Origine
Le more rappresentano un’eccezione tra le altre bacche (più propriamente drupe) della specie Rubus per via dei semi grandi e numerosi, non sempre apprezzati dai consumatori. Essi contengono grandi quantità di acidi grassi omega-3 (acido alfalinolenico) e omega-6 (acido linoleico), proteine, fibra alimentare, carotenoidi, ellagitannini e acido ellagico. Il suo areale comprende quasi tutta l’Europa, il Nordafrica ed il sud dell’Asia. È stata introdotta anche in America e Oceania. La pianta è indicativa di terreni profondi e leggermente umidi. La riproduzione è sessuale attraverso i semi contenuti nelle drupe, ma anche vegetativa attraverso l’interramento di rami che danno origine ad una pianta nuova. È considerata una infestante in quanto tende a diffondere rapidamente e si eradica con difficoltà. Né il taglio né l’incendio risultano efficaci. Anche gli erbicidi danno scarsi risultati. Poiché è una pianta eliofila, tollera poco l’ombra degli altri alberi, pertanto si riscontra ai margini dei boschi e lungo i sentieri, nelle siepi e nelle macchie. Spesso nei boschi i rovi formano delle vere barriere intransitabili. Specialmente in associazione con la vitalba, essi possono creare dei grovigli inestricabili spesso a danno della vegetazione arborea che viene in pratica aggredita e soffocata. Tali situazioni sono quasi sempre l’espressione di un degrado boschivo. Il frutto, annoverato tra i cosiddetti frutti di bosco, ha discrete proprietà nutrizionali con marcata presenza di vitamine C e A. Cento grammi di more fresche contengono infatti 52 kcal, 0,7 g di proteine, 0,4 g di lipidi, 12,8 g di glucidi, 32 mg di calcio, 0,6 mg di ferro, 6,5 er (equivalente in retinolo) di vitamina A, 21 mg di vitamina C. Presenta indicazioni in erboristeria per le sue proprietà astringenti e lassative. Si tratta di un frutto delicato, che mal si presta a lunghe conservazioni. È commercializzato per scopi alimentari al naturale e come guarnizione di dolci, yogurt e gelati, oppure nella confezione di marmellate, gelatine, sciroppi, vino e acquavite.
Livello
Difficoltà: Bassa
Tempo: 60 minuti di preparazione + 30 minuti di cottura
Ingredienti (x 8-10 porzioni)
- 250gr More
- 150gr Yogurt Greco
- 350gr Ricotta
- 120gr Zucchero Semolato
- 300gr Farina di Riso
- 150gr Zucchero a Velo
- 150gr Burro
- 3x Uova grandi
- 1x Bacello di Vaniglia
Procedimento
- In una ciotola mettere il burro freddo tagliato a cubetti insieme allo zucchero a velo
- Con le dita strofinare e lavorare velocemente il burro con lo zucchero a velo
- Aggiungere 1 uovo intero, un tuorlo e un pizzico di sale
- Aggiungere la farina e lavorare il tutto in modo energico e veloce.
- La pasta frolla non va lavorata troppo, quindi appena si otterrà una palla omogenea, avvolgerla nella carta trasparente e metterla in frigo almeno 30 minuti
- Preriscaldare il forno a 200°C
- Foderare la tortiera con carta da forno
- Stendere la frolla con uno spesso di circa 1 cm e riporre nella tortiera tenendo i bordi alti
- Rimuovere la pasta frolla in eccesso
- Mettere nel centro della carta da forno e dei legumi secchi (o dei pesetti) e infornare a 200°C per 20 minuti
- Passato il tempo necessario, rimuovere la carta da forno e i legumi e proseguire la cottura a 180°C per 10 minuti circa
- A cottura terminata, togliere dal forno e lasciare intiepidire
- In una ciotola aggiungere lo yogurt, la ricotta, i semi di vaniglia, lo zucchero e la fecola e lavorare fino ad ottnere un impasto omogeneo
- Mettere in frigo a riposare il composto
- In un altra ciotola, montare 2 albumi a neve ferma
- Unire il composto allo yogurt con gli albumi montati e inglobare lavorando dal basso verso l’alto
- Lavare bene le more
- Disporre metà delle more nella pasta frolla cotta e coprire la crema allo yogurt
- Disporre l’altra metà delle more come decorazione
- Coprire con carta di alluminio e e infornare a 180°C per circa 25 minuti
- A cottura completata, lasciare raffreddare completamente prima di servire, decorando a piacere con zucchero a velo
- Conservare in frigorifero per 2-3 giorni al massimo
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