La farina di Tumminia o Timilia

Ultimamente dalle mie parti è scoppiata la mania del pane fatto con la farina di Tumminia (o Timilia), una farina integrale dal basso contenuto di glutine (ma comunque non adatta ai Celiachi) adatta per la panificazione , nonostante questo, viene utilizzata anche per pasta e biscotti.
Il grano di Tumminia veniva coltivato già nell’antica Grecia, ed ha origini antiche, persino Goethe ne parla nel suo libro “Viaggio in Sicilia” del 1787 .
La particolarità del grano di Timilia è quella di non aver bisogno di  eccessiva acqua, anzi predilige i climi molto taldi per questo era molto facile trovarla Sicilia ma anche in Spagna, Portogallo e nei paesi Nord Africani. La farina viene prodotta dal lento sfregamento delle macine in pietra . ma pian piano la richiesta è diminuita e questa tipologia di farina si stava estinguendo. Negli ultimi anni però è stata rivalutata e sta diventando un prodotto sempre meno di nicchia.
Trovarla comunque non è semplicissimo quindi vi darò un paio di recapiti per trovarla a Palermo ma anche ordinarla online.
Il suo utilizzo deve essere al 30% di farina di Tumminia e il 70% di farina di grano duro

Se siete di Palermo potete trovarla al panificio Ottavio Guccione in via G. Federico Pipitone,63- tel 091301821. Qui la potrete trovare sia pura che già  mischiata

Online ho trovato questo sito http://www.nicnatura.it/prodotti/scheda.asp?idp=329

Ecco alcune ricette (clicca sulle fotografie per accedere alle ricette)

pane di tumminia
Pagnotta
Panini alle olive con farina di tumminia
Panini alle olive con farina di tumminia

 

Pubblicato da ilmandorloinfioreblog

Mi chiamo Valentina Modica. Sono nata a Palermo il 22 maggio 1984 ma vivo a Milano da sei anni. Ho sempre amato l’arte e per questo ho deciso di diplomarmi al liceo artistico e successivamente di addentrarmi nel mondo della grafica pubblicitaria e della grafica web. Al termine degli studi ho intrapreso vari lavori, nei settori più disparati e distanti dalla mia formazione. Col tempo una mia grande e viscerale passione, ha cominciato a farsi spazio nella mia vita: la cucina. Da piccola cucinavo spesso con mia madre e guardavo incantata mia zia preparare moltissime leccornie nel suo ristorante. Della cucina della nonna ho, invece, sempre amato i profumi e i sapori della tradizione. Non so cosa, della cucina, mi attira e coinvolge tanto: forse il conforto quasi consolatorio che offre il profumo di una torta, forse, invece, la sensazione di benessere che si prova nell’offrire qualcosa di preparato con le proprio mani, forse ancora quell’atmosfera magica e misteriosa che fa sì che pesando, dosando, mescolando semplici ingredienti si potesse creare dolci o pani sontuosi, ma più probabilmente è la gestualità, paziente o decisa, a seconda delle circostante, che mi ha attirato. Amo il girare lento e ipnotico del cucchiaio di legno nella ciotola fino a quando burro e zucchero prendono consistenza amalgamandosi completamente; Amo misurare con il mestolo piccole porzioni di impasto da versarlo nelle cocotte. Amo vedere la pasta che abbraccia il suo condimento. Amo il lento sobbollire del sugo nella pentola di terracotta. Amo l’attesa trepidante dello sfornare un souffle. Da circa dieci anni ho un quaderno di ricette scritte a mano che comprendono molte mie ricette e altre ricette trascritte dal ricettario di mia madre. Un giorno ho deciso di copiate tutto al pc, da qui è nata l’idea del blog per condividere con altre persone le mie esperienze di cucina. Quando una notte di Luglio ho creato, quasi per gioco, "Mandorlo In Fiore Blog” non pensavo che avrei conosciuto così tante persone con cui confrontarmi e da cui imparare. La cucina è anche e soprattutto questo: convivialità, insegnamento e soprattutto, apprendimento e apertura nei confronti di culture e tradizioni diverse.