Panini alle olive con farina di Tumminia

Presa dal desiderio di usare il mio nuovo acquisto, ovvero la farina di Tumminia, ho deciso di cimentarmi in vari tipi di pane. Dopo la pagnotta ho pensato di fare i panini alle olive verdi, e non potete sapere che buoni che sono. Come detto in articoli precedenti (cliccate qui se volete approfondire l’argomento “farina di Tumminia) questo tipo di farina deve essere miscelata, quindi 30% di farina di tumminia 70% di farina di grano duro.

Panini alle olive con farina di tumminia
Panini alle olive con farina di tumminia

Tempo ri preparazione: 4 ore

Ingredienti:

  • 300g di farina di Tumminia (se non l’avete comperata già miscelata)
  • 700g di farina di grano duro
  • 200g di olive verdi prive di nocciolo
  • 60g olio di oliva
  • 15g sale
  • 1 cucchiaino di zucchero
  • 25g di lievito di birra
  • 600 ml di acqua

 

Preparazione:

  1. In un bicchiere di acqua versate parte dei 600 ml di acqua e scaldatela appena fino a farla diventare tiepida (non calda, mi raccomando) e scioglietevi dentro il lievito e lo zucchero.
  2. In una ciotola ampia mettete le due farine (sempre che non l’abbiate già comprata miscelata) e unite l’acqua  del bicchiere.
  3. Impastate versando poco a poco il resto dell’acqua.
  4. Aggiungete il sale e l’olio, continuate ad impastare per 5 minuti fino a quando non otterrete un impasto omogeneo.
  5. Finito di impastare dovete coprire l’impasto con uno strofinaccio ed un plaid, quindi fate riposare per un’ora circa.
  6. Trascorsa l’ora bisogna rompere la lievitazione ed aggiungere le olive impastando nuovamente il composto per un paio di minuti amalgamando bene olive e impasto.
  7. Ponete nuovamente a lievitare sotto lo strofinaccio ed il plaid ancora per un’ora.
  8. Finita la seconda lievitazione date una forma prendete piccoli pezzi di impasto e disponeteli su una teglia foderata di carta forno creando piccole pagnottine.
  9. Lasciate lievitare ancora coperte per altri 40 minuti.
  10. Preriscaldate il forno a 200°, infornate i panini per 30-40 minuti, fino a quando  non avranno assunto un colore dorato/scuro.

Pubblicato da ilmandorloinfioreblog

Mi chiamo Valentina Modica. Sono nata a Palermo il 22 maggio 1984 ma vivo a Milano da sei anni. Ho sempre amato l’arte e per questo ho deciso di diplomarmi al liceo artistico e successivamente di addentrarmi nel mondo della grafica pubblicitaria e della grafica web. Al termine degli studi ho intrapreso vari lavori, nei settori più disparati e distanti dalla mia formazione. Col tempo una mia grande e viscerale passione, ha cominciato a farsi spazio nella mia vita: la cucina. Da piccola cucinavo spesso con mia madre e guardavo incantata mia zia preparare moltissime leccornie nel suo ristorante. Della cucina della nonna ho, invece, sempre amato i profumi e i sapori della tradizione. Non so cosa, della cucina, mi attira e coinvolge tanto: forse il conforto quasi consolatorio che offre il profumo di una torta, forse, invece, la sensazione di benessere che si prova nell’offrire qualcosa di preparato con le proprio mani, forse ancora quell’atmosfera magica e misteriosa che fa sì che pesando, dosando, mescolando semplici ingredienti si potesse creare dolci o pani sontuosi, ma più probabilmente è la gestualità, paziente o decisa, a seconda delle circostante, che mi ha attirato. Amo il girare lento e ipnotico del cucchiaio di legno nella ciotola fino a quando burro e zucchero prendono consistenza amalgamandosi completamente; Amo misurare con il mestolo piccole porzioni di impasto da versarlo nelle cocotte. Amo vedere la pasta che abbraccia il suo condimento. Amo il lento sobbollire del sugo nella pentola di terracotta. Amo l’attesa trepidante dello sfornare un souffle. Da circa dieci anni ho un quaderno di ricette scritte a mano che comprendono molte mie ricette e altre ricette trascritte dal ricettario di mia madre. Un giorno ho deciso di copiate tutto al pc, da qui è nata l’idea del blog per condividere con altre persone le mie esperienze di cucina. Quando una notte di Luglio ho creato, quasi per gioco, "Mandorlo In Fiore Blog” non pensavo che avrei conosciuto così tante persone con cui confrontarmi e da cui imparare. La cucina è anche e soprattutto questo: convivialità, insegnamento e soprattutto, apprendimento e apertura nei confronti di culture e tradizioni diverse.