Quando a primavera a Londra le temperature notturne non superano i 2 gradi e le massime variano tra gli 11 e 12, però poi dopo mesi di pioggia e cielo cupo, vedi il sole apparire come un miraggio e tu corri ad indossare subito il tuo costume da bagno:
<<Mamma ma lo sai quanti gradi ci sono? Solo 11°!!>>
<< E allora?>>
Ti viene in mente la tua Italia.
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Mentre tu rincorri anche un timido raggio di sole tra le nuvole pazze di Londra, sui Socials alcuni dei tuoi amici siciliani iniziano a condividere dal bel paese le loro prime foto in costume da bagno, altri pubblicano gli estratti meteo del loro apparecchio mobile che segnano temperature prossime ai 20 gradi e qualcun’altro, quà e là, appare già in abiti caratteristici della bella stagione talvolta persino smanicati.
A quel punto chiederti che ci fai a Londra è inevitabile.
Pensare di rientrare in Italia è un pensiero che torna ogni anno come un uccello migratore. E’ lo scotto che un’emigrato deve pagare per aver lasciato il proprio paese.
Non c’è niente da fare. Pensandoci bene tra emigrato ed esiliato c’è poca differenza se non il fatto che al primo non viene vietato il diritto di tornare a far visita al proprio paese. Tuttavia la realtà lavorativa in Italia è tale che non si creano i presupposti per un reimpatrio pertanto si crea quella costrizione che toglie la libertà individuale tipica dell’esiliato. Ecco che il gioco è fatto!!
Tornando all’illusione di poter tornare in Italia, che malauguratamente continui a sentire essere casa tua, una serie di pensieri alimentano il tuo desiderio irrefrenabile di fare le valige, impacchettare tutti i tuoi beni e spedirli in Italia.
Ci sono pensieri che incitano a perseguire tale spinta ” del mollo tutto e me ne vado da qui”, Ad esempio il vantaggio di poter stare accanto ai propri familiari non più così giovani, al piacere di uscire la sera a mangiare finalmente una buona pizza in compagnia o allo sperimentare una cena in qualche bel ristorantino sui colli più vicini, nonchè al vantaggio di acquistare nei supermercati i propri cibi preferiti senza impazzire a trovare qualcosa di vagamente commestibile, come ahimè accade spesso negli shop inglesi dove ormai quasi tutto arriva inesporabilmente dalla Cina.
Ovviamente queste non sono le uniche cose positive a cui pensi.
Oltre ai vantaggi a cui ti aggrappi e che vengono pescati dalla mente, addestrata ad acciuffarli dal retrobottega del cervello nello stile del gioco della pesca tipica delle Sagre di paese , i desideri profondi di realizzare tè stesso e i tuoi “sogni legittimi” smettendo di trasloccare ogni 2 anni tra un flat e l’altro di una grande città metropolitana come Londra rincarano la dose del “Torno a casa adesso”.
Quando però la tua coscienza ha il sopravvento sulle fantasticherie che corrono più veloci delle nubi londinesi e riporta la tua riflessione sulla cruda realtà dei fatti, quel bel sorriso illuminato carico di speranza stampato sul tuo volto si spegne. I sogni ad occhi aperti vengono rimpiazzati da quella domanda spietata che riporta tutto nella dimensione reale:
Sì ma in Italia come mi mantengo?
Allora non si può far altro che chiudere Facebook, silenziare per un pò gli amici siciliani e quant’altri condividono la bella primavera soleggiata nei luoghi più amati della nostra terra e accontentarsi di quel che passa Londra nel bene e nel male.
Per questo non resta che la consolazione del tipo:
Almeno qua in fondo posso sopravvivere con dignità.
Però è triste ragazzi, credetemi.
La nostra bella cucina, in particolare per un emigrato, resta la più preziosa consolazione e qui sotto trovate alcune ricette per voi.
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