Eleonora GalassoEleonora Galasso

Finalmente riesco a comunicarvi il giudice di questo secondo contest che ho organizzato con pazienza cercando di dare ad ogni particolare la sua giusta posizione.

Cercare un giudice per un contest non è una cosa facile, sebbene possa sembrare semplice cercare qualcuno che ne capisca di cibo e metterlo lì a fargli decretare i vincitori di un concorso, questa è un’operazione invece che richiede un bel po’ di meticolosità.

Oggi voglio parlarvi di una persona che di cucina non solo ne capisce, ma “la capisce”, ne conosce il linguaggio e le risposte, ne conosce l’anima e le sue sfumature, e soprattutto la interpreta per renderla esattamente quella che è sempre stata, e non quella che ultimamente in troppi cercano di farla diventare. La cucina non è uno spettacolo, non è un pupazzo alla mercè di chi decide di volerci provare come se fosse una bella donna o un bell’uomo, la cucina ha una storia, un divenire e un avvenire che vanno rispettati. Chi mi legge sa bene come la penso a riguardo, sa bene che non mi fido di chi si cimenta in piatti complicati senza sentirne il profumo, che preferisco la semplicità delle cose fatte di getto e con l’ispirazione del momento, ma che mi fermo anche io davanti ai miei limiti, per il rispetto che ho per quello che faccio.

Questa persona ha sicuramente molto da insegnare e spero voi possiate coglierne anche tutti i suggerimenti che vorrà darvi. Sto parlando della Food Interpreter Eleonora Galasso. Cosa vuol dire Food Interpreter? Come lei stessa dice:

“Il cibo è una lingua, e come ogni altro idioma ha bisogno di unʼinterpretazione legata alle tradizioni di ogni luogo e alla loro cultura gastronomica. Tracciare le origini della cultura gastronomica italiana, con le nostre 20 regioni e 110 province significa dargli la giusta riconoscibilità. Il mio lavoro risuona con lʼanima più pura dellʼItalia”.

 

Il cibo non è un elemento a sé stante per Eleonora, il cibo va preso e compreso, unito a quello che ci circonda, bisogna farlo vivere, farlo guardare, non solo viverlo e guardarlo. E’ un concetto che può sembrarvi strano, ma se visiterete il sito di Eleonora vi renderete conto che è proprio così.

La sua storia d’amore con la cucina inizia con la scoperta di un “polveroso manoscritto di ricette” nascosto in quella grande casa di famiglia dove non le era permesso di accedere alla cucina della bisnonna, ma dove dal buco della serratura una piccola e già appassionata bambina cercava di cogliere il meglio, il giusto, in poche parole… l’essenziale. Una storia che non continua per caso, ma va a finire all’Ateneo Italiano della Cucina e si concretizza meglio con un master in Cultura Gastronomica e Scienze Alimentari  all’Università di Tor Vergata a Roma. Tutto quello che oggi è Eleonora potete trovarlo qui: http://www.eleonoragalasso.com

Qui c’è la sua vita, la sua passione che è diventata un lavoro, un modo di essere, di vivere e “convivere”. Non sono storie già raccontate, sono tutte storie ancora da raccontare. Io vi ho solo dato uno spunto, da cui possono iniziare grandi partenze.

Contatti:

Eleonora Galasso

http://www.eleonoragalasso.cominfo@eleonoragalasso.com

Vi ricordo che c’è tempo fino a domenica 2 marzo per inviare le vostre ricette. Non devono essere necessariamente attenersi alla tradizione carnevalesca, ma è importante che abbiano ingredienti di stagione.