verrà trasparente.
Il secondo riguarda la cottura; non lasciatevi ingannare se la gelatina, calda, vi sembra ancora liquida perchè, se la fate cuocere oltre il dovuto, una volta raffreddata, si potrebbe solidificare troppo.

Nel frattempo ho sterilizzato i barattoli di vetro facendoli bollire per 10 minuti in acqua.
Li ho scolati e poi li ho messi nel forno a 100 gradi per tenerli caldi per l’invasatura.
Li ho riempiti con la gelatina calda, li ho tappati e poi subito capovolti per crearne il sottovuoto.
Li ho lasciati così per almeno una mezz’ora e poi li ho rigirati.
Li ho conservati in luogo buio e asciutto.
A dir la verità abbiamo iniziato a mangiarla da subito, proprio a colazione!

Pubblicato da azzurratagliaecucina

Mi chiamo Antonietta, ma per familiari e amici sono da sempre Azzurra. Perché Taglia e Cucina? Perché mi piace passare dalla padella… al cucito!

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