‘Ndunderi al limone (per Santa Trofimena)

Gli ‘ndunderi al limone sono un piatto dedicato a Santa Trofimena. Si tratta di grossi gnocchi a base di semola e ricotta (un tempo si usava il latte cagliato) che si ritiene siano la più antica delle paste alimentari italiane, risalente all’epoca romana. Gli ‘ndunderi vengono preparati dagli abitanti di Minori, sulla costiera amalfitana, per commemorare Santa Trofimena, patrona del paese.

Secondo l’agiografia ufficiale, Santa Trofimena era nativa di Nisibis, nella Mesopotamia settentrionale, e subì un martirio particolarmente cruento durante la persecuzione di Diocleziano.
Secondo la tradizione, la giovane, in nome della sua fede, rifiutò le nozze con un pagano volute per lei da suo padre, che divenne l’artefice del suo martirio, uccidendola e gettandola in mare o, secondo altre narrazioni, costringendola a tuffarsi, per poi annegare, pur di sfuggirgli. Il suo corpo fu trasportato dalle onde dalla Sicilia (della quale era originaria e dove è conosciuta con il nome di Febronia) fino alle sponde del borgo campano, dove fu eretta una basilica che porta il suo nome.
I minoresi la festeggiano addirittura tre volte all’anno: il 13 luglio, il 5 novembre ed il 27 novembre; in alcune fonti ho letto che si festeggia anche il 27 giugno. Io arrivo giusto in tempo per la ricorrenza del 27 novembre, in cui si ricorda il ritrovamento delle reliquie. Per lei gli abitanti del paese impastano gli ‘ndunderi, che vengono conditi in diversi modi: con un sugo di noci, prezzemolo, aglio, pecorino e olio, oppure con un ragù ben ristretto. Si racconta che un tempo gli uomini di Minori esibissero orgogliosi, durante la processione della Santa, macchie di sugo rosso sulla camicia bianca, testimoniando così di aver onorato come si deve la patrona. Io ho usato il condimento proposto dal libro “Santa Pietanza”, le cui autrici, Lydia Capasso e Giovanna Esposito, consigliano il burro aromatizzato con lo sfusato amalfitano, cioè il limone della costiera amalfitana.

Aggiornamento: l’amico Emanuele Dodeci (che su questa Santa ha scritto un articolo su www.radiospada.org) mi ha fatto presente che Santa Febronia proveniva da Patti (in provincia di Messina) e non è da confondere con Santa Febronia di Roma o di Nisbis. Inoltre, si festeggia il 5 luglio.

Se vi piacciono gli gnocchi, provate anche i pizzicotti di Santa Anatolia!


Video ricetta del giorno

  • DifficoltàBassa
  • CostoEconomico
  • Tempo di preparazione20 Minuti
  • Tempo di cottura5 Minuti
  • Porzioni4 persone
  • Metodo di cotturaFornello
  • CucinaItaliana
555,61 Kcal
calorie per porzione
Info Chiudi
  • Energia 555,61 (Kcal)
  • Carboidrati 55,83 (g) di cui Zuccheri 4,08 (g)
  • Proteine 17,95 (g)
  • Grassi 28,65 (g) di cui saturi 18,21 (g)di cui insaturi 9,68 (g)
  • Fibre 1,91 (g)
  • Sodio 195,71 (mg)

Valori indicativi per una porzione di 200 g elaborati in modo automatizzato a partire dalle informazioni nutrizionali disponibili sui database CREA* e FoodData Central**. Non è un consiglio alimentare e/o nutrizionale.

* CREA Centro di ricerca Alimenti e Nutrizione: https://www.crea.gov.it/alimenti-e-nutrizione https://www.alimentinutrizione.it ** U.S. Department of Agriculture, Agricultural Research Service. FoodData Central, 2019. https://fdc.nal.usda.gov

Per gli gnocchi

  • 350 gricotta vaccina (sgocciolata)
  • 300 gsemola rimacinata di grano duro (la dose è indicativa, perché dipende dalla consistenza della ricotta)
  • 1uovo
  • 2 cucchiaiparmigiano grattugiato
  • 2limoni (scorza grattugiata)
  • 1 pizzicosale

Per condire

  • q.b.burro
  • 2limoni (scorza grattugiata)

Strumenti

  • 1 Coltello
  • 1 Forchetta
  • 1 Pentola
  • 1 Padella
  • 1 Schiumarola

Preparazione

  1. Per preparare gli ‘ndunderi al limone, per prima cosa impastate tutti gli ingredienti sulla spianatoia fino ad ottenere un composto liscio e omogeneo.

    Poi formate dei serpentelli spessi circa 2 cm e tagliateli a tocchetti di 3-4 cm.

    A questo punto, andrebbero passati su un pettine rigato ma io non ce l’ho, quindi ho usato una forchetta e li ho incavati leggermente.

    Ora disponeteli su un canovaccio spolverizzato di semola.

    Poi cuocete gli ‘ndunderi in acqua bollente salata, scolandoli con una schiumarola quando verranno a galla (ci vorranno 3-4 minuti).

    La ricetta originale diceva di sciogliere il burro con la scorza di limone a bagnomaria ma io l’ho fuso semplicemente in una padella.

    Infine, condite gli ‘ndunderi con il burro aromatizzato.

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