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Cari Lellini,
Sono in viaggio verso il Piemonte. Per lavoro mi capita di andarci spesso, ed ogni volta è una sorpresa. Oltre alla meravigliosa aria che si respira, che ti regala calore anche quando è freddo è una terra ricca di emozioni e di cose buone. Cosa da vedere, da vivere e anche cose da bere e da mangiare.

Non mi soffermo a parlare dei vini perché sapete che la terra del barolo e compagnia non delude mai, ma considerato che dobbiamo occuparci anche del cibo spero questa volta di riuscire a carpire qualche segreto della terra ai piedi dei monti! Ho sempre mangiato benissimo, ma ricordo con piacere e anche una certa goduria un ristorantino al centro di Ivrea che mi sorprese particolarmente, la Trattoria Monferrato. Eravamo al ridosso del Carnevale e la graziosa cittadina si preparava alla classica battaglia delle arance che raduna tantissimi turisti, io ero li sempre per lavoro. L’ingresso era abbastanza retró e appena entrati ci siamo accorti che non c’era nessuno, cosa giustificata dal fatto che era un martedì di inizio febbraio probabilmente. Ci ha accolti prontamente un buffo signore alto e magro che sembrava uscito da una favola, non so spiegarvi esattamente il perché, ma aveva uno strano modo di parlare e di muoversi, sembrava provenisse da chissà quale parte del mondo. In quella zona del Piemonte si usa mangiare molti piccoli antipasti e snobbare i primi per poi dedicarsi con più appetito ai secondi. Ci suggerì quindi di iniziare con una serie di antipasti. Ci portò di volta in volta dei piccoli piattini con tantissime cose sfiziose, le più curiose delle quali furono quelle a base di amaretto, una sfoglia di cipolla ripiena all’amaretto e amaretto fritto. Il primo riportava aromi contrastanti che sinceramente non ho gradito mentre il secondo era davvero squisito e considerando che era l’ultima portata ne ho fatto un dolce bello e buono! Sicuramente non sono questi i piatti che vorrei ripetere perché non saprei nemmeno dove trovare a Roma quegli amaretti, però ce ne sono altri che mi hanno davvero stupita, tipo i peperoni con la bagnacauda oppure la polenta col gorgonzola, ma anche lì c’è il problema degli ingredienti, il gorgonzola per esempio non era quello che siamo abituati a mangiare ma era molto più delicato, tuttavia penso questo sia un problema risolvibile! Non so oggi se tornerò in quel posto o mangerò da qualche altra parte, ma sarà molto diverso questa volta, e il mio palato fungerà da detective per carpire tutti i segreti e gli ingredienti di queste specialità!

Restate collegati quindi …