Loredan Gasparini: l’eccellenza di Volpago del Montello (Tv)

Il Montello è un sistema montuoso nella provincia di Treviso che si estende da Nervesa della Battaglia, Montebelluna a Crocetta del Montello. Ai piedi delle colline del Montello, a Volpago del Montello, troviamo l’azienda Loredan Gasparini. In passato l’area è stata sia zona di passaggio che punto di riferimento dell’Arsenale della Repubblica della Serenissima, un territorio ricco di storia e arte.

La cantina si trova in una casa colonica immersa nei 47 ettari di vigneti a bacca rossa, in una zona racchiusa nella natura selvaggia del Montello, indescrivibile la quiete che si vive appena si entra.

Nicoletta ci accoglie con estrema gentilezza e ci racconta la storia della cantina e dell’area di Venegazzù. L’azienda è stata fondata dal Conte Loredan, un conte ricordato per la sua curiosità e per la sua voglia di sperimentare. Durante la guerra si recò a Bordeaux e si innamorò del taglio bordolese. Studiando Bordeaux capì che vi erano analogie tra il suo territorio e il territorio di Bordeaux e portò con sé delle barbatelle: da zona prevalentemente di vino sfuso, Venegazzù divenne zona di vino in bottiglia.

L’azienda conta anche 23 ettari di vigneti nella zona del Prosecco Superiore Asolo DOCG, precisamente nel Comune di Giavera del Montello, dove troviamo un’ottima esposizione al sole e terreni ricchi di ferro.

In particolare Nicoletta racconta l’importanza del terreno della zona, il “Ferreto”, un terreno rosso con conformazione argillosa in superficie e ghiaiosa drenante del terreno.

(Voglio fare un piccola parentesi, la Cantina Loredan Gasparini ha una proprietà anche nella zona del Collio)

Proseguiamo la visita all’interno: un ambiente favoloso travato, dove ogni angolo racconta la storia della cantina e dei premi internazionali che ha ricevuto.

Chiedo a Nicoletta di visitare la barricaia, dal momento che avevo visto qualche foto online e ne ero rimasta affascinata. Così è stato! Qui il vino letteralmente riposa, un luogo che sembra portarti in un’altra dimensione.

Arriviamo nella sala di degustazione studiata personalmente da Nicoletta (è un’architetto) e iniziamo ad assaggiare i loro fantastici vini:

Partiamo da “Monti” DOCG ASOLO PROSECCO SUPERIORE Extra Brut 2016, rifermentazione in bottiglia, stesso vigneto della “Cuvée Indigena” ma due prodotti diversi. Sosta per circa un anno sui lieviti. Al naso riconosciamo subito una nota di mineralità spiccata accompagnata da una mandorla dolce. Al palato ritroviamo le parti dure, la mineralità e la sapidità chiudendo così un fantastico sorso pieno.

Secondo assaggio “Cuvée Indigena” DOCG ASOLO PROSECCO SUPERIORE 2016 un Extra Dry che proviene da vecchi cloni di Prosecco e viene svolta una fermentazione in autoclave a bassa temperatura per 12 mesi usando solo i lieviti indigeni (no lieviti e zuccheri aggiunti). Perlage fine, profumi di ananas, pera, fiori bianchi, un buona persistenza e avvolgenza in bocca, molto particolare la nota piacevolmente sapida.

Passiamo ora alla selezione dei loro vini rossi:

Iniziamo con il Malbec  IGT Colli Trevigiani Malbech, 2016. Vinificazione in vasche d’acciaio, rosso rubino trasparente, sorprende al naso la nota speziata di pepe nero, con frutta a bacca rossa. Il palato è piacevole e scorrevole, di facile beva, semplice ed elegante. Ottimo per un aperitivo (ma non solo!), personalmente lo abbinerei a dei funghi impanati.

Passiamo così al Cabernet Sauvignon DOC MONTELLO 2015, rubino con riflessi granati, la nota erbacea affascina al naso, sentori di frutta rossa come la ciliegia e una nota speziata è delicatissima, data da un affinamento del 50% in botti grandi di rovere e 50 % in acciaio; in bocca un equilibrio perfetto tra le note morbide e dure.

“Falconera” IGT COLLI TREVIGIANI MERLOT Merlot 100%, 2014. 18 mesi in rovere di slavonia, questa permanenza dona una nota di tabacco, talco e una nota balsamica. In bocca è morbido ma con una  freschezza alquanto piacevole.

Concludiamo la nostra degustazione con il favoloso “Capo di Stato” 2013, granato pieno. Un profumo elegante di pepe nero, tabacco, cocco e una nota balsamica stupenda. Al palato secco, caldo, morbido, tannino elegante e setoso, una spalla acida invidiabile. Persistente. Uno dei miei vini preferiti. 36 i mesi di maturazione in grandi botti di rovere. Vigneti impiantati nel 1946 a Venegazzù, uve Cabernet Sauvignon, Merlot, Cabernet Franc e Malbec di vecchi cloni.

Questo vino ha una storia racchiusa in sé: vi riporto quanto scritto nel sito della cantina:

“Creato dal Conte Loredan come un “Venegazzù Superiore” al “Riserva della Casa”, venne spesso utilizzato in occasioni speciali nella città di Venezia, tanto che negli anni ‘60 annovera tra i suoi estimatori vari Capi di Stato ai quali deve così il suo nome.” A Venezia, nel 1967 presso l’Hotel Gritti a De Gaulle venne servito il vino del Conte Loredan Gasparini. Il capo di stato chiese chi fosse il produttore di quel Bordeaux, facendo una gaffe, in realtà era il vino del Conte Loredan Gasparini della zona di Venegazzù, per questo il suo nome.

Etichetta disegnata inizialmente in versione femminile e in versione maschile dall’artista padovano Zancanaro. Ora in commercio è presente solo la versione maschile (quella femminile venne censurata).

Ringrazio nuovamente Nicoletta per la disponibilità, la gentilezza e la cordialità dimostratami durante la visita e la degustazione, sperando di incontrare anche Giancarlo e Lorenzo Palla in un prossimo futuro!

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