dicevano che doveva piovere nel week-end, ma niente…sono rimasta un po’ delusa in effetti, ma mi ero ripromessa di cucinare qualcosa, visto che il forno è un po’ che non lo accendo. di necessità virtù, si dice, quindi mi ero data a ricette fresche, ricette veloci o ricette base, che non prevedevano l’uso di infernali attrezzi roventi.
che poi dovete sapere che il mio forno è l’anticamera dell’inferno. non è un forno normale, a partire dalle dimensioni. è profondo 90 cm e largo 80, quindi credo che possiate intuire la quantità di calore che possa generare e condurre nell’aria.
come se non bastasse è a gas, a fiamma diretta. per fiamma diretta intendo che ha 4 file di fiamme libere che possono essere scorte attraverso una pensantissima lastra di ghisa bucherellata che vi poggia sopra e serve per diffondere il calore in tutto il forno (non si sto a dire quando pesa!). e se non bastasse ancora ha delle simpaticissime bocchette di fuoriuscita del calore e dal vapore che contribuiscono a espandere per bene il calore in tutta la stanza. e se ancora non siete contenti vi dirò che è anche corredato da 6 bellissimi fuochi industriali, spesso accesi. ah e dimenticavo, è tutto in acciaio, sopra, sotto, dietro, davanti, quindi se per sbaglio ti appoggi nel posto sbagliato quando è acceso, tipo lo sportello, son guai! e non solo, avere lo sportello di acciaio porta un altro piccolissimo problema, ossia NON SAPERE MAI COSA DIAVOLO STA SUCCEDENDO LI’ DENTROOOO! quindi ogni dolce è un po’ un terno al lotto, mi meraviglio ancora di me stessa, di non averne bruciato ancora nessuno!
devo dirvi del panico che a volte provo quando comincio a sentire un certo odorino, ma magari i 25 minuti per aprirlo non sono ancora passati, e comincio a domandarmi se è tutto ok. se magari è qualche goccio di impasto che è fuoriuscito e sta bruciando in solitaria, se una goccia d’olio di qualche arrosto precedente rimasta lì è la colpevole di questo “abbruciatticcio”, se magari mi sono scordata un pentola/teglia vuota dentro (sì perchè mi è successo anche quello, pure una placca con tanto di carta da forno che non vi dico come m’è uscita carbonizzata dopo 3-4 cicli di cottura, visto che il forno è cosi profondo e ci devi entrare dentro tipo hansel e gretel per vedere fino in fondo), e allora mi faccio mille mila domande, dubbiosa se aprire o no rischiando di vedersi afflosciare il tutto, quindi resisto fino allo scadere del tempo minimo di apertura, annusando l’aria in cerca di inizi sulla provenienza dell’odore, e infine non so dirvi il sollievo ogni volta che apro e vedo che è tutto in ordine e non mi è esploso/bruciato/carbonizzato/evaso/fuoriuscito niente….fiuh…
vita da pasticceri…
ok oggi mi sono lasciata trasportare dalle chiacchiere, e vi ho parlato poco del dolce, perchè il plumcake ricotta e mele alla fine parla da sè. è un plumcake classico quindi burroso, morbido, che si scioglie in bocca. in più abbiamo anche la ricotta e la maizena che contribuiscono a questo effetto di sofficezza globale.
la mele disposte sopra, e cosparse di zucchero, in cottura caramelleranno, e doneranno un aspetto delizioso al plumcake (quando l’ho sformato, credevate che non ce l’avrei fatta eh? ho pensato che sembrasse un tronchetto di legno con tutte le venature XD) ma anche un sferzata di dolcezza in più visto che il sapore della base è abbastanza neutro, non troppo dolce. lo zucchero di canna infatti dolcifica ma in maniera più blanda rispetto allo zucchero semolato, e ha una nota di miele che è davvero piacevole.
Ingredienti per il plumcake ricotta e mele (10 porzioni circa):
- 250 gr di ricotta
- 4 uova
- 300 gr di farina
- 120 gr di maizena
- 250 gr zucchero di canna chiaro e fine (questo che è diverso dal demerara)
- 2 mele gialle grandi
- 200 gr di burro
- limone
- 1 bustina di lievito
Procedimento:
Montare il burro a temperatura ambiente assieme allo zucchero di canna fino ad ottenere una crema liscia (lo zucchero di canna seppur fine è sempre + granuloso del semolato, quindi non si scioglierà del tutto).
In una ciotola a parte sbattere le uova e unirle a filo mano mano che vengono incorporate dall’impasto. Unire anche la ricotta e la scorza del limone.
Setacciare assieme maizena, farina e lievito e aggiungerle al composto a cucchiaiate, mescolando poco e a velocità minima per non fare sviluppare il glutine.
Versare il composto in uno stampo da plumcake precedentemente imburrato e infarinato, riempendolo fino a 3/4, il plumcake lieviterà parecchio.
Prendere le mele, sbucciarle e dividerle in 4. Di ogni spicchio fare 3/4 fettine e disporle sulla superficie della torta, conficcandole dentro l’impasto e creando il disegno che più vi piace (vedere foto, io ho creato un disegno astratto, ma potete fare due file ben allineate).
Cospargere con ABBONDANTE zucchero di canna che farà caramellare le mele, e mettere in forno preriscaldato a 180°, per circa 40/50 minuti. Il tempo di cottura dipende molto dal forno e dal tipo di teglia che avete, io uso quelle in ceramica spessa e impiegano molto tempo, se usate il silicone o alluminio sicuramente impiegherete di meno.
Comunque fate la prova dello stecchino, soprattutto al centro, nella cupola che è la zona più critica.
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