Tarallini di semola

I tarallini di semola sono davvero squisiti, hanno il sapore e il profumo della semola rimacinata e sono completamente privi di conservanti e grassi inutili come la maggior parte di quelli che si comprano.In questa ricetta di tarallini trovate le dosi per farli in maniera tradizionale oppure per smaltire qualche esubero di lievito. Sono buonissimi in entrambi i casi, garantito!

Adoro stuzzicare piccoli snack salati, e mi piace tantissimo impastare ricette antiche come questa. Se piacciono anche a voi i sapori delle antiche tradizioni provate anche la ricetta degli scaldatelli pugliesi che ho postato solo qualche giorno fa, e ricordate che se ho usato il lievito madre è solo per smaltirne l’esubero che i numerosi rinfreschi talvolta mi procurano, e che quindi potete fare i tarallini di semola omettendolo completamente e aggiungendo solo un pizzichino di bicarbonato di sodio 😉 .

Sandra 

tarallini di semola

Ingredienti

  • 1 cucchiaino raso di bicarbonato
  • 250 g di semola rimacinata
  • 300 g di farina 0
  • 75 ml di vino bianco secco
  • 75 ml acqua
  • 120 g di olio evo di buona qualità
  • 10 g di sale

Se avete esubero di li.co.li.

se avete la pasta solida

  • 180 g di esubero di pasta madre
  • 220 g di semola rimacinata
  • 220 g di farina  0
  • 75 ml di vino bianco secco
  • 75 ml di acqua
  • 120 g di olio evo di buona qualità
  • 10 g di sale

Come fare i tarallini di semola

Uso sempre il bimby per impastare, naturalmente andrà bene qualsiasi planetaria,robot e persino a mano.

Mettete nel boccale il vino e l’acqua, l’olio e il lievito (se utilizzate gli esuberi) e fate sciogliere bene mescolando.

Aggiungete la farina man mano che impastate, aspettate che il panetto inizia a prendere consistenza e unite il bicarbonato (se non avete usato esuberi di lievito) ed infine anche il sale, lasciate impastare a lungo affinché il sale si sciolga bene tutto.

Fate una bella palla e lasciatela riposare 1 ora a temperatura ambiente coperta da pellicola.

Trascorso questo tempo, possiamo iniziare a formare i taralli, con un tarocco o un coltello, tagliate porzioni di impasto a bastoncino, allungateli con delicatezza senza schiacciare troppo, dividetelo in 3 o 4 parti, dipende da quanto volete farli grandi.

Scegliete un canovaccio vecchio per appoggiare i tarallini formati perché si macchierà tantissimo di olio.

Lasciateli asciugare un’ora sul canovaccio quindi e portate a bollore una grande pentola con dell’acqua.

Potete tranquillamente saltare l’opzione della bollitura e dopo averli fatti asciugare passare direttamente alla cottura in forno, soltanto che otterrete un tarallino semplice e non friabile e lucido come quelli che vedete nella foto di presentazione.

Immergete i taralli nell’acqua bollente e tirateli fuori con una schiumarola e appena salgono a galla, lasciateli asciugare ancora un’oretta sul canovaccio.

Disponeteli sulla teglia antiaderente e infornate in forno ben caldo a 200° ventilato per 20 minuti, tenete lo sportello leggermente aperto a spiffero per gli ultimi 10 minuti di cottura e aspettate che abbiano preso il loro caratteristico colore dorato.

Sono strepitosi! …e sopratutto,sappiamo cosa c’è dentro!

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