Tempo di vendemmia e allora parliamo di Uva

 

L’uva è uno dei frutti più antichi nella storia dell’umanità, lo testimonia il ritrovamento di alcune impronte di foglie di vite rinvenute in strati di tufo che si ipotizza che possano risalire al paleocenico, cioè a circa 55 milioni di anni fa.  Altre tracce fossili ne farebbero risalire le origini a 140 milioni di anni fa, nel Cretaceo.

Nonostante la storicità, le prime coltivazioni risalgono a 10/12 mila anni fa, quando le popolazioni divennero stanziali.

Gli Antichi Egizi furono tra i primi a scoprire che da questo frutto poteva essere ricavato il vino, una pratica talmente consolidata già all’epoca che nelle anfore in cui lo riponevano, veniva riportata la zona di provenienza dell’uva e l’anno di produzione.

In Italia la viticoltura è iniziata ipoteticamente nel X secolo a.C. in Emilia, poi si diffuse in Sicilia, in Campania e nella pianura Padana.

Ne esistono numerose varietà distinte in due diverse categorie:

– uva da tavola o da vinificazione

– uva bianca e uva nera/rossa

Vediamo alcune varietà di uva da tavola:

Bianca:

Victoria:matura in anticipo rispetto alle altre varietà, presenta acini grandi, di colore giallo con sfumature verdi.

Pizzuttello bianco: una delle più antiche in Italia, la si trova soprattutto in Puglia e Sicilia. Matura a fine settembre e presenta un acino allungato, molto dolce e succoso.

Regina: acini molto grossi con buccia spessa e riflessi dorati

Melissa: viene raccolta già a fine agosto, acino dalla forma allungata, senza semi e dal grande aroma

Sultanina: la si può trovare in tutto il bacino Mediterraneo, matura verso la fine di settembre presentando acini piccoli privi semi. Essendo molto zuccherina viene spesso impiegata nella produzione di uva passa.

Rossa:

Apulia Rose: priva di semi, ottenuta grazie a delle ricerche in Puglia. Presenta acini molto grandi di colore rosso acceso.

Scarlotta Seedless: matura tardi rispetto al resto dell’uva, acini con forma allungata di medie dimensioni, senza semi e di colore rosso intenso, presenta un gusto leggermente acidulo.

Nera:

Cardinal: matura già ad inizio agosto, in Italia viene coltivata soprattutto in Abruzzo, presenta acini di medie dimensioni e con polpa croccante.

Autumn Royal: la si può trovare da settembre a novembre, acini di colore intenso, polpa soda e priva di semi.

 Vediamo ora alcuni vitigni:

– Glera : vitigno autoctono del Nord Italia (Veneto soprattutto),  presenta acini bianchi con i quali si produce un vino leggermente frizzante, il Prosecco DOC o DOCG. Recentemente i luoghi di produzione, in special modo le colline di Valdobbiadene (TV), hanno ricevuto il riconoscimento di Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO.

Gewürztraminer: vitigno molto diffuso in Trentino Alto Adige, presenta acini con buccia rosa, produce vino asprigno, corposo e dal profumo inebriante.

Pinot Grigio: diffuso soprattutto in Friuli, produce un vino bianco con elevata acidità mentre in Lombardia viene utilizzato per produrre spumante.

Pinot Nero: diffuso nel Nord-Est e in Lombardia, presenta acini scuri.

Sangiovese: diffuso soprattutto in Centro Italia, presenta acini rossi dai quali viene prodotto un vino con un buon livello tannico e acido. Molto diffuso in Umbria e nelle Marche, dove costituisce la base del Rosso Piceno.

Lambrusco: diffuso soprattutto nelle province di Modena e Reggio Emilia, viene coltivato anche in Basilicata, Trentino e Piemonte. Produce un vino vivace e non predisposto all’invecchiamento.

Primitivo: molto diffuso in Puglia, presenta acini scuri e produce un vino dal colore intenso, strutturato e di elevata gradazione alcolica.

Malvasia: molto diffuso in gran parte dell’Italia. Presenta acini bianchi o rossi, producendo vini secchi o dolci. La Malvasia Bianca di Chianti è coltivata in Toscana e si presta alla produzione del Vin Santo. In Piemonte invece si può trovare la Malvasia dolce di colore scuro mentre in Sicilia, troviamo la Malvasia bianca dolce.

Zibibbo: viene chiamato anche Moscato di Alessandria, di importazione araba, produce un vino molto aromatico con una gradazione alcolica che varia dai 12,5 ai 23 gradi.

 Proprietà:

Questo frutto ha importanti proprietà benefiche per l’organismo, svolge infatti un’azione antinfiammatoria, antibatterica, diuretica e antiossidante.

Al suo interno possiamo trovare vitamina A, gruppo B e C, e minerali come calcio, ferro, fosforo, magnesio, rame e potassio.

Stimola le funzioni intestinali, grazie alle fibre contenute nella buccia e le sostanze nella polpa. L’uva è diuretica e disintossicante grazie al potassio, molto utile per depurarsi.

Svolge un’azione preventiva, fortificando i vasi sanguigni e proteggendoli da malattie degenerative.

Gli effetti antinfiammatori di questo frutto fanno si che sia utile per alleviare i sintomi delle allergie, come rinorrea, lacrimazione e orticaria.

Aiuta a combattere il morbo di Alzheimer e in menopausa aiuta ad alleviare gli sbalzi d’umore e le vampate di calore.

Molto utile per le donne in gravidanza e in fase di allattamento, per chi ha il metabolismo lento e per la cura della pelle, soprattutto per combattere eczemi, punti neri e altre impurità.

 Curiosità:

L’uva è uno dei frutti più calorici, ed è usata come dolcificante, tanto che si può sostituire allo zucchero in molte ricette (fate caso all’etichetta di alcune marmellate).

Nella buccia si trova il “lievito vinario”, un microorganismo responsabile della gradazione alcolica del vino. Quando vengono pigiati gli acini, ha inizio il processo di fermentazione.

Se volete far lievitare meglio un impasto, basterà mettere affianco alla massa in lievitazione una ciotola con degli acini d’uva schiacciati, vedrete la magia.

Non solo gli acini sono commestibili, ma anche le foglie, tanto che vengono spesso usate nella cucina Libanese e Greca per cuocere al vapore riso e carne.

 La vendemmia:

La vendemmia è il periodo di raccolta dell’uva dalla vite e va da fine agosto a inizio novembre, a seconda della maturazione delle diverse varietà di uva. Può essere fatta a mano o a macchina, a seconda del tipo di vigneto e del vino che si vuole produrre. La raccolta a mano viene fatta per i vini più pregiati (come il Prosecco DOC o DOCG), richiede più tempo, più persone ma è più accurata determinando un prezzo del vino più alto.

Per molte persone la vendemmia è un rituale, un momento di comunione dove uomini, donne, bambini, si riuniscono, e tutti insieme lavorano con lo stesso obiettivo. Una tradizione che va avanti da decenni in molte famiglie che si conclude a fine giornata, di intenso lavoro nel vigneto, con una festa tutti insieme consumando un pasto della tradizione sano e genuino, con la consapevolezza di aver contribuito nel creare un vino straordinario.

Mi raccomando, se andate ad aiutare qualcuno nella vendemmia, ricordatevi di portare le forbici da potatura, quelle spariscono sempre!