Scaldatelli pugliesi

Ho iniziato a fare gli scaldatelli pugliesi e vari tipi di altri tarallini per smaltire tutto l’esubero di lievito madre che spesso mi ritrovo in frigo. Questa ricetta mi riesce particolarmente bene e per questo voglio condividerla con voi mostrandovi anche le foto per fare la formatura passo passo.

Naturalmente l’uso dell’esubero di lievito madre è una pratica che serve solo a non sprecare la farina che si utilizza per tenere viva la pasta madre, e quindi chi vorrà provare a fare gli scaldatelli senza esuberi dovrà aggiungere solo un pizzichino di bicarbonato alimentare all’impasto. Nulla di più!

La ricetta di questi scaldatelli viene direttamente dalla Puglia, ho raccolto i segreti di una signora di Foggia conosciuta al mare, e che aveva l’aria di saper fare veramente di tutto. Abbiamo parlato di ricette di cucina tutti i giorni della mia vacanza e mi sono cimentata in questa di cui abbiamo chiacchierato tantissimo, perché io li compravo da portare in spiaggia come sgranocchio pomeridiano e lei diceva che era facilissimo farli in casa.

Sandra

Ingredienti per circa 18 taralli scaldatelli pugliesi

  • 550 g di farina 0
  • 60 g acqua
  • 60 g di vino bianco
  • 140 g di olio evo di buona qualità
  • 7 g di sale
  • 5 g di semi di finocchietto o quello che preferite
  • 1 cucchiaino raso di bicarbonato per uso alimentare

se usate il licoli:

  • 100 g.di li.co.li. (scopri qui la ricetta)
  • 500 g di farina 0
  • 60 g di vino bianco
  • 60 g di acqua
  • 140 g di olio evo di buona qualità
  • 7 g di sale
  • 5 g di semi di finocchietto o quello che preferite

Se usate la solida:

  • 150 g esubero di pasta madre
  • 450 g di farina 0
  • 60 g di vino bianco
  • 60 g acqua
  • 140 g di olio evo di buona qualità
  • 7 g di sale
  • 5 g di semi di finocchietto o quello che preferite

Procedimento 

Uso sempre il bimby per impastare, naturalmente andrà bene qualsiasi planetaria,robot e persino a mano.

Mettete nel boccale o nella ciotola se impastate a mano, il vino e l’acqua, l’olio,il sale e il lievito (se utilizzate gli esuberi) e fate sciogliere bene mescolando.Deve diventare un’emulsione fluida e ben amalgamata.

Aggiungete la farina man mano che impastate, aspettate che il panetto inizia a prendere consistenza e unite il bicarbonato (se non avete usato esuberi di lievito) mettete anche i semi di finocchietto.

Fate una bella palla e  lasciatela riposare 1 ora a temperatura ambiente coperta da pellicola.

Trascorso questo tempo, possiamo iniziare a formare i taralli, con un tarocco o un coltello, tagliate porzioni di impasto a bastoncino, allungateli con delicatezza senza schiacciare troppo, dando la forma tipica di questi taralli.

Scegliete un canovaccio vecchio per appoggiare gli scaldatelli formati perché si macchierà tantissimo di olio.

Lasciateli asciugare un’ora sul canovaccio quindi e portate a bollore una grande pentola con dell’acqua.

Con l’aiuto di una schiumarola calate i taralli nell’acqua bollente 4 o 5 per volta, quando saranno saliti a galla (dopo circa 1 min) riposizionateli sul canovaccio per farli asciugare ancora, questa volta per almeno 3 ore ma l’ideale è almeno 6 ore,di solito questo passaggio avviene di notte.

Preriscaldate il forno a 200° ventilato e cuocete gli scaldatelli pugliesi circa 25/30 minuti, tenete lo sportello aperto a spiffero, ossia con un cucchiao che lo tiene leggermente aperto, e controllando la doratura.

Se volete provare altri tipi di taralli non perdete la ricetta dei tarallini di semola oppure dei tarallini con farina di grano arso pugliesi e ancora dei mitici taralli n’zogna e pepe.

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