Il Fico d’India

Fico d’India, il suo nome può trarre in inganno riguardo le sue origini, infatti contrariamente a come si può pensare, proviene dal Messico e fu Cristoforo Colomba a scoprirlo, e proprio a lui dobbiamo il suo nome, dato che era convinto di aver scoperto le Indie, quando invece sappiamo benissimo che approdò nelle Americhe.

C’è però un’altra scuola di pensiero, e prevede che questo frutto sia stato scoperto nell’827 dai Saraceni che successivamente lo importarono in Sicilia, più precisamente a Mazara.

Molti anni fa, il fico veniva considerato un alimento molto prezioso che veniva consumato al mattino, all’inizio della giornata lavorativa del contadino, soprattutto durante il periodo della vendemmia.

Per molto tempo, questa pianta è stata il simbolo della tradizione Azteca, tanto che divenne il simbolo del paese e appare ancora oggi nella bandiera del Messico.

In Sicilia, questa pianta nasce spontaneamente su terreni sabbiosi, richiede poca cura e resiste molto bene alla siccità. Lo si può trovare dal mese di agosto fino a natale e con varietà diverse come: “Sulfarina”, “Sanguigna”, “Muscarella” e “Moscateddo”.

Questa regione d’Italia è la seconda produttrice al mondo, dopo il paese d’origine del frutto.

Proprietà:

Questi frutti sono molto dissetanti e hanno un grande potere energizzante in grado di aiutarci ad affrontare al meglio i mesi freddi!

Grazie all’elevata presenza di fibre, contribuiscono al buon funzionamento dell’apparato digerente e tengono sotto controllo colesterolo e glicemia, ragion per cui sono molto utili nelle diete dimagranti o sportive.

Al suo interno possiamo trovare vitamina A, gruppo B e vitamina C, oltre a minerali come calcio, ferro, magnesio, potassio e sodio. I semi invece sono ricchi di fosforo e zinco.

Controindicazioni:

Per chi soffre di diverticolite ne è sconsigliato il consumo ed è comunque consigliato a tutti di non eccedere nelle dosi, come per ogni cosa d’altronde.

Si sconsiglia inoltre di farne uso durante la gravidanza e l’allattamento, in quanto risultano non molto sicuri per il bambino.

Curiosità:

Dalle pale viene estratta la fibra che viene utilizzata per realizzare complementi d’arredo e addirittura mobili, infatti un’azienda del Salento ha brevettato il metodo per estrarre, essiccare e lavorare la fibra per questo scopo.

La raccolta del frutto avviene nelle prime ore del mattino quando le spine sono ancora chiuse e non appena viene tolto dalla pianta viene immerso in un secchio d’acqua così da far espellere le spine.